Challenge Cup: Zebre secondo copione, Enisei KO

Finisce 58 a 14: è la più larga vittoria di sempre per le Zebre. Canna mattatore con 21 punti, prima meta per Renton

ph. Luca Sighinolfi

Sono 100 i secondi che le Zebre impiegano per segnare la prima meta: un multifase partito da mischia chiusa si conclude con un’ottima combinazione orchestrata da Carlo Canna, contro la difesa rovesciata avversaria, e rifinita da Nicolas De Battista: è Padovani a depositare oltre la linea. Canna sbaglia la facile trasformazione, ma ha la possibilità di rifarsi al sesto con 3 punti facili convertiti dalla piazzola.

Dopo una fase di stallo, in cui le Zebre dominano territorialmente ma non riescono ad avere possesso di qualità a causa della grande fisicità della difesa russa e a un pallone non sempre reso rapido nei punti d’incontro, è un pallone di recupero a fare la differenza: Canna porta palla a grande velocità verso la linea, fissa la difesa e mette Boni in un intervallo, dove nessun avversario riesce a placcarlo. Il numero 12 delle Zebre, di fronte all’estremo, cede l’ovale a Renton, per la prima marcatura del mediano di mischia con la maglia dei ducali.

Enisei che suona la carica intorno al ventesimo, con diverse occasioni in avanti grazie a un cedimento soprattutto dal punto di vista della disciplina da parte dei padroni di casa. Al ventiduesimo Kushnarev prova un’interessante grubber che trova l’area di meta ducale scoperta, ma è leggermente lungo. Un minuto più tardi, difesa zebrata disattenta e solo una volata di Balekana evita la meta al largo dei russi. Sulle conseguenze, l’Enisei si rifugia nella propria arma preferita: la driving maul funziona e Sisi spende il fallo per farla crollare, prendendosi però un cartellino giallo che lascia i compagni in 14 con la squadra avversaria sui 5 metri.

I russi scelgono la mischia, e sugli sviluppi della fase ordinata è Gerasimov a sfondare al largo, dopo diverse cariche ravvicinate che avevano stretto la difesa.

Gran meta delle Zebre alla mezz’ora. Balekana contrattacca dalla profondità, l’azione sembra incartarsi quando sposta il pallone verso sinistra, ma a fare la differenza è ancora Tommaso Boni, imprendibile per gli avversari. Il centro è bravo a tenere vivo il pallone, e sulla continuità arriva a grande velocità Padovani, che va in fuga, scavalca l’ultimo avversario con un calcetto che lui stesso raccoglie sui 5 metri. Da lì, la difesa è ormai compromessa e basta un passaggio di Renton a Canna per bucare l’ultima resistenza e segnare.

L’ultima parte del primo tempo è un assedio Enisei alla linea di meta delle Zebre, indisciplinate e costantemente punite dall’arbitro scozzese Ben Blain. Dai numerosi calci di punizione, i russi prediligono sempre la mischia chiusa: in occasione dell’ultima, a tempo scaduto, il pallone finisce fuori dal raggruppamento senza controllo e viene portato fuori dalle Zebre. All’intervallo è 20 a 7: Zebre che peccano un po’ di supponenza, commettono qualche errore di troppo dal punto di vista disciplinare, ma che dimostrano una buona volontà nel non far segnare gli avversari; Enisei che punta solo sulle dimensioni gigantesche dei propri giocatori per fare la differenza, e non hanno le armi per punire l’occasionale superficialità dei padroni di casa.

In apertura di secondo tempo Zebre all’arrembaggio, ed Eisei che è costretto al calcio di punizione per salvarsi dalla maul costruita dai padroni di casa. Ne fa le spese il numero 8 Gargalic, che va a sedersi per dieci minuti. Al quarantasettesimo errore abbastanza clamoroso dell’arbitro Blain: l’Enisei si mette nei guai nei propri 22, Churashov spara un passaggio lunghissimo sotto pressione evidentemente in avanti che finisce tra le braccia di Fabiani. Blain, probabilmente tratto in inganno da una incomprensione via radio con uno degli assistenti, fischia prima che il tallonatore segni, ed è costretto a tornare sul vantaggio precedente.

La quarta meta delle Zebre arriva al minuto 50. Canna orchestra bene l’azione da destra a sinistra fissando gran parte della difesa prima di trasmettere fuori, dove Elliott non riesce a finalizzare. Nella fase successiva, però, la difesa russa è squilibrata e Sisi può segnare, servito all’interno dal medesimo Canna.

Un Canna quasi perfetto nella regia offensiva quest’oggi, che però al 53’ si fa cogliere in fallo dall’esperto Gerasimov, che trova un grande intercetto e può segnare la doppietta personale mentre scadono i secondi della inferiorità numerica dei suoi.

Passano cinque minuti e le Zebre tornano a segnare: Meyer avanza dopo una rimessa laterale e serve con un offload Luhandre Luus sull’out di destra. Il tallonatore appena entrato segna la quinta meta dei suoi. Al sessantacinquesimo giocata disegnata a tavolino: touche a cinque metri giocata al largo dalle Zebre, finta carica di Castello vicina, difesa che si stringe e Canna serve Balekana dietro la schiena del compagno per andare a segnare in mezzo ai pali.

Passano tre minuti e le Zebre si esibiscono in un’azione incominciata nei propri ventidue, con Giammarioli che buca e si lancia in una progressione da 60 metri che lo porta fin ben dentro i ventidue avversari. L’Enisei spende un fallo di punizione professionale che costa il cartellino giallo al numero 11 Simplikevich. La difesa russa si distrae e Carlo Canna non perdona: invece che andare in touche, il 10 italiano batte veloce e segna la doppietta personale.

Nel finale, doppietta personale anche per Paula Balekana e Zebre che finiscono sul velluto: da touche nei ventidue russi, palla a Canna e cross-kick preciso per l’ala che può andare a tuffarsi indisturbato alla bandierina.

C’è tempo e modo anche per la meta della fine del mondo: Zebre che recuperano un pallone vagante con Castello praticamente sulla propria linea di meta, ma decidono di attaccare. Sull’out di destra buca ancora Balekana, che serve poi all’interno Giammarioli. Il numero 8, dilagante nella ripresa, ricicla l’ovale nei ventidue avversari e, senza più nessuna difesa davanti, la nona meta della partita porta la firma di Apisai Tauyavuca. Finisce 58 a 14, si tratta della più larga vittoria di sempre nella breve storia delle Zebre Rugby.

Bottino pieno per i ducali, che contro l’Enisei raccolgono i 10 punti desiderati nel computo complessivo delle due partite. Squadra russa che conferma di essere inferiore rispetto al livello richiesto in Challenge Cup. Per i padroni di casa Canna sugli scudi, insieme a Giammarioli e Meyer.

 

Zebre: 15 Edoardo Padovani, 14 Paula Balekana, 13 Nicolas De Battista, 12 Tommaso Boni, 11 Jamie Elliott, 10 Carlo Canna, 9 Joshua Renton, 8 Renato Giammarioli, 7 Johan Meyer, 6 Giovanni Licata, 5 George Biagi (c), 4 David Sisi, 3 Giosuè Zilocchi, 2 Oliviero Fabiani, 1 Andrea Lovotti.
A disposizione: 16 Luhandre Luus, 17 Daniele Rimpelli, 18 Dario Chistolini, 19 Samuele Ortis, 20 Apisai Tauyavuca, 21 Guglielmo Palazzani, 22 Francois Brummer, 23 Tommaso Castello

Marcatori Zebre
Mete: Padovani (1), Renton (14), Canna (33, 68), Sisi (50), Luus (58), Balekana (65, 76), Tauyavuca (78)
Trasformazioni: Canna (14, 50, 58, 65, 78)
Calci di punizione: Canna (6)

Enisei: 15 Nikita Churashov, 14 Mikhail Babaev, 13 Jurijs Baranovs, 12 Dmitrii Gerasimov, 11 Denis Simplikevich, 10 Iurii Kushnarev (c), 9 Alexey Shcherban, 8 Maxim Gargalic, 7 Vitalii Orlov, 6 Mikheil Gachechiladze, 5 Viacheslav Krasylnyk, 4 Uldis Saulite, 3 Innokentiy Zykov, 2 Stanislav Selskii , 1 Valery Morozov.
A disposizione: 16 Shalva Mamukashvili, 17 Sergey Sekisov, 18 Andrey Igretsov, 19 Dmitri i Krotov, 20 Aleskei Mikhaltsov, 21 Efim Riabischuk, 22 Sergey Trishin, 23 Antoni Rudoi

Marcatori Enisei
Mete: Gerasimov (28, 53)
Trasformazioni: Churashev (28, 53)
Calci di punizione:

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