Il pilone a ruota libera su diversi argomenti: fra nazionale, Brive e lo smart working azzurro
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Pietro è uno di quei giocatori che manca al nostro movimento. Performante , con esperienza internazionale e skills ( adeguate al suo ruolo ) . La nazionale dovrebbe essere al 70 per cento composta da giocatori come lui e al 30 da fuoriclasse e giovani . Noi abbiamo un 70 di giovani , 1 fuoriclasse ( ioane ) e 29 giocatori maturi . Questo è un problema da risolvere , possibilmente prima del 2030. Molti giocatori ad oggi sui 24/27 a mio avviso dovrebbero cercare l’esperienza estera ( cannone , Ruzza, zilocchi, fischetti , i cannone , giammarioli , Bruno etc ) .
Si è così rafforzando l’incentivo all’espatrio (fase vietata dalla FIR) considerando con attenzione i campionati per avere il giusto minutaggio
Esatto. Non so se le percentuali siano giuste, ma manca lo zoccolo duro di giocatori così
Il problema è l’appetibilità. Tra i giocatori da te nominati, Michele88, penso che solo Ruzza potrebbe interessare a qualche club straniero, forse gli farebbe bene un po’ di Inghilterra per diventare più fisico: io comunque su di lui investirei. Non so se investirei sugli altri e, ad ogni modo, secondo me i giocatori delle Zebre non possono avere grande mercato, proprio perché affossati un po’ dall’andamento generale della loro squadra. Diamo Ruzza agli Harlequins e ci portiamo a casa Dino Lamb, così avremo in nazionale due buone seconde linee.
Non credo solo Ruzza ho letto che fischetti e zilocchi interessano ai London irish se non sbaglio
Può essere mike. Per quello che ho visto in campo ( masochismo puro ad ostinarsi a seguire le zebre 🙂 ) sono tutti giocatori che hanno dimostrato di essere sopra la media . Poi affossati dai risultati di squadra ( zebrati) o personali (n cannone). Penso che possano avere un mercato in squadre da media classifica in UK e Francia. Così facendo magari sarebbero gestiti meglio ( meno pressione delle squadre top ) e potrebbero fare quel salto di qualità che in Italia nessuno , o pochissimi, riescono a fare. Ma certo si devono voler sbattere loro ..se cambiano 20000 euro annuali magari preferiscono rimanere a casina , coccolati e riveriti. Sono scelte che ci stanno..ma rugbysticamente parlando dovremmo avere 15/20 giocatori all’estero per
..per aumentare la nostra competitività.
Sì, da un lato arebbe bene che più giocatori italiani andassero a far parte di club esteri, dall’altro però se devono poi giocare quanto Varney o Fuser (Minozzi non lo conto perché ha avuto davvero grossi problemi), non so se sia realmente bene per loro. Ceccarelli ha minutaggi accettabili, Garbisi ben più che accettabili, Riccioni li aveva e Capuozzo li ha. Cioè, se Fischetti o Zilocchi vanno ai London Irish per essere la quarta scelta…non so se sia meglio un bene, ecco. Non è semplice il discorso.
Complimenti a Ceccarelli, sempre affidabile, gran giocatore!
sui giocatori che giocano all’estero e -in particolare- su altro, interessante intervista a Berbizier della Gazzetta del 2/3 u.s. (si legge online), cosa pensa l’allenatore delle 2 vittorie nel 6N.
Alla faccia dei molti coach SAF o Neozelanadesi, i risultati migliori da noi li hanno avuti i selezionatori francesi. I cugini sono spocchiosetti, antipatici spesso e volentieri (non che i padroni del board d’oltremanica siano poi amiconi nostri….) ma mi sa che forse dipende da qualche affinità che con gli anglosax non abbiamo.
Spero molto che Cromwley mi tarpi le dita con due vittorie nei prox due incontri…………
A me piacerebbe vedere un argentino
Completamente d’accordo con l’argentino: se è vero che gli argentini sono italiani che parlano spagnolo e pensano di essere inglesi, dovremmo averne solo dei vantaggi. .. A parte le citazioni, coniugherebbe un livello tecnico e di preparazione molto elevato, una certa affinità con l’Italia con in più la garra che a volte a noi manca.
Se aveva ragione Borges e questo tipo “pensa di essere inglese ” allora ci tratterà come gli ultimi degli straccioni 😉
Sono anni che (me) lo ripeto (a me perchè tanto a chi devo dirlo? 🙂 ). Hourcade quando ha lasciato il Pumas (ma prima anche Phelan), o a Quesada quando ha smesso coi Jaguares avrei chiesto di corsa.
Sarà che ho due amici argentini, uno lo vedo ogni due anni quando si degna di tornare, con cui mi sono sempre trovato molto bene, anche a lìvello linguistico, sono d’accordo con entrambi! Con Liuk per i nomi citati, con Maggicopinti per il discorso che un argentino tirerebbe fuori dai giocatori tutta l’ignoranza necessaria! Mi piacerebbe succedesse, magari prima di un italiano veramente di livello… Spero di esserci ancora🤣!
Trovo sbagliato giudicate o classificare (o etichettare) le persone e i loro comportamenti a seconda del luogo di nascita. Ogni persona e’ unica e va giudicata per quello che pensa o fa singolarmente.
Hai ragione in generale, ma ni sullo stile rugbystico… se sei cresciuto in un determinato luogo, la filosofia di gioco locale ha molto probabilmente influenzato la tua visione sul rugby
Berbizier ha ragione da vendere, poco da girarci intorno. Ci vuole un peso politico e negoziare con Laporte (che tanto è il re dei magheggi) un po’ di posto per i nostri giocatori in Top14 in cambio dei famosi 3 voti per la coppa del mondo
Ora che l’ho visto giocare di più, ho capito che forse non è talentuoso come Riccioni, ma è un bel piloncino, che dovrebbe essere titolare sempre. Non ha sfigurato né contro Genge, né contro Porter. Bravo Pietro!