Sei Nazioni 2019, Scozia: per la sfida contro l’Italia ci sarà almeno un ‘uncapped’ nei 23

Gregor Townsend ha anche indirettamente confermato che Stuart McInally partirà titolare nella sfida contro gli Azzurri

gregor townsend

ph. Reuters

EDIMBURGO – Gregor Townsend, head coach della Scozia, ha annunciato ieri (mercoledì) i nomi dei 39 giocatori che prepareranno i primi due impegni della Scozia nel Guinness Sei Nazioni, che si aprirà il 2 febbraio contro l’Italia al BT Murrayfield – mentre una settimana dopo i Dark Blues ospiteranno l’Irlanda.

L’head coach, durante la conferenza stampa tenutasi alla Highland Cathedral, ha analizzato nei dettagli le ragioni delle sue scelte e dato più di qualche spunto interessante, dandoci anche “un quindicesimo” della squadra che sfiderà l’Italia.

Abbiamo convocato tre tallonatori uncapped perchè ne abbiamo avuto l’occasione, visti gli infortuni di Fraser [Brown] e George [Turner] ma questi tre tallonatori stanno giocando con regolarità nei loro club, soprattutto Grant [Stewart] e Jake [Kerr], mentre David [Cherry] è stato il sostituto di Stuart McInally per buona parte della stagione, giocando molte gare dalla panchina. Abbiamo quindi convocato giocatori che stanno facendo bene per i loro club e non vediamo l’ora di lavorare con loro e vedere chi di loro farà parte dei 23 per la sfida contro l’Italia.”

Chi entrerà nei 23 contro l’Italia?Non lo so ancora, intanto vediamo se tutti e tre saranno a disposizione lunedì quando ci raduniamo, poi prenderemo le nostre decisioni ma molto dipenderà dalla prima settimana di allenamento, dalla relazione che creeranno a livello di mischia chiusa con gli altri componenti del pack, cosa faranno in gioco aperto e se sapranno darci quello che vogliamo. Uno di loro, comunque, sarà nella squadra per l’esordio contro l’Italia,” ha detto Townsend, indirettamente confermando che McInally partirà titolare al centro della prima linea.

La Scozia deve fare i conti con una lista di infortunati davvero lunga – e che conta nomi di spessore, come John Barclay per esempio (“non credo giocherà in questo 6 Nations, non è uno dei nomi sulla lista di quelli che dovrebbero tornare a disposizione per la sfida contro la Francia. Cockerill aveva già detto in precedenza che il giocatore dovrebbe tornare a disposizione per marzo, verso la fine del 6 Nations ma sarebbe troppo tardi per lui per venire considerato per un posto in squadra“) – ma Townsend si è potuto permetter di fare anche scelte tecniche.

Ci sono giocatori che non sono stati convocati ma che sono andati davvero vicinissimi a finire nel gruppo,”rivela Townsend. “In alcune posizioni abbiamo grande profondità, come a mediano di mischia; Henry Pyrgos sta giocando benissimo con Edinburgh e sta migliorando continuamente, ma abbiamo deciso di confermare i tre mediani di mischia dello scorso autunno, considerando che Ali Price è tornato sui livelli di forma dello scorso anno, Laidlaw è il nostro capitano e George Horne ha fatto davvero molto bene.”

“Anche in seconda linea siamo davvero molto coperti, abbiamo convocato quattro giocatori (Jonny Gray, Sam Skinner, Grant Gilchrist e Ben Toolis) che hanno già giocato in autunno e hanno fatto molto bene, ma ci sono anche altri giocatori che stanno giocando regolarmente coi loro club in Europa, o anche Rob Harley, Scott Cummings, mentre Richie Gray dovrebbe tornare a disposizione nelle prossime settimane.”

“Al centro abbiamo dovuto fare delle scelte, ci sono Sam Johnson, Nick Grigg e Peter Horne che hanno fatto bene con il loro club e che si sono meritati il posto. Non puoi schierare più di due giocatori in quella posizione ogni settimana e per questo non tutti hanno avuto modo di mettersi in mostra coi loro club.”

Non c’è posto per elementi del calibro di Alex Dunbar (che “non ha giocato con continuità dopo i test autunnali, e c’erano un paio di cose che volevamo vedere da lui ma che per infortuni o mancate selezioni non abbiamo avuto occasione di testare”), Duncan Weir (nonostante sia uno dei migliori marcatori della Premiership inglese giocando con Worcester) e Ross Ford, la cui carriera internazionale – così come quella nel club – sembra ormai arrivata al capolinea, mentre torna in gruppo, dopo un anno piuttosto complicato (soprattutto fuori dal campo) John Hardie, fresco di rinnovo di contratto coi Newcastle Falcons e che si candida decisamente per un posto in squadra contro l’Italia.

Townsend ha scelto un gruppo piuttosto giovane, contando che solo sei giocatori, sui trentanove convocati, vantano più di quaranta caps, ma sia i risultati ottenuti, sia le prestazioni messe in campo, lasciano davvero ben sperare in vista del Sei Nazioni: “Costanza [consistency] per me significa fare in modo che la differenza tra la tua miglior prestazione e la tua peggiore non sia troppo grande e lo scorso anno credo siamo stati capaci di dimostrare che siamo una squadra costante.”

Matteo Mangiarotti

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