Test Match: Scozia-Argentina, per l’onore – e per il ranking

La sfida di oggi fondamentale per entrambe, con i Pumas ottavi e la Scozia nona nel ranking

scozia

ph. Graham Stuart/Action Images

EDIMBURGO – Scozia e Argentina si incontrano questo pomeriggio (kick off 5pm locali, le 18 in Italia) per la sedicesima volta, la settima in Scozia. Il bilancio degli incontri vede i Pumas vincenti in nove incontri, ultimo dei quali datato 25 settembre 2011 nella RWC che quell’anno di disputò in Nuova Zelanda. L’ultimo successo nella capitale scozzese risale al 2009, quando i Pumas si imposero 6-9; della squadra che scenderà in campo oggi, solo Juan Martín Hernández, Juan Manuel Leguizamón (entrambi nel 2005) e capitan Agustín Creevy (nel 2009) erano presenti quando l’Argentina è uscita col sorriso dalla Highland Cathedral.

La Scozia ha vinto le ultime due sfide giocate, entrambe nel 2014. L’ultima partita, quella del BT Murrayfield, è stata decisa dal piede di Laidlaw e dal brutto approccio dei Pumas, come ha confermato Daniel Hourcade nel corso della settimana.
Proprio il capitano della Scozia, parlando in settimana, ha evidenziato le difficoltà che la sfida presenta e l’importanza, in chiave ranking mondiale – e, a cascata, sorteggio per la prossima RWC2019 in Giappone.

L’Argentina è una squadra che è cresciuta molto negli ultimi anni. Sono molto forti, tradizionalmente, in mischia chiusa e sono anche molto bravi con gli offload; contro di loro abbiamo raccolto un buon risultato un paio di stagioni fa e vogliamo costruire su quello. Abbiamo guardato le loro ultime gare per cercare di capire dove possiamo colpirli. A loro piace molto giocare utilizzando le rimesse laterali come piattaforme d’attacco e tenere l’ovale, piuttosto che calciarlo via. Prender parte al Rugby Championship li ha aiutati, ma va dato loro merito di aver capito che dovevano cambiare il loro stile di gioco, si sono impegnati in quella direzione e ci sono riusciti.

Il ranking di World Rugby è qualcosa di molto importante per noi, in vista dei sorteggi per la prossima RWC e sabato vogliamo fare bene anche per questo. Se riusciremo a contenere la nostra indisciplina e giocare concentrati fino alla fine avremo più di una chance di vincere e prenderci dei punti fondamentali per il ranking.
La Coppa del Mondo è una competizione già difficile di suo senza andare a complicarci la vita mettendoci nelle condizioni di essere inseriti in un girone difficile; storicamente si vede che tutte le squadre giocano, in media, molto meglio durante la RWC e anche per questo dovremo cercare di vincere più partite possibile adesso per evitare spiacevoli sorprese.”

 

 

Martin Landajo, mediano di mischia dei Pumas, ha studiato in una scuola scozzese a Buenos Aires, la St.Andrews Scots School, ma quando si troverà di fronte i Dark Blues oggi pomeriggio non ci sarà spazio per nessun sentimentalismo: “Sono andato a scuola a Buenos Aires in una scuola scozzese dove ho imparato l’inglese. Abbiamo preso un po’ di accento scozzese, ma non abbiamo imparato né a suonare la cornamusa, né danze scozzesi, né indossato il kilt. Abbiamo solo giocato a rugby e nel logo della scuola c’era il cardo e la bandiera scozzese. No, non ho antenati scozzesi e non so cantare l’inno, sono andato in quella scuola perchè è una delle migliori del Paese, dove aveva studiato anche mio padre.”

I Pumas sono cresciuti molto negli ultimi anni, entrando di prepotenza nella top-ten mondiale grazie a risultati importanti, tra cui è impossibile non ricordare il netto successo sull’Irlanda nei quarti della RWC2015 e la vittoria ottenuta sugli Springboks nell’ultimo Rugby Championship. Per Landajo, il merito di questo cambiamento “epocale” va tutto a Graham Henry, che quattro anni fa era stato ingaggiato dalla UAR come consulente e mentore.

È molto più divertente giocare il tipo di rugby che pratichiamo negli ultimi anni. Abbiamo cambiato stile di gioco, quando Graham Henry è venuto ad aiutarci e posso dire di aver avuto la fortuna di essere già parte del gruppo e di aver imparato molto. Tradizionalmente, l’Argentina aveva una buona difesa, una mischia molto forte e er solita calciare la palla ma non marcava molte mete. All’inizio è stato difficile, ma adesso a mio parere stiamo facendo molto bene. Non è stato facile, nella prima gara in cui abbiamo usato il nuovo sistema non siamo diventati improvvisamente bravissimi a far girare la palla, perchè non eravamo ancora abituati a questo tipo di mentalità. Era molto difficile vincere le partite con la vecchia impostazione, ma abbiamo cambiato e adesso va molto meglio.

Cosa dovrà fare oggi l’Argentina di diverso, rispetto ad una settimana fa a Cardiff, per vincere la gara? “Sabato abbiamo calciato troppo e soprattutto calciato nei momenti sbagliati. A noi piace contrattaccare, ci sentiamo a nostro agio quando possiamo farlo ma sabato non siamo riusciti a metterci spesso nelle migliori condizioni per farlo. Il gioco al piede è importante, ma non siamo abituati a sfruttarlo; quando ci affidiamo ai calci tattici, o non calciamo bene, o non siamo bravi ad inseguire l’ovale. Sappiamo che sotto questo aspetto dobbiamo migliorare.”

Tomas Cubelli, oggi in panchina, è stato l’ultimo Puma a marcare una doppietta contro la Scozia, nel 2014. Le due mete, però, non sono servite per scongiurare una sconfitta maturata  nella prima ora di gioco. Nicolas Sanchez oggi conquista la 50esima presenza con la camiseta albiceleste. Il giocatore, nato a Tucuman, ha debuttato coi Pumas nel 2010 in un match contro Los Teros (la nazionale di rugby dell’Uruguay) giocatosi a Santiago del Cile.
Ross Ford, anch’egli in panchina, è lo scozzese in attività che ha giocato più volte in questa gara (9 volte); per i Pumas, il record è di Felipe Contempomi, anch’egli presente in nove sfide (ma uscito vincente in sei). Vedremo, oggi, se Ford riuscirà a migliorare non solo il record di presenze, ma anche quello di vittorie.

 

Scozia: 15 Stuart Hogg, 14 Sean Maitland, 13 Huw Jones, 12 Alex Dunbar, 11 Tommy Seymour, 10 Finn Russell, 9 Greig Laidlaw (c), 8 John Barclay, 7 Hamish Watson, 6 Magnus Bradbury, 5 Jonny Gray, 4 Grant Gilchrist, 3 Zander Fagerson, 2 Fraser Brown, 1 Allan Dell
A disposizione: 16 Ross Ford, 17 Alex Allan, 18 Moray Low, 19 Tim Swinson, 20 Ryan Wilson, 21 Ali Price, 22 Pete Horne, 23 Tim Visser

Argentina: 15 Joaquín Tuculet 14 Matias Moroni 13 Matias Orlando 12 Juan Martin Hernandez 11 Santiago Cordero 10 Nicolás Sanchez 9 Martí Landajo 1 Lucas Noguera 2 Agustín Creevy (C) 3 Ramiro Herrera 4 Guido Petti 5 Matías Alemanno 6 Pablo Matera 7 Javier Ortega Desio 8 Facundo Isa
A disposizione: 16 Julián Montoya 17 Santiago García Botta 18 Enrique Pieretto 19 Leonardo Senatore 20 Juan Manuel Leguizamon 21 Tomás Cubelli 22 Jerónimo De la Fuente

 

di Matteo Mangiarotti

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