Parole importanti quelle spese da Innocenti, che chiama tutto il movimento ovale a lavorare con unità e passione
L’accorato messaggio di Marzio Innocenti al rugby italiano
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Sul tavolo il rilancio del campionato, il numero di squadre partecipanti, la distribuzione dei permit player e la formula della Coppa Italia
FIR: approvato il Bilancio Preventivo 2024
Avvallato a maggioranza dal Consiglio Federale verrà ora inviato agli organi preposti per approvazione
L’impatto economico del Sei Nazioni 2023 sull’Italia: oltre 37 milioni di euro per Roma e la regione Lazio
Sono stati presentati gli studi relativi all'indotto creato dalle 3 partite casalinghe del Torneo dell'anno scorso
Accademie U23 Zebre e Benetton: la lista dei 12 atleti che completeranno il proprio percorso di formazione
Al termine i giocatori potranno trovare spazio nei roster delle franchigie o delle squadre della Serie A Elite
FIR e Ministero dell’Istruzione e del Merito sottoscrivono il protocollo “Scuole in meta”
Un documento di intesa che contribuisce a portare il rugby all’interno degli istituti scolastici
Che sia la volta buona ?
Speriamo.
Gran parte della soluzione di un problema sta nell’ammettere chiaramente di averlo. Qui Innocenti si è dimostrato onesto. Va anche detto che peggio di così il rugby italiano non potrebbe andare. Ora inizia la lenta risalita. Siamo positivi, forse il peggio è passato.
Complimenti al neo presidente!
Ammettere la realtà della situazione é un importante punto di partenza.
E anche richiamare ciascuno alla propria responsabilità; semplice appassionato, giocatore, allenatore, presidente di club, giornalista..
Svolta epocale nel modo di esprimersi e di vedere la situazione rispetto a Gavazzi,gia’ che ha chiara la gravita’ della situazione e’ un enorme passo in avanti,ora c’e’ da sperare che dal tour estivo in poi venga convocato chi e’ piu’ in forma indipendentemente da progetti eta’ o club di appartenenza,in nazionale deve giocare il meglio,se uno decide di lasciare il sistema Italiano deve giocare lo stesso,se ha 37 e e’ meglio degli altri pure,non cambiera’ molto soprattutto contro gli ab ma il progetto giovani e’ gia’ abortito,in nazionale ci deve andare il top del movimento e che si faccia chiarezza anche su chi puo’ essere convocato come Paolino,comunque Innocenti ha colpito in fronte anche i media che sostenevano i veli messi su da Gavazzi,il re e’ nudo ed e’ una visione tuttaltro che edificante.
Il messaggio è ben acconto dopo l’ ennesimo weekend di paura.
Ma nella sua posizione, con tempi stretti, credo gli venga anche chiesto un reset di tutto e tutti quelli che hanno portato a questa situazione…non si tratta di” vendetta ” , ma così semplicemente non va, come in qualsiasi ambiente di lavoro quando si ha bucato clamorosamente si è chiamati a rispondere.
Oggi ,a quanto pare , c’è la consapevolezza di dove è il movimento …fino alla scorsa settimana questo non era ben chiaro.
Da tifoso Benetton mi duole dirlo ma la dirigenza di Treviso ha toppato alla grandissima.
Non mi interessano i motivi, ma il NON aver appoggiato Innocenti è ingiustificabile.
Anche perché era stato detto che si sarebbe ascoltato e seguito l’indicazione del territorio.
E così non è stato.
Molto molto male.
Siamo in due.
Non era interesse di nessuna delle due parti.. se Benetton avesse votato Innocenti senza un accordo preventivo sulla franchigia e la corsia preferenziale che hanno i migliori giovani prospetti.. sarebbe stato un calarsi le braghe senza neanche trattare.. dall altra parte Innocenti non avrebbe potuto dire le cose dette in campagna elettorale(riduzione dei costi x le franchigie, chiusure accademie ecc ecc).. non avrebbe raccolto i consensi poi avuti con un accordo con una franchigia..
Alle elezioni il pres Benetton e staff si è pure dimenticato di far convalidare il braccialetto necessario per votare, forse una dimenticanza innocente, ma che il presidente della maggior squadra italiana sia richiamato davanti a tutti i club non è proprio una bella pubblicità… Alla fine è andata bene così
Concordo ! da tifoso che ogni weekend ha sempre sostenuto “virtualmente” i ragazzi è inaccettabile non vincere neanche una partita in pro 14, un derby con le Zebre o anche solo un’attegiamento differente dei ragazzi ( esempio in 15 partite subiscono ancora in maul, sono addirittura peggiorati rispetto alle prime 2 promettenti partite). Lasciando perdere gli infortuni e i nazionali ( che li hanno tutti) è inaccettabile che la tua squadra infarcita di stranieri di valore non vinca contro le squadre B durante il 6 nazioni. Se questa dirigenza e squadra ha l’obbiettivo di essere al top nel pro 14 deve cambiare tutto anche li (la scelta di Bortolami io non la condivido pienamente, è comunqua ancora figlio di una cultura perdente , poi tutti gli auguri del mondo pechè faccia benissimo sia chiaro). Forse la Franchigia italiana è piu a Parma che a Treviso..risultati alla mano.
L’ora più buia del rugby italiano
Ora purtroppo e’ sempre piu’ chiaro che tutto quello che e’ stato fatto negli ultimi 10/15 (e forse piu’) anni era totalmente sbagliato, o comunque inadeguato a reggere a questi livelli, una volta che tutti i “senatori” sono spariti dalla nazionale la squadra si e’ squagliata, e’ evidente che nelle altre nazioni con cui ci si contronta i giocatori di vertice sono di un altro livello tecnicamente, fisicamente e sotto ogni altro punto di vista.
Spero che si riformi completamente il processo di formazione dei giocatori che ha prodotto la terra bruciata che ora e’ davanti a tutti: purtroppo e’ evidente che i migliori sono quelli che NON si sono formati in Italia e/o che non giocano in Italia, di conseguenza si deve purtroppo concludere che il sistema di formazione/coaching in Italia negli ultimi 10/15 anni sia totalmente inadeguato al livello di vertice internazionale.
Io penso che la Federugby dovrebbe spingere per un playoff con la prima o le prime due squadre classificate del Rugby Europe Championship e l’ultima del 6 Nazioni da fare ogni estate per guadagnarsi il diritto a disputare il torneo nell’anno successivo, altrimenti avrebbero tutte le ragioni a buttarci fuori e tornare al 5 nazioni o, se proprio vogliono avere partite insulse come riempitivo invitare a turno squadre come Georgia o USA per mantenere la formula con le 5 squadre “vere” che giocano ogni settimana senza turni di riposo scoordinati.
Quello che chiedi sarebbe sportivamente giustissimo, ma il male del nostro sport è che ha un anima classista e antisportiva di cui è impregnato ogni meccanismo, e che va dall attitudine nell arbitraggio alle azioni di poaching. Quindi, questo detto, nessuna Union spingerà per il rischio retrocessione perché un giorno potrebbe capitare anche a loro (quest anno l Inghilterra arriva penultima… e solo grazie a noi non ha il cucchiaio). L equità sportiva non trova spazio con quest anima del rugby, facciamocene una ragione.
Certo… ora come ora perdere gli introiti del torneo per un solo anno sarebbe la bancarotta automatica per ognuna delle federazioni partecipanti, ma senza cambiamenti aspettiamoci che ci dicano di togliere il disturbo entro pochi anni.
Immagino tu abbia visto tutte le altre partite, il livello del torneo (Italia a parte) era stellare, e praticamente tutte le partite sono state in equilibrio, invece le esibizioni con la nostra nazionale non si potevano neanche definire partite ma giusto allenamenti: punto di bonus in 20/30 minuti e poi avanti giocando al 50% per cercare di evitare infortuni e arrotondando la differenza punti quando possibile, se tutti si fossero degnati di giocare con l’intensita’ e l’impegno che hanno dimostrato giocando fra di loro ce ne avrebbero dato 100 a partita.
Il movimento e’ da rivoltare come un calzino se, dopo avere toccato il fondo, non vogliamo iniziare a scavare;
dopo avere letto l’intervista al dott. Innocenti su questo sito pochi mesi fa’ avevo commentato che gli interessi di bottega, i campanilismi e lo scarso interesse per il rugby in Italia, non gli avrebbero permesso di passare ad una lega professionistica stile NBA, o comunque cambiare in maniera importante il sistema, purtroppo lo credo ancora e spero di avere torto marcio.
Non è necessario che ci siano retrocessioni. Si può tornare ad un 5 nazioni con in più un invitato che sarà il vincitore dell’europeo dell’anno precedente, rendendo nel contempo anche molto più interessante il torneo continentale.
Non so cosa sia l’europeo.
https://www.rugbyeurope.eu/
Sarebbe l’ex Sei Nazioni B?
Si
Si, si può tornare al 5 Nazioni + un invitato, ma bisogna che l’invitato faccia guadagnare di più che avere il 6 Nazioni.
Cosi’ e’ la vita.
Eh sì, molto più interessante, con Inghilterra-Russia o Georgia-Irlanda. Sì. Proprio quello che dici tu.
A scanso di equivoci e per chiarire la situazione ritorno a ricordare
che il Six Nations Rugby Championshipdal 194101 non è una competizione organizzata da World Rugby o da Rugby Europe, ma una competizione privata organizzata dalle quattro Home Unions e allargata, su ammissione, alla Francia (dal 1910) e all’ Italia (dal 2000), quindi i discorsi sulla meritocrazia e sull’ inserimento di eventuali play offs di qualificazione sono, oltre a farneticazioni, del tutto fuori luogo; in parole povere, se io organizzo, privatamente, un torneo ci faccio partecipare chi voglio io, a prescindere da tutto, fosse soltanto anche perchè uno mi sta più simpatico di un altro!!!
Altro discorso per le finestre dei test matches, organizzate da World Rugby, che dovrebbero dare l’opportunità a Unions come la nostra di cimentarsi maggiormente contro le altre dello stesso livello, in soldoni, Fiji, Tonga, Giappone, Samoa e Georgia.
Il discorso e’ economico,con l’Italia dentro ci guadagnano tutti quindi o introducono una nazione che fa crescere il business o rimane cosi’,se non ci fosse questo fattore l’Italia non sarebbe mai entrata,che la nazionale 25 anni fa fosse competitiva e’ una concomitanza,il dramma e’ l’utilizzo degli introiti nel corso di 20 anni.Certo che chi decide i tm estivi questa volta ha fatto una porcheria e il tour dei Lions non e’ una scusante,ci sono altre nazionali sul Pacifico e vedere partite contese fa bene a tutti,non ci voleva un genio per combinare qualcosa di diverso.
narodnik, nel corso degli anni, prima sul GrilloTalpa e poi qui su On Rugby, ho cercato di spiegarlo varie volte, al board dell’allora 5Ns interessava allargare il format del torneo, con una sesta squadra, per non avere più una delle compagini costretta a dover osservare una giornata di riposo, l’ Italia era l’ unica che garantiva un apporto economico adeguato e le vittorie di Grenoble e contro l’ Irlanda consentirono al board di ammetterla.
Se io fossi in te non le definirei “farneticazioni del tutto fuori luogo”, “idee che non condivido” o “totalmente in disaccordo” suonerebbe meglio… ma forse lo dico solo perche’ il farneticante sono io 🙂
Lo status del torneo 6 Nazioni e’ perfettamente ovvio a chiunque abbia anche solo sentito parlare di rugby ieri, ma e’ anche evidente che la formula al momento NON funziona per colpa nostra dato che non possiamo garantire una partecipazione anche lontanamente competitiva, che ci piaccia o no riconoscerlo ogni settimana c’e’ una partita finta edue vere e, in genere, tiratissime.
I vantaggi pratici di avere un numero pari di squadre sono ovvi, e ci sono i vantaggi economici per il numero di partite piu’ elevato per cui non e’ probabile che i partecipanti veri vogliano tornare al 5 Nazioni ma c’e’ la seria possibilita’ che entro pochi anni cercheranno di coinvolgere una nazionale in grado di competere;
ad esempio, magari e’ improbabile che succeda in fretta ma pensi che sia da fantascienza un Giappone che passi la fine dell’inverno in Europa a fare 5 partite serie? Loro hanno una lega nazionale farcita di soldi e mi sembra abbiano fatto benino in questi ultimi anni.
Fino a qualche tempo fa c’erano sempre discussioni sull’utilita’ dell’Italia nel 6 Nazioni, ma ora sono continue, da parte non solo di appassionati ma anche da giocatori e giornalisti all’estero, che si chiedono come mai abbiamo una fetta degli introiti quando non meritiamo il torneo, e purtroppo hanno ragione.
Fare un playoff, o un torneo di qualificazione estivo (che, se miglioriamo, non e’ detto che tocchi a noi) ci restituirebbe la dignita’ di averci guadagnato il torneo, che era stato guadagnato negli anni ’90 da un’altra generazione, sgombrando il campo da queste polemiche, e se dovessimo perdere contro Georgia, Romania, Spagna, Portogallo… beh, significa che abbiamo bisogno di ripartire da un livello piu’ consono.
@Nik73, “Fare un playoff, o un torneo di qualificazione estivo (che, se miglioriamo, non e’ detto che tocchi a noi)” ti sei risposto da solo, secondo te una delle Home Unions (per esempio la Scozia, che qualche volta è arrivata ultima) andrebbe a giocare un play off estivo per partecipare al…suo torneo (“farneticazioni”era riferito a questo)?!?!?
Il Giappone comporterebbe troppi spostamenti lunghi e con fusi orari, l’ unica minaccia possibile sarebbe venuta dal Sud Africa, ma, a quanto ho letto, ha rinnovato il contratto che la lega al Rugby Championship (mi pare, ma potrei sbagliarmi) fino al 2034.
E’ vero che le Home Nations e Francia vogliono blindarsi contro l’eventualita’ di avere un’annata storta e retrocedere, e forse questa e l’unica ragione ancora le federazioni non parlino apertamente di un meccanismo simile, ma il torneo estivo darebbe un paracadute piu’ che ragionevole e ripeto che sarebbe nell’interesse dell’Italia averlo per salvare la dignita’ di partecipare ad un torneo che al momento non meritiamo.
Riguardo la mia fantasia sul Giappone (ma ci possono essere altre squadre papabili) non intendevo che si andasse a giocare in capo al mondo (letteralmente) ma pensavo ad un torneo dove la squadra “ospite extraeuropea” gioca tutte le partite fuori casa, in UK e Francia; Se sembra un ipotesi improbabile… lo e’, ma quello che e’ certo e’ che la formula attuale del 6 Nazioni e’ molto, molto stanca perche’ uno dei partecipanti in effetti non partecipa.
Non si capisce che l’unico scopo del Torneo delle Sei Nazioni e’ solo e unicamente fare soldi (poi su come si possano o debbano reinvestire quei soldi c’e’ molto da discutere…)
Un torneo di qualificazione farebbe guadagnare ancora di più? No, e quindi non si fa (per questo negli anni e’ stato cancellato anche il Sei Nazioni A…)
Qualunque proposta alternativa DEVE aumentare gli introiti per le nazioni organizzatrici.
Visto che (a quanto pare) il Sudafrica si e’ chiamato fuori, l’alternativa che potremmo vedere nel 2024 e’ che gli introiti verranno divisi in modo ancora più meritocratico (ovvero ancora meno soldi per chi arriva ultimo), oppure meno condivisione dei diritti televisivi (ovvero, chi ha telespettatori “suoi” guadagna di più di chi non ha seguito), oppure una formula che comprenda entrambe le opzioni. In generale, non ci farà bene, sempre ammesso che non ci caccino, ma non ci siamo meritati chissà che trattamento di favore, purtroppo.
Giusto per non fraintenderci, non sto facendo il tifo perche’ ci caccino, ma dico che evidentemente sta diventando inevitabile (e giusto) che prima o poi ci caccino, a meno che si trovi una formula che come minimo dimostri che pur essendo molto meno competitivi degli altri 5 almeno dimostri che siamo meno peggio di ogni altro possibibile candidato.
Inoltre essere costantemente spazzati via in ogni partita nel torneo e in tutti gli inutili test match contro avversari di un’altra categoria sta distruggendo la voglia di combattere dei giocatori, che sembra sappiano che anche dando il 100% non sara’ comunque abbastanza e che ormai sono cosi’ abituati a perdere da non avere neanche idea di come gestire situazioni dove almeno si sia alla pari degli avversari.
@Nik
Prima del professionismo il discorso della competitività poteva anche avere un certo senso.
Oggi come oggi in quegli organismi si parla solo di soldi e con i soldi. E’ il professionismo.
@Winchester
Parlare di soldi nell’era del professionismo e’ ovvio e naturale, ma i soldi che puo’ fare un prodotto dipendono dalla sua qualita’ e da come e’ possibile venderlo, e ora bisogna riconoscere che noi stiamo diminuendo di molto la qualita’ del 6 Nazioni.
Tutti i nodi sono venuti al pettine sotto il profilo sportivo, e quando, probabilmente entro pochissimi anni, verranno al pettine sotto quello economico (sposor, diritti TV) allora ci chiederanno di togliere il disturbo.
Se si lavora da subito, oltre che a rimediare alla tabula rasa attuale, anche ad una formula del torneo che ci consenta di dimostrare che ci possiamo rimanere mediante confronti con gli altri potenziali candidati forse, e sottolineo forse, si potra’ evitare di esserne estromessi per manifesta incapacita’.
Da rappresentante dei giocatori della mia squadra lo ho votato, quindi il mio è un commento schierato, almeno indirettamente. Vero che è facile parlare ora che “la colpa è di quelli prima” , vero che “queste sono parole, i fatti vedremo” , vero che mille altre cose, ma un presidente che parla così ha delle idee molto chiare. Il messaggio è giusto e condivisibile, ragazzi rimbocchiamoci le maniche e tiriamo su questo sport dal basso, ora che dall’alto c’è interesse e, si spera, coordinazione!
I ragazzi e lo staff stanno subendo quello che tutti noi abbiamo creato. Non da la colpa alla gestione precedente,usanza diffusissima a livello nazionale in qualsiasi ambito,c’e’ luce in fondo al tunnel.
Si si,quello che intendevo è che non dà la colpa direttamente a quelli di prima, ma è relativamente facile parlare dalla sua posizione di “nuovo”. In ogni caso lo sostengo, e questa sua comunicazione diretta mi fa molto piacere
Giù il cappello per questa bella presa di posizione, “I ragazzi e lo staff stanno subendo quello che tutti noi abbiamo creato”…. complimenti
A detta del presidente d’ora in avanti se i risultati non arrivano sarà colpa del movimento di base ……..ho capito bene ???
No, hai capito semplicemente quello che volevi capire per creare un post polemico senza alcuna comprensione del messaggio di Innocenti (messaggio che a me non piace per nulla per il tono assai retorico e “sentimentale”)
@umberto, io ho capito bene, sei tu che forse non ti rendi conto di quello che dice, perche pure tu capisci ciò che vuoi capire………
Mi sembra che il messaggio sia chiaro: poche parole per dire agli altri cosa dovrebbero fare e tanti fatti in prima persona nella realtà nella quale si vive.
Per me è solo demagogia…… i problemi sono altri
Lo so. In Italia i problemi sono sempre “altri” e dovuti ad “altri”. Chi suggerisce di cominciare a risolvere i problemi ognuno in prima persona si becca un sacco di pernacchie benaltriste.
Non ci fare caso, comunque, che questo fenomeno si può ritrovare in tutti i campi (inquinamento, corruzione, traffico, maleducazione diffusa, poca voglia di pagare i debiti… metti pure qui qualunque tema), non solo nel rugby.
Certo che….credo non ci siano dubbi sull’importanza del messaggio lanciato da Innocenti.
Eppure dopo pochissimo tempo il thread che lo riguarda qui su OR è già passato in seconda posizione .
Sopravanzato nientepopodimeno che da quello riguardante la classifica x nazionali!!
Stica22i!!!!
Capisco che il messaggio è del nuovo Presidente FIR e non del vecchio, ma un minimo di correttezza..!
Scorrettezza che si evince chiaramente dall’essere gli unici che, ad ora, hanno dedicato un articolo a un messaggio “non ufficiale” del presidente (definendolo importante e intenso).
Grazie di averlo riposizionato nella posizione che merita.
Ah, non siete stati gli unici e tantomeno i primi.
Ottimo, vada a leggere e commentare lì allora visto che non le sta bene il nostro lavoro.
Cercate di essere meno permalosi.
Vista l’importanza dell’argomento ho ritenuto abbbastanza inappropriato la retrocessione del thread del Presidente Federale Innocenti a favore del decisamente meno importante thread sulla classifica x Nazionali. Credo che basti contare il numero di commenti seguiti al primo rispetto al secondo.
E siccome vi reputo competenti e tale spostamento non poteva essere casuale ho reputato la cosa scorretta.
Voi avete scritto di essere stati gli unici a trattare l’argomento!
Io vi ho solo fatto notare, dopo avervi anche ringraziato per avere “risistemato” le cose, che così non era.
Vi disturba essere eventualmente “criticati?
Mi dispiace per voi.
In merito al vostro “invito’ invece……visto che non sono stato maleducato o aggressivo nel linguaggio credo proprio che continuerò e leggervi, ad apprezzare i ed, eventualmente se lo riterrò opportuno a criticarvi.
Spett.le redazione,
Vorrei innanzitutto, e non per atto formale, ringraziarvi per il lavoro svolto. Grazie a voi, leggiamo gratis le notizie fresche sul mondo del rugby, rubriche e contributi vari, avendo la possibilità di commentare fra di noi, come alla club house, Le vicende che interessano la nostra passione comune. Specie di questi tempi, non è poco. Quindi grazie ancora.
Devo mio malgrado segnalare, per quanto di vostro interesse, il fatto che ritengo fuori luogo la pesante censura che talvolta applicate nei confronti di commenti che tendono a criticare, in maniera costruttiva e composta da, il vostro lavoro. Qualche tempo, per il solo fatto di aver scherzato io e qualche altro utente su alcune foto da voi pubblicate, fui ammonito. Ovviamente replicai perché, allora come oggi, ritenni che la vostra censura fosse dettata più da una ripercussione personale che dal contenuto dei post.
Bangkok, che spesso mi è capitato di contraddire in passato e che non ho il piacere di conoscere di persona, ha mosso un’osservazione giusta che, fra l’altro, vi ha aiutato a ricondurre l’impaginazione su un tenore con noi più coerente.
L’iniziativa Onrugby è vostra, quindi è vero che forse qui siamo tutti ospiti, ma editare una notizia significa esplorla al pubblico accesso e, di conseguenza, alla pubblica considerazione; e fintanto che gli interventi di noi ospiti restano confinati nei contorno della legalità, della legittimità, della decenza e dell’educazione, francamente non vedo altri motivi per condannarli, se non la suscettibilità individuale. Mi scuso per l’intromissione, anche con Bangkok, e ringrazio per l’attenzione. Auguro a tutti un buon lavoro.
Allora bando alle polemiche e ai discorsi demagogici, oggi siamo al 15 posto del rancking, fra un anno vedremo dove staremo……tutto il resto è fuffa
Fra un anno ?
Il Napalm che hanno usato Gavazzi & Co. ha bruciato e inquinato anche il sottobosco.
Altro che un anno.
Tempo.
@mamo, comunque sia è stato eletto per risollevare il movimento e ora pedalare altro che scaricare i problemi sul movimento di base
Lear, come Umberto son certo che il senso del messaggio sia esattamente l’opposto di quello che pensi tu.
Non mi emoziona fare l’esegesi dei testi di Innocenti per cui sia quel che sia, sarà comunque meglio di prima.
Anche con la nazionale che il 6N se l’era guadagnato sul campo e intravedeva la targa di quelli davanti ci sono voluti 7-8 anni prima di salire di prepotenza nel ranking (durato quanto è durato, cioè nulla), figuriamoci ora che quelli viaggiano spediti e noi dobbiamo ancora accendere la macchina… Gli 8 anni di Smith mi sembrano pochissimi (se mai li avremo)
7-8 anni sono circa una generazione di giocatori che allevi da quest’anno cosi da avere almeno 20 giocatori competitivi per la nazionale maggiore. Il problema, per me grande, è il 2024. In 3 anni dovresti prendere gli U18 (tutti o accademici + una selezione di altri top) odierni e farli allenare in nuova zelanda cosi per generare un po di entusiasmo, tra questi racattarne almeno una 20ina di decenti, richiamarli in patria facendoli giocare in pro14, e ripinguare la nazionale di giocatori in grado di competere nel 6N a pari o quasi livello. Il tutto fatto entro il 2023, cioè l’anno prima. Avere una nazionale competitiva in 2 anni per me è il target reale e a cui dobbiamo puntare ma è impossibile per noi.
gli 8 anni di Smith sembrano ok per me ma non so se ci lasceranno cosí tanto tempo.
Tutto dipende da cosa vogliamo fare in questi 8 anni.
Secondo me prendere come luogo di crescita il 6N è impossibile. Puro e semplice. Magari invece se si puntasse al Pro14 e al campionato nazionale (con una squadra in Challenge, niente coppe del nonno del menga), in 8 anni la piramide fino a quel punto la riesci anche a ristrutturare un bel po’. Questo vorrebbe dire tornare ad avere campionati giovanili, un campionato nazionale che fa più e meglio di quello attuale e 1-2 squadre a capitale misto (se non per lo più private) in Pro14 a giocarsi stabilmente semifinali…
La nazionale ne dovrebbe beneficiare di riflesso (giocatori più preparati, meno “perdenti” cronici ogni domenica, filiera più delineata e con un’ancora di club che lavora col duplice scopo di allargare la base e formarla come si deve…). Sai mai che per il Mondiale 2031 riusciamo a giocarcela non solo con Namibia e USA…
Pienamente d’accordo su tutto. Innocenti ha molte gatte da pelare e troppi tasselli da sistemare a mio parere e la causa è la gestione fallimentare di Gavazziland.
Io incrocio le dita e spero che qualche miglioramento si possa vedere anche nel breve termine soprattutto per quella famigerata deadline.
Non so io la metterei come target ma forse la penso troppo da professore con un laboratorio da gestire. Quando devo far domanda per soldi devo dimostrare con dati preliminari che sono ok per il finanziamento. Qui i nostri dati preliminari sono 34 sconfitte consecutive. Con la mia mentalità, devi almeno riportare qualche dato positivo neo prox tre anni altrimenti hai il rischio che quei soldi non ti arrivino più.
@lear2
Da questo tuo intervento ho capito che sei il primo a chiamarsi fuori.
Tu vuoi osservare dall’esterno e giudicare tutto e tutti senza volersi sporcare le mani in prima persona.
Ci può stare. E’ ben noto che ci sono molte persone cosi’.
Buonasera.
Messaggio importante e sicuramente condivisibile, a lanciare un appello prima di mettersi al lavoro.
Mi chiedo solo perchè – cioè davvero vorrei sapere il motivo – nei precedenti 8-12 anni non si siano visti appelli o dichiarazioni del genere. Cioè, quelli precedenti erano del tipo che abbiamo pareggiato con gli All Blacks anche perchè rinviata. E lo stato (deprimente) del nostro rugby immediatamente trova più ragioni.
un grazie a bangkok e a mamo che dicono che la famiglia benetton non si è comportata bene con marzio.
questo vuol dire che ci sono persone che pensano e hanno l’onestà di dire le cose come vanno e come dovrebbero andare.
marzio ha inviato questo straziante messaggio perché non siamo ancora all’anno zero, ma siamo ancora sotto, direi ben sotto l’anno zero.
peggio di così non poteva andare, ora speriamo che al posto del dott ascione venga inserito un bravo ed onesto tecnico.
però i vari de carli-troncon dovrebbero essere esclusi come il dott ascione e rimpiazzati da persone scelte direttamente da franco smith.
Non è la famiglia Benetton che si è comportata male con Innocenti, è stata la Dirigenza Benetton.
Non mischiamo le due cose.?
@bang, fratello, non puoi lavarti le mani, anzi, non appoggiare il cambiamento o far finta di aver delegato, se sei il proprietario dell’ unico club di rugby internazionalmente riconosciuto sui palcoscenici internazionali e fornisci una gran fetta dei tuoi alla nazionale. In una situazione di quella gravità, per il movimento di cui sei una parte fondamentale, non ti scansi. Oppure è come dici tu, ma allora staremo a vedere come si esprimerà a riguardo la proprietà in merito alla sua presidenza.
@bang, saranno sette anni che tu, io, @mamo, @fracasso e tutti gli altri amici discutiamo sul contributo FIR a TREVISO, da posizioni opposte, io con grossi dubbi, voi molto meno. Questo del non voto è solo un aspetto della stessa questione e coinvolge il medesimo principio.
Ciao Jock, sai bene che se fosse per la “famiglia”
Benetton il rugby a Treviso avrebbe fatto la fine di basket e volley.
Luciano Benetton è e resta colui che mantiene il legame. Sì, c’è anche suo nipote (se non sbaglio), ma di fatto è lui.
Dior Luciano ha i suoi anni ed è più che normale che abbia demandato sempre di più alla dirigenza.
Io responsabilità a lui non ne do.
Sior
Ciao @bang.
Un discorso, un appello che gronda dignità e responsabilità. Una persona che se la prende per tutti, anche se appena nominato. Complimenti a questo eccellente signore, una novità interessante ed entusiasmante per il modo di comunicare aperto e coinvolgente e onesto. Per noi che siamo strettissimi bianco verdi, una profonda ferita, e sanguinosa, il comportamento della dirigenza BENETTON. E, purtroppo, della proprietà. Non riesco a trovare, anche perché ne ignoro i motivi, giustificazioni alte.
Credo che sia evidente a tutti che questo sia il peggiore momento per il rugby italiano senza ombra di dubbio.
Da amante di questo sport mi piange il cuore vedere lo stato attuale di nazionale e club.
Tanta gente nei commenti se la prende con Smith e con i giocatori e questo per me è profondamente ingiusto. Magari bisognerebbe spiegare a queste persone che come sempre nella vita le cose sono sempre leggermente più complicate di come sembrano…
Il nostro paese è culturalmente, economicamente e sportivamente in declino. Prendete il calcio, lo sport più praticato in Italia: negli ultimi 3 mondiali di calcio in due casi non è riuscita ad andare oltre i gironi e nell’altro caso si è nemmeno qualificata. Poi prendete le coppe europee di calcio negli ultimi anni. L’ultima a vincere è stata l’Inter nel 2010 con una squadra praticamente di tutti stranieri.
Le cause di questo declino generale sono molteplici:
La prima è che non esiste una cultura sportiva paragonabile agli altri paesi: in Italia lo sport non è legato alla scuola come nei paesi anglosassoni oppure in quello giapponese.
La seconda è che non ci sono i soldi. Per quanto riguarda il rugby dopo più di 10 anni di pro 14 non siamo riusciti ad avere la seconda squadra privata.
La terza ma non ultima è che il livello generale dei dirigenti in Italia e nel rugby è lo specchio di un paese in declino. Prendete il caso degli aironi e vi rendete conto di quando profondamente ingiusta e sbagliata sia stata la decisione ai tempi di togliere la franchigia da Viadana. Per non parlare dell’ipotesi iniziale di non includere Treviso nelle partecipanti iniziali della celtic league
Poi credo che ci siano ragioni particolari per spiegare i risultati del rugby italiano.
Gli italiani non sono un popolo che ama lottare, che sopporta i sacrifici che ama fare la guerra. Storicamente tutte le guerre che abbiamo fatto negli ultimi 170 anni o le abbiamo perse o le abbiamo vinte grazie agli altri(per chi fosse interessato vi invito a rivedere le guerre d’indipendenza). Il nostro è il bel paese dove si vive bene, si mangia bene, e non c’è nessuna ragione perché dovremmo avere quella cattiveria e quella propensione alla lotta che hanno il mondo anglosassone o addirittura il mondo guerriero del pacifico.
La nostra struttura fisica non è adatta a questo sport: senza fare paragoni con il mondo pacifico ma solo con il mondo anglosassone il paragone è impietoso. Nazioni come il Galles hanno trequarti che da noi potrebbero fare le seconde linee. Prendete George North e Marco Lazzaroni e confrontate peso e altezza.
A questo punto qualcuno di voi dirà: “ma l’ingresso al sei nazioni ce lo siamo meritato! Un tempo eravamo forti”.
Io penso che siamo entrati nel sei nazioni per un unico motivo, un aspetto fondamentale della nostra cultura: il non rispetto delle regole. In un momento storico in cui il rugby era amatoriale noi infrangevamo le regole pagando i migliori giocatori del mondo e creando in questo modo uno dei migliori campionati nazionali nel mondo. Però questo giochetto è finito nel 1995 e ci ha permesso giusto giusto per inerzia di entrare a far parte del 6 nazioni. Da quando è nata l’era del professionismo con le regole uguali per tutti l’Italia naturalmente non è riuscita a stare al passo con le nazioni dove il rugby non è uno sport esotico ma un qualcosa di radicato nel DNA e nella cultura del paese.
Poi quelli che mi fanno più ridere sono quelli che se la prendono con lo staff. Immaginiamo di poter avere a disposizione per la nazionale maggiore lo staff al completo degli all blacks, credete veramente che cambierebbe qualcosa?
Altri burloni invece se la prendono con i giocatori convocati e si domandano perché non ci sono altri giocatori di Treviso e delle Zebre. A questi ultimi vorrei ricordare che Treviso non vince una partita in pro14 da agosto (l’ultima con le Zebre). E che le Zebre (poverette con il budget che hanno stanno facendo miracoli) vince soltanto partite come le squadre più deboli: vedi Treviso, Dragons e poco più.
E poi per ultimo ci si è messo il covid e la sua crisi. E come in tutte le crisi sono sempre i soggetti più deboli a pagare le conseguenze più pesanti e così è stato per l’Italia del rugby.
Mi viene il dubbio che non avesse ragione Mallett quando diceva: ”Italiani no buoni per rugby”.
Non ci rimane che aggrapparci alle ultime speranze: Il nuovo corso di Treviso con Bortolami e la presidenza di Innocenti.
Non mi rendo conto se Innocenti sia più o meno capace di Gavazzi ma sicuramente nei modi è una persona meno arrogante e sgradevole. Magari questo potrebbe aiutare alla coesione di questo movimento oramai alla deriva.
@Arazon, “Prendete il calcio, lo sport più praticato in Italia: negli ultimi 3 mondiali di calcio in due casi non è riuscita ad andare oltre i gironi e nell’altro caso si è nemmeno qualificata.” questa cosa sono costretto a ripeterla, tutte le sante volte, ai miei amici che, sulla chat Whatsapp, mi fracassano gli zebedei dopo ogni sconfitta dell’ ItalRugby e “Io penso che siamo entrati nel sei nazioni per un unico motivo, un aspetto fondamentale della nostra cultura: il non rispetto delle regole. In un momento storico in cui il rugby era amatoriale noi infrangevamo le regole pagando i migliori giocatori del mondo e creando in questo modo uno dei migliori campionati nazionali nel mondo. Però questo giochetto è finito nel 1995 e ci ha permesso giusto giusto per inerzia di entrare a far parte del 6 nazioni. Da quando è nata l’era del professionismo con le regole uguali per tutti l’Italia naturalmente non è riuscita a stare al passo con le nazioni dove il rugby non è uno sport esotico ma un qualcosa di radicato nel DNA e nella cultura del paese.” (dal quale poi derivava la possibilità di schierare gli oriundi argentini di prima fascia, come Dominguez e Castro, o immediatamente sotto, come i vari Nieto, Canale, Garcia) e questo lo sostenevo lustri fa, ma gli aficionatos di quell’ epoca mi sbeffeggiavano!!!!
Non condivido il paragone guerra-rugby,anzi sono contento di appartenere a un popolo che non sa fare la guerra,che significa non sa sottomettere altri popoli in concreto.Che si viva bene in Italia e’ un fatto recentissimo,fino a meta’ anni 80 era il paese piu’ pericoloso in Europa occidentale sia per la criminalita’ organizzata sia per motivi sociali e politici,a volte si confonde il patrimonio eno-gastronomico col vivere bene.La struttura fisica e’ ampiamente bastante per poter competere sia in teoria che in pratica e lo dimostrano i discendenti Argentini,che anche come esempio di popolo di guerrieri oltre la penosa figura delle Falkland non credo abbiano altro.I giocatori e lo staff hanno le loro responsabilita’,come record di sconfitte e punteggi imbarazzanti,sicuramente lo staff puo’ essere stato formato con errori ma visto che li pagano devono prendersi responsabilita’.L’Italia nel 6n e’ entrata per due motivi:una nazionale competitiva e l’avvento del professionismo,serviva far lievitare i ricavi rispetto ai costi e il 6n e’ stata da questo punto di vista un’idea geniale.
Si in effetti come criminalità organizzata non siamo secondi a nessuno…però loro più specializzati in attentanti con tritolo e sparatorie a tradimento 🙂
Siamo a livello mondiale sia per pallanuoto che per pallavolo, dove servono fisici importanti. Per anni nel basket siamo stati a livelli molto anni. Smettiamola con gli stereotipi degli italiani bassi e pelosi.
Non sono d’accordo su alcune cose, molto su altre (giusto per dirti la mia). Secondo me ne dimentichi una fondamentale, che non solo per lo sport ma per la crescita di ogni sistema è imprescindibile e spesso sottovalutata: la progettualità. In Italia siamo e non siamo tante cose, di certo, non abbiamo una classe dirigente che lavora per il futuro, che progetta, che pianifica, che stende un piano e lo porta avanti. Siamo il paese del “facciamo domani”, del “ci penseremo quando sarà il momento”, del “xe peso el tacon del buso” (per chi non è veneto vale il “la toppa è peggio del buco”).
E nel rugby abbiamo visto in 20 anni quanto abbiamo perso per il nostro navigare a vista.
Ci sono un po’ di luoghi comuni tra tante cose giuste…
Ad esempio: io vivo in Scozia ininterrottamente da quasi sei anni. Ho imparato a conoscerli. Questi hanno come priorità di vita il Friday night, altro che la guerra 😀
Verissimo invece l’abisso che c’è sulla cultura e pratica sportiva rispetto a quanto vedevo in Italia, e soprattutto l’apertura verso tutti gli sport, sin da piccolissimi. E non è questione di disponibilità economiche. Nel Regno Unito non si naviga nell’oro…
Dove vivi Fabio1982?
Edinburgh
Ah, sei tra gli “snobby”, io, invece (per quelli di Edinburgo) un wegi (glaswegian) bas**rd!!! 😉 😀
quando mi riferivo ai soldi pensavo ai budget delle nostre sqaudre di pro14. Non conosco quelli di Edimburgo e Glasgow ma dubito che siano simili a quelli di Zebre e Treviso
Sono d’accordo
https://www.avantionline.it/rugby-manchevolezze-azzurre-e-il-duro-scontro-con-la-realta/
In un post, che ho fatto ieri sul pezzo della sconfitta contro la Scozia, ho scritto che il problema è l’inadeguattezza assoluta della formazione; dovuta dalla pressapochezza e inadeguatezza del sistema formativo del Rugby di base, dal miniRugby in su, fino al massimo campionato nazionale e la frase “I ragazzi e lo staff stanno subendo quello che tutti noi abbiamo creato”, detta da Innocenti, penso, o almeno spero, si riferisse a ciò; dei giocatori che arrivano in Nazionale, ieri mi è stato risposto che i formatori stranieri vanno pagati e quelli che fanno volontariato no e che sarebbe il caso di destinare meno soldi alla Nazionale e alle franchigie ,che ne sono in funzione, forse dimenticandosi che è dalla Nazionale e dai contratti che essa ricava dalla partecipazione al 6Ns che arrivano i denari da poter spendere per tutto il resto; effettivamente ingaggiare tutti formatori stranieri, professionisti e con curricula adeguati, costerebbe troppo, ma creare una sorta di Coverciano del Rugby, dove, questi competenti formatori stranieri, tengano dei corsi da far seguire ai formatori e ai tecnici indigeni, cui rilasciare un patentino, obbligatorio, per svolgere l’attività formativa e di coaching, una volta passato un esame, ritengo, moto umilmente, che sia l’unica possibilità di far uscire il movimento italico da questa dimensione amatoriale, che non è assolutamente adeguata a sfornare giocatori sufficientemente adeguatiper poter ben figurare contro contro i competitors più evoluti, mi auguro che Innocenti e l’intero Consiglio Federale abbiano ben chiaro che il movimento rugbystico italiano, così come è ora, non è adeguato a sviluppare un reale rugby di elite professionistico e che lo rifondino dalla sua base in un senso meno approssimativo e, se ciò, come sarebbe inevitabile,, portasse a dover rinunciare all’ autoreferenzialismo, che permea le varie componenti del movimento, e a intaccare gli interessi del proprio orticello, qualcuno dovrebbe farsene una ragione!!!!
Prendi una 30ina di accademici e non (il top degli U18 italiani), li mandi in NZ per 2 anni (scuola + rugby), tornano quando sono arruolabili per il pro14 e per la nazionale = 1.5/2M euro. Fantarugby ma nel breve tempo (2/3 anni alla scadenza del contratto con il 6N con tutti i rischi del caso) forse è l’unico modo per aumentare la probabilita di avere giocatori competitivi per il 6N nei prox due/tre anni.
1.5/2M euro, se ben ricordo, equivale al finanziamento dell’anno scorso di TUTTO il campionato nazionale (a memoria, il finanziamento di quest’anno e’ di 4M, ma potrei ricordarmi male).
Da dove distogliamo queste risorse?
In teoria parte dei soldi dati ai due club di Pro14 e i contributi alle semifinaliste del Bottom10 dovrebbero essere rivisti (i primi in una logica di risparmio e darli al rugby di base – Innocenti parlava di 3-4 milioni – i secondi perchè – mi viene da pensare – nel campionato stile NBA che ha in mente il neo presidente dovrebbero essere distribuiti in maniera diversa). E comunque ci son sempre i soldi di CVC, il “recovery fund” del rugby Italiano come lo chiamava Poggiali. Spero non li vogliano usare solo per pagare stipendi…
@LiukMarc
Dunque anche tu sei del parere che si dovrebbero dare meno soldi alle franchigie e più’ soldi al rugby di base? (lasciamo per un attimo da parte i sodi del CVC)
Qui riportavo il piano di Innocenti. Io tendenzialmente nel medio periodo direi di si. O meglio, devono essere due cose fatte in parallelo e col giusto tempismo, da un lato limitare/rivedere l’intervento federale nelle franchigie e rilanciare il rugby di base/campionati nazionali. Per dire, se entro il 2023 le due franchigie non sono almeno per i 2/3 private (quindi la Federazione ci mette circa 4 milioni in un budget di 12), se ne chiude una. E si potenzia il campionato in parallelo, il cui fine ultimo dovrebbe essere avere un livello che sia quasi quello del Pro14.
Condivido a pieno. Magari anche SA che è più vicino e costa meno,
Io lo scrivo da 15 anni, poi può essere NC, SA, Inghilterra, Irlanda o Galles …se non diventano buoni per il rugby fanno una esperienza di vita parlando inglese
@Hro
Secondo me l’idea di formare meglio e di più gli allenatori italiani, dal minirugby in su, va benissimo.
Il problema e’ che ha dei costi e in questo momento la FIR non investe circa nulla (se non per clientelismo) nel rugby di base. Per me ci vorrebbero allenatori di minirugby preparati a fondo e che facciano continui aggiornamenti… ovvero persone PA-GA-TE per fare questo lavoro importantissimo in modo professionale.
Siccome il budget non e’ elastico, bisogna destinarne una parte non trascurabile al rugby di base e per fare questo, bisogna ridurre altre voci in bilancio. Più tardi cominciamo, peggio e’.
@Winchester, un mio collega, ex giocatore di calciopalla a livello dilettantistico nella squadra della mia città, se n’è andato a Coverciano, ha seguito il corso prer allenare i ragazzi e ha conseguito il patentino di base, poi è ritornato nella locale società ad occuparsi, in assoluto volontariato, del settore giovanile, magari non sarà al livello dei professionisti del settore, ma nemmeno a quello di chi (sia chiaro, lodabilissimo per l’ economicamente disinteressati impegno passione!!!), perchè ha “giochicchiato”, poi si improvvisa formatore, o coach.
Con i 400 milioni che la FIR elargiva alla vincitrice del campionato nazionale (se non ricordo male), per andare a giocare quella Coppa del Nonno, della quale non ricordo nemmeno il nome, hai voglia se riesci a tirar su una struttura come quella che dico io!!!
Non vivo più in Italia da una quindicina di anni, ma a suo tempo anch’io, come allenatore a livello giovanile (volontario di buona volontà) ho fatto quello che proponi tu: una volta all’anno si andava due o tre giorni alla Ghirada (togliendo tempo e denaro ad altre attività personali, perché la cosa non era gratuita) per fare il corso (se non sbaglio, questo era il “secondo” momento, il primo era un giorno con Sbrocco a livello provinciale, mentre il “secondo” era a livello regionale o qualcosa del genere). Tanto per farti un esempio, ricordo che chi ha “spiegato” la mischia era Properzi.
Immagino che tutt’ora si faccia cosi’.
Come hai visto, non basta. Non basta.
La professionalita’ non ti “cresce” in soli tre giorni, ci vogliono verifiche e aggiornamenti continui. Immagino che la stessa cosa valga per tutte le professioni. Solo che se sei un volontario, magari tre giorni all’anno li trovi, tre giorni alla settimana no. Come ho scritto altrove, per me “basterebbero” anche dei “normalissimi” diplomati ISEF, senza arrivare per forza agli assistenti di Graham Henry, solo che i diplomati ISEF lo fanno per lavoro e, giustamente, vogliono essere pagati.
Il corso di Coverciano non dura tre giorni ma, mi sembra di ricordare (perchè l’ ha fatto anche un mio amico, che poi non ha mai allenato) un paio di mesi (non ricordo quanti giorni alla settimana), non basterà, come dici te, ma è meglio dell’ improvvisazione.
Un paio di mesi continuativi? A salti? Ma tu quante ferie hai?
Il mio punto e’ capire se tu proponi per gli educatori/allenatori del minirugby un impegno professionale o solo volontaristico (magari chiedendo loro gratuitamente sempre di più in termini di tempo e denaro). Ovviamente più chiedi (offrendo in cambio solo la Gloria), meno persone si renderanno disponibili, perché devono lavorare per mangiare e hanno comunque la loro vita da vivere. Gia’ andare per i campi due or tre sere a settimana, più i raggruppamenti del fine settimana e’ un impegno non trascurabile, per una persona che ha un lavoro e una famiglia e allena solo per passione.
Quello è il corso F.IG.C. di Coverciano, che serve per conseguire il patentino, una volta conseguito non è mica che devi continuare ad andarci!!! 😀
Ma i patentini non sono a vita! Sarebbe il caso di ripetere il corso almeno una volta all’anno. Il rugby cambia in fretta, per certi versi, molto più in fretta del calcio (per quel poco che posso capirne).
Soltanto il corso per il patentino è di quella quella durata, gli aggiornamenti sicuramente no.
A mio parere, questa era la nostra idea negli anni ‘90 ?, vanno formati almeno una decina di allenatori prof che si occupino, nelle aree a loro assegnate, di tutta la formazione ed assistenza al volontariato.
Quindi i “ volontari” vengono seguiti e prendono ORDINI da loro. Poi col tempo si allarga questa base. Avessero seguito questa proposta, invece di boicottarla, ora ce ne sarebbe 1 per squadra, tutti con la stessa linea e formazione.
In pratica l’idea sarebbe quella di avere allenatori professionisti in tutte le società che fanno minirugby? Sarebbe bellissimo!
Pero’ bisogna trovare il modo di pagarli.
Quali sono le nostre priorità? La formazione o il mantenimento di un alto livello che comunque non sta portando risultati? L’uovo oggi o la gallina domani?
Non sara’ facile trovare una sintesi.
Winchester, non avere tutti allenatori professionisti, in tutti minirugby, ma avere, in tutti i minirugby e in tutto il Rugby di base, tutti allenatori formati e che prendano direttive da formatori professionisti.
@Hro
Mi sta benissimo un professionista in ogni societa’ di minirugby, che guidi i volontari!
Un formatore professionista ha 40 ore (sindacali…) alla settimana, un volontario ne ha circa 4. In questo modo, un formatore professionista può fare (e professionalmente, che non e’ poco) il lavoro di 10 volontari di buona volontà!
Questo significa che durante il giorno si può andare per le scuole cinque volte alla settimana, per esempio, e che alla sera, quando i marmocchi si allenano, seguiti dai volontari, c’e’ sempre un professionista in mezzo a loro in grado di dare una mano.
Questo e’ più di quello che ha portato il Valsugana a diventare quello che e’ (nel Valsu i formatori che si sono alternati negli anni sono stati sempre semiprofessionisti, per cui la mattina per le scuole al massimo poteva andare qualche studente universitario con una mattina senza lezione, mentre l’allenatore competente arrivava sui campi nel tardo pomeriggio, quando iniziano gli allenamenti del minirugby). Certo, se tutte le piccole società d’Italia avessero portato alla nazionale quello che ha portato il Valsu, sarebbe un grandissimo passo avanti…
Il problema rimane quello di remunerare queste persone. Una piccola società come il Valsugana, che da molti anni ha impegnato la gran parte delle risorse per sostenere il settore giovanile, si svena per avere un semiprofessionista dedicato alle giovanili. Per ingaggiare un professionista, bisogna fare un bel passo in avanti, dal punto di vista economico. Ci sono anche societa’ che non si possono permettere nemmeno un semiprofessionista.
Se la priorita’ fosse la formazione, ogni Comitato Regionale avrebbe alle sue dipendenze un manipolo di professionisti a tempo pieno che si occupano esclusivamente di minirugby. Per fare questo, e’ necessario pero’ tagliare i fondi altrove. Di qui non si scappa.
…discorso umanamente accattivante e vagamente churchiliano, lacrime e sangue etc etc e nel contempo eduardiano “ha da finì ‘a nuttata”… con lo spessore e la profondità dello strumento utilizzato, meno male che era facce-boc e non un cinguettio leggero e volatile… mah!
Direi per niente Churchilliano,quello ha sempre difeso la legittimita’ dell’operato dell’impero,ha sempre detto che guerra lacrime e sangue era colpa di altri,qua invece si proclama di dover ripartire da un cumulo di macerie con ammissione di colpa.
Allora definiamolo discorso….”de gasperiano”.
Mai sentito discorsi suoi ma ricordo discorsi simili di Pertini in un periodo molto difficile per la nazione,neanche 40 anni fa,rimarra’ sempre amato anche perche’ sapeva chiedere scusa e chiamare il paese a raccolta.
…parlavo dello stile, sui contenuti e sul fatto che si è tutti “InnocentI” al momento ritengo opportuno non approfondire, meglio aspettare i primi atti concreti deliberativi, dopo il primo post/ascione vedere i prossimi post…
Tanto per iniziare innocenti potrebbe far fare un grande poster con le foto di tutti coloro che si sono occupati di rugby negli ultimi 24 anni,a partire dai vari presidenti federali e seguaci vari e poi tutti i responsabili tecnici e dirigenziali dei vari comitati regionali ,accademie,ecc.ecc.ed affiggerla in tutti i campi di rugby d’Italia con la dicitura divieto di ingresso di tali persone.
Una svolta sarebbe la diffusione nel sistema scolastico.
Che però difficilmente dipende da Innocenti. Progetti con le scuole se ne possono fare (certo, se ne riparla almeno nel 2022 vista la situazione Covid) ma servono le strutture e i formatori “giusti”. Poi sono d’accordo che sarebbe una svolta. Dare spazio nelle scuole (specie le medie) a sport che fuori dal giro fanno più fatica (ma sono olimpici) e per cui basta una palestra o un campo d’erba (penso al rugby, ma anche all’hockey o alla pallamano) sarebbe indubbiamente una grandissima cosa per tutti, ragazzi in primis.
Ho sentito di sfuggita una notizia in un tg, circa il progetto, credo ancora molto preliminare, di accordo tra il MIUR, il Dipartimento per lo sport e le varie federazioni, anche come compensazione della ridotta socialità ed attività motoria che stanno vivendo i bambini e i ragazzi durante la pandemia. Menzionavano anche il rugby, tra gli altri, per cui potrebbe non essere una cosa così campata per aria. Chiaro che se ne parla dal ’22 in poi, e i risultati arriveranno dopo anni, sempre che si faccia, ma sarebbe una svolta epocale. Passeremmo dall’essere un paese che relega l’attività motoria all’ultimo posto nella scala dei valori educativi a uno che lo integra e lo valorizza come parte della formazione.
Sarebbe aumentare l’attivita’ sportiva di formazione statale?A scapito magari dell’alto livello?Che essendo professionistico dovrebbe piu’ che altro basarsi su finanziamenti privati?Si e’ vero porterebbe a allargare la base,aumentare l’interesse popolare,ma e’ becero comunismo!In ogni caso stanno cercando di far rientrare fondi del NGEU nello sport e vista l’entita’ dei prestiti potrebbe tranquillamente succedere,anche contando i soldi del CVC questa dirigenza si trova in condizioni ottimali per ripartire,possono sia aumentare gli investimenti per l’alto livello che per la base.
Non ho presente il discorso ma @narodnik non capisco il punto sulla “formazione statale”. Ovvio che se la scuola è pubblica, le risorse per integrare attività sportive (magari pomeridiane) nell’orario scolastico debbano arrivare dal ministero. Mica puoi chiedere ai genitori di mettere una quota o ai club di pagare per far giocare dei ragazzini (nella speranza che poi vi tornino da “privati”).
Nel programma scolastico trovi 2-4 ore la settimana per fare qualcosa di più della semplice educazione fisica. Quando facevo le medie (parliamo di ben prima della fine del millennio scorso) io ricordo bene pomeriggi passati in 12-15 ragazzi fino alle 18 a giocare a pallavolo o pallamano nella palestra della scuola con il professore di educazione fisica e una dispensa dei genitori. Basterebbe regolamentare e strutturare la cosa. I genitori si trovano poi i figli a scuola 2 ore in più, sicuro non dicono di no
Liuk era una battuta,completamente favorevole a investire parte di risorse pubbliche per attivita’ formativa statale soprattutto per il rugby di base.Ma come dice Toto porterebbe risultati nell’arco di diversi anni,e’ difficile da conciliare con elezioni e club da soddisfare.Innocenti avra’ un bel problema a distribuire le risorse in maniera produttiva e essere rieletto.
Ah okay, scusa il fraintendimento 🙂
Posto che da un certo punto di vista la battuta potrebbe avere anche un senso “pratico”. Nel senso che la scuola non deve poi sostituirsi ai club. Cioè non è che i giocatori di rugby li formi a scuola. Ma il rugby lo fai conoscere e iniziare a praticare li. Cosi come quegli sport che appunto hanno una capacità minore di altri di attirare ragazzi di 8-10-12 anni, e per cui davvero bastano una palla e una palestra…
per allargare la base è fondamentale l’alto livello altrimenti è quasi impossibile far avvicinare qualcuno a questo sport. Io ho sentito parlare di rugby la prima volta quando l’italia vinse contro la scozia all’ingresso del 6 nazioni.
per me andrebbe formata una sola franchigia con i migliori giocatori italiani e qualche straniero di livello e con i soldi risparmiati dall’altra franchigia investire in uno staff di primo livello per la nazionale e facendo venire coach di rugby giovanile dalle varie union per formare nuovi allenatori e giocatori
A prescindere dal rugby, la nostra scuola è, sicuramente, la più “desportivizzata” d’Europa. Qui nel Basso Reno e in tutta la Francia, come nella vicina Germania, in Svizzera o nel piccolo Lussemburgo, quelle che noi chiamiamo l’ora di ginnastica sono LE ORE di formazione fisica con vera attività ed iniziano alle elementari. Qui non ci sono i professori che, mentre chattano con i social, buttano un pallone in mezzo alla palestra o ad un campo dicendo ci vediamo alla fine dell’ora. Qui ci sono staff che formano fisicamente con specialisti di varie discipline sportive (compreso il nuoto!) che preparano anche tecnicamente. In Italia siamo ancora alla scuola dell’immediato dopo guerra!
@Toto
per quanto riguarda la diffusione e la pratica dello sport a livello scolastico, l’Italia stenta ad arrivare al livello del terzo mondo, purtroppo. 🙁
Questo pero’ vale per tutti gli sport.
Oh, lo so bene, Winchester. Purtroppo è un annoso problema, ma imho, è insito nella mentalità nostra che mi sembra stia già modificandosi. Anni fa, occupandomi di parchi e giardini, mi procurai, tra gli altri, un manuale di un architetto riconosciuto in Italia e all’estero. L’introduzione più o meno diceva: “avete presente i fantastici giochi per bambini o per ragazzi che avete visto viaggiando, nei parchi in altri paesi? Ecco, scordatevi di posarli in Italia. Si perché mentre all’estero il gioco fisicamente e psicologicamente impegnativo, perché porta ad arrampicarsi in alto e/o a mantenere l’equilibrio, è visto dai genitori come formativo, da noi viene percepito come pericoloso.” Per cui noi preferiamo sapere nostro figlio bello quieto al suo banco, piuttosto che a scapicollarsi su un campo o parquet, rischiando di arrivare a casa con un ginocchio sbucciato o uno zigomo livido. Sta cambiando, eh, stiamo pian piano capendo che è meglio un ginocchio sbucciato che una scoliosi, che crescita psichica e fisica vanno a braccetto che, insomma, i nostri avi, quando dicevano mens sana in corpore sana, dimostravano che la sapevano lunga. Perciò spero che sia la volta buona che, magari, si superi il livello terzomondista nel quale tu, giustamente, ci metti.
Mah… nella mia umile esperienza, anche nei licei classici, dove si studia il latino e dove ti dicono “historia magistra vitae”, non hanno mai preso in considerazione l’idea di mettere in pratica il “mens sana in corpore sano”.
In Italia lo sport e’ considerato “nemico” dello studio.
Gia’ gli investimenti sulle strutture scolastiche sono bassissimi, figurarsi quelli sulle strutture sportive legate alle strutture scolastiche… 🙁
volevo solo rispondere a bangkok,
scusa se ho scritto famiglia benetton e non presidenza treviso rugby, ma mi sembra che le due cose coincidano…
dai ti pare che zatta faccia qualcosa che ciano non voglia….
per favore…
guarda bang che non voglio polemizzare! ma voglio solo dire che purtroppo le cose coincidono!
comunque dal punto di vista formale hai ragione te.
buon pomeriggio.
Nessuna polemica neppure da parte mia. Ciao @Parvus
Non può piovere per sempre… Mah…Un discorso da campagna elettorale che non dice niente di concreto, le elezioni sono finite e sarebbe ora scossa di dire cosa si vuole fare sul serio, qual è il programma, dopo tutti questi anni si dovrebbe avere un piano preciso in mente, no? Dai, basta retorica e frasi a effetto sinceramente imbarazzanti da parte del massimo dirigente del rugby italico. Se no come al solito si cambia tutto per non cambiare niente, se non equilibri di potere in base alle nuove alleanze. Dai su, basta menate.
Infatti, dopo queste belle parole mi aspetto dei licenziamenti…
Intanto dopo venti 20 anni il Sig. Ascione non è più il Responsabile dell’area tecnica..intanto…ed è passata una settimana.
Cos’è? Ci si aspetta da Innocenti in un mese le cose che non sono state fatte in Anni? Dai..
Credo sia una chiamata a serrare i ranghi in un momento di difficoltà palese, le idee spero arrivino e il repulisti è sicuro e doveroso, sono parole importanti in una situazione “drammatica”, ha fatto bene ad intervenire, le scelte drastiche arriveranno
Si fa o no il play-out con la Georgia?? Dai fuori l’onore!
1 Fischietti (Lovotti) 2 Faiva (Bigi) 3 Riccioni (Zilocchi)
4 Fuser (Cannone) 5 Ruzza (Lazzaroni)
6 Negri (Mayer) 7 Polledri (Lamaro) 8 Steyn (Licata)
9 Varney (Violi) 10 Garbisi (Allan)
11 Ioane (Bellini) 12 Campagnaro (Morisi) 13 Odogwu (Brex) 14 Ratuva (Bruno)
15 Minozzi (Capuozzo)
Sogno nel prossimo 6N questa nazionale allenata da uno staff di primo livello. Sono convinto che si riuscirebbero a tirar fuori almeno un paio di partite equilibrate.
Perfettamente d’accordo con te
toglierei ruzza che a quei livelli viene spazzato via e metterei cannone con fuser , odogwo direi anche basta hanno perso l occasione ora non credo accetti l italia ,campagnaro speriamo torni ma ho paura che non sara piu quello di prima ,quindi ai centri metterei morisi zanon che è stato uno dei pochi in autunno a brillare
1 fischetti 2 faiva 3 riccioni
4fuser 5 cannone
6 steyn 7 lamaro 8 polledri
9 varney 10 garbisi
11 ioane 12 morisi 13 zanon 14 bruno
15 minozzi
in panchina bigi lovotti zilocchi lazzaroni negri licata violi canna
Federico Ruzza è veramente altro giocatore rispetto ad un paio di anni fa e mi pare anche parecchio “involuto” fisicamente. Certo che il piglio che ci ha messo contro la Scozia fa capire perché fatica a trovare posto a Treviso
Eh le prossime formazioni italiane che vedremo saranno un bell’enigma…perché bisogna per forza avere dei punti fermi, dei giocatori da cui non possa prescindere, pur dovendo per forza pensare a dei buoni rimpiazzi…poi, fosse per me, fantasticando un po’, proverei una cosa del genere: 15 Minozzi 14 Bellini 13 Campagnaro 12 Zanon 11 Ioane 10 Garbisi 9 Varney 1 Lovotti 2 Faiva 3 Ceccarelli 4 Fuser 5 Furno 6 Polledri 7 Meyer 8 Steyn. Consapevole che mai avverrà una cosa del genere. C’è da dire che Brex, pur non facendomi impazzire, non è male come difensore, però in attacco non è incisivo. Allan in realtà io lo farei giocare anche titolare e gli farei fare anche il capitano, fermo restando che Garbisi sarà sicuramente il nostro mediano di apertura in futuro. Considererei anche Licata, mentre Ceccarelli lo proverei ma Riccioni è buono pure lui per il futuro. La seconda linea è sogno puro.
Grazie ad Innocenti per le belle parole. Ma dopo un disastro cosi epocale ci vuole un messaggio formale e deciso.
E sopratutto fare delle scelte. ORA non fra 3/6 mesi. Non dite che le decisioni “a Caldo” no fanno bene. è da 3 mesi che hanno avuto tempo di pensare e trovare una via d’uscita. 30 partite che non si vince. Bisogna incominciare a camminare con cambiamenti veri.
Un’ammissione di responsabilità senz’altro nuova per le nostre orecchie, ma altrettanto dovuta direi. Ben venga una profonda e sincera presa di coscienza da parte del vertice, ma di fatto non può essere un’assunzione di responsabilità, vista la recente elezione; piuttosto una dura critica alla vecchia presidenza.
Non voglio dire da subito che adesso è facile, ma alle bellissime e senza dubbio sincere parole, devono seguire azioni concrete. Se ciò dovesse accadere, bene.
(Ero del coro “Gavazzi a casa”, per intenderci.)
Il Presidente conosce troppo bene la “macchina! E’ stato internazionale e capitano azzurro, è attorniato da persone che hanno vissuto, da sempre, per e con il rugby. Conosce quali dono i tarli che stanno rosicchiando i “piedi” il nostro rugby, e soprattutto, chi e cosa hanno causato questa grammatica situazione .
Bene la comunicazione al popolo del rugby e credo che il “giro” in Federazione per conoscere e farsi conoscere sia finito…ora tirarsi su le maniche e lavorare a testa bassa senza troppi salamelecchi facendo tutto quello che si deve fare, tagliando e premiando senza ci siano figli e figliocci …. siamo in ritardo di venti anni.