Charles Piutau e un’altra, diversa sfaccettatura dei problemi di eleggibilità

L’estremo dei Bristol Bears non parteciperà alla RWC, alla quale mirava di figurare con la maglia di Tonga

COMMENTI DEI LETTORI
  1. Mich 4 Dicembre 2018, 12:11

    Mi dispiace tanto per il giocatore, ma questa storia della elegibilità già mi stanca da anni.

    • And 5 Dicembre 2018, 12:16

      stancati quanto vuoi, ma senza eleggibili non saremmo nel 6N. Infatti finiti gli oriundi (Dominguez, Parisse, Castrogiovanni…devo continuare?) siamo tornati dove ci compete…attorno al 15° posto. La nostra mischia e scarsa e i nostri migliori 3/4 alla Benvenuti e Campagnaro si segnalano x perdere il pallone a contatto (ho visto le loro ultimissime 2 partite). Fai te.

      • Mich 5 Dicembre 2018, 12:55

        Faccio io.
        Credi che uno straniero possa essere la risposta alla nostra condizione?
        Quindi secondo te una squadra, benchè nazionale, può diventare una superfranchigia multinazionale puchè si stia al 6N (a prendere calci in ogni caso, tanto vale far giocare i “nostri”) a discapito del movimento nazionale, indipendentemente dal livello espresso.
        Che senso ha, ti chiedo, fare qualche risultatuccio in più con una squadra nazionale che di nazionale ha ben poco? Correre ai ripari (stranieri) per strappare qualche misero risultato è una visione miope.
        Al movimento serve altro, non idoli esotici a tempo determinato, ma sostegno costante dal basso, fiducia nostrana a lungo termine e tradizione costruita nel tempo e con pazienza.

  2. xnebiax 4 Dicembre 2018, 13:44

    È un gran peccato, avrei volentieri visto Piutau al mondiale.

  3. lexv 4 Dicembre 2018, 16:38

    A me il fatto che si possa giocare con una rappresentativa nazionale A se hai già giocato con la rappresentativa nazionale del paese B pare assurda!

    • Mich 5 Dicembre 2018, 13:01

      Concordo in pieno, ribadendo che già a monte bisogna identificare a mio avviso CHI può giocare DOVE.
      Le nazionali non sono franchigie, come molti qui continuano a credere. Non puoi cambiare casacca nazionale a seconda della reciproca convenienza. O esprimi il gioco e la tradizione della nazionale A (per nascita o formazione che sia), come tu la indichi, oppure sei fuori. Già il semplice fatto di poter essere equiparati per regolamento lo trovo assurdo, al di là delle intenzioni che pure rilevao nobili. Ma la risposta non può essere mercificare anche l’espressione nazionale di uno sport.
      Chi vuole risultati e li vuole subito ad ogni costo non ha capito il senso dello sport in genere, e non solo del rugby, che sia il praticante lo sport o il tifoso seduto sul divano.

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