Springboks: la prima formazione a scendere in campo dalla finale di RWC

Nonostante i casi di positività la nazionale sudafricana giocherà contro la Georgia venerdì prossimo, prima tappa dell’avvicinamento alla serie con i Lions

Springboks

Handré Pollard sarà il 10 degli Springboks che affrontano la Georgia – ph. Sebastiano Pessina

Per la prima volta dalla finale di Yokohama del 2 novembre 2019 tornano in campo gli Springboks, nella loro prima uscita da campioni del mondo e primo passo di avvicinamento alla serie da disputare contro i Lions alla fine del mese di luglio.

Si gioca venerdì 2 al Loftus Versfeld di Pretoria contro la Georgia nella prima di due sfide che vedrà la nazionale sudafricana in campo contro i Lelos per togliere la ruggine accumulata e ritrovare ritmo e fiducia. Questo nonostante i tre casi di positività al coronavirus riscontrati in ritiro solamente l’altro ieri: gli allenamenti sono regolarmente ricominciati, Sbu Nkosi e Vincent Koch sono in isolamento mentre Herschel Jantjies è tornato in campo perché il suo test è risultato essere un falso positivo.

Jacques Nienaber ha quindi annunciato nella giornata di martedì il suo primo XV da quando è diventato head coach degli Springboks prendendo il posto di Rassie Erasmus, assurto al ruolo di director of rugby.

Tre gli esordienti nei 23, due in campo dal primo minuto: si tratta delle ali Aphelele Fassi e Rosko Specman.

Il primo ha conquistato il posto a forza di prestazioni nella Rainbow Cup sudafricana con gli Sharks. Classe 1998, ha un corpo estremamente longilineo (appena 87 chili distribuiti su 189 centimetri) e una grande accelerazione. Non è però un giocatore esclusivamente di grande prestanza atletica, ma un trequarti dalle grandi doti tattiche, dotato di un buon sinistro e molto abile nel gioco aereo. Con gli Sharks ha spesso ricoperto il ruolo di estremo per queste sue caratteristiche, un’esperienza che viene spesso ricercata come complemento per almeno una delle due ali schierate in un triangolo allargato a livello internazionale.

Specman ha bisogno di meno presentazioni: è stato una stella del circuito del rugby sevens vincendo il bronzo olimpico a Rio 2016, poi è tornato al rugby union disputando il Pro14 con i Cheetahs e nel 2018 ha lasciato definitivamente la versione a sette del gioco. Ha 32 anni, è un giocatore molto esperto e un giocatore intelligente, velocissimo e dotato di uno step mortifero.

Il terzo esordiente, che partirà dalla panchina, è il terza linea dei Leicester Tigers Jasper Wiese. Partito in sordina, tenuto pressoché in nessuna considerazione in Sudafrica, ha trovato quest’anno la via per il successo con una stagione da protagonista in Premiership. Dopo l’infortunio di Duane Vermeulen e la (momentanea?) assenza di Marcell Coetzee, Wiese potrebbe giocarsi le sue carte per la maglia numero 8 degli Springboks.

Il ruolo di terza centro sarà tuttavia occupato da un giocatore inaspettato: è Kwagga Smith, 28enne terza linea dalle dimensioni compatte che ottenne notorietà qualche stagione fa quando i Lions furono la miglior franchigia sudafricana del Super Rugby, raggiungendo la finale per alcune stagioni consecutive. Giocatore eccezionalmente dinamico, Smith ha partecipato alle Olimpiadi di Rio nel 2016 ed era nel gruppo dei vincitori del mondiale giapponese, anche se ha giocato solo contro Canada e Namibia.

La squadra di Nienaber, in effetti, gioca molto sull’esperienza di chi alla coppa del mondo c’era: 18 dei 23 convocati sono campioni in carica, 12 hanno disputato la finale contro l’Inghilterra. Per ora, comunque, non fanno parte della formazione i giocatori da poco arrivati dalla Premiership, in particolare quelli dei Sale Sharks come Jean-Luc Du Preez e Faf de Klerk, e dal Top 14, come i tolosani Kolbe e Elstadt.

“Abbiamo scelto la squadra migliore con un occhio a quello che vogliamo ottenere da questo test contro la Georgia. Crediamo di avere un buon equilibrio grazie ai diversi giocatori esperti e a qualche giovane che si è messo in mostra in questa stagione” ha detto il capo allenatore.

“Ci aspettiamo che i Lelos arrivino carichi con il loro rugby appassionato e fisico, quindi dovremo riuscire a trovare subito il nostro ritmo di gioco per costruire una solida prestazione lunga 80 minuti. Sappiamo che si tratta di una bella sfida, ma è vitale per noi costruire delle solide basi nei prossimi due test al fine di rifinire le nostre abilità, il ritmo partita e la capacità di performare sotto pressione.”

Sudafrica: 15 Willie la Roux, 14 Rosko Specman, 13 Jesse Kriel, 12 Frans Steyn, 11 Aphelele Fassi, 10 Handré Pollard, 9 Cobus Reinach, 8 Kwagga Smith, 7 Pieter-Steph Du Toit, 6 Siya Kolisi (c), 5 Franco Mostert, 4 Eben Etzebeth, 3 Trevor Nyakane, 2 Bongi Mbonambi, 1 Ox Nché
A disposizione: 16 Malcolm Marx, 17 Steven Kitshoff, 18 Frans Malherbe, 19 Marvin Orie, 20 Jasper Wiese, 21 Herschel Jantjies, 22 Elton Jantjies, 23 Damian Willemse

Lorenzo Calamai

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