Il bilancio della stagione giovanile: palla a Mattia Dolcetto

Il responsabile tecnico della nazionale under 18 racconta il lavoro dello staff, i risultati ottenuti e il potenziale dei giovani giocatori

COMMENTI DEI LETTORI
  1. GDF 27 Maggio 2019, 11:24

    Buongiorno, vorrei evidenziare due passaggi di questa “intervista”:
    “noi non potremo avere mai la qualità dei giocatori che hanno Inghilterra e Francia.”
    e
    Domanda ” La maggior parte del reclutamento della nazionale under 18 avviene quindi all’interno dei Centri di Formazione. Esiste però anche un’attività di monitoraggio e selezione di giocatori che sono rimasti fuori da quel circuito?
    Risposta “Certo. Solo al Six Nations Festival avevamo Gesi, Ravagnan e due ragazzi provenienti da club esteri che non fanno parte dei Centri di Formazione. Durante l’anno organizziamo inoltre partite tra Centri di Formazione, durante le quali vengono invitati anche esterni, per poterli valutare. Non faccio nomi per non togliere meriti a nessuno, ma ragazzi che non sono entrati l’anno scorso sono poi stati aggregati quest’anno grazie al fatto di essersi messi in luce con i club.”
    Mi chiedo come un selezionatore posso fare queste affermazioni che sono a mio parere tra allucinanti e completamente non aderenti alla realtà. Ma forse vivendo sui campi di periferia e della periferia dell’impero ovale ho difficoltà a capire.

    • mmantova 27 Maggio 2019, 13:30

      in che regione risiedi? Ti posso confermare che in veneto i ragazzi vengono visti più e più volte. Certo il difficile è fare in modo che ad accompagnarli non siano i genitori ma gli allenatori che hanno la possibilità di dare maggiori specifiche ai responsabili dei CdF. Dolcetto lo ritengo un validissimo allenatore soprattutto nell’ambito giovanile dove i ragazzi tendono molto a trovare scuse e lui riesce a far comprendere il suo pensiero. La mia paura è che il problema vero sia al sud dove giocoforza gli postamenti sono ancora più proebitivi con la conseguenza che molti ragazzi non riescono a presentarsi ai raduni.

      • LiukMarc 27 Maggio 2019, 16:00

        Il problema è proprio quello. Manca una struttura di allenatori che stia anche fuori dai CdF. I ragazzi ci saranno pure (e ne sono stra convinto), ma mancano gli allenatori fuori da questo sistema, che diventa quindi molto più “abbandonato a se stesso”.

  2. Parvus 27 Maggio 2019, 13:11

    Un’altra cosa positiva del Festival è l’assenza di una classifica
    e poi dice così…,
    siamo tra le poche squadre ad aver sempre vinto almeno una partita sulle tre disputate ogni edizione. Una cosa che ad esempio l’Inghilterra non è riuscita a fare.
    ma allora quando ti va bene spieghi che non ci sono classifiche, poi dici che siamo tra le poche squadre ad aver vinto almeno una partita…, ma allora usi aver vinto qualche partita per farti bello…!!!

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