L’ha descritta così il Telegraph, dopo un’inchiesta di tre mesi che rivelano una serie di comportamenti maschilisti nella RFU
La “cultura sessista” all’interno della Federazione inglese
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Inizio ad averne le palle piene di queste denunce fin troppo esagerate, sempre più convinto che ormai una donna appena vuole ottenere qualcosa viene fuori con sta storie sapendo che gli organi ufficiali sono obbligati per formalità a prendere atto! Ti da fastidio un “darling” che però se detto la pub allora va bene? ma di cosa stiamo parlando?
anche a me lascia perplesso quel passaggio, se sei ad una festa sono comportamenti accettabili (non si parla di molestie), sul posto di lavoro (a parte che si parla di incontri con alto tasso alcolico, quindi o siamo ai limiti dell’ambiente lavorativo o voglio andare a lavorare in RFU!), invece, inaccettabili…
detto che sarebbe meglio non considerare le donne sul posto di lavoro solo dei bei ornamenti come nei richiamati anni 60/70, non incominciamo anche a fare le pulci se uno apostrofa con un epiteto una ragazza (bellezza, splendore, etc etc) senza nessun secondo fine, altrimenti tutte le cose che si dicono anche tra uomini colleghi, sono tutte da denuncia penale
ma infatti…quest’intervista rilasciata è allucinante!
se i miei capi mi chiamassero continuamente “tesoro” sarebbe molto piacevole in effetti…
Forse non volete capire o forse preferite trattarlo come un argomento irrilevante perché non sapete come gestirlo, ma sono sicura che se appoggiassero una mano dove non dovrebbero o chiamassero tesoro, bella, bambola ecc vostra madre, vostra moglie o vostra figlia, la pensereste in modo diverso.
Comunque capisco che per un uomo sia difficile comprendere il disagio di una donna in certe situazioni, quindi non siete costretti per forza ad avere un’opinione e ad esprimerla.
Credo sia fuori discussione che una persona, a prescindere dal sesso, debba essere trattata a modo sul lavoro e questo non riguarda ovviamente solo le pacche sul sedere, ma qualsiasi atteggiamento irrispettoso da chiunque verso chiunque, a prescindere dal genere, dalla posizione gerarchica e dalla funzione. La cosa veramente irritante, invece, è l’atteggiamento di voler essere sempre delle vittime a tutti i costi oppure quando fa comodo, e questo _non_ riguarda solo situazioni come quelle descritte nell’articolo. Questa società _premia_ il fatto di essere delle vittime e non occorre neppure discettare sull’idiozia di tale atteggiamento collettivo, né sull’idiozia del singolo che a vittima si atteggia o deciderlo di esserlo, per suo comodo, per vezzo, per capriccio o anche solo per negligenza.
il problema non e’ vostra madre o persone che non conosci,io non riesco a capire il disagio e farne addirittura una inchiesta,se ti palpano e non ti va gli dai uno schiaffo in faccia sono cose che succedono tutti i giorni,l’inchiesta e’ ridicola,addirittura dice no non mi hanno palpata ma due pacche nel posto sbagliato….questo finto perbenismo mi fa schifo.
Sono cose che succedono tutti i giorni proprio perché la maggior parte delle persone non riescono a vedere il problema. Forse potresti provare a immaginare di lavorare in un posto in cui tutti i tuoi capi sono omosessuali un po’ molesti e attratti da te per riuscire a immaginare il disagio…
guarda ho fatto diversi lavori e magari il problema fosse stato che mi davano le pacche sul culo….purtroppo nella vita reale il dipendente altro che quello deve subire….non e’ giusto palpeggiare le persone ma cosa c’entra col rugby?nella federazione inglese ci sara’ piu’ o meno lo stesso sessismo che c’e’ in qualsiasi altro tipo di federazione o grande azienda inglese,o francese o italiana o tedesca.e’ ingiusto e moralmente marcio essere sessisti ma e’ cosi’ da sempre e sempre sara’,ma le persone che si atteggiano a maria goretti non mi sono mai piaciute..
Ti ripeto, così sempre sarà solo se persone come te non la smetteranno di prendersela con le vittime e di evitare il problema o di dire che i problemi sono ben altri…
Il problema della “vittima” è proprio questo: fa la vittima. Come dice narodnik, una bella sberla in faccia e vedrai come smette. O magari anche senza sberla, ma una strigliata verbale. Invece no, c’è gente che va in giro a dire che è poverina e si aspetta che altri risolvano i loro problemi di relazioni interpersonali. Riassumendo: chi prevarica ha torto e deve essere rimesso in riga. Chi fa la vittima è altrettanto nel torto e va rimesso in riga, in modo diverso e per motivi diversi. (Fra l’altro, il fatto di non atteggiarsi a vittime mi pare un valore fondante, ancorché sottinteso, nel rugby.)
Le vittime non fanno le vittime, le vittime sono vittime per colpa di qualcun’altro. Ma certo, risolviamola a sberle come in un film di bud spencer e terence hill… Anche nel rugby, a che serve l’arbitro quando bastano le sberle? Mamma mia…
“Le vittime non fanno le vittime, le vittime sono vittime per colpa di qualcun’altro.” Queste parole racchiudono in nuce il motivo primo della decadenza e del degrado umano, a livello individuale e collettivo. Il giorno in cui tutti si smetterà di essere vittime o di concepire di esserlo, avremo un mondo nuovo.
Ti auguro sinceramente di non ritrovarti mai a dover cambiare idea per esperienza personale, anche se potrebbe essere l’unico modo per capire che razza di caz..te scrivi…
Ti sfugge del tutto che parlo proprio per esperienza personale, di quella che tu mi auguri di non (?) avere “per cambiare idea”. Buona continuazione e buoni insulti (la risorsa ultima di chi ha esaurito argomentazioni).
forse è proprio questo che le donne si rifiutano di accettare: il fatto che non si capisca la loro libertà di scelta. Ad una festa puoi accettare o rifiutare, anche in malo modo, una mano sul culo; sul posto di lavoro ti sarebbe un po’ più difficile semprechè tu non voglia vedere quanto resisti su quel posto.
Prova ad immaginare, te maschio di sani ed antichi gusti sessuali, che il tuo superiore, maschio pure esso, ti metta la mano sul culo sul posto di lavoro o uno sconosciuto ad una festa. Reazioni sempre uguali?
Finalmente se ne parla, e spero anche in Italia. È ora che i maschi si rendano conto che la parità passa anche e soprattutto per il rispetto reciproco. E finiamola anche con le solite scuse “ma in fondo che male c’è. ……magari a loro piace……finora andava bene e adesso si sono svegliate. …..ecc….” il sessismo è una piaga, gli uomini per bene devono ribellarsi pure loro.
Boh… Ragionare sul rilievo mediatico della cosa non mi sembra il caso, il fatto che certe notizie escano o non escano, le tempistiche e quant’altro non mi riguardano, credo che casi del genere siano all’ordine del giorno, nel rugby, in banca, alla coop, ovunque… L’ unica cosa che mi sento di dire é che per una sola questione, il riguardo per il sentire altrui, la percezione che un’altra persona può avere di un atteggiamento o una parola, che non necessariamente combacia con le propria, io, per tenermi dalla parte dei bottoni , anche se sono due chiappe d’oro, la mano sul culo di qualcuno non la metterei, è semplicemente una questione di rispetto…
Le donne nel rugby vanno bene x il terzo tempo. Non lo disse Dondi?