Conor O’Shea: “Ian McKinley diventerà un ottimo allenatore”

Nella prima puntata del “The Eddie Jones coaching podcast”, l’ex CT azzurro ha sfiorato anche temi legati all’Italia

COMMENTI DEI LETTORI
  1. Sandokan 11 Maggio 2020, 02:51

    Alle volte sarebbe bastato fare i cambi al momento giusto…

    • massimiliano 11 Maggio 2020, 12:25

      Eh sì…o scegliere una panca che offrisse alternative corrette. E invece si appella alla cultura, al momentum, al papocchium. Forse certe cose raegluo se se le risparmiava, visto che ne ha combinate un tot e poi è scappato a gambe levate.

  2. Parvus 11 Maggio 2020, 10:51

    in parte hai ragone sando kan!
    ma non è solo questa la causa di tante sconfitte!!!

    • Sandokan 12 Maggio 2020, 06:45

      Sicuramente no, ma problemi simili li hanno avuti anche altri allenatori, eppure qualche risultato in più lo hanno comunque ottenuto… pensa ai mega problemi della nazionale femminile, eppure se avessimo fatto i loro risultati nel 6 Nazioni, a questo punto saremmo su un altro pianeta.
      Nessuno vuole nascondere i (molti) problemi, ma il compito dell’allenatore e’ di ottenere il meglio possibile con quello che si ha a disposizione.

  3. Parvus 11 Maggio 2020, 11:18

    comunque uno come conor o’shea lo avrei promosso a livello superiore dando spazio anche a smith come allenatore in campo, ma veramente non mi sarei privato di uno come lui! altresì avrei poi messo vicino al conor, tecnici e funzionari fir italiani perché avrebbero imparato tanto….. questo anche con franco…….! abbiamo bisogno di acquisire competenze per arrivare all’alto livello…, non dobbiamo perdere queste persone che vanno ad avvantaggiare per quello che faranno o per quello che possono fare il rugby inglese.

  4. Parvus 11 Maggio 2020, 11:19

    scusate è partito il post…

    insomma manca la cultura di creare una vera federazione.

  5. Interza 11 Maggio 2020, 20:11

    Jones e O’Shea è proprio il caso di dirlo, il Gatto e la Volpe !
    O’Shea credo sia stato il tecnico di campo peggiore di tutti i tempi per l’Italia. Non lo dico io, lo dicono i risultati e l’inconsistenza della sua tattica e di Catt. E certo sentire lui parlare della motivazione nell’intervallo deve essere anche comico.
    Senza contare che si è appoggiato alla motivazione italica della famiglia e ha lasciato la Nazionale praticamente prima del mondiale. Un gran motivatore non c’è dubbio. E le colpe del suo fallimento, perchè di questo si tratta, sono tutte sue, smettiamola di parlare di federazione, mancata programmazione o di essere fuori ruolo. Lui è un professionista e ha accettato di firmare per fare il tecnico. Ha fallito, si faccia un esame di coscienza. Non è il momentum di parlare a vanvera. E speriamo non porti jella al buon McKinley da cui può certamente imparare tante cose sulla vita e come si sta al mondo.

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