E’ ora di mettere le mani su un trofeo, ma attenzione alle pressioni in aumento
Il torneo della consacrazione. E’ visto in quest’ottica il Sei Nazioni 2021 in Francia. L’opinione pubblica e gli addetti ai lavori sentono che è arrivato il momento di tornare ad alzare un trofeo che manca, nella bacheca transalpina, dal 2010.
La partita d’esordio contro l’Italia è vista come il primo passo per iniziare questo cammino: i Bleus sanno di essere superiori, ma rispettano molto gli azzurri, anche perchè un passo falso potrebbe da subito compromettere le cose. Nessun avversario può essere sottovalutato, con l’Inghilterra che rimane il parametro massimo con cui misurarsi, soprattutto dopo l’ultima Autumn Nations Cup.
Imanol Harinordoquy, 82 caps per la Francia, intervistato dall’Equipe fotografa così la situazione: “C’è stata una svolta. Adesso si vede che chi fa parte del gruppo ha fame e voglia di vestire quella maglia, ma attenzione – ammonisce – rispetto a qualche mese fa, non ci sarà più l’effetto sorpresa verso i giocatori francesi, quindi questo renderà tutto più difficile”.
Sulla stessa linea del nativo di Bayonne, prosegue un suo ex compagno di squadra come Vincent Clerc (67 caps con la Francia): “Nessuno pensava che sarebbero arrivati a questo livello tanto velocemente e questo è merito di Galthiè, ora però la pressione aumenterà sotto tutti i punti di vista. Non dimentichiamoci fra l’altro che l’obiettivo finale di questo gruppo è quello di essere pronto per i Mondiali 2023 e ogni giorno che passa quel torneo è sempre più vicino”.
A dire la sua arriva anche Julien Pierre (27 caps per la Francia): “Al momento vi sono state tante partite portate a casa e ben giocate, ma nessuna vittoria finale. Per arrivare ai Mondiali con un certo status – concorda con Harinordoquy – servono trofei e prove autorevoli: da un lato aumentano le aspettative, ma dall’altro accrescono le consapevolezze”.
Infine concludono unitariamente: “La vittoria del Sei Nazioni 2021 è possibile, con una legittima ambizione. La cosa che bisognerà cercare di evitare invece è quella dell’andare a mettere tutto in discussione qualora arrivassero delle sconfitte, anche se in questo senso credo che lo staff abbia già costruito qualcosa di buono rispetto al passato”.
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