Sofia Stefan: “Speriamo di dare un segnale forte”. Il CT Di Giandomenico: “Difficile trovare le parole per commentare un risultato simile”
“Ce lo meritiamo” – La gioia azzurra dopo uno storico Italia-Francia
Lascia un commento
Devi essere autenticato per lasciare un commento: Accedi o Registrati
Italia: due esordienti nelle 30 convocate Azzurre per il WXV 2024
Le scelte di coach Raineri per la spedizione in Sudafrica: le avversarie saranno Scozia, Galles e le padrone di casa
Italia femminile, coach Raineri: “Qualche sciocchezza all’inizio, poi abbiamo preso in mano la partita”
Il tecnico: "Migliorati nel gioco al piede". E sugli infortuni: "D'Incà non sarà in Sudafrica"
Italia Femminile: a Piacenza Giappone battuto 24-8
Al "Beltrametti" le Azzurre di Nanni Raineri battono le nipponiche con le doppiette di Muzzo e Ostuni Minuzzi
Italia femminile: la formazione delle Azzurre per sfidare il Giappone
Coach Raineri schiera una esordiente per il test match con le nipponiche. In panchina si rivede Michela Sillari dopo l'infortunio
Verso Italia-Giappone, Sara Seye: “Test per migliorare dal punto di vista atletico e fisico”
La prima linea delle Azzurre presenta la gara del weekend e gli obiettivi per il WXV
Italia, Silvia Turani rinnova il contratto con le Harlequins
Continua l'avventura inglese della prima linea azzurra
Leggo le parole di Di GIandomenico, e ogni volta penso a quanto sia grave per il movimento italiano la perdita – o il declino- di piazze come L’ Aquila. Che ha portato lui, Masi, Mascioletti, Festuccia, Troiano, Zaffiri e chissà quanti altri che ora non mi vengono in mente (indirettamente anche Parisse, tramite il papà rugbista aquilano 🙂 )
Assolutamente fantastiche. Mentalitá: loro ce l’hanno, i nostri maschietti no.
Sacrosante parole! L’Aquila, ma anche Catania, Reggio Calabria, Benevento, Roma, Prato e Firenze,
Colorno, Noceto, Torino, Genova, Milano, Padova, Rovigo, Venezia e Trieste, assieme ad altri poli di attrazione ovale che colpevolmente dimentico o che non hanno (ancora) nella loro storia raggiunti obbiettivi da ricordare negli annali nazionali, costituiscono la lunga lista dei potenziali focolai da cui potrebbero partire le scintille giuste per accendere un entusiasmo analogo anche al maschile, coi risultati che solo un movimento di massa partecipato dal basso con uguali possibilità di salire in alto può dare. Invece si continua a preferire di accatastare tutta la legna disponibile in due (in realtà uno solo) focolai, soffocando le fiamme sul nascere.
Complimenti!
orgogliosi di voi.
Non so ma ho la strana sensazione che di questo passo presto il rugby femminile diventerà il traino per quello maschile…
spero che le ragazze siano rimaste soddisfatte dal pubblico, brave mule!!!!!
“Sapevamo che ce l’avremmo fatta”. Ma differenza con la maschile è (anche) qua. Loro non hanno paura di vincere
Non si tratta di fare paragoni con il settore maschile. Il discorso è che il rugby italiano preso nel suo insieme non aveva mai raggiunto risultati paragonabili a quelli ottenuti dalla Nazionale femminile.
Ma ancora i confronti con i ragazzi? BASTA!
E’ un articolo sulla splendida vittoria contro le ragazze francesi (che ieri erano n. 3 del mondo non dimentichiamolo) e, cosa che più conta, della grande (GRANDE) prestazione delle nostre azzurre in questo Sei Nazioni. Di questo dovremmo scrivere.
Una partita, che alla vigilia appaia proibitiva, si può talvolta portarla a casa (magari non con il punteggio di ieri… 🙂 ) ma la costanza di risultati di questa Nazionale, in uno sport dove storicamente facciamo abbastanza fatica, è un segnale molto positivo per tutto lo sport italiano, femminile in particolare.
Di nuovo: che brave!!! Bravissime e bellissime!!!!