Una rubrica per sfatare i falsi miti che circolano nel web ovale
Leggende metropolitane del rugby italiano: i contributi del CONI
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Precisazioni importanti e interessanti.
Non c’entra completamente con il tema dell’articolo (ma di traverso si) però vorrei sapere cosa pensano di fare per promuovere il seven i capoccia in federazione. Gavazzi non ha fatto nulla, speriamo che Innocenti dia una svolta
Chiedo venia ero un untore,convinto della destinazione dei fondi al seven.Certo che nel motociclismo gli Italiani qualche risultato lo fanno vedere,non sono 5 anni senza vincere una gara come nel 6n,per non parlare di mondiali vinti,il giro di affari e’ leggermente diverso,anche se non ci sono team statali come nel rugby.Fa piacere che i fondi non sono destinati al seven visto che non ci arrivano,l’articolo per quanto delucidante da’ solo il totale dei contributi senza destinazione,nel bilancio come risultano in uscita?Se si incrociano i dati di praticanti,risultati(mai passato i gironi ai mondiali per esempio),visibilita’,e perche’ no l’utilizzo di stranieri per sopperire alla mancanza di competitivita’(immagino un 6n con solo giocatori di formazione Italiana,allora si’ che penserebbero seriamente anche ai Georgiani),con le altre attivita’ cosa verrebbe fuori?A me senza offesa sembra una velina eh,termine che anche se l’articolo non e’ firmato chi ha scritto dovrebbe conoscere.Dire che provengono principalmente per la partecipazione al 6n sara’ la verita’ ma dopo 20 anni e’ lecito mettere in dubbio l’ammontare e la destinazione di questi soldi?
Bene!
…tirando la coperta verso il seven (disciplina forse maggiormente abbordabile come numero di praticanti da parte di molte società/asd) e sviluppandone l’alto livello forse (ripeto forse) un risultato maggiore dell’attuale che risponda ai requisiti di ” …risultati sportivi (dove oltre alle Olimpiadi figurano mondiali ed europei)… numero di tesserati in agonistica, (e) visibilità media…” si potrebbe ottenere… agli attuali GO Kenia, USA, Sud Corea se la giocano con le major, delle europee solo Inghilterra e Irlanda (parlo del 7 maschile) sono a rappresentare il vecchio continente… nei tornei internazionali (WC, WS, SGP, universiadi etc) sono spesso nazionali di nazioni “minori” ad emergere, l’italia spesso non c’é… eppure sponsor e interesse mediatico non mancano, a livello planetario, e forse (ripeto forse) migliori risultati nel seven aumenterebbero la visibilità nazionale del gioco del rugby, implementando interesse, tesserati, sponsor etc etc… a scapito forse del XV, ma con un effetto volano che alla lunga coinvolgerebbe anche il XV… e sconvolgendo gli attuali storici equilibri di forza (e debolezza) peninsulari, equilibri che fin che dura il sostegno economico del 6N vanno bene, la coperta c’é, ma fino a quando sarà così?…
Concordo, e aggiungo che per me lo stesso discorso vale per il XV femminile. Sono due settori dove investire porterebbe una crescita enorme, mentre nella nazionale maschile negli ultimi 20 anni abbiamo investito una barca di soldi con risultati tra il deludente e il ridicolo