Abbiamo parlato con il numero 9 dell’addio con Treviso, del sorprendente approdo a Colomiers e della sua vita fuori dal campo
La nuova vita francese di Edoardo Gori
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Vai Ugo. Continua così.
Un grosso in bocca al lupo per tutto!
complimenti a Gori per l’intelligenza e maturità delle sue parole. Interessante l’accenno a Brunel, quindi non è un misantropo menefreghista…
In bocca al lupo Ugo, per la carriera sportiva e per quella successiva.
belli questi articoli che offrono la possibilità di scoprire cose interessanti, per esempio che Brunel non si è dimenticato dell’Italia e degli uomini che ha conosciuto ed evidentemente apprezzato. Bello anche leggere come i rapporti personali (Endrizzi, Smith, O’She …) sono alla base del rugby e vanno oltre le scelte tecniche che uno è chiamato a fare. Bello e un po’ triste leggere di migliaia di spettatori che seguono la propria squadra in seconda serie. Insomma credo che Ugo abbia proprio fatto una buona scelta. Auguri
L’ho visto e dopo averlo visto la prima volta tendo a seguirlo (EurosportPlayer).
Un altro giocatore rispetto agli ultimi 2/3 anni a Treviso, bravissimo.
A questo punto credo che possa insinuare qualche sano dubbio a Smith per il 6N.
Aggiungo che il Pro D2 lo seguivo molto distrattamente mentre ora mi sta appassionando forse anche per il fatto che sono diventato un tifoso (ma è ovvio) del Colomiers.
Gran bel livello, proprio belle partite.
Confermo tutto.
Anche ieri sera, titolare, gran bella partita.
Da una velocità al gioco che mi fa venire la bile pensando al vigile urbano degli ultimi anni alla Benetton. Anche al piede, soprattutto in un’occasione difensiva, ottimo.
E a Smith, se continua così, al posto di dubbi nasceranno certezze.
Bella intervista, è piacevole leggere che un ex nazionale ha voglia di rimettersi in gioco andando nella durissima e super competitiva palude del proD2. Scelta che dovrebbero fare anche altri. Non solo i non più giovanissimi, ma anche i giovani, magari quelli che dopo 2-3 anni dall’esperienza under 20 non sono riusciti a trovare spazio nelle 2 squadre di pro14. Se penso ai giocatori dell’under di 2 anni fa ce ne sono almeno 4 o 5 che farebbero bene a cambiare aria se non dovesse arrivare un posto in rosa alla fine di questo campionato.
Sono piacevolmente stupito dalla maturità di Gori..
Come giocatore non mi è mai piaciuto fino in fondo, l’ho sempre reputato troppo lento nell’usare i palloni, ma sono felice per lui per il suo percorso in Francia.
Tutta l’intervista, dalla chiusura del rapporto con la Benetton, al ringraziamento ad Endrizzi, al giudizio sull’operato del Coach che lo ha di fatto estromesso dalla nazionale, è davvero sincero ed equilibrato. Il rugby Italiano non deve perdere persone di questo tipo. Spero che una volta terminato il suo percorso di studi Gori riesca a fare esperienza ed a metterla a disposizione del movimento.
C’è stato un periodo in cui il gioco di Gori si è oggettivamente un po’ involuto; le cause possono essere diverse e quello che le conosce meglio probabilmente è lui stesso. Leggere questa intervista, però, fa particolarmente piacere. Maturo, partecipe, entusiasta, con una finestra aperta verso il futuro. Gli faccio mille auguri.
Complimenti a Gori, bellissimo leggere come si sia rimesso in gioco e molto contento del fatto che gli abbia permesso di riprendere l’entusiasmo. Bravo!
Due considerazioni a margine:
– Forse questo tipo di esperienze potrebbero far bene anche a qualche altro giocatore italiano che non è più o non ancora al top o a qualcuno « intrappolato » in top 12.
– Fa piacere leggere di come Brunel gli abbia dato una mano… se non sbaglio quando il baffo lascio’ la panchina azzurra Troiani scrisse un post molto bello per ringraziarlo. Brunel avrà anche avuto molti difetti ma forse, facendo 1+1, ne sa più di quanto si creda….
In ProD2, in societa’ non di vertice, ci sono allo stadio sempre 8-10 mila persone… e noi, col pubblico che abbiamo in Italia, facciamo anche gli schizzinosi se vinciamo “solo” contro Canada e Namibia, mentre il Sudafrica ci asfalta ai mondiali…
Persone come Gori sono una fortuna per un movimento rugbistico come il nostro.
E pensare a quanti stupidi insulti si è preso da alcuni pseudo tifosi per la crisi di gioco in cui era entrato.
Forza Ugo!
Non lo so, io ho l’impressione che molti dei “detrattori” di Gori (e anche io glie ne ho dette tante) più che altro ce l’avessero con lui perché negli ultimi anni era involuto tanto. E lo sa anche lui. Il punto non è che sia o meno un bel giocatore, quanto che forse a questo punto sarebbe stato meglio si fosse mosso un anno o due prima. Ovvio che ora che sappiamo quanto sia stata rocambolesca la chiamata a Colomiers, forse non ne aveva possibilità
Anche nel mio caso le circostanze che mi hanno portato a conoscere la ragazza che sarebbe poi diventata mia moglie dipendono in parte da un infortunio.
Non tutto il male viene per nuocere.