L’Inghilterra stavolta non vuole sorprese e si prepara con i red team in vista del debutto nel torneo
Sei Nazioni: la Guerra Fredda di Eddie Jones contro l’Italia
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Il calendario e gli orari del Sei Nazioni under 20 2025
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…insomma, preparati al meglio, prevedi tutto quello che è prevedibile e poi, nel malaugurato caso in cui… improvvisa!… e forse in questo gli inglesi non sono poi il massimo…
Ma la famigerata Fox non è adesso di fatto impossibile da fare? No che l’imbarazzo inglese dell’anno scorso (che comunque han vinto alla fine, ma vabbè) ha di fatto portato a sta modifica assassina del regolamento sul breakdown e fuorigioco, che mi pare in molti trovino una caxxata grossa quanto una casa, che complica il gioco e rende molto a interpretazione dell’uomo col fischietto…
la Fox non è fattibile in quanto un giocatore in piedi sopra placcato/placcatore/pallone a terra crea automaticamente le linee di fuorigioco del ruck, di fatto non è un qualcosa che complica ma che snellisce le regole. oltre alla linea di fuorigioco che si crea non c’è nessuna variazione al gioco per come lo conoscevamo prima. la preparazione dell’Inghilterra è talmente a memoria che non riescono ad affrontare situazione imprevedibili, ma in uno sport come il rugby l’organizzazione è tutto. secondo me è meglio così, si rispecchia meglio lo spirito del gioco.
ricordo che la “Fox” per la prima volta venne fatta nel super rugby dalle franchigie neozelandesi, l’anno scorso ebbe un clamore mediato diverso visto il contesto 6 nazioni.
La variazione c’é eccome, nel senso che nei punti d’incontro bastano ancora meno giocatori per creare una linea di fuorigioco e una squadra in difesa puó benissimo non impegnare nessuno e schierare ancora piú uomini in campo aperto, intasando ancora di piú la linea di difesa.
La “Fox” é stata fatta molte volte da molte squadre in tutto il mondo, ma quando ha fatto fare una figuraccia all’Inghilterra si sono subito cambiate le regole.
Mamma mia quanta importanza ci danno lassù! Brutto da dire ma i valori in campo sono su due livelli molto distanziati, anche con le numerose assenze tra gli inglesi. Dobbiamo ancorare il gioco sui fondamentali, mantenere ritmo e concentrazione per più di 80 minuti e accendere qualche cero.
allenarsi contro i Cornish Pirates dovrebbe essere un test sufficientemente probante…
🙂
tempo perso,a parte che l’unione sovietica non ha mai avuto in progetto di invadere gli stati uniti,quindi erano piani di attacco non di difesa,in secondo luogo jones eddy jones oltre al lavoro egregio che svolge e’ un gran produttore di fuffa,o aria fritta,cerca di fare notizia anche dove non ce n’e’.
Tempo perso non tanto , cercare di capire come reagisce il tuo nemico in un particolare contesto di guerra e la base stessa per l’ elaborazione di un piano quanto meno credibile. Ok che nessun piano resiste all’ impatto della battaglia , ma avernne almeno che descrive verosimilmente la realtà aiuta
in teoria si,in pratica il gioco e’ talmente compesso in 15 che e’ quasi impossibile adeguarsi durante la partita,semmai succede che nel sescondo tempo l allenatore rivede alcune cose e puo’ impostare qualcosa in modo diverso,come fece jones reagendo alla fox con la stessa moneta.
Esatto. Articolo che sembra veramente sensazionalistico senza che ce ne sia alcun bisogno. Quando si scrive “cosiddetti red team, una parte della squadra incaricata di simulare il possibile comportamento degli avversari” mi pare che si stia rasentando l’ovvio. Credo che ogni squadra di rugby con una organizzazione basica ed un coach con un po’ di sale in zucca faccia allenamenti con due collettivi contrapposti dove una squadra andrà a simulare le peculiarità di gioco del prossimo avversario. Comunque questa storia della “Fox” è veramente patetica. Capisco che sia materiale gustoso per i giornalisti, ma ad oggi chi comprende un minimo l’essenza del gioco dovrebbe avere l’onestà intellettuale di dire che O’Shea & Company hanno messo in atto una strategia per andare a Londra e “prenderne il meno possibile”, andando però a snaturare la contesa sui punti di incontro. Quella contesa che rappresenta il sale, il cuore, il fulcro del rugby. Se scendi in campo per fare il ballerino vicino ai breakdown e non per fare la trincea fino all’ultima goccia di sudore, in campo cosa scendi a fare?
E non credo sia giusto nemmeno dire che era giusto provare a fare quel tipo di partita, perchè le lacune degli azzurri poi sono state platealmente esplorate in altre situazioni di gioco. Infatti il risultato parla chiaro.
E’ come se uscissi dal ristorante dopo aver speso 200 euro di cucina molecolare e estratti al finocchio selvatico e poi vado in giro a raccontare di aver mangiato meglio e speso di meno di chi con 50 euro s’è magnato antipasto, lasagne, bistecca e il fritto misto.
secondo me e’ avvilente pure per i giocatori,e’ come dire ok evitiamo la contesa nei punti d incontro tanto non c’e’ trippa per gatti,ed e’ sbagliato che secondo me il gap contro le altre del 6 nazioni e’ piu’ tecnico che fisico,infatti le poche vittorie nel torneo sono arrivate da prestazioni superbe della mischia.
Concordo! Anche perchè quella genialata poteva essere superata agevolmente con un semplice gioco sull’asse, poi hai voglia a schierarti al largo se i bisonti stanno in piedi e caricano dritto per dritto! 😉
Non sono d’accordo. Io non ci vedo nulla di umiliante nel riconoscere i propri limiti e provare ad usare tattiche alternative, anzi è sinonimo di intelligenza e saggezza. Se sai che gli inglesi sono nettamente superiori a te non vai in campo a farti massacrare, ma cerchi di sorprenderli usando il cervello. Per fare un paragone in ambito militare: i vietcong erano inferiori in ogni aspetto agli americani, ma piuttosto che farsi massacrare da loro in campo aperto hanno giocato di guerriglia, logorando e mettendo dubbi nella testa dei soldati americani. Ora, so benissimo che guerra e sport sono due cose differenti, ma in entrambi la strategia è fondamentale. E riconoscere i propri limiti è il primo passo per studiare una buona strategia. Poi, che si perdeva in casa degli inglese era scontato, ma io personalmente ho preferito gustarmela e sperarci fino al 70, piuttosto che essere già sotto di 30 punti alla mezzora ‘giocando onorevolmente’.
peccato che siano stati massacrati in tutte le fasi di gioco,fosse che evitando le contese avessero fatto bene in altri frangenti..fino al 70simo si ma si era capito dal 41simo che non c’era storia,mezz’ora a difendere e alla fine il crollo,i vietcong hanno vinto l’italia ha solo limitato i danni,cmq bonus per loro e zero punti per l’italia,umiliante non e’ la parola giusta demotivante forse si,che cmq gli inglesi non sono degli alieni e sia mallett sia brunel ci sono andati vicini allo scalpo,la volpe poteva anche funzionare ma come sempre l’italia si scioglie dai cambi in prima linea,gli ultimi 20 minuti cedono sempre.
La tattica ( detta anche piccola strategia ) , è una cosa diversa dalla strategia . I vietcong come dici tu hanno giustamente logorato un nemico superiore e non affrontabile in capo aperto con la tattica della guerriglia ( guerra asimmetrica ) , ma il fine strategico ultimo era vincere la guerra cosa che è avvenuta ( anche se gli USA continuano a sostenere di non aver perso ) . La tattica è come utilizzi uomini e materiali per raggiungere il fine strategico , in una partita di rugby il fine strategico penso sia la vittoria o al limite ( ove la cosa sia palesemente difficile ) il punto bonus . L’ Italia con la Fox non ha raggiunto nessun fine strategico , tattica errata e nessun beneficio strategico .
Al buon Eddy “the fox” non è mai andata giù….ed a memoria la cosa più divertente che ricordo di quella partita è stata la battuta di Owens. Ciò premesso, l’Inghilterra verrà qui per umiliarci, motivo per il quale COS deve inventarsi qualcosa di diverso! Io punterei su muscoli, gambe/braccia e cuore dei giovani per tenere la partita per 50′ minuti e un pò di esperienza, classe ed estro per i rimanenti 30′.
Owens? l’abitro era Poite (francese) —- “sono l’arbitro non l’allenatore”
si esatto scusa
Digerita o non digerita , l’ italia ha comunque perso la partita e l’ inghilterra ha vinto il torneo . Basta con questa mistificazione della Fox , una tattica che non é tesa alla vittoria é una non tattica .
Ma non è che l’Italia ha perso la partita per colpa della fox (e allora si tratterebbe di una tattica sbagliata), l’Italia grazie alla fox è rimasta in partita fino al 70esimo, creando grandissimi grattacapi agli avversari (quando mai si è visto a livello internazionale un capitano chiedere lumi regolamentari all’arbitro con la confusione nello sguardo !?) quando in altre occasioni a twickenham la partita era finita nel primo tempo.
L’ Italia ha perso la partita perché l’ Inghilterra gli era nettamente superiore , non certo per colpa della Fox , tuttavia la Fox non è stata una tattica che gli ha consentito di vincerla e nemmeno di limitare i danni ( che secondo me voleva dire strappare il punto bonus ) . Sicuramente era difficile elaborare una tattica che ti consentisse di vincere con un avversario nettamente superiore , io non voglio processare COS e il suo staff o attribuirgli chissà quali colpe per una sconfitta secondo me inevitabile , ritengo soltanto che bisognerebbe finirla di mistificare una tattica che pragmaticamente non ha portato a nulla .
Da Treccani: “tattica: Il modo di agire e di comportarsi che viene considerato il più adeguato e conveniente per raggiungere un determinato fine o risultato”.
Il fine della Fox era quello di mettere in difficoltà gli inglesi. Non credo che nemmeno il più sprovveduto dello staff pensasse di vincere con la Fox. Dalle difficoltà avremmo dovuto trarre un vantaggio per meglio contendere il risultato. Altrettanto significato credo abbia il contendere le touche o le ruck. Però non so cosa ne pensino alla Nunziatella…
Se il fine della Fox era perculare gli inglesi , e posso anche capire che per un irish come COS la cosa sia particolarmente piacevole , la tattica è perfettamente riuscita . Se diversamente la Fox era , non dico finalizzata a vincere la partita cosa impossibile visto la differenza di valore tra le due squadre , ma almeno a prendere il punto bonus la cosa è fallita . Quindi rimango dell’ opinione che ” pragmaticamente ” la tattica di è rivelata sbagliata .
…una tattica che non è adeguatamente inserita in una strategia può farti vincere una battaglia o parte di essa, mai una guerra…
Ma quali saranno state le indicazioni date alla red team per simulare l’Italia? “Giocate male”? (si scherza eh)
“Ci stiamo cacando sotto!” cit
Se i perfidi albionici vengono a Roma incazzati temo sara’ un bagno di sangue… (40-50 punti di divario)
L’anno scorso non ci davano chanches, e siamo stati in gioco 70′ quest’anno quel simpaticone di Jones vuol andare sul sicuro, martellarci come e quando vuole, Però così facendo ammette che un1% di possibilità l’abbiamo e quindi …. si può fare!
bah
Troppo faticoso eh avere un po’ di umiltà?! Visto chi siamo, da dove veniamo e dove stiamo andando ne avremmo bisogno a palate e invece qualcuno si mette sul piano dei Saksonisch (o come diavolo si scrive) che, quel giorno, ne hanno difettato diventando giustamente oggetto di lazzi. Ma se invece la settimana prossima ci trovassimo non con il solito trenta-quarantello ma con un centello sul groppone ci si puo’ scommettere che sparirebbero tutti quelli che hanno riso degli inglesi e apparirebbero solo commenti su quanto ha fallito O’Shea e… e poi cosa rimarrebbe da sperare? Che ci salvi l’Emisfero Sud dandoci qualche decina di “pronipoti”? Cosa che si è visto a cosa ha portato nel League che poi, guarda caso, non ha seguito più nessuno. Davvero se non fossi italiano e non avessi “sofferto” l’andamento della palla ovale in Italia da quel giorno del 1973 in cui vidi gli azzurri pareggiare in casa 3 a 3 con la Cecoslovacchia, stasera desidererei per la prima volta essere un suddito della Regina (io che aborrisco le monarchie) per poter scrivere, non avendo interessi e non essendo magari uno che non viene all’Olimpico a gustarsi le bellezze, : “Va bene! I nostri sono stati dei polli con quella storia della volpe, soprattutto per come hanno reagito da volpini, ma voi che avete vinto una dozzina di partite in 18 anni di torneo, quelle che più di qualcuno ha vinto in due anni di Grandi Slam e un pezzetto del terzo anno, voi che siete stati capaci di vincere tre partite al di sopra del break, dicasi tre in 18 anni, voi dico voi: chi caspita siete?”
Troppo faticoso eh avere un po’ di umiltà?! Visto chi siamo, da dove veniamo e dove stiamo andando ne avremmo bisogno a palate e invece qualcuno si mette sul piano dei Saksonisch (o come diavolo si scrive) che, quel giorno, ne hanno difettato diventando giustamente oggetto di lazzi. Ma se invece la settimana prossima ci trovassimo non con il solito trenta-quarantello ma con un centello sul groppone ci si puo’ scommettere che sparirebbero tutti quelli che hanno riso degli inglesi e apparirebbero solo commenti su quanto ha fallito O’Shea e… e poi cosa rimarrebbe da sperare? Che ci salvi l’Emisfero Sud dandoci qualche decina di “pronipoti”? Cosa che si è visto a cosa ha portato nel League che poi, guarda caso, non ha seguito più nessuno. Davvero se non fossi italiano e non avessi “sofferto” l’andamento della palla ovale in Italia da quel giorno del 1973 in cui vidi gli azzurri pareggiare in casa 3 a 3 con la Cecoslovacchia, stasera desidererei per la prima volta essere un suddito della Regina (io che aborrisco le monarchie) per poter scrivere, non avendo interessi e non essendo magari uno che viene all’Olimpico a gustarsi le bellezze, : “Va bene! I nostri sono stati dei polli con quella storia della volpe, soprattutto per come hanno reagito da volpini, il nostro selezionatore ama talvolta fare un po’ il gradasso e questo non è bello anche se risultati soddisfacenti ne sta ottenendo eccome, ma voi che avete vinto una dozzina di partite in 18 anni di torneo, quelle che più di qualcuno ha vinto in due anni di Grandi Slam e un pezzetto del terzo anno, voi che siete stati capaci di vincere tre partite al di sopra del break, dicasi tre in 18 anni, voi dico voi: chi caspita siete?”
Eh, quanta saggezza. Quanto sano realismo. Oggi, alle 16.10, ne avevo proprio bisogno. Grazie.