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Poco da fare, se 10 anni fa ce la giocavamo, ora loro hanno decisamente messo il piede sull’acceleratore e ciao. Profondità che noi purtroppo ci sogniamo, basta vedere quanti infortunati ci sono (ne ho contati 19, di cui una decina sarebbero tranquillamente nei 30) e le “scelte” che si è potuto permettere Townsend. Bravi loro, ma posso dire che a vedere come sono diventati in pochi anni con scelte semplici e unità di intenti mi viene un nervoso…?
liuk hai perfettamente ragione, vine everemente l’orticaria!!!!
mma sai loro lavorano con parametri rigidissimi, quelli che nella nostra federazione non esistono.
mi devo stoppare qua se no mi ammoniscono dalla redazione.
per me ci vuole un drastico cambio delle politiche federali.
Eh ma Parvus li vedi anche tu come stanno messi da anni (i nostri federali intendo).
Basterebbe cosi poco (sulla carta)
Gia’, penso alle accademie legate alle due franchigie. Pero’ penso cosa succederebbe se dicessimo ai club Italiani di diventare (come quelli scozzesi del loro domestico…) amatoriali invece che “semi-pro”.
@davo
da quest’anno peró le cose sono parecchio cambiate, con la SRU che finanzia pesantemente le squadre della prima divisione del compionato nazionale.
A proposito di accademie e di parametri per lo sviluppo, hanno anche molti giocatori di formazione estera (circa la metá di chi va in campo… addirittura piú di noi), ma evidentamente li hanno saputi scegliere piuttosto bene.
si liuk basterebbe veramente poco e la buona volontà di perseguire le finalità della federazione e non …..
Quale miglior occasione per far giocare le nuove leve… Il tema Scozia mi tocca da anni in quanto punto di riferimento, anche attuale, per il nostro movimento; numericamente è quello che più si avvicina a noi. Era molto vicino a noi fino a una decina di anni fa in quanto a mancanza di ricambi e scarsa profondità e di conseguenza i risultati sul campo erano sovrapponibili, sebbene a loro non siano mai mancanti gli scalpi importanti. Poi mi ricordo le parole della federazione scozzese che riassunte in poche battute recitavano più o meno “ci siamo rotti di non essere più agli alti livelli, ora cambia tutto”. I risultati sono davanti ai nostri occhi; l’esperienza di un secolo e mezzo di rugby unita al pragmatismo anglosassone li hanno messi subito sulla buona strada, ma inutile negare che le cose le stanno facendo molto bene; perché non esiste solo la nazionale, ma pure le franchigie e il 7 stano dando risultati che noi ci sogniamo. Appunto, noi; anziché prendere esempio da chi ne sa di più, continuiamo a procedere a tastoni, ovviamente nella direzione sbagliata.
tommy hai ragione su quasi tutto…., “continuiamo a procedere a tastoni”
ecco noi non continuiamo a procedere a tastoni, la nostra federazione ha costruito come lei dice per molti anni dei progetti e a quei progetti c’erano persone a capo….., prima il dott dondi poi il dott gavazzo….
e come vedi qui nessuno paga.
un caro saluto.
Appunto, progetti costruiti senza avere gli occhi aperti, brancolando colpevolmente e forse anche volutamente nel buio.