Rugby Championship: voci da Mendoza, il rugby argentino esplode di gioia

Ledesma, Creevy e Bertranou protagonisti delle dichiarazioni a caldo dopo la vittoria di sabato sera sul Sudafrica

ph. Reuters

Il sorriso di Gonzalo Bertranou è larghissimo e indelebile. Il numero 9 dei Pumas, che ha scalzato dalla posizione due mostri sacri come Martin Landajo e Tomas Cubelli, è il padrone di casa all’Estadio Malvinas Argentinas di Mendoza, la città dove è nato e cresciuto. Qui, all’ombra delle Ande, l’Argentina ha conquistato la sua quarta vittoria nella storia del Rugby Championship, la terza contro gli Springboks.

Per lui è ovviamente un giorno molto speciale: “Ho sempre sognato tutto questo e sempre con questo finale. Quando vuoi qualcosa e lo sogni fortissimo, alla vita non rimane nient’altro da fare che dartelo.”

“Trabocco di allegria e non vedo l’ora di incontrare le persone a cui voglio bene. Ringrazio tantissimo la gente di Mendoza per tutto quello che ci hanno dato durante la partita.”

“Questa vittoria ha un sapore fantastico – gli fa eco il capitano Agustìn Creevy, capace di una performance da protagonista come non offriva da tempo, sempre presente sul punto di incontro, nel mezzo della battaglia – In questo stadio, contro il Sudafrica, è uno dei trionfi migliori, ha un sapore davvero importante.”

“Ogni anno che passa continuiamo a progredire. Oggi abbiamo giocato con molta intelligenza, sapevamo come affrontare gli avversari. Questo non è un colpaccio, non è una casualità.” Quest’ultima è la frase d’ordinanza che verrà ripetuta più volte da staff e giocatori nel corso del dopopartita: evidentemente l’ambiente aveva messo nel mirino questa partita con la consapevolezza di poterne trarre qualcosa.

“Sappiamo dove andiamo, sappiamo che cosa ci fa bene e che cosa ci fa male. Quindi bene, ci dà entusiasmo per il lavoro che ci attende” conclude il tallonatore, prima di lasciare la scena all’artefice della vittoria, un Mario Ledesma che indirizza gli elogi ai suoi giocatori.

“Abbiamo ripetuto tutta la settimana che dovevamo migliorare alcune cose fondamentali: la difesa, i punti d’incontro e la conquista. Non stavamo chiedendo di fare nessuna magia” ha detto l’head coach argentino, in carica da appena poche settimane e con un risultato così importante già a proprio carico. D’altronde i suoi Jaguares hanno sempre vinto in casa contro le franchigie sudafricane nell’ultimo Super Rugby, e forse questa continuità di risultati non è un caso.

“Con palloni di qualità abbiamo segnato 21 punti. Sapevamo che se avessimo migliorato quei fondamentale e avessimo avuto palloni di qualità, le opportunità sarebbero arrivate, e sono apparse rapidamente. Questo ci ha dato fiducia.”

Per l’allenatore, però, il tempo dei festeggiamenti è per i giocatori, mentre allo staff non rimane che concentrarsi già sulla prossima sfida contro gli All Blacks, in Nuova Zelanda: “Dovremo migliorare quello che abbiamo fatto nel secondo tempo. E’ molto difficile non subire punti difendendo per 40 minuti, e i ragazzi hanno fatto un lavoro spettacolare. Ci hanno segnato un paio di volte, ma siamo riusciti a mantenerli a distanza. Ora arriva qualcosa di diverso, perché [gli All Blacks] hanno vinto due volte di quaranta punti. Godiamoci questo momento, i ragazzi si meritano di assaporarlo con le loro famiglie per tutti gli sforzi che mettono in quello che fanno ogni giorno.”

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