Sette mete azzurre, con tripletta di capitan Furlan. Gran prova di Michela Sillari
Sei Nazioni femminile: Italia superba, Scozia sconfitta 41-20
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Il calendario e gli orari del Sei Nazioni under 20 2025
Il Torneo giovanile inizierà addirittura giovedì 30 gennaio. Esordio degli Azzurrini previsto venerdì 31: ecco tutte le date
Sei Nazioni, si pensa a un cambiamento: disputare tutti gli incontri il sabato
In futuro potrebbero non esserci più partite al venerdì sera e alla domenica
L’inglese Ellie Kildunne ha vinto il premio di Miglior giocatrice del Sei Nazioni 2024
La numero 15 inglese ha segnato 9 mete in 5 partite
L’inglese Henry Pollock eletto Miglior giocatore del Sei Nazioni U20
Il terza linea inglese è un giovane di grande prospettiva
Sei Nazioni Femminile, quarta giornata: Inghilterra e Francia soverchianti su Irlanda e Galles
Risultati e highlights dei match dell'ultimo turno
Sei Nazioni femminile: Inghilterra ancora rullo compressore, l’Irlanda si rialza
Red Roses mai in difficoltà contro la Scozia malgrado un altro cartellino rosso, il Galles cade a Cork
Brave, il punteggio poteva addirittura anche essere piu pesante.
L’unico neo, nelle interviste del dopo partita con l’inglese proprio non ci siamo 😛
Bene così! Interviste in sardo stretto! Comunque hai ragione, potevano dilagare, in ogni caso mal che vada son quarte, bravissime! Di Giandomenico numero uno.
I commentatori sottolineavano la mancanza di allenamento delle nostre, dovuto al covid. Hanno dovuto saltare parecchie sedute. Non so le scozzesi, però, magari hanno sofferto la stessa penalizzazione.
Sì, l’ultima mezz’ora l’hanno fatta con il piede alzato dall’acceleratore. Che bella serata, mi ha riconciliato un po’ con il rugby internazionale. Qualcuno si ricorda quant’è stata l’ultima volta che una nazionale italiana al 42″ aveva 4 mete in cascina?
… e imparino loro qualche lingua straniera… viva le nostre donne che possono insegnare rugby alle scozzesi 😊
Chissenefrega delle interviste del dopo partita!
Brave ragazze e speriamo di migliorare la disciplina , l’apnea che mi aspettavo a partire dal 60′ non c’è stata.
Per l’idioma del Bardo, come recita qui sopra Bariddu ,decenni di malascuola italica si vedono tutti
Bravissime, ho goduto come un riccio afgano! Queste ragazze hanno delle abilità, delle capacità, delle competenze che in certi – molti – momenti mi fanno provare il piacere del vedere il rugby ben giocato. Se avessimo il professionismo, come le albioniche, non so che sfracelli farebbero.
Mi sa che sia il momento giusto per la Federazione di investire nel rugby femminile (magari anche solo mandando le nostre migliori a giocare all’estero).
Questo è sicuro (l’investire), le modalità: boh… già capisco poco di rugby maschile, figuriamoci di quello femminile! 😅Però credo che, oltre agli investimenti federali, molto dipenda dal movimento maschile che, per numeri e visibilità, al momento è l’asse portante dell’ovale italiano. Se si riesce ad avere un buon trend con il maschile, il movimento femminile ne trarrà, di riflesso, benefici.
Io negli ultimi anni mi sono chiesto se sia possibile ottenere il contrario (ovvero far diventare il rugby uno sport “da donne” agli occhi della gente). Difficile (non girano neanche lontanamente abbastanza soldi), ma sarebbe stato un mondo davvero interessante
A scanso di equivoci, intendo uno sport come la pallavolo con campionato e sponsor importanti, con una forte presenza femminile nello sport a tutti i livelli.
A scanso di equivoci, intendo uno sport come la pallavolo con campionato e sponsor importanti, con una forte presenza femminile nello sport a tutti i livelli.
Credo che solo le Inglesi e le Frances abbiano un certo tipo di professionismo, ma non le Scozzesi, le Gallesi e le Irlandesi.
Il massimo del godimento sono state quelle fasi, tante, mi sa almeno una ventina, che hanno difeso con una ragazza per terra col medico… Veramente fantastiche!
Era Skofca per terra, ora me lo sono ricordato…
Complimenti!
E il bello che le nuove arrivate sembrano già perfettamente integrate e non abbassano minimamente il livello. Per dire, oggi la mancanza della Franco non si è sentita per niente. A volte vanno a 1000 e sbagliano qualcosa, la settimana scorsa ci è costato 2 mete, però sanno recuperare benissimo e quindi giusto che provino. La Minuzzi ha una visione del gioco fantastico, con linee di corsa e velocità micidiali. Brave tutte.
Italia corsara in Scozia, in lizza per il terzo posto del Sei Nazioni. Mi sembra di sognare. Grazie ragazze.
BRAVE RAGAZZE VI AMO TUTTE! Vede Presidente come si fa a riaccendere l’entusiasmo? Sono passati 30 gg dall’ultimo match dei maschietti e ancora non si hanno certezze, tutto fluttua nel limbo. Ma prenda una benedetta decisione e muovetevi che siete ancora in campagna elettorale e come i Magi portate in giro i regali di ringraziamento.
Puntare forte sul rugby femminile potrebbe essere una chance per ridare vita al rugby nostrano ma anche un dovere perché sembra ci sia ottimo materiale di base.
Questo a patto di non commettere gli stessi errori fatti con il maschile che a mio avviso è stato quello di non creare un volano che alimentasse anno dopo anno la crescita di tutto il movimento.
Il momento è quello giusto perché il rugby femminile è sotto i riflettori internazionali e alcune squadre sono già professionistiche altre ancora no e noi possiamo decidere se prendere questo treno oppure prendere il treno del finto professionismo che tanto male sta facendo al rugby maschile. Galles Scozia irlanda non ci metteranno molto a cambiare marcia e ad accodarsi all’Inghilterra alla francia alla Nuova Zelanda. I passi, senza scorciatoie, sono sempre gli stessi: sfruttare le vittorie della nazionale per fare pubblicità in modo che le ragazzine vadano nei campi a voler giocare, dare la possibilità alle società di creare campionati/tornei e aiutarle anche se hanno numeri bassi, creare nel mentre un vero sistema di alto livello per le più capaci. Cercare sponsor che aiutino. Le aziende sono molto sensibili negli ultimi anni a due aspetti: il green e la paritá di genere.
Per me i presupposti ci sono tutti per lavorarci ed essere ricordati come chi è stato il creatore di tale rivoluzione. Basta cogliere le occasioni.