Le video interviste realizzate al termine dell’incontro di Legnano
Sei Nazioni U20, Orlandi: adatti a questo livello, ma serve disciplina
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Rivisto un po’ la partita , un arbitro che non ci capisce molto di quello che succede in mischia, noi sbagliamo tatticamente e giochiamo un po’ troppo individualmente, ma siamo molto più vicini di quanto pensassi a loro.
Sono d’accordo, e rischio anche un altra previsione: la media dei nostri fisicamente e caratterialmente mi é piaciuta molto, anche piú dei gallesi, che hanno giá 4-5 elementi da spiccata attitudine alla collisione, ma che penso si fermeranno lí. Forza bocia.
PS: bella personalitá di Riccioni
e anche di Orlandi che mi piace molto di piú di Tronky. Ecco, non so se loro due bastano, ma intanto meglio di Tronky da solo
Non si sfugge, finché non si legheranno le accademie alle squadre del Pro 12 non si colmera’ il gap. Tanto per fare un esempio era lampante come Rizzi non fosse abituato a quel livello di pressione, non riuscendo a fare le scelte giuste; ma per tutto il resto dell’ anno con chi si allena e contro chi gioca? Anche il giocare in eccellenza non ti da più di 60 minuti di autonomia.
Non sono completamente d’accordo, secondo me attualmente L eccellenza è ben al di sopra della maggior parte delle squadre nazionali u20
🙂
Rizzi è in accademia a Parma e, se gioca, gioca in A.
Il suo problema è solo la mancanza di umiltà visto che da quando aveva 10 si crede un fenomeno e chi gli sta attorno lo ha sempre considerato più di quello che è nella realtà.
Ha degli ottimi skills e grande reattività ed esplosività ma quando va sotto pressione crolla psicologicamente e cade in errori davvero imbarazzanti.
Tronco crede in lui avendolo fatto esordire in U20 a soli 17 anni e questo è stato un grosso errore visto che dopo un tempo giocato male lo hanno subito sostituito.
Anche ieri avevano a disposizione l’apertura del Rovigo che ha un anno in più e sicuramente più esperienza e hanno preferito mettere da subito in campo lui facendogli fare una figuraccia.
Per aiutarlo davvero dovrebbero lasciarlo crescere con calma e misurarlo man mano in funzione dei reali progressi che possono arrivare solo giocando almeno in eccellenza….
Quindi i casi sono due… Premesso che a me non piace il giocatore in questione, ma nel caso critico il sistema e non il ragazzo in sè, o si spiega a Troncon che ormai ne abbiamo piene le scatole di questo andazzo, oppure il secondo mediano gli dice chiaro in faccia che se gli piace il fenomeno se lo può anche tenere…
Dio salvi i ’99, i ’00 e i ’01 se il sistema resta questo…
Non voglio difendere nè prendere le parti di nessuno, ma l’apertura del rovigo, Biondelli, è un 98 come lui e come lui, dopo aver giocato in 18 fino allo scorso anno, gioca in A nell’accademia. Non scrivete se non sapete le cose
fra l’altro, in Accademia, teoricamente Biondelli è la riserva di Rizzi e ha quindi meno minuti di lui e quindi meno esperienza a livello seniores. Ribadisco che non sto dando un giudizio su chi è più o meno bravo ma su chi gioca di più in base alle statistiche.
Ok, quindi mediani del ’97 niente ?
esatto. i 98 fra i convocati sono: Fischetti, Iachizzi, Bianchi, Rizzi, Biondelli, D’Onofrio e Vaccari. Quindi i 10 sono entrambi 98
Assolutamente d’accordo,le accademie devono essere alle squadre di Pro12 e magari una selezione di giovani stabilmente in eccellenza
Galles modesto Italia generosa e abbastanza convincente nei primi trenta minuti buona la mischia e tre quarti sicuri in difesa manca completamente un numero 9 di qualità che faccia giocare la sua squadra al livello della prima mezz’ora non ha mai usato il piede dando sempre la pressione al 10 non ha mai attaccato la chiusa asettico ma non c’era un altro numero 9 in panchina ma non era il caso di provarlo e vedere se le cose cambiavano ?
A livello internazionale sul 10 a 5 non si può non piazzare un calcio al centro dei pali
Secondo tempo evidente la stanchezza psicofisica dei ragazzi che hanno difeso con cuore per 60 minuti ma il dispendio energetico per difendere è 10 volte più alto di quello per attaccare con la speranza che contro l’Irlanda qualche cambio possa dare un guizzo maggiore agli azzurri ever poter far si che la partita si giochi fino all’80 * la mia seconda speranza è che i due allenatori si sveglino da quel torpore che li assale ormai da troppi anni e si ricordino che anche loro sono stati giocatori
L’impressione è stata quella di vedere una squadra che potenzialmente poteva esprimere di più, ma che nei fatti ha portato a casa un risultato magro nel tabellino e tanto bisogno di ripensare a come crescere nella confidenza dei propri mezzi a questo livello.
Le ragioni possono essere la lontananza tra il livello dell’eccellenza, a cui sono abituati alcuni azzurrini, e quello del pro12 a cui invece partecipano i giovani gallessi; oppure il pool degli allenatori; il solito arbitro; La pioggia o la solita fortuna che si dimentica di baciarci.
L’atteggiamento che colgo nelle due videointerviste è quello di chi crede nei propri mezzi e nelle soddisfazioni che potrà togliersi. E quindi di un gruppo che si interroga sui propri meccanismi e su come farli funzionare meglio. A tratti forse dimenticandosi un pò che è il campo ad esprimere il verdetto finale anche sulla capacità di mostrare la propria maggiore forza.
Ma che dei giovani sbavino nella percezione dei propri mezzi può essere facilmente letto come un segno di carattere e la cosa non guasta. Speriamo che quel carattere sia l’arma, in più, con cui raggiungere la giusta confidenza per una buona prestazione del gruppo nella partita contro l’irlanda
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