L’uomo che ha rinunciato agli All Blacks (due volte)

“Per me, il mio benessere mentale è molto più importante del rugby”, ha detto Liam Squire dopo aver rinunciato (per ora) alla convocazione per il Mondiale

liam squire all blacks

Liam Squire (ph. Reuters)

Liam Squire ha esordito con gli All Blacks in una delle prime partite del nuovo ciclo post Rugby World Cup 2015, in un momento storico dove Steve Hansen stava cercando di inserire nuovi elementi nella nazionale più forte del mondo. Classe 1991, il flanker dalla singolare capigliatura è progressivamente diventato sempre più importante per la Nuova Zelanda, fino a diventare il titolare della maglia numero 6 dopo le ultime partite giocate da Jerome Kaino nell’estate 2017.

Giocatore essenziale, ruvido e di grande sostanza, Squire a inizio 2019 sembrava essere il candidato ideale per essere il blindside flanker titolare alla Rugby World Cup in Giappone. Un infortunio all’anca prima e un problema più serio al ginocchio poi, tuttavia, lo hanno costretto a saltare la gran parte della stagione del Super Rugby con gli Highlanders, tanto da giocare appena tre partite a giugno. Nonostante i pochi minuti giocati, in ogni caso il flanker sembrava essere tornato in tempo per prendersi il suo posto in terza linea con gli All Blacks, ma il 3 luglio è arrivata la prima decisione inaspettata.

Le decisione di Squire

Squire ha rifiutato la convocazione di Steve Hansen per il Rugby Championship, una decisione definita “coraggiosa” dallo stesso CT visto che in prima persona il flanker ha ammesso di non essere pronto ancora pronto per giocare a livello internazionale. “Alla fine della nostra conversazione – ha detto Hansen a inizio luglio -, gli ho detto «ok, è una decisione piuttosto coraggiosa. Torna in campo, gioca un po’ e poi prenderemo una decisione a partire da lì»”.

Mentre gli All Blacks sono scesi in campo per il Rugby Championship, il flanker con 23 cap in nazionale si è preparato con Tasman per affrontare l’inizio della Mitre 10 Cup, il campionato nazionale neozelandese. Su tre giornate disputate, Squire è sceso in campo tutte e tre le volte (in una è partito dalla panchina), mettendo insieme 158 minuti. Che, sommati ai 178 accumulati nel Super Rugby, completavano un biglietto da visita per la Rugby World Cup da 336 minuti complessivi. Pochi. Eppure, vista l’incertezza attorno alla maglia numero 6, quanto dimostrato da Squire nelle stagioni precedenti avrebbe garantito ugualmente un posto in squadra al giocatore.

Nella lista dei 31 convocati annunciata da Steve Hansen due giorni fa, però, il nome di Liam Squire non c’è. In terza linea ci sono gli altri intoccabili come Kieran Read, Sam Cane e Ardie Savea un flanker inossidabile come Matt Todd e a sorpresa Luke Jacobson, flanker classe 1997 con una presenza contro l’Argentina a fine luglio. Squire non c’è, ma avrebbe dovuto esserci. Ancora una volta, ha rifiutato la convocazione.

I motivi li ha spiegati in prima persona il diretto interessato con un post sul suo profilo Instagram. “Dopo un anno molto duro per me fisicamente e psicologicamente, e dopo aver parlato con persone di fiducia del fatto di rinunciare o meno alla convocazione per gli All Blacks, ho sentito di non essere ancora pronto fisicamente o psicologicamente per le pressioni del rugby internazionale – ha scritto Squire – Vorrei guadagnarmi il diritto di indossare quella maglia nera attraverso delle buone prestazioni con Tasman”.

“La decisione è stata molto dura, ma penso sia quella migliore per me e per gli All Blacks. Auguro alla squadra tutto il meglio e li sosterrò al 100%. Non ho mai parlato molto pubblicamente, per cui spero che la gente possa rispettare la mia scelta e la mia privacy – ha continuato Squire – Per me, il mio benessere mentale è molto più importante del rugby”.

Qualche ora prima, Steve Hansen aveva in parte anticipato la notizia, senza entrare nei dettagli. “Ci siamo parlati in maniera molto amichevole – aveva detto il CT nella conferenza stampa di annuncio dei convocati – Liam sta giocando bene con Tasman, e alla fine della telefonata ci siamo accordati sul fatto che sarebbe tornato a disposizione se ci fosse stato bisogno di lui come ripiego”. Squire lo ha confermato poi sempre nel suo post su Instagram: “Come ha detto Steve, se ci saranno degli infortuni e se allo stesso tempo sstarò giocando abbastanza bene, sarò disponibile al 100%”.

Per Squire questa stagione sarà anche l’ultima in Nuova Zelanda. Dal prossimo anno, il 28enne terza linea andrà in Giappone per giocare con i NTT Docomo Red Hurricanes nella Top League. La partita contro l’Irlanda dello scorso novembre a Dublino potrebbe essere stata l’ultima delle sue 23 giocate con gli All Blacks.

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