Il rugby può rinunciare ai test match di novembre?

Raelene Castle, CEO della federazione aussie, dice che si potrebbe pensare di chiudere il Super Rugby e giocare il Championship, evitando di venire in Europa

ph. Sebastiano Pessina

Ogni giorno che passa e l’epidemia continua a diffondersi nel mondo, si allontana sempre di più la possibilità di vedere i test match estivi (per noi europei) nell’emisfero australe. Dopo la Francia e la Nuova Zelanda, anche l’Australia ammette che difficilmente sarà possibile giocare le loro partite, in particolare quelle contro l’Irlanda attualmente in calendario a Sydney (4 luglio) e Brisbane (11 luglio). Il programma dei Wallabies prevederebbe anche una sfida contro le isole Fiji (18 luglio), ma anche qui si entra sempre più nel campo della non praticabilità.

Leggi anche: Nuova Zelanda, difficilmente i test match di luglio si giocheranno

Da lunedì però è stata ventilata anche un’altra possibilità, della quale si è fatta portavoce Raelene Castle, CEO di Rugby Australia. Secondo lei anche i test di novembre potrebbero saltare, venendo sacrificati per permettere di concludere il Super Rugby (che ha messo in archivio sinora le prime 7 giornate) e di giocare il Rugby Championship, che sarebbe in programma dall’8 agosto al 26 settembre 2020. La Castle ha detto che “Si dovrebbe prendere in considerazione l’idea di completare il Super Rugby e disputare il Rugby Championship. Questo anche perché il calendario sarà con tutta probabilità diverso nel futuro, e bisognerà vedere se i giocatori vorranno girare il mondo vista la pandemia in corso”. A proposito di giri del mondo, stanno vivendo situazioni complicate anche i sudafricani che si trovano o in Giappone (paese che ha decretato rigorose misure di chiusura) e nella loro terra, che dallo scorso venerdì vive 3 settimane di blindatura totale per provare a evitare la diffusione della pandemia.

Va detto anche che, nelle difficoltà del momento australiano con un profondo rosso dal punto di vista economico, potrebbero rientrare anche i quattro Super Club Brumbies, Reds, Warathas e Rebels. Sempre la Castle infatti ha detto come “Vogliamo continuare a lavorare avendo 4 squadre nel torneo, ma sarebbe impensabile, in un momento come questo, pensare ad altri scenari che potrebbero nascere una volta chiusa la diffusione del virus”.

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