Nazionale italiana, Corrado Pilat: “Abbiamo una squadra vogliosa di mettersi in gioco”

L’assistente allenatore azzurro commenta il lavoro fatto durante il raduno a Parma, conclusosi oggi dopo sei giorni di allenamenti

La Nazionale azzurra in raduno a Parma. PH OnRugby.it

La Nazionale azzurra in raduno a Parma. PH OnRugby.it

Si è concluso nella mattinata di mercoledì 9 settembre il raduno della Nazionale italiana a Parma, sei giorni di intenso lavoro voluti dal CT Franco Smith per radunare il gruppo e preparare i due recuperi del Sei Nazioni 2020, con gli azzurri che sfideranno Irlanda (24 ottobre a Dublino) e Inghilterra (una settimana dopo a Roma). Mattinata intensa, come sempre, quella passata dal gruppo giocatori, che si sono divisi tra allenamenti in campo, palestra, cura delle skills individuali e riunioni con tutti i componenti dello staff per una preparazione verso i prossimi impegni.

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A proposito di skills, è intervenuto a conclusione del raduno Corrado Pilat, ex trequarti azzurro con 7 caps tra il 1997 e il 2001, è l’assistente allenatore della nazionale italiana col focus proprio sulle specifiche tecniche. Il 46enne nato a Belluno ha analizzato il lavoro svolto dallo staff dell’Italrugby nel raduno appena concluso: “Ci siamo concentrati sulla parte fisica e sulla comprensione del nostro gioco in attacco e difesa. E’ importante che tutti siano allineati sulla tipologia di gioco che vogliamo mostrare in campo”.

“La risposta dei giocatori è stata molto interessante. Sono pronti a lavorare duramente, ad ascoltare: hanno gli “occhi aperti” per carpire tutte le informazioni possibile al fine di migliorarsi. Abbiamo un gruppo di giocatori giovani, con cui ho avuto modo di lavorare in passato, che hanno una grande voglia di mettersi in gioco e non hanno timore di provare qualcosa di nuovo”.

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“Un aspetto molto importante è quello che viene svolto in aula, durante le riunioni: attenzione ai dettagli e alle varie fasi di gioco o alle skills nel mio caso. Dobbiamo essere in grado, noi allenatori, di far passare i messaggi giusti contribuendo anche fuori dal campo alla crescita della squadra e del singolo giocatore” ha concluso Pilat.

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