Test Match: l’Italia travolge la Russia con tredici mete (85-15)

Gli azzurri dominano anche più del previsto contro un avversario davvero troppo modesto. Terza vittoria più larga di sempre

ph. Ettore Griffoni

Davanti ai circa 10mila spettatori di San Benedetto del Tronto, l’Italia torna al successo contro la Russia nel secondo Test Match pre mondiale. Gli azzurri vincono con un largo 85-15, in una sfida a senso unico che ha messo sempre in evidenza la netta inferiorità di un avversario davvero modesto. Dodici le mete totali dell’Italia, che ha potuto esaltarsi come non mai in fase offensiva proponendo delle belle giocate. Nella storia della nazionale questa è la terza vittoria più larga di sempre, mentre è il secondo punteggio più alto di sempre.

La Russia apre lo score con un piazzato di Gaisin, mentre gli azzurri provano a tenere il ritmo alto ma tradiscono una certa frenesia nel cercare giocate al largo e non riescono ad avere continuità da subito, anche perché la difesa della Russia cerca sempre di uscire velocemente dai blocchi. All’ottavo minuto l’Italia ha una touche in zona favorevole e macina metri con la rolling maul dentro i 22 russi: Polledri si stacca, fa strada e poi serve Morisi in offload; il centro si libera di un avversario e può marcare la prima meta dell’incontro.

Poco più tardi la Russia ottiene un calcio di punizione da mischia, ma Gaisin non centra i pali. L’Italia è molto volenterosa palla in mano, con Minozzi che fa infiammare lo stadio a un certo punto con un calcetto recuperato a metà campo, che però non trova continuità. Al 16′ l’Italia colpisce ancora con una bella azione in prima fase: da touche, Polledri – schierato all’esterno tra i trequarti – fa il break dalla propria metà campo dopo degli ottimi movimenti della linea; il flanker trova sostegno in Tebaldi che poi ricicla al momento giusto per Parisse, che fa 14-3.

La Russia però restituisce subito pan per focaccia: break da prima fase di Gerasimov, calcetto di Gaisin all’ala per sfruttare la superiorità e meta di Golosnitskiy al 18′ per il 14-8. Qualche minuto più tardi gli azzurri ristabiliscono le distanze: la piattaforma è ancora la maul, poi l’Italia allarga quanto basta per far andare fuori giri la modesta difesa russa e Bellini può marcare la terza meta. L’ala delle Zebre si ripete poco più tardi, dopo un’altra accelerazione al largo dell’Italia che fa allargare le maglie della retroguardia russa (26-8).

L’Italia non ha troppi problemi a mantenere alta la pressione sulla Russia e a restare nel territorio avversario. Dopo un intermezzo senza grande qualità in campo, al 38′ l’Italia segna la quinta meta: Tebaldi si lancia per se stesso con un grubber, il rimpallo con l’avversario è favorevole a Minozzi che torna così a segnare con la maglia azzurra dopo oltre un anno per il 33-8. Prima dell’intervallo, c’è tempo per un’altra meta: le belle mani di Lovotti lanciano nello spazio Steyn che fa il break, sostenuto da Hayward che può marcare l.a sua prima meta in nazionale.

La ripresa inizia com’era finita, ovvero con l’Italia che fa cose semplici a buona velocità e la difesa russa che lascia le praterie non appena è costretta a riorganizzarsi. Hayward, lanciato nello spazio, può servire all’interno Allan per la più facile delle mete al minuto 41. Al 48′, uno scatenato Bellini fa un break a tagliare tutto il campo; l’azione continua prima sull’out sinistro e poi al centro senza passare per una ruck, con belle mani di Zani, Polledri e Tebaldi prima della meta di Ferrari (52-8).

A mezzora dal termine lo staff tecnico fa entrare tutta la panchina in campo. Proprio due neo entrati costruiscono la nona meta azzurra: ancora da prima fase, Braley incrocia con Padovani che taglia verso l’esterno e segna il 59-8. L’Italia continua a spingere e appena va al largo sfonda, come con Minozzi al 60′ che va in meta dopo una corsa lunga 50 metri (64-8). C’è lo spazio anche per un intercetto azzurro al 67′, a opera di Campagnaro: il centro poi serve Padovani per la sua doppietta personale (71-8).

Negli ultimi dieci minuti l’Italia resta dentro la metà campo russa: dopo un paio di cariche centrali devastanti di Steyn e Polledri (davvero troppo superiori per i russi), l’azione si sposta al largo dove Minozzi può segnare la tripletta per il 78-8. Al 79′ la Russia arriva finalmente nella’area di meta azzurra e va anche in meta con Fedotko da distanza ravvicinata.

L’ultima azione è dell’Italia, che prima sfiora la marcatura con Bellini e poi va oltre con Carlo Canna a tempo già scaduto per l’85-15.

Italia: 15 Jayden Hayward, 14 Mattia Bellini, 13 Michele Campagnaro, 12 Luca Morisi, 11 Matteo Minozzi, 10 Tommaso Allan, 9 Tito Tebaldi, 8 Sergio Parisse (c), 7 Jake Polledri, 6 Abraham Steyn, 5 Federico Ruzza, 4 David Sisi, 3 Tiziano Pasquali, 2 Luca Bigi, 1 Andrea Lovotti
A disposizione: 16 Federico Zani, 17 Marco Riccioni, 18 Simone Ferrari, 19 Alessandro Zanni, 20 Sebastian Negri, 21 Callum Braley, 22 Carlo Canna, 23 Edoardo Padovani

Marcatori Italia

Mete: Morisi (8), Parisse (16), Bellini (25, 28), Minozzi (38, 60, 74), Hayward (40), Allan (41), Ferrari (48), Padovani (58, 67), Canna (83)
Conversioni: Allan (8, 16, 28, 38, 41, 48), Canna (58, 74, 83)
Punizioni:

Russia: 15 Vasily Artemyev (c), 14 Vladislav Sozonov, 13 Vladimir Ostrouhsko, 12 Dmitry Gerasimov, 11 Kirill Golosnitskiy, 10 Ramil Gaisin, 9 Dmitry Perov, 8 Viktor Gresev, 7 Tagir Gadzhiev, 6 Nikita Vavilin, 5 Andrei Ostrikov, 4 Andrei Garbuzov, 3 Kirill Gotovtsev, 2 Stanislav Selsky, 1 Valery Morozov
A disposizione: 16 Evgeny Matveev, 17 Andrei Polivalov, 18 Vladimir Podrezov, 19 Bogdan Fedotko, 20 Vitaly Zhivatov, 21 Vasily Dorofeev, 22 Yuri Kushnarev, 23 Denis Simplikevich

Marcatori Russia

Mete: Golosnitskiy (18), Fedotko (79)
Conversioni: Kushnarev (79)
Punizioni: Gaisin (3)

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