Francia: ecco lo staff tecnico di Jacques Brunel

Il nuovo CT della nazionale transalpina sarà affiancato da tre monumenti del rugby francese

COMMENTI DEI LETTORI
  1. frank 4 Gennaio 2018, 10:25

    Baffone d’oro!

  2. Jager 4 Gennaio 2018, 10:28

    Foto minacciosa ! Chissà a chi lo stava passando ( tirando ) quel pallone ?

  3. Dusty 4 Gennaio 2018, 10:40

    Et voilà, i detrattori sono stati serviti.

  4. mauro 4 Gennaio 2018, 14:21

    Mandi via Novés e ti prendi il suo secondo in campo…mah… mi mancano le capacità per comprendere

  5. fabiogenova 4 Gennaio 2018, 15:38

    Nello staff tecnico dell’Italrugby ci sono, a vario titolo, Checchinato, De Carli e Troncon. Tutta gente che quando giocava ha contribuito a dare qualcosa di importante alla nazionale. Eppure inseriti nello staff tecnico non hanno risolto niente. Non credo che siano tutti incapaci. Così come Bonnaire Elissalde e Bruno non possono risolvere niente se il rugby francese continua ad essere gestito per non dare fastidio agli incassi del campionato più ricco del mondo. C’entra, invece, il manico. L’operazione di Laporte è sporca perchè questo cambio serve per continuare a gestire le cose nello stesso modo. Top 14 che rimane tale e nuovo tecnico a cui attribuire responsabilità limitata, perchè avrà avuto meno tempo di altri per arrivare in Giappone. Per lui è una pacchia. Quando si faceva il nome di Brunel come ct della nazionale francese ero sicuro che lui avrebbe accettato. In Italia si è preso due anni di stipendio in cambio del suo silenzio. Lo avrei stimato molto di più se, a un certo punto, resosi conto che non poteva fare niente di quello che aveva promesso all’inizio, avesse tolto il disturbo e detto chiaramente i motivi per cui se ne andava. Invece è rimasto a svernare contribuendo a farci perdere altri due anni prima di iniziare un progetto a medio-lungo termine. Tutto regolare dal punto di vista legale, per carità. Mi spiace, ma se sei un uomo di rugby non fai così.

    • mistral 4 Gennaio 2018, 17:12

      l’operazione di Laporte è abbastanza pulita, il problema è che è Laporte che la propone… l’alto-là alla collaborazione tra allenatori del top14 e FFR è stato dato dal presidentissimo LNR Gozé, che con il destituito Camou è il responsabile decennale (se i vertici lo sono) del declino francese in campo internazionale… Laporte è presidente FFR da poco, e già ha avuto mille guai (alcuni in verità un po’ se li è andati a cercare) ma ha imostrato di voler cambiare gli equilibri in campo, Brunel si è dato disponibile in chiave nazionale in questo momento decisivo per il rugby francese, era molto meglio per lui rimanersena a Bordeaux e declinare l’invito come molti altri uomini di sistema hanno fatto, prima e dopo la sua nomina… definirlo “non-uomo di rugby” è forse ingeneroso, poi è chiaro che ognuno ha i suoi parametri di stima, ma chi è senza peccato etc etc etc …

      • fabiogenova 4 Gennaio 2018, 19:54

        Gozè risponde alle logiche dei club pro, è il suo mestiere. Qui si dovrebbe muovere la federazione. Camou ha perso le elezioni e Laporte si è trovato no staff tecnico nominato da altri e a lui avverso. Bene. Immaginando che tutto sia stato fatto con professionalità, è ben strano che non ci si ponga il problema, ormai discusso e affrontato da quasi tutti, di quante partite un giocatore possa reggere durante una stagione. In realtà il problema se lo sono posti anche in Francia. C’è stata una commissione di inchiesta sportiva un paio di anni fa che ha dato ricette piuttosto serie per la rinascita del rugby francese, la più importante delle quali era l’abbassamento del Top 14 a Top 12 per accorciare la stagione. Anche Dusatoir si era espresso in tal senso. Ma questo cozza contro gli interessi economici di un campionato che è il più ricco del mondo. Da quest’anno si sono introdotte regolamentazioni sul minutaggio dei giocatori di interesse nazionale, ma è chiaro che non si poteva invertire il trend già a Novembre. Non basta. La nazionale francese si riunisce poco per fare stage e cementare un gruppo, proprio per il calendario dei clubs fitto di impegni. E ti risparmio almeno un altro paio di criticità per non dilungarmi. In mezzo a tutto ciò davvero si può pensare che il problema sia Noves? Altri hanno rifiutato la panchina francese proprio perchè sanno bene in che ginepraio si vanno a mettere. Ma c’è lui, Jacques Brunel, l’uomo che ha già dimostrato in Italia di non voler disturbare il manovratore in nessun modo, dimenticandosi che nel rugby chi ti paga lo stipendio è il movimento intero, non Gavazzi di tasca sua. Guarda un po’, è l’unico tra i papabili che accetta l’onere e l’onore. Nulla di illegale, ci mancherebbe. Ma lo stile è parte di una cultura rugbystica che si rispetti e non può essere sacrificato sull’altare di un professionismo implementa solo se stesso. Attenzione, c’è professionismo e professionismo. Quello del padrone e del cane non conduce mai a niente di buono.

        • mistral 5 Gennaio 2018, 06:54

          …forse ho frainteso la tua antipatia per Brunel, non deriva da quanto sta facendo adesso ma da quanto e quando era in Italia… opinione legittima e rispettabile la tua, ma poi passi in campo francese e fai una grossa insalata mettendoci persone e personaggi assolutamente antitetici, richiamando in campi addirittura quel fenomeno assoluto di Dusautoir accanto a Camu’ e Goze’, il diavolo e l’acqua santa, imputando alla federazione un ruolo non suo (esiste la LNR ed è lei che gestisce il top14 e quanto ne consegue)… sul passaggio da 14 a 12 sono d’accordo, ma probabilmente si assisterà ad un doppio girone da 8 ed una riduzione del numero on proD2… leggiti l’articolo di ieri SIL corsera, è secondo me cinicamente molto reale…

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