Dopo 6 turni e verso le Coppe: il bilancio di Bradley, alla ricerca dello ‘Zebre game plan’

La nostra lunga intervista al tecnico dei ducali dopo la sconfitta di venerdì a Edimburgo

zebre rugby bradley

ph. Luca Sighinolfi

EDIMBURGO – “Ho sempre pensato che quella di stasera sarebbe stata una partita molto equilibrata, perché Edinburgh veniva da tre sconfitte consecutive e noi avevamo un buon periodo di forma. Sapevo che sarebbe stata una gara aperta e che si sarebbe decisa nei minuti finali e così è stato.”

Michael Bradley, head coach delle Zebre, racconta al nostro microfono le sue impressioni su una gara, quella del Myreside, che i suoi ragazzi sono andati vicinissimi a vincere e in cui i dettagli e qualche errore nei momenti decisivi hanno fatto la differenza.

 

 

I problemi in touche e una reazione positiva negli spogliatoi

“Stasera abbiamo fattobene alcune cose, mentre abbiamo fatto piuttosto male in altri aspetti, come per esempio la rimessa laterale dove abbiamo avuto parecchi problemi. Non siamo contenti, siamo andati in vantaggio quando mancavano poco più di dieci minuti alla fine della gara e abbiamo regalato un paio di punizioni piuttosto soft. È un peccato, è davvero un peccato non essere riusciti a fare meglio stasera.”

Zebre rugby

ph. Luca Sighinolfi

“Se guardiamo le nostre ultime tre partite, non abbiamo mai commesso tanti errori come stasera e questo è un aspetto importante. Può essere dovuto a tanti fattori, la pressione di vincere tre gare di fila, la pressione di dover ottenere il risultato, ci sono diversi fattori che possono aver influenzato la prestazione di stasera. Certo, abbiamo perso di un punto, la partita come detto è stata apertissima fino alla fine e certo, abbiamo sbagliato qualche calcio ma se avessimo messo punti a referto dalla piazzola, loro avrebbero fatto scelte diverse quando abbiamo concesso le punizioni nel finale, magari sarebbero andati in touche anziché cercare i pali e avrebbero anche potuto marcare una meta dalla touche. Quello che conta è che noi abbiamo avuto le nostre chance per vincere la partita e non siamo riusciti a sfruttarle, abbiamo avuto due punizioni consecutive nei minuti finali e le abbiamo sprecato con errori in touche.”

“È colpa nostra se non abbiamo vinto la partita, e in un certo senso è anche un qualcosa di positivo,” continua Bradley, che è riuscito in poco più di tre mesi a cambiare la mentalità di una squadra che, adesso, è davvero consapevole dei propri mezzi e non ha mai più paura di provare giocate difficili, non ha paura di sbagliare e, per questo, può (quasi) sempre vincere le gare. “Ovviamente, è davvero un peccato non aver vinto ma è stato bello vedere la reazione dei ragazzi negli spogliatoi, erano letteralmente disgustati dal risultato perché volevano vincere. Questo significa che ci stiamo muovendo nella giusta direzione.”

 

 

Con il nostro piano di gioco creiamo problemi agli avversari

“Come riassumo le prime sei gare della stagione? Sono contento, in generale, per la qualità del gioco che cerchiamo di mettere in campo e per come affrontiamo le partite. Credo che dobbiamo migliorare ancora, nelle fasi statiche perché dobbiamo continuamente migliorare in quell’area; contro Cheetahs e Kings abbiamo fatto benissimo, stasera un po’ meno ma in questi fondamentali devi sempre migliorarti. Stasera in attacco siamo stati troppo chiusi e troppo vicini gli uni con gli altri e questo tipo di gioco non fa per noi, perché a noi piace giocare un rugby aperto, cercare di far aprire la difesa avversaria per trovare spazi al largo e stasera non siamo riusciti sempre a farlo. Quando riusciamo a mettere in campo questo tipo di game plan, però, siamo fantastici e creiamo un sacco di problemi agli avversari e molte occasioni. Sono contento, in generale, di quello che stiamo facendo, adesso dobbiamo migliorare nell’esecuzione del nostro gioco quando siamo sotto pressione. A volte può essere dura e stasera abbiamo fatto un po’ di fatica.”

 

 

Challenge Cup: continuare a cercare il proprio game plan

Settimana prossima le Zebre inizieranno la loro campagna europea in trasferta ad Agen. Inutile nascondersi, dopo aver dimostrato di potersela giocare con chiunque, in casa e in trasferta, in PRO 14, adesso ci si aspetta che le Zebre facciano bene anche in Challenge Cup, una competizione dove, se continueranno ad inanellare prestazioni come quelle delle ultime gare, hanno davvero tante chance di fare bene.

Giulio Bisegni zebre rugby

ph. INPHO/Richard Huggard

“Adesso abbiamo due partite di Challenge Cup dove cambieremo qualcosa nella squadra per dare la possibilità a tutti i ragazzi di giocare e ad alcuni di loro di riposare, perché nelle ultime due settimane abbiamo praticamente sempre giocato con la stessa squadra. Vogliamo che tutti abbiano la loro chance, alcuni ragazzi entrati in campo stasera a gara iniziata, come Leo (Krumow) hanno fatto molto bene ed è bello vedere che hanno un ruolo positivo nella gara. Adesso andiamo ad Agen e, in base a come andrà quella gara, vedremo che decisioni prendere per il match contro Pau.”

“Abbiamo sempre lo stesso obiettivo, in PRO14 e in Europa, ovvero giocare bene e mettere in campo il nostro game plan che stiamo cercando di sviluppare. Quando abbiamo giocato bene siamo stati fantastici e l’obiettivo delle prossime due gare sarà di continuare a fare bene e a crescere, ad imparare a giocare come vogliamo giocare. Vogliamo che lo stile di gioco delle Zebre Rugby Club ci porti i risultati che stiamo inseguendo, in attacco e in difesa.”

 

“Noi vogliamo giocare, continuare a giocare e non vogliamo aver paura a metter in campo il nostro gioco,” chiude Bradley. “Vogliamo continuare a giocare il nostro stile di rugby. Commetteremo degli errori, come è successo stasera quando eravamo avanti 15-13 ma quello capita. Abbiamo creato opportunità contro Ulster settimana scorsa, abbiamo marcato tre mete e stasera abbiamo fatto un errore ma dobbiamo essere capaci di trovare un equilibrio che sia a noi favorevole. Non è una cosa normale per nessuno, battere Ulster, perché sono davvero una buona squadra ma la vittoria di settimana scorsa, per le Zebre, è stata importantissima perché arrivata al termine di una gara equilibrata in cui abbiamo giocato davvero un gran rugby – e giocato meglio di loro. Stasera non è stata una gran partita perché il gioco è stato molto spezzettato e si sono commessi molti errori ma è stata una gara molto tesa e nonostante alla fine non abbiamo vinto, ci sarà di grande insegnamento per il futuro.”

 

 

di Matteo Mangiarotti

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