Quando l’Italia batte il Sudafrica a rugby: il documentario dell’impresa di Firenze

Dietro le quinte dello storico successo contro gli Springboks

COMMENTI DEI LETTORI
  1. Mich 10 Gennaio 2017, 15:55

    Non vorrei essere disfattista, ero in prima linea a mandare il mondo sottosopra al fischio finale, e ancora oggi apprezzo la qualità messa in campo dai nostri ragazzi, ma come ho già espresso in altri interventi, avrei volentieri barattato una sconfitta combattuta contro il SA con una vittoria schiacciante contro Tonga, con qualità e livello alti in entrambe le sfide.
    La data del 19 Novembre 2016 resterà indelebile, come è giusto che sia, nella storia del nostro rugby. Ma se davvero vogliamo trarne una lezione, tanto da celebrarla con un documentario, bello e legittimo, non si può non tener conto di molti fattori che hanno portato un risultato così inatteso a Firenze, e non si può dimenticare lo stridere di tale risultato con quello della prova immediatamente successiva contro una squadra sulla quale, almeno in linea teorica, avremmo dovuto imporre gioco, qualità e ritmo.

    • Mich 10 Gennaio 2017, 16:06

      Naturalmente la mia è una considerazione che, almeno nelle intenzioni, è tesa a guardare i fatti, estrapolandoli dal loro contesto di euforia ed entusiasmo per ricercare quali sono stati gli elementi determinanti e quali, invece, i fattori transitori.
      Bisognerebbe interrogarci, AllBlack a parte (li cambia davvero ed inesorabilmente poco), su cosa accadrebbe in dieci sfide contro il SA e altrettante contro Tonga.
      Vincere fa sempre bene. Sempre, e lo dico da sportivo (non rugbista). Però capire perchè si è vinta una sfida, partita o match che sia, è fondamentale per la crescita.

  2. leo64 10 Gennaio 2017, 16:09

    Però dopo si perde in maniniera orribile. Davanti a 12000 spettatori in uno stadio da 25000 a Padova in Veneto. Dopo quella vittoria ,Veneto patria del Rugby non va quasi nessuno. Ma chi se lo fila più questo sport. È mi dispiace molto

  3. Dusty 10 Gennaio 2017, 16:26

    Grande emozione. Bellissimo video.

  4. malamatita 10 Gennaio 2017, 16:50

    Bel video, belle emozioni.

    Bellissimo pensare ad una coerente e lineare crescita tecnica ed emotiva della squadra nazionale e del rugby in Italia, altrettante opportuno guardare al di là dell’episodio per cogliere il riverbero che questo ha lasciato.

    Si, la nazionale la settimana successiva ha perso contro le isole Tonga, credo comunque che i benefici della vittoria contro il sud Africa non si esauriscano nei limiti che l’episodio può aver instillato nella costruzione della mentalità di un gruppo.

    Anzi molti ragazzi giovani, guidati da un buono staff e da compagni veterani hanno avuto l’occasione di fare l’impresa.

    Non è volendo che le cose siano diverse da come sono che uno si abitua a gestire il momento, ma nell’avere presente il progetto e nel rimodellarlo sulle situazioni.

    Per cui bravi ragazzi, grande vittoria, ma anche dopo una grande vittoria c’è sempre un’altra battaglia a cui dover portare tutto il cuore.
    Adesso, all’inizio di un nuovo ciclo tutto il gruppo l’ha sperimentato.

    • fabrio13H 11 Gennaio 2017, 12:09

      …ecco, appunto! Ma qual è il progetto? Quello di mettere una quindicina e più di giocatori di formazione non italiana (nel senso che non hanno iniziato a giocare a minirugby in Italia, non nel senso delle regole di comodo) così si otterrà qualche vittoria in più e quindi si avvicineranno più bambini e più sponsor al rugby e quindi ci sarà via via qualche giocatore di vera formazione italiana in più in Nazionale e nei club, e poi…
      Scusami, ma non avevamo già provato a partire da almeno vent’anni fa? Si è concretizzato qualcosa di quel percorso? I quattro mesi (o cinq

    • fabrio13H 11 Gennaio 2017, 12:39

      …ecco, appunto! Ma qual è il progetto? Quello di mettere una quindicina e più di giocatori di formazione non italiana (nel senso che non hanno iniziato a giocare a minirugby in Italia, non nel senso delle regole di comodo) così si otterrà qualche vittoria in più e quindi si avvicineranno più bambini e più sponsor al rugby e quindi ci sarà via via qualche giocatore di vera formazione italiana in più in Nazionale e nei club, e poi…
      Scusami, ma non avevamo già provato a partire da almeno vent’anni fa? Si è concretizzato qualcosa di quel percorso? I celeberrimi quattro o cinque mesi di gloria del Benetton nel Pro12 3 o 4 anni fa? Una Nazionale che ha messo a segno un paio di volte due vittorie in un 6N? Questi i risultati di cotanto programma a fronte di due decenni, forse un quarto di secolo di percorso a meno non mi si vogliano portare i risultati conseguiti negli anni ’90 in un rugby ancora semi-professionistico e anzi, in confronto a oggi semi-dilettantistico con molti giocatori che erano ancora quelli dell’epoca dilettantistica. Ce lo ricordiamo che in 17 Seinazioni abbiamo vinto tre partite con punteggi oltre il bonus? Sicuramente era perché il bonus non esisteva, ma adesso che esiste 😀 E le decantate squadre di club forti a livello internazionale di 15-20 anni fa?! Sapete che sono andato rivedermi i risultati di Shield Cup, torneo giocato da chi era stato eliminato dalla Challenge, non dalla Champions, da diverse iberiche, romene, qualche inglese, gallese e francese! Ebbene su tre edizione solo una volta una italiana (Viadana) arrivò a disputare e perdere la finale. Le vittorie nelle Coppe “vere” erano pochissime, come adesso, mai nessuna è andata oltre al primo turno, come adesso, forse vi era qualche partita combattuta in più da squadre che erano imbottite di stranieri (mentre ora le franchige hanno adottato per lo meno, la strada di avere un numero non ridottissimo di italiani, sempre nel senso che dicevo prima, in rosa e molti azzurrabili).
      Insomma chiedo: questa strada adottata da 20-25 anni dove ha portato? Percorsi alternativi? Io a volte ho provato a indicarne qualcuno almeno su queste righe…

  5. geo 10 Gennaio 2017, 16:55

    MI piace Osho ha proprio un bell’atteggiamento e la chiusura su abbiamo molto lavoro da fare “in Italy”. Bene diamogli tempo. Sono convinto che i risultati arriveranno (anche se non si vincerà il 6n:-))

    • Dusty 10 Gennaio 2017, 17:08

      E su quell’immagine finale che tu citi dietro si vedeva Gavazzi con la birra in mano anche lui partecipe di quella vittoria, bellissimo!

  6. jazztrain 10 Gennaio 2017, 21:25

    Mi ha dato un grande brivido sentire le parole di Conor O’Shea quando ha detto:” Creare la nostro storia oggi!”

  7. insidecenter 10 Gennaio 2017, 21:40

    È basta con questa partita! Se la rigiocassero altre 100 volte la perderebbero 102! Guardiamo avanti e cerchiamo di ottenere dei risultati concreti frutto di un gruppo solido!!

  8. Severino Cicerchia 11 Gennaio 2017, 00:53

    Vorrei segnalare questa intervista rilasciata dal viadanese Brex che recentemente ha acquisito la cittadinanza italiana, dove lascia intendere di ambire alla maglia azzurra ed a un futuro in Pro12:

    http://www.oasport.it/2016/11/rugby-juan-ignacio-brex-del-viadana-diventa-eleggibile-per-la-nazionale-italiana/

    Secondo me, potrebbe essere la sorpresa di O’shea nelle convocazioni per il 6N dato che Campagnaro non pare essere al top e Morisi è out per infortunio.

    • LiukMarc 11 Gennaio 2017, 09:42

      In Eccellenza fa la differenza, comunque mi piacerebbe vederlo un paio di volte da permit giusto per capire come si adatta ad un livello superiore. E’ indubbio che, purtroppo mi tocca dire, 2-3 argentini tra Viadana e Calvisano mi sembrano già più “pronti” di diversi italiani nella linea arretrata del campionato domestico.

  9. fracassosandona 11 Gennaio 2017, 11:56

    se ricominciamo a dopare le convocazioni con quattro cinque oriundi argentini torniamo al cocktali che ci ha resi competitivi, l’Azzurri XV:
    1/3 veneto
    1/3 argentina
    1/3 resto d’italia
    Sigillare l’ovale dietro ad un pacchetto di mischia dominante e calciare ogni possesso il più lontano possibile. Aggiungere un calciatore preciso che punisca ogni fallo avversario con tre punti. Qualora reperibile inserire un’ala/estremo capace di accelerazioni brucianti in contropiede. Deve solo correre, non serve che sappia passare la palla che tanto non ne troviamo altri capaci di dargli sostegno.
    Vestire il resto dei trequarti con abbigliamento consono al clima invernale. In ogni caso assegnare anche i numeri 12 e 13 a due terze linee.

    • fabrio13H 11 Gennaio 2017, 12:43

      Quando ci ha resi competitivi? Tre vittorie oltre il bonus in 17 edizioni del 6N ! Ma di sicuro era perché c’era il sistema vecchio di punteggio, adesso che ci sono i bonus cambierà tutto per l’Italia 😀

      • fracassosandona 11 Gennaio 2017, 15:56

        si giocava a rugby anche prima del 6Ns…
        sennò col ca22o che ci facevano entrare…

        in ogni caso il mio post era assolutamente ironico, oltre che nostalgico…

        • fabrio13H 12 Gennaio 2017, 00:23

          Ma certo che anche il mio post era ironico (penso si capisca anche dalla faccina) e anzi rafforzava il tuo chiedendosi quando mai siamo stati competitivi. In effetti forse il momento in cui lo siamo stati di più, e forse l’unico in cui, in una certa misura, lo siamo stati veramente a livelli non di vertice mondiale ma almeno di buon livello internazionale, è stato negli anni del passaggio dal dilettantismo al professionismo. Dopo però, come scrivo anche in altri post su questa pagina, si è spenta la luce completamente o quasi, ed è su questo che qui molti non concordano. Tanto per dire, penso che se per una assurda distorsione dello spazio-tempo i nostri di 7 (mi pare) anni fa a San Siro con gli AB, potessero giocare con gli AB di oggi si troverebbero a quell’ultima bellissima mischia ordinata, non già con 13 punti di svantaggio ma con almeno 30-40. La mischia AB forse si dannerebbe un filo meno l’anima per non cedere e i nostri farebbero quella benedetta meta con ancora qualche minuto da giocare che sarebbe probabilmente sufficiente agli AB di oggi per segnare un’altra meta e finire appunto con 30-40 punti di vantaggio invece di 20-7. E tutto ciò con parecchi avanti non di formazione italiana e in età di piena efficenza come c’erano in quella formazione. Ho fatto questo discorso solo per motivare e ribadire che penso sia inutile ripetere certi percorsi fatti negli ultimi 20 anni circa.

  10. fabrio13H 11 Gennaio 2017, 13:29

    Ah! Sere fa mi sono riguardato su youtube Italia-Portogallo della RWC2007. Allora, il Portogallo di quel momento è stato probabilmente il migliore di sempre ed era comunque una squadra da metà classifica, ben che gli andasse, nella Coppa Europa/SeinazioniB. Seconda considerazione: aveva in campo tutti giocatori portoghesi che avevano iniziato a giocare in Portogallo, compresi i mediani; potevano forse esserci 1 o 2 eccezioni di equiparati od oriundi che ora non ricordo ma rimangono una piccola minoranza. Contro cotanta squadra l’Italia è riuscita a: segnare una sola metà alla mano, la prima, con un buco preso da Masi in prima fase; trovarsi al 70′ sul 19-5 avendo nel frattempo fatto segnare una meta (semplice ma bella azione alla mano in seconda fase) ai lusitani, essendo andata avanti a tre a tre con il fieno in cascina di quattro calci e avendo concesso attacchi ai portoghesi che in genere, non riuscivano a rendersi neppure pericolosi, perché si vedeva che erano proprio su un altro livello. Dopo aver tentato delle azioni alla mano che venivano contenute, a volte senza neppure troppi rischi, da quella squadra di altro livello (nettamente inferiore, perché nonostante tutto si capiva facilmente), negli ultimi dieci minuti i nostri eroi portavano due volte la palla in meta con due carrettoni contro la quarta o quinta della Coppa Europa. Senza ombra di dubbio tutto era però dovuto a un intelligente risparmiarsi degli azzurri e azzurrabili per la successiva decisiva partita con la Scozia 😀 Però chissà perché gli scozzesi (non gli AB, non le altre del Sud o del 6N ma la rabberciata Scozia del 2007), contro gli stessi portoghesi, segnò quattro mete in mezz’ora, allargando continuamente il gioco e quasi in scioltezza, concludendo la partita con 8 mete a una. Anche ciò era però dovuto al fatto che, notoriamente, lo spirito italiano, e italiabile, non si scalda quando l’avversario è chiaramente inferiore 😉

    • jazztrain 11 Gennaio 2017, 14:24
      • Mich 12 Gennaio 2017, 10:12

        Siamo in bilico fra essere gli ultimi fra i primi e i primi fra gli ultimi. Ci ritroviamo costantemente a confronto con le migliori squadre al mondo, e i risultati vengono di conseguenza.
        Bisogna capire quanto competizioni a così alto livello giochino a nostro favore, oppure quanto servano semplicemente ad avvilire. Io non riesco ad identificare una netta linea di demarcazione nell’avvicendamento ai vertici tecnici nell’arco del 2016. Novità ci sono state, ovviamente, ma io leggo il 2016 come un continuum, e il 6N 2016 è ancora negli occhi di tutti.Giocare con le migliori rende più forti, a patto che si giochi il medesimo sport.

  11. giobart 11 Gennaio 2017, 14:00

    E’ stata scritta una pagina di storia, ora pensiamo alla prossima tutti insieme, compresi i disfattisti!

  12. And 14 Gennaio 2017, 21:58

    solito provincialismo del rugby italiano, non ho visto il video e non so se lo vedrò ma così non si va da nessuna parte, infatti dopo ne è scaturita la sconfitta con Tonga. Noi ci esaltiamo troppo, vedi Edinburgo 2007. I tedeschi quando hanno vinto il Mondiale di calcio in Brasile sembrava quasi che non esultassero. Differenze culturali.

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