L’ex seconda linea delle Zebre, oggi ai Southern Kings, compie cento presenze nello stesso weekend di un altro talentuoso giraffone
Lavoro proletario, fatica da secolo decimonono: questo è il lavoro di una seconda linea sul campo da rugby.
Per questo quando qualcuno che in quel ruolo ha investito una carriera arriva ad un traguardo importante è giusto festeggiarlo: per la fatica fatta, le orecchie sbucciate, la mani callose e le ginocchia logore in nome dell’inseguimento di un pallone ovale che poi, proprio fra quelle ruvide mani ci arriva il giusto e l’onesto.
A festeggiare questo fine settimana è Andries Van Schalkwyk, vecchia conoscenza del rugby italiano, che debuttò sette anni fa nell’allora Pro12 con le Zebre e che da due stagioni è tornato in Sudafrica a dare una mano ai Southern Kings. Per le Zebre, il seconda linea ha giocato 76 volte, aggiungendoci anche 15 caps con la maglia azzurra dall’Italia fra il 2016 e il 2017.
“Quando ho cominciato non avevo idea di dove sarei finito: volevo solo giocare a rugby” ha detto il giocatore al sito ufficiale del suo club.
“Le stagioni passano e si cresce come giocatori e come persone, cominciando ad apprezzare il privilegio di fare ciò che si ama ogni settimana. Non avrei mai pensato che un giorno sarei salito su un palcoscenico dove avrei festeggiato 100 partite.”
In questo turno di Pro14, i Kings affronteranno i Dragons, la stessa squadra che Van Schalkwyk si trovò ad affrontare nel 2012, al suo esordio nel torneo con la maglia delle Zebre.
“Il mio migliore amico è il rugby! Il gioco mi ha dato tantissimo. Voglio solo continuare ad esserne parte e dare indietro quello che mi ha dato.”
“La mia prima partita di Pro14 è stata contro i Dragons quando giocavo in Italia per le Zebre. Ricordo che non riuscivo a capire niente perché parlavano tutti in italiano, e io stavo lì, un ragazzo afrikaan dal Sudafrica.”
“In quella partiva ogni volta che qualcuno mi passava la palla, semplicemente la prendevo e correvo. Dopo la partita l’allenatore venne da me e mi disse ‘you play like that, you stay’. E ora sono qui, dopo tutte queste stagioni, pronto a giocare la mia centesima partita.”
Non è l’unico: questa settimana otterrà 100 presenze con i Glasgow Warriors anche Jonny Gray, che però rispetto a Van Schalkwyk ha dieci anni di meno.
Classe 1994, il talentuoso seconda linea scozzese ha già dimostrato il proprio assoluto valore ai massimi livelli con la casacca del club e con quella della nazionale del Cardo. Il suo esordio, come quello del più anziano collega sudafricano, fu nel 2012: “Prima partita contro Edinburgh, ero molto nervoso – ricorda il giocatore, che esordì appunto nel derby natalizio fra le due franchigie scozzesi – Ricordo che quando Gregor [Townsend, che allora era l’allenatore di Glasgow] me lo disse, non ci potevo credere.”
Jonny sarà in campo dall’inizio nella sfida di venerdì sera fra Glasgow Warriors e Ulster allo Scotstoun: con entrambe le squadre eliminate dalla Champions Cup nello scorso fine settimana, le energie si riversano interiormente sul campionato. Sarà uno dei big match della giornata di campionato, e anche l’occasione per ricordare l’immenso talento di un giocatore che, non ancora venticinquenne, ha raggiunto cento presenze con la maglia del suo club.
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