Sei Nazioni, la Premiership preme per accorciare il torneo

La proposta sul tavolo della Commissione: cinque settimane consecutive di partite

COMMENTI DEI LETTORI
  1. fracassosandona 26 Gennaio 2017, 12:23

    ma sì dai, facciamo anche i turni infrasettimanali…

  2. Bigpaci 26 Gennaio 2017, 12:28

    e il player welfare? bisogna tutelare la salute dei giocatori e poi vogliono accorciare un torneo fisicamente logorante come il 6N? siamo alle comiche

  3. Katmandu 26 Gennaio 2017, 12:57

    Mi sta bene, mettiamo però un tetto di 30/32 partite che può giocare massimo u giocatore all’anno con prevalenza per le scelte della nazionale

  4. Danthegun 26 Gennaio 2017, 14:16

    La trovo una giusta richiesta da valutare.
    La vertià è che servirebbero molti più tourn over nei club come nella nazionale altrimenti il rischio salute per i giocatori più utilizzati sarà comunque inevitabile.

  5. giobart 26 Gennaio 2017, 14:33

    E’ una richiesta giusta e condivisibile, tolto il dente tolto il pensiero.

  6. mistral 26 Gennaio 2017, 16:10

    dopo la disfatta del novembre scorso con gli AB’s, in Francia, ci si è interrogati (molto) sul perchè, e tra le varie ipotesi-giustificazioni è saltato fuori che i giocatori francesi fossero impiegati (in media) 32 giornate all’anno (22+10) tra club e nazionale, mentre i neozelandesi “solamente” 29 (17+12), spiegazione non certo sufficiente a spiegare la sconfitta ma che ha fatto si che una riflessione sui carichi di lavoro dei 32-40 giocatori del giro della nazionale venisse affrontato congiuntamente da federazione e club… è ritornata in ballo l’ipotesi di diminuire il numero delle squadre del campionato maggiore (da cui normalmente escono i giocatori della rosa della nazionale) così come di aumentare i contratti “federali” (alla vakatawa per capirci) di giocatori in grado di giocare sia a VII che a XV (limitatamente ai trequartisti, ovviamente)… e anche dell’idea-proposta di concentrare i match internazionali accorciando o modificando le finestre del campionato maggiore si è e si sta ampiamente discutendo… questo per dire ( @katmandu) che le 30-32 partite annue sono in effetti il carico massimo attuale che un giocatore può sopportare se si vuole che abbia anche una carriera ragionevolmente lunga, ma nel contempo non si può chiedere ai club professionisti di privarsi “a singhiozzo” dei loro migliori elementi in funzione di una serie di impegni della nazionale che potrebbero essere più razionalmente distribuiti nell’arco dell’anno… a ciò si aggiunga il problema dei calendari nord e sud che complicano e non poco le finestre dei tour, la differenza di durata dei campionati nazionali stessi e la differente valutazione e percezione che si ha (nelle varie nazioni) della nazionale rispetto ai colori del club… concludendo: ridurre la durata del 6N eliminando gli intervalli di riposo potrebbe essere una soluzione che permette ai campionati europei professionistici “veri” di risolvere alcuni attriti tra federazione e lega-club (Inghilterra e Francia), mentre per le nazioni celtiche il relativamente limitato numero dei franchige regional-nazionali impegnante nel pro12 (e sono quelle in cui il rapporto federazione-franchigia è completamente sbilanciato in funzione federale) il calendario attuale può anche, probabilmente, andar bene così…

  7. TommyHowlett 26 Gennaio 2017, 20:57

    Per i tempi che corrono, una nazionale per arrivare in buone condizioni alle ultime partite in un torneo di 5 settimane dovrebbe avere una rosa di almeno 50 giocatori di pari valore. In pratica solo l’Inghilterra avrebbe il potenziale per reggere un 6N senza soste. Con un torneo ridotto paradossalmente i club rischierebbero di riavere i propri giocatori più stanchi e/o infortunati. Questo è il risultato della somma di kilorugby e professionismo

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