Test Match: gli All Blacks vincono la serie. Nella seconda sfida, Francia regolata 26-13

Quattro mete per i campioni del mondo, che giocano per quasi settanta minuti con un uomo in più

Ph. REUTERS/Ross Setford

La partita inizia con i primi dieci minuti che sono di marca francese: Doumayrou va immediatamente vicino alla meta, ma il TMO annulla la sua azione a seguito di un in-avanti causato dalla pressione della difesa disperata degli All Blacks; sul tentativo del centro di allungarsi per andare a schiacciare l’ovale.
Gli uomini di Brunel, in ogni caso, appaiono in spinta e su un carretto offensivo – sviluppatosi dopo una touche offensiva –  conquistano il fallo che consente a Parra di mette a referto i punti dello 0-3 al piede. 
Al dodicesimo però, arriva l’episodio che scuote la partita. Su una battaglia aerea Beauden Barrett e Benjamin Fall entrano in contatto, con l’apertura neozelandese che intercetta la palla venendo toccato in volo dall’estremo francese. La caduta è rovinosa mentre l’arbitro, incerto sul da farsi consulta il TMO. Passano quasi due minuti e la decisione si abbatte sugli ospiti come una spada di damocle pesantissima: Fall infatti viene espulso lasciando i suoi in quattordici.
Un assist troppo grosso per non sfruttarlo, in particolar modo per i campioni del mondo. L’uno-due in cinque minuti è letale: prima Moody e poi Barrett battono, con due corse di traverso, la difesa rivale marcando pesante praticamente sotto ai pali in entrambe le occasioni. McKenzie, subentrato a Barrett, converte per il 14-3.
Superata la metà della prima frazione, e la sbandata legata al fatto di ritrovarsi con un uomo in meno sul terreno di gioco, i Bleus tornano a giocare in maniera produttiva andando a prendersi qualche utile punizione. Alla mezz’ora poi, su un fuorigioco ravvisato ai danni di Taylor, Parra decide di piazzare andando a sistemare temporaneamente lo score sul 14-6.
Sembra si possa andare al riposo con questo esito, ma sull’ultima azione utile i padroni di casa si accendono nuovamente: Jordie Barrett riceve al volo appena fuori dai propri ventidue un ovale calciato da Parra iniziando un azione che coinvolge nell’ordine McKenzie, Ioane e Lienert-Brown; quest’ultimo crea il break decisivo involandosi e servendo proprio all’ultimo lo stesso Barrett, che aveva dato il via al tutto. Per il numero quindici è un gioco da ragazzi andare a segno. Si va dunque negli spogliatoi sul 21-6.

 

 

Il restart viene anestetizzato abilmente dalla Francia, che piano piano intanto guadagna campo giocando sulle penalità concesse da degli All Blacks non pienamente concentrati. Di punti però, per la causa transalpina, non ne arrivano; mentre le panchine ne approfittano per effettuare una corposa girandola di cambi.
Il primo squillo della ripresa arriva finalmente – vista l’inconsistenza del primo quarto d’ora di gioco – sull’asse McKenzie-Jordie Barrett: il playmaker riceve dal subentrato Perenara tagliando di netto la rete difensiva degli avversari e andando successivamente a servire l’accorrente estremo neozelandese che deve solo depositare andando oltre. La conversione non arriva, ma si sale comunque sul 26-6.
Il gap creatosi sembra stroncare ogni velleità di Bastareaud e soci, i quali comunque continuano a mostrare un rugby solido. Una ruck in avanzamento della formazione dell’Emisfero Nord induce poi Perenara a cercare di scavare per cacciare il  pallone, ma il mediano di mischia viene pizzicato dal direttore di gara in un’azione irregolare: è cartellino giallo. Anche gli All Blacks sono in quattordici, per i prossimi dieci minuti.
La Francia è intraprendente, Bourgarit infatti andrebbe anche in meta ma un’altra volta è il TMO a fermare i “Galletti” sul più bello, per un movimento giudicato doppio –  anzichè unico –  da parte del tallonatore entrato dalla panchina. Il match scivola verso la fine, c’è tempo però per un ultimo meritato guizzo della “Banda Brunel”. A tempo scaduto Gourdon scappa nelle praterie della retroguardia svagata dei “Tutti neri” trovando il sostegno di Gomes Sa che arriva a schiacciare in una zona sguarnita. Plisson, da ultimo, converte fissando il risultato sul 26-13.

 

Nuova Zelanda: 15 Jordie Barrett, 14 Ben Smith, 13 Anton Lienert-Brown, 12 Ryan Crotty, 11 Rieko Ioane, 10 Beauden Barrett, 9 Aaron Smith, 8 Luke Whitelock, 7 Sam Cane, 6 Liam Squire, 5 Scott Barrett, 4 Sam Whitelock (c), 3 Owen Franks, 2 Codie Taylor, 1 Joe Moody
A disposizione: 16 Nathan Harris, 17 Karl Tu’inukuafe, 18 Ofa Tu’ungafasi, 19 Vaea Fifita, 20 Ardie Savea, 21 TJ Perenara, 22 Damian McKenzie, 23 Ngani Laumape

Marcatori All Blacks
Mete: Joe Moody (14) Ben Smith (20), Jordie Barrett (40, 57)
Conversioni: Damian McKenzie (15,21, 41)
Punizioni:

Francia: 15 Benjamin Fall, 14 Teddy Thomas, 13 Mathieu Bastareaud (c), 12 Geoffrey Doumayrou, 11 Gael Fickou, 10 Anthony Belleau, 9 Morgan Parra, 8 Kelian Gourdon, 7 Kélian Galletier, 6 Mathieu Babillot, 5 Yoann Maestri, 4 Bernard le Roux, 3 Uini Atonio, 2 Camille Chat, 1 Dany Priso
A disposizione: 16 Pierre Bourgarit, 17 Cyril Baille, 18 Cedate Gomes Sa, 19 Paul Gabrillagues, 20 Alexandre Lapandry, 21 Baptiste Serin, 22 Jules Plisson, 23 Maxime Médard

Marcatori Francia
Mete: Cedate Gomes Sa (81)
Conversioni: Jules Plisson (82)
Punizioni: Parra (11,31)

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