Il solito ritornello: “l’Italia fuori dal Sei Nazioni” dal 2025

L’ultimo scoop della stampa inglese secondo cui il Sudafrica prenderà il posto degli Azzurri

l'Italia fuori dal Sei Nazioni

Il solito ritornello: l’Italia fuori dal Sei Nazioni

Con il secondo weekend di Sei Nazioni 2022 andato in archivio ecco che dall’Inghilterra arriva anche quest’anno la solita notizia, o meglio il solito rumor. Con tanto di strillo: “Esclusivo: Il Sudafrica è destinato a sostituire l’Italia nel Sei Nazioni dal 2025”.

Questo il titolo dell’esclusiva – che tale non era, avendone scritto anche il Guardian (ma con toni diversi) – pubblicata giovedì dal Mail Online e poi rilanciata da diversi altri media secondo cui: “Nonostante l’annuncio di mercoledì che conferma che il Sudafrica, la Nuova Zelanda, l’Australia e l’Argentina si sono impegnati per altri tre anni nel Rugby Championship, è chiaro che la Union dei Campioni del Mondo rimane intenzionata a riallinearsi con l’emisfero nord.” (dopo l’ingresso delle franchigie nell’URC).

Ma se il Guardian ritiene che “i campioni del mondo stiano esplorando attivamente la mossa come parte della prevista revisione radicale del calendario mondiale” (chiaro riferimento al tentativo di far decollare il World Nations Championship di cui si parla dal 2019) il Mail si spinge oltre affermando che gli Springboks “sostituirebbero l’Italia in difficoltà, il che rafforzerebbe la competitività dell’evento”.

Un tema che oseremmo definire puntuale come le tasse e anzi il fatto che nel 2022 ancora nessuno ci avesse dedicato un po’ di inchiostro francamente ci stupiva, ironicamente si intende. Cosi altrettanto ironicamente e senza nessuna presunzione abbiamo deciso di consumare un po’ di tastiera anche noi per una breve analisi tra il serio e il faceto.

Intanto ci viene da dire che, nonostante l’amministrato delegato del Sei Nazioni Ben Morel abbia più volte detto che ci andrebbe “estremamente cauto” riguardo all’espansione del Torneo, nonostante lo stesso Morel non più di 20 giorni fa abbia dichiarato “L’Italia ha il nostro supporto. Sa cosa fare e non danneggia il torneo”, nonostante il chairman di SANZAAR abbia appena comunicato che il Sudafrica giocherà nel Rugby Championship fino all’edizione 2025 compresa, parte della stampa inglese (quella che si è dimenticata di dare conto del match del Sei Nazioni Under 20 tra gi azzurrini e i pari età inglesi) torna a tambureggiare l’esclusione dell’Italia dal Sei Nazioni a partire dal 2025 per far posto agli Springboks. Che quindi nel 2025 dovrebbero giocare sia il Sei Nazioni, sia il Championship.

Detto ciò per il rugby italiano una piccola buona notizia, o meglio una speranza, c’è: il Mail spesso cambia idea. Sì perché in data 7 febbraio 2020 lo stesso quotidiano dava come cosa fatta la partecipazione del Sudafrica nel Sei nazioni, a partire dal 2024. Però in quell’occasione erano più magnanimi con gli Azzurri: il torneo si sarebbe allargato a sette squadre.

Tornando alle motivazioni dello switch tra Italia e Sudafrica “Si dice” stando all’articolo “che CVC, la società di private equity che ha acquistato una partecipazione di 365 milioni di sterline nel Sei Nazioni e nello United Rugby Championship, sia una delle principali forze trainanti dietro l’ambiziosa proposta vedendo enormi vantaggi economici”.

Non vogliamo addentrarci in lunghe e complesse analisi ma ci viene da dire che CVC, ma soprattutto le Unions, sanno bene che dei vantaggi economici immediati per la manifestazione (che, già allo stato attuale, vale quasi due miliardi e mezzo di euro) non è detto che nel medio e lungo periodo siano realmente paganti e lo siano per ognuna delle parti in causa. Cosa accadrebbe alla popolarità del Six Nations in UK e agli introiti delle Unions qualora il Sudafrica – malauguratamente per loro – dovesse vincere le prime due edizioni in cui partecipa?

Certo i media d’oltremanica saprebbero come farsi trovare pronti e già immaginiamo come potrebbero titolare: “Not Springboks again!”. Ma per la RFU, le altre federazioni coinvolte, per le loro casse e la loro immagine potrebbe essere un colpo durissimo. Siamo quindi cosi sicuri che sarebbero così propensi a un cambiamento del genere?

E poi, come ha fatto ironicamente notare qualcuno in risposta al tweet in cui il Mail annunciava il suo scoop: “Non c’è già il Sudafrica (nel Sei nazioni ndr)? Pensavo fossero quelli che giocano le partite casalinghe al Murrayfield”

 

UPDATE del 18 febbraio, ore 13.45: ll Board del Sei Nazioni, a nome di tutte le federazioni e di CVC smentisce di voler aggiungere o rimuovere squadre dal Torneo

 

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