Come ha fatto il Giappone?

I nipponici hanno compiuto un’impresa straordinaria, vincendo il proprio girone e proponendo uno stile di gioco quasi unico al mondo

COMMENTI DEI LETTORI
  1. Dusty 14 Ottobre 2019, 09:01

    “…come avrebbero fatto Nuova Zelanda e Inghilterra se le rispettive sfide non fossero state cancellate…” su questo ed in particolare sulla partita dell’Inghilterra avrei qualche dubbio.

    • Sergio Martin 14 Ottobre 2019, 10:24

      È il “senza troppi compromessi” la chiave di lettura. Quello che a noi, invece, ci frega… La logica per cui ogni quattro anni viene uno nuovo, sale sulla giostra, fa un giro, scende e avanti un altro. E la giostra rimane sempre la stessa…

      • giomarch 14 Ottobre 2019, 11:33

        anche in Giappone hanno cambiato staff ogni 4 anni… kirwan, eddy jones, joseph..
        La loro programmazione viene da lontano, non si pensi che in Giappone il rugby sia il primo sport.. Lo scorso febbbraio ho avuto in visita 12 giapponesi, nessuno di questi era a conoscenza che dopo 6mesi il giappone avrebbe ospitato la RWC..
        I compromessi italici stanno da ben altre parti, tutti belli concentrati in 20km..

    • rollus 14 Ottobre 2019, 10:29

      Sul fatto che gli AB ci avrebbe battuto non possono esserci dubbi. Non puoi pensare che avremmo vinto contro di loro. Sono d’accordo invece per l’Inghilterra, la Francia non va mai presa sottogamba.

  2. balin 14 Ottobre 2019, 09:12

    nippon con 15 naturalizzati, van bene altre cose ma questa non mi pare una strada da seguire (Scozia ne aveva 16 !!! e guarda caso nel mondiale U20 son stati 12^ e retrocessi), nippon con campionato foraggiato da grandi compagnie da noi manco per sogno
    però noi andiamo male e non c’è dubbio che occorra cambiare abbastanza nella gestione, più che nella guida della squadra in quello che sta a monte …………. ovviamente restare nel pro14 e nel 6N altrimenti ci perdiamo proprio (nel 91 il canada arrivò ai quarti ora è proprio rimasto “dall’altra parte dell’oceano”)

    • Ventu 14 Ottobre 2019, 10:03

      Sono d’accordo, l’unica cosa, ci sono diversi tipi di giocatori naturalizzati, in particolare un conto è nascere in inghilterra da genitori scozzesi ed un altro è essere convocabile per residenza.

    • narodnik 14 Ottobre 2019, 10:08

      Per le squadre anglosassoni e’ diverso,se da quei 15 scozzesi elimini quelli nati nei paesi del commonwealth a quale cifra scendiamo?

      • Marte_ 14 Ottobre 2019, 12:51

        Cosa c’entra il Commonwealth…
        Devi vedere chi ha origini scozzesi, non è che il commonwealth è una grande famiglia e decido per chi giocare.
        Chi non rientra in queste categorie è equiparato

        • narodnik 14 Ottobre 2019, 13:05

          Nel commonwealth ci sono tanti discendenti scozzesi..non e’ difficile da capire mah..con alcune home nations sono addirittura confinanti..magari uno e’ nato a Manchester ha genitori scozzesi e decide di giocare per la Scozia che sta a un’ora di macchina..poi uno puo’ essere australiano o neozelandese e’ sempre un’area di riferimento ex imperiale che ha la stessa lingua e la stessa cultura,per me non e’ la stessa cosa che far giocare in Italia giocatori delle isole del pacifico….

          • Marte_ 14 Ottobre 2019, 13:32

            Quindi narodnik ha deciso che la Scozia può schierare quanti neozelandesi vuole senza essere criticata perché parlano inglese mentre è uno scandalo se convochiamo Hayward e Budd.
            Ripeto, escludo gli oriundi da questo discorso perché quelli ci sono in tutti gli sport e possono decidere per che nazionale giocare

  3. McSmith 14 Ottobre 2019, 09:38

    Programmazione, questa sconosciuta….

    • fracassosandona 14 Ottobre 2019, 10:12

      Programmazione: il giappone si è fatto due conti ed ha già deciso di lasciare il SR…
      in compenso il loro brevissimo campionato interaziendale scrittura i migliori giocatori disponibili da quelle parti, ottenendo pubblico e visibilità, cose che il nostro mestissimo ed eccellentissimo pro12 può sognare come solamente dopo un’abbondante cena di verze…
      noi dopo dieci anni continuiamo a spendere follie per mantenere due squadre in Celtic ed ottenere risultati sempre peggiori con la nazionale…
      ritengo quell’esperimento abbondantemente fallito: meglio sarebbe tornare ad avere un campionato serio e che i nostri migliori tornino a giocare in Francia, Inghilterra od ovunque siano disposti a pagare quelli bravi…

      ps: a chi rinfaccia ai giapponesi i naturalizzati, pensi cosa sarebbe la nostra nazionale senza i giocatori di formazione straniera che abbiamo dovuto schierare anche solo per fronteggiare il Canada…

      • Mich 14 Ottobre 2019, 10:20

        Io lo rinfaccio a loro come a noi. Adesso e altrove.
        Che senso ha valere 5 con equiparati piuttosto che 4 con giocatori nazionali? L’Italia viene asfaltata puntualmente, stranieri o no. Quindi tanto vale sviluppare giocatori nostri.
        In più, qualcuno dovrebbe ancora spiegarmi che senso ha portare stranieri a rappresentare una nazione. Non posso vedere stranieri cantare inni nazionali non propri, non riesco a calarmi nell’empatia di indossae una maglia che rappresenta una nazione non propria.
        Balin ha ragione a dire che equiparare non è la strada giusta.

        • narodnik 14 Ottobre 2019, 10:29

          Aggiungo che qua si equipara in maniera stramba,non approvo ma capisco chi sceglie un Bundee Aki che diventa una pedina fissa della nazionale,ma nazionalizzare un Vunisa o Wosavai o Van Schalwick o Tuivaiti per qualche partita e’ una vergogna che fa solo l’Italia,coi risultati connessi.

          • Mich 14 Ottobre 2019, 10:45

            Aspetto che non ho trattato per mia eccessiva enfasi, e ringrazio Narodnik per la sottile e opportuna precisazione.

      • Mr Ian 14 Ottobre 2019, 10:45

        Per non parlare dei loro campionati studenteschi…e ancora stiamo qua a parlare di come ce l abbiano fatta e noi siamo sempre fermi a guardare

      • Hrothepert 14 Ottobre 2019, 12:59

        @fracasso, un campionato serio???
        In Italia???
        Con il livello di formazione che ci sta sotto e con la penuria di investimenti ce ci sono, per ingaggiare stranieri di livello???
        Teniamoci stretto il Pro 14, dammi retta!!!

      • nergal 14 Ottobre 2019, 13:49

        l’errore infatti è averne due di squadre
        bisognerebbe fare come l’argentina ed avere una sola franchigia di riferimento dove far giocare sempre gli stessi insieme e mandare i più forti a crescere all’estero per poi farli ritornare

        • Hrothepert 14 Ottobre 2019, 14:19

          Be’, allora non ci resta che rimandare Treviso nel domestic e concentrare tutto sulle Zebre!!! 😉

      • tinapica 15 Ottobre 2019, 00:27

        Ah, stento a crederci…c’è un’altra opinione che sostiene quello che io da più di un lustro affermo!
        Dai che, tempo 20 anni al massimo, ci si renderà conto di che sciagura sia stata la distruzione del massimo campionato italiano per favorire due squadre soltanto, di cui una inventata apposta.
        Poi dovrebbero bastarne altri 20 per ricostruire il movimento e tornare al livello a cui si era a cavallo dei millenni. Basta che poi non esca un altro Gavazzi-o-chi-per-lui a disfare nuovamente tutto.

  4. Amedeos 14 Ottobre 2019, 10:08

    Eh…niente, come hanno fatto? Passando prima per uno come Eddie Jones che 4 anni fa si prese lo scalpo del SA, per continuare con Joseph, tanta programmazione, anche tanti equiparati sicuramente, staff tecnico capace di valorizzare i giocatori che ha, e con UN GIOCO….già….un gioco. L’Italia invece è passata tra un Brunel ed un O’Shea, tanti invitati tipo party in piscina, un “game plan” detto, all’esperta maniera, che io a tutt’oggi non ho capito quale sia (ah si spesso ho visto il salto del primo centro che neanche in under 16). Per continuare con dei 6N dove pare che nel dare le formazioni gli si fosse inceppata la fotocopiatrice, senza mai provare ad adattate gioco (questo sconosciuto) e giocatori all’avversario di turno. Ovviamente, per chiudere in bellezza ci inventiamo Hayward primo centro e compagnia cantando. Mi pare evidente che ci sia bisogno di un cambio di allenatore e staff, fatto di gente qualificata e competente, perchè è fuori discussione il fatto che i giocatori sono quelli, ma è altrettanto fuori discussione il fatto che possono fare di meglio, molto meglio, di quanto fin qui visto.

    • Mich 14 Ottobre 2019, 10:26

      L’accostamento viene naturale a tutti, a quanto pare. Me compreso.
      Condivido l’impressione di una pianificazione che, se c’è stata, continua a celarsi.
      Anch’io, che per umiltà non commento mai scelte tecniche, mi chiesi come mai avevamo aspettato un mondiale per sperimentare, dopo quattro anni passati a fare, apparentemente, altro. Attenzione, dissentivo sul fatto di provare al mondiale, tralasciando osservazioni sui contenuti delle prove. Hayward primo centro, ad esempio, poteva essere una disfatta o un successo. Non lo so, e nemmeno l’ho ancora capito. Non criticavo quindi la scelta, ma mi interogavo sulla tempistica.

      • Amedeos 14 Ottobre 2019, 10:44

        @Mich, ho scritto il minimo sindacale, ma di cose da dire ce ne sarebbero tantissime, anche il fatto di essersi portato dei giocatori che non sono mai stati utilizzati, salvo poi spostare piloni a tallonatore adattare destri a sinistri, con conseguenti problemi in mischia, il buon Ghilardini portato nella vana speranza di poterlo far giocare, l’utilizzo di Parisse ecc.. Di certo c’è che il CT si è fissato su di un gruppo che non ha portato i risultati sperati, lasciando a casa, in panchina o in tribuna, giocatori che saranno il futuro della Nazionale. Si è concluso un ciclo fallimentare con giocatori prossimi all’addio. Adesso si dovrebbe ricominciare con qualcuno che, anche facendo scelte impopolari, si faccia carico del cambiamento, con esperienze e competenze tali da far crescere la squadra.

        • Mich 14 Ottobre 2019, 10:57

          Leo è rimasto letteralmente fregato. Nel corso del torneo si è palesata man mano l’intenzione di un passo d’addio per il nostro campione nello spot contro le leggende degli AB, e l’annullamento della partita ha privato Leo della sua scena. Di questo mi dispiace moltissimo.
          Sergio è un capitolo a parte: lo si ama e lo si odia (sportivamente parlando in entrambi i casi). Io personalmente ritengo ancora che sia il migliore giocatore della storia del nostro rugby, nonchè uno dei migliori esponenti internazionali di questo sport, ma riconosco un calo prestazionale indiscutibile, compensato solo dal fatto che la sua leadership fin qui è stata insindacabile.
          Però in generale non mi sento di considerare il tutto come un fallimento. Come osservavo in tempi non sospetti, questo non era il mondiale per dimostrare qualcosa di diverso dall’essere terzi nel girone, e con i dovuti “ma” e “però” abbiamo centrato l’obiettivo. Certo, esperienze come quella del Giappone ci dovrebbero insegnare a guardare forse più in alto ma, ragionevolmente, credere di poter passare un girone con SA e NZ, allo stato attuale, non è semplicemente ambizione; è più che altro una legittima utopia. Irlanda e Scozia hanno visto alti e bassi, e uno scivolone poteva essere messo in conto, anche se l’Italia non è stata ancora capace di approfittarne. Ma immaginare che NZ possa cadere contro di noi (tantomeno contro Giappone) o che SA ripeta gli errori di 4 anni fa era impensabile. Con questo non voglio togliere merito al Giappone, nè trovare albibi per noi, però io qualcosa di buono l’ho visto: che siamo lontani da standard attesi da un tifoso di una del 6N, questo è innegabile, però resto fiducioso.

          • western-province 14 Ottobre 2019, 11:51

            non tutti in Italia sono manichei: credo ci sia anche chi di Parisse ha un’opinione neutra, magari ragionata e obiettiva; il problema è che chi non abbaia non viene notato nei blog

  5. Mich 14 Ottobre 2019, 10:15

    Non c’è dubbio che se da un lato bisogna tributare meriti ad una cenerentola del rugby, che ha sconfitto tutto e tutti finora a questa RWC, e si è guadagnata sul campo l’accesso ai quarti, dall’altro, io, che sono da sempre contrario alle equiparazioni, ivi incluse le nostrane (grazie alle quali qualcuno dice che abbiamo fatto “grandi cose”, ma non ricordo questi trionfi irripetibili), non posso che storcere il naso davanti ad un superfranchigia multinazionale e multietnica.
    Concordo sul fatto, dunque, che equiparare non sia la strada da seguire. Scrivevo settimane fa, a proposito della presentazione delle squadre su OnRugby, e commentavo con ironia la stranezza dei cognomi giapponesi che avevano i giapponesi.
    Questa vittoria nipponica, questa ascesa, francamente e nella maniera più sincera e sportiva che mi riesce, non mi va giù, sia perchè in maniera ignorante (mi si perdoni il defici relazionale) accosto i loro progressi ai nostri, sia perchè viene da una squadra che infrange il mio personale principio di rappresentatività nazionale.
    In definitiva, una squadra multinazionale che sulla carta ci è inferiore ha sbaragliato squadre che ogni anno ci asfaltano.
    Questo ha risvolti e declinazioni sia personali, quindi molto opinabili (lo ripeto, ogni tanto voglio essere ignorante, e in più tifavo per un’europea nel confronto) sia oggettive.

    • western-province 14 Ottobre 2019, 11:45

      alcune considerazioni
      L’Inghilterra di Tuilagi, Cokanasiga e dei 2 Vunipola quale nazione rappresenta? E la Scozia che ha pilone destro e sinistro sudafricani?
      Per quanto riguarda l’Italia, tu non ricordi trionfi irripetibili, ma ricordati che il buon Dominguez di italiano ha probabilmente i nonni, e nella nazionale che ci ha portato al 6n c’erano anche Gardner, Pertile e i Cuttitta (che sono italianissimi ma di formazione sudafricana)

      Comunque a prescindere dai risultati quello che è la differenza atroce tra noi e i giapponesi è che loro hanno delle skills formidabili, noi a livello di skills siamo inferiori all’Uruguay

      • Parvus 14 Ottobre 2019, 12:29

        western ha ragione noi abbiamo delle competenze irrisorie rispetto ai giapponesi!

      • Mich 14 Ottobre 2019, 12:46

        A leggere con attenzione il mio commento, si nota chiaramente come io non “accusi”, passami il termine, semplicemente il Giappone di naturalizzare, equiparare o simili. Ne faccio piuttosto un discorso generale, Italia inclusa, quindi il tuo quesito sulle altre nazioni trova immediatamente risposta.
        Il tuo riferimento a Dominguez &Co. centra quindi il mio ragionamento.
        Per quanto concerne i risultati, ribadisco che di storia a livello internazionale non ne abbiamo scritta tanta, ad esclusione dell’ingresso al 6N, ma anche li le motivazioni sottese potrebbero essere multifattoriali, e non solo di merito. Credo che un partner rugbisticamente di livello e con un’economia adeguata a partecipare/ospitare un torneo ed arricchirne il piatto faccia sempre piacere. E’ una mia considerazione personale, quindi molto opinabile. Ci furono aperte le porte del torneo più prestigioso di rugby, e con tutti i meriti del caso. Dovremmo adesso interrogarci sulla nostra permanenza al 6N e sulle ragioni altrui ad essa sottese. Capire infine se siamo noi ad essere regrediti rispetto agli azzurri che ci portarono lì o se sono stati gli altri a crescere esponenzialmente e scavare il solco che oggi è davanti agli occhi di tutti è impresa dal carattere soggettivo assai ardua ed indimostrabile.
        Sulle abilità non posso che essere pienamente d’accordo, e aggiungerei che anche l’approccio mentale, per una squadra che pretende essere di livello, è troppo altalenante.

  6. mic.vit 14 Ottobre 2019, 10:44

    al di là di tutti i bachi dei regolamenti che portano le squadre a snaturasi…c’è da apprezzare l’aspetto motivazionale, in questo torneo ho visto finora solo 2 squadre dare l’anima…è vero che le tier1 si sono risparmiare per gli schianti che le attenderanno ora…però i giapponesi ce l’hanno nella loro cultura…quando intraprendono qualcosa lo fanno per poi arrivare a primeggiare.
    Questo esempio fatto di organizzazione maniacale dovrebbe insegnare tanto ad una federazione che vive di equilibrismi insensati, tipo la doppia franchigia…anche sabato scorso la domanda, sempre la stessa, è: PERCHé???

    • narodnik 14 Ottobre 2019, 11:28

      Non mi vengono in mente sport dove i Giapponesi primeggiano,forse nel judo,sta cosa della cultura secondo me e’ sopratutto cultura finanziaria,sanno gestire e produrre molto bene il denaro,la gestione del loro debito pubblico e’ un capolavoro da premio nobel per l’economia,ovviamente con chi gestisce la fir non c’e’ paragone,immaginatevi i giapponesi che spacciano pareggi o utili di bilancio svendendo eccedenze di magazzino?o le zebre prima federali poi private poi scappano tutti poi di nuovo federali e i debiti chi li paga?

  7. fulvio.manfredi 14 Ottobre 2019, 11:03

    E pensare che non molto tempo fa li abbiamo battuti a casa loro! Ma, mi raccomando, non ricordatelo a Gavazzi o siamo rovinati del tutto..?

    • Mich 14 Ottobre 2019, 11:13

      Gavazzi è come fu Berlusconi ai tempi della sua politica. Nessuno lo ha votato, nessuno lo condivide, a nessuno sta simpatico. Però è lì.

      • Parvus 14 Ottobre 2019, 12:32

        si bravo mich…
        nessuno lo ha votato…
        ah ah ah

        • Mich 14 Ottobre 2019, 12:51

          🙂
          Ciao Parvus!

          • Parvus 14 Ottobre 2019, 14:37

            ciao a te Mich,
            purtroppo ho veramente paura che la FIR non voglia cambiare niente…

  8. western-province 14 Ottobre 2019, 12:48

    prendo una frase dall’articolo “sulle basi fondanti del rugby nipponico, fatto di agilità, skills molto sviluppate e ritmi altissimi”
    il rugby nipponico ha delle basi fondanti, non sono grossi e puntano sulle qualità tecniche; poi ha compensato il peso prendendo qualche “manzo” sudafricano
    tra l’altro avere giocatori dalle ottime qualità tecniche ti permette anche di avere un campionato bello da vedere (il paragone con il Top12 è indecoroso) e quindi c’è la possibilità di attirare pubblico (che si sa ama divertirsi non martellarsi gli xebedei)
    quali sono invece le basi fondanti del gioco italiano: dominio sui set pieces (mischia chiusa e drive da touche),poco ritmo, scarse skills individuali (evidentemente non le alleniamo a dovere in gioventù)
    e poi c’è il progetto statura di XXX (mi autocensuro), cioè la prova provata che a noi delle qualità tecnica cimportanasega
    se non rivoluzioniamo il nostro stile di gioco (a partire dall’u8 e arrivando fino all’Accademia dove non si devo allenaro solo i muscoli) di strada ne faremo poca

    • TheTexanProp 15 Ottobre 2019, 08:12

      Quoto in pieno. Il gap si sta scavando sempre
      di più e se non ci diamo una svegliata radicale prendendo spunto dai nipponici, la vedo dura. Siamo fortunati ad essere la squadra migliore delle peggiori in EU e per questo ci tengono ancora la. A mio parere però non manca molto che il board del 6N ci dia una deadline “o migliorate in 2 anni o bye bye”

  9. Zamax 14 Ottobre 2019, 13:32

    Secondo me non c’è nessun segreto e mi tocca ripetere quanto ho detto più volte a proposito dei problemi dell’Italia. I giapponesi hanno alzato la velocità d’esecuzione del loro gioco grazie alla migliore organizzazione di squadra, la quale consente l’abbattimento dei tempi morti. Insomma, hanno agito di conseguenza agli sviluppi del rugby moderno. “Alzare i ritmi” non vuole dire un bel nulla se pensi di farlo solo attraverso la maggiore performance fisica e anche tecnica dei giocatori, se a monte manca l’organizzazione complessiva di squadra. La velocità di una squadra fondamentalmente non dipende affatto dalla velocità d’esecuzione dei singoli giocatori, ma dal fatto che i movimenti di tutti i giocatori sono meglio sincronizzati fra loro, cosicché chi ha l’ovale non deve “perdere tempo” a pensare e guardarsi attorno quando ha l’ovale. Se in una data situazione di gioco ognuno sa – nei limiti del possibile, s’intende – cosa farà in quella determinata situazione il suo compagno, ecco che si muoverà senza perdere tempo e contribuirà ad abbattere i tempi morti del gioco di squadra complessivo. E’ quest’ultimo aspetto che rende una squadra veloce, anche se poi l’effetto ottico sembra quello di una squadra di composta da cavallette voraci. Ed è l’organizzazione che rende relativamente agevole la sequela dei passaggi a raffica, perché il suo obbiettivo è letteralmente di prendere “sul tempo” gli avversari. Ed è anche per questo che i giocatori giapponesi sembrano a volte quei mostri di tecnica che in realtà non sono affatto.

  10. BMV 14 Ottobre 2019, 15:59

    Tutto molto bello. Ma quando vedi un giocatore che in un mondiale x salvare una touche fa far metà all’avversario l’unica cosa da dire é:”POVERI NOI”. L’aquila rugby é fallita. Il presidente FIR é dispiaciuto ah ah ah. X fortuna che c’é il Giappone a darmi speranza.

  11. LiukMarc 14 Ottobre 2019, 20:09

    I giapponesi sanno giocare a rugby. Gli italiani qualcuno, e se lo fanno ci mettono una fatica immane. La differenza è qui. Poi certo, avere un campionato di un altro livello e un movimento rugbistico giovanile che insegna come si deve e da ampio spazio aiuta tanto. E non mi dire che a livello di U20 i nostri sono più avanti dei giapponesi, che se penso alle skills e capacità di lettura del gioco di tantissimi nostri Under mi si accappona la pelle.

  12. RigolettoMSC 14 Ottobre 2019, 23:02

    In effetti in Giappone, almeno fino all’altro ieri, degli sport “ganjin” il Rugby veniva sicuramente dietro al Baseball ed al Calcio, ora non saprei, ma vorrei segnalare/ricordare un paio di cose:
    le grandi Società giapponesi (Mitsubishi, Sony, Toyota, e via andando) , che generalmente hanno nella loro “pancia” di tutto, anche società sportive non proprio dopolavoristiche, sono state praticamente obbligate dai vari governi (anche da loro vanno e vengono come da noi) in questi anni ad investire somme importanti e a sostenere squadre di Rugby professionistico di alto livello, proprio in vista del mondiale;
    la sede del ritiro dell’Italia (Sugadaira) è una località turistica dove annualmente si ritrovano tutte le squadre delle scuole superiori giapponesi, ci sono oltre 100 campi da Rugby, per un torneo che si conclude allo stadio Hanazono, tra l’altro sede della prima partita dell’Italia.
    Trovare le differenze con il Rugby nostrano…

    • RigolettoMSC 14 Ottobre 2019, 23:26

      Errata corrige: A Sugadaira le squadre delle scuole superiori giapponesi non giocano esattamente un torneo, ma è un campo estivo dove le squadre si incontrano più o meno liberamente.

    • tinapica 15 Ottobre 2019, 00:33

      100 campi? Sono tanti tanti…è un’informazione certa?

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