Pro14: dopo l’accordo Premiership-CVC, il torneo celtico rischia di perdere competitività?

Dal Galles sono preoccupati anche in ottica nazionale

COMMENTI DEI LETTORI
  1. Jager 21 Dicembre 2018, 11:43

    Siamo un po’ alle solite : tutti vogliono soldi …. , ma è difficile portarli a casa . Che i gallesi pensino di spostare le loro franchigie Premiership ? Non so cosa se agli inglesi interessa , la Premiership funziona molto bene già così , non credo vogliano modificare qualcosa per dividere la torta con i gallesi .

    • Mr Ian 21 Dicembre 2018, 12:00

      mi sembra una frase buttata lì, magari i giocatori guadagneranno meno sì ma la loro gestione è molto più curata se giocano in casa piuttosto che in Inghilterra o Francia. Il caso North rimane emblematico.

    • try 21 Dicembre 2018, 14:32

      Diciamo che a mio avviso i gallesi vorrebbero investitori come li hanno inglesi e francesi!!
      Io credo che nel Pro14 il vero problema è il non altissimo tasso tecnico della competizione. Finche Irlandesi e Gallesi, ma anche scozzesi si possono permettere di schierare le seconde squadre e vincere ugualmente, difficilmente alzi l’interesse per il campionato.
      Ora le italiane stanno cercando di raggiungere un livello adeguato, le sudafricane sono alla loro seconda stagione e hanno bisogno di tempo. Giocare 15 giorni con 30° e altri 15 giorni con 0° non è certo facile. E nonostante il fuso orario sia solo di 1/2 ore, farsi 20 ore di viaggio complica non poco le cose.
      Ma solo con la competitività di tutte 14 le squadre (chi + chi – come in francia e inghilterra) aumenti l’interesse.
      Inoltre un altro grosso problema è il livello degli arbitri che nel pro14 è molto scadente.

      • davo 21 Dicembre 2018, 15:50

        Certo @try, hai in linea di massima ragione. Pero’ poi guarda nelle competizioni Europee le squadre celtiche come vanno, o anche a livello Nazionale (eccetto l’Italia…e levaci pure il SA). Quindi secondo me il tasso tecnico di P14 in generale va bene ( e meno male per noi che i nostri ci giocano….) e’ il bacino di utenza/pubblico che latita purtroppo. Ma anche qui ci vuole tempo.
        Per quanto riguarda gli arbitri hai proprio ragione, specialmente contro le Italiane se ne vedono di tutti i colori a volte…

      • Nuvole! 22 Dicembre 2018, 22:38

        Il Pro14 non ha il pubblico (stadio e TV) dei campionati Inglesi e Francesi (anche se le Irlandesi si difendono benino in questo). Il problema é tutto qui.
        Senza il pubblico non c’é (giustamente) l’interesse ad investire cosí tanti soldi come gli addetti ai lavori vorrebbero.
        Certo che é difficile portare il pubblico a vedere un campionato che esiste principalmente per preparare (ma senza stancare troppo) i giocatori per la Nazionale e dove vincere non é poi cosí importante, perché tanto non ci sono le retrocessioni a tenerti sulle spine ogni fine settimana.

  2. TommyHowlett 21 Dicembre 2018, 16:32

    La paura gallese è quella di diventare quello che oggi sono Fiji, Tonga e Samoa per NZ e Australia, ovvero una sorta di serbatoio rugbystico per una federazione più ricca

  3. mic.vit 21 Dicembre 2018, 16:55

    non vedo dove sia il problema, Galles ed Inghilterra stanno come il naso alla bocca…il giocatore che vuole tirar sul qualche soldo in più si fa questa ora e mezza in auto, ovviamente affrontando tutte le conseguenze di tornei più logoranti ma non per questo più forti o spettacolari…la realtà del Galles secondo me è che hanno una franchigia di troppo, come noi d’altronde…ci sarebbe spazio per un’altra Sa…e si potrebbe aprire il torneo ad una americana…

  4. Jager 21 Dicembre 2018, 17:57

    Secondo me bisognerebbe guardare la realtà per quello che è . Cercodi spiegare quello che intendo , ovvio che un torneo professionistico deve cercare di attirare investitori e cercare di aumentare e massimizzare i profitti , però credo sia anche vero che il bacino di mercato è quello che è , di conseguenza anche i quattrini che riesci ad attirare non saranno mai probabilmente quelli che raccolgono Francia ed Inghilterra . L’ allargamento alle sudafricane a ma piace , anche se a dire il vero il discorso logistica e inversione stagionale rimane un problema , dal punto di vista mercato non so quanto sia stato profittevole . Sono decisamente scettico sull’ipotesi nordamericana , la differenza di fuso e anche qui la questione logistica . Certo la scommessa più grossa è stata con noi ( alla fine siamo un paese con 60 mln di abitanti ) peccato che al momento non stia ripagando in termini economici . In sostanza bisognerebbe guardare in faccia la realtà e adeguarsi di conseguenza , banalizzando : inutile chiedere più soldi di quelli che ci sono .

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