Benetton, il futuro è tracciato: così prende vita il nuovo ciclo

Il DS Pavanello: “Apriamo una nuova fase facendo tesoro di quanto raggiunto in questi anni”

Benetton Rugby

Benetton Rugby – ph. Ettore Griffoni

In questo gennaio così avaro di gioie sul campo, ad aggravare ulteriormente una situazione sportiva che nessuno avrebbe immaginato così ad inizio stagione, il Benetton Rugby è tornato a far parlare di sé in chiave positiva grazie a un plot twist che ha spiazzato molti: la squadra di Treviso ha annunciato una piccola rivoluzione, chiudendo a fine stagione il rapporto con Kieran Crowley, demiurgo della miglior stagione di una franchigia italiana nella lega celtica, e stravolgendo il proprio staff in vista del prossimo anno sportivo.

Una mossa volta a dare una comunicazione forte a tutti, dai tifosi agli avversari, dagli addetti ai lavori a chi al Benetton ci sta dentro: nonostante le cose non stiano andando per il verso giusto, non è in atto una smobilitazione. Anzi: si prepara il rilancio.

“Il nuovo progetto per il Benetton viene da lontano, e negli ultimi tempi abbiamo dato solo una accelerata. Siamo abituati a progettare con largo anticipo e in ogni stagione prepariamo almeno 3 o 4 piani sui quali poter fare affidamento in futuro” racconta Antonio Pavanello, direttore sportivo della franchigia biancoverde, a OnRugby.

“Per noi è giunto il momento di aprire un nuovo ciclo: avevamo in testa di iniziarlo più avanti, ma alla luce di tutte le questioni contingenti, sanitarie, sportive, economiche è sembrato fosse il momento giusto per creare nuove opportunità per tutti.”

Le prime mosse hanno fatto sobbalzare molti sulla sedia, soprattutto per l’arrivo di un tecnico con il curriculum vitae di Paul Gustard, recentemente separatosi in maniera turbolenta dalla squadra che stava allenando gli Harlequins. Una situazione che però, dice Pavanello, non si è resa possibile per mero opportunismo: “Ci tengo a dire che stavamo intessendo una relazione con Paul Gustard già da prima del suo annuncio di rescissione consensuale con gli Harlequins. Così come stavamo parlando con lui, stavamo parlando con altri nomi illustri del panorama rugbistico internazionale.”

“Il nostro progetto si è sempre voluto basare sull’affidare a Marco [Bortolami] la gestione della squadra, ma sotto di lui mettere pilastri forti che possano supportarlo dal punto di vista tecnico, in campo, e dell’esperienza. I nostri colloqui sono stati quindi verso diversi profili, anche dell’emisfero sud, ma abbiamo infine deciso, tenendo conto di diversi aspetti, di puntare su Paul [Gustard].”

La strategia della Benetton per rilanciare il proprio progetto sportivo non sarà una vera rivoluzione. Le rivoluzioni sono eventi tumultuosi, laceranti, che portano con sé strascichi e ulteriori sommovimenti, mentre a Treviso si vuol far tesoro di tutto quanto di buono si è fatto nelle ultime stagioni: nessuna squadra è stata in grado di competere contro le avversarie internazionali come i Leoni hanno fatto.

“Non vogliamo chiudere una porta e troncare tutto quello che è stato fatto finora, sarebbe un errore madornale – aggiunge ancora Pavanello – Noi vogliamo rispettare la nostra filosofia, ma sempre ben aperti a tutto quello che accade intorno: è così che abbiamo composto il futuro gruppo di staff. Marco [Bortolami] e Fabio [Ongaro] fanno parte già dell’attuale gruppo tecnico e rimarranno dentro al progetto. Sono due uomini di casa, ma che hanno fatto anche esperienze importanti fuori. Avremo poi una componente internazionale con tre grandi esperienze alle spalle come quelle ai Saracens, in nazionale inglese e agli Harlequins di Paul Gustard, e il bagaglio di Andrea Masi, maturato prima da giocatore in Francia e in Inghilterra e poi come tecnico ai Wasps, un club con una cultura sportiva molto forte.”

“Così come a livello tecnico, anche a livello di rosa ci sarà qualche cambiamento, visto che comincia un nuovo ciclo. Lo staff imporrà standard elevati, quindi ci saranno giocatori che magari abbandoneranno per motivi anagrafici, chi invece dovrà dimostrare di essere all’altezza di questi standard.”

“Tuttavia non sarà una rivoluzione, ma ci sarà una forte impronta di continuità: abbiamo fatto uno sforzo per trattenere quei giocatori che avrebbero potuto avere mercato all’estero e che hanno poi deciso di sposare il nuovo progetto. Abbiamo già annunciato i rinnovi di Irné Herbst e Braam Steyn, ma anche Toa Halafihi e Ratuva Tavuyara saranno del gruppo.”

“Detto questo è ovvio che andremo ad innestare qualche giocatore straniero di qualità, con carisma ed esperienza alle spalle. Abbiamo già annunciato l’arrivo di Rhyno Smith, arriverà il seconda linea Carl Wegner, giocatore importante, capitano della sua squadra e persona che ha già girato il mondo ed è abituato ad adattarsi rapidamente a cambi di cultura, e abbiamo già chiuso con altri due profili con caps internazionali: un importante giocatore in prima linea e un estremo, che annunceremo prossimamente.”

Tutto questo sarà possibile mantenendo un occhio sul budget a disposizione che, giocoforza, è stato lievemente ritoccato. Tuttavia, Pavanello e la dirigenza del Benetton sono stati in grado di creare i margini per compiere le importanti operazioni raccontate dal DS grazie a una oculata gestione dei contratti e a una contesto generale di contrazione del mercato. Oggi le difficoltà economiche non sono solo un ostacolo per le finanze dei club, ma hanno anche calmierato l’aumento delle richieste economiche da parte dei giocatori.

Il Benetton progetta, per la prossima stagione, di riproporre una rosa composta più o meno dallo stesso numero di atleti, continuando però in maniera convinta il progetto di sviluppo dei giovani cresciuti tra le Accademie e la Nazionale under 20: “Il numero di giovani che porteremo a far parte del progetto aumenterà, anche perché abbiamo visto che questi ragazzi hanno le qualità per poterci provare, a stare a questo livello.”

“Devo dire che sono molto contento dell’exploit che hanno avuto giocatori come Zanon, Lamaro e Cannone in passato, o che quest’anno sono riusciti a fare Lucchesi, Garbisi, Zuliani, Favretto, Alongi. E sono convinto che anche Matteo Drudi avrebbe avuto lo stesso impatto se non si fosse infortunato. Le nostre sei scommesse con i giovani di questa stagione sono state tutte vinte, a tal punto che in tre hanno esordito in nazionale maggiore.”

Leggi anche: Benetton: Toa Halafihi fuori durante il Sei Nazioni

“Da questa soddisfazione scaturisce una volontà di impegnarsi allo stesso modo con i giovani il prossimo anno: Tommaso Menoncello è un altro giocatore su cui Benetton ha intenzione di puntare già dalla nuova stagione, e come su di lui anche su altri. Adesso, durante il Sei Nazioni, ci saranno altri giovani che verranno a giocarsi le proprie opportunità dall’Accademia Nazionale.”

È questo il prossimo passo del programma che si va dipanando, in una transizione verso un nuovo ciclo: il Benetton affronterà i sei incontri finali della sua stagione di Pro14 durante il Sei Nazioni 2021, dovendo fare a meno dei propri giocatori internazionali.

Sarà questo il momento per poggiare le prime fondamenta della prossima stagione: il programma futuro è delineato, adesso sta ai protagonisti portarlo in vita.

Lorenzo Calamai

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