La storica vittoria dell’Irlanda sulla Nuova Zelanda in quel di Chicago è la portata forte del menù odierno. Ma certo non l’unica…
Il Tinello di Vittorio Munari apre la sua porta a Italia-All Blacks
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OT: Purtroppo ieri Gianfranco Primavera, vecchio rugbista e grande uomo, per gli amici anche John Spring e Weepou, ha passato la palla. Ciao, Gianfranco. Un abbraccio alla famiglia.
https://m.facebook.com/gianfranco.primavera?refid=18&_ft_=qid.6350130640573880981%3Amf_story_key.1708952769429495%3Atl_objid.1708952769429495&__tn__=C
Gli AB’s senza 3-4 giocatori si perdono, ma non erano quasi imbattibili con tanti giocatori intercambiabili?
Finalmente un arbitro che non si vergogna a dare punizioni e cartellini contro gli imbattibili
Grande Irlanda! Il lavoro serio paga!
Hanno appena scoperto di non essere profondissimi in seconda, anche se il fratellino ha esordito alla grande.
secondo me sono profondi eccome in seconda (Broadhurst, Fatialofa, Romano, Luatua solo per citarne alcuni) il problema è che non li ha portati e alcuni non li ha mai neanche considerati (d’altronde non è che si possono portare 40 persone per una tournèe)
Io credo che giocare con l’Irlanda sia difficile per tutti (difesa solida, mischia solida, touche solida e molto forti sui palloni alti) e se non affronti la partita al 100% puoi perdere anche se sei tutto nero
Sempre lucido e preciso il buon Vittorietto.
Da scrivere nel libro delle massime:
“lo staff è una cosa seria, lo staff è come un abito sartoriale, tu non puoi fare un arbitro sartoriale e poi ti trovi con una manica che arriva 5 cm più lunga dell’altra”.
Penso a Treviso e mi sa che le maniche non sono della stessa lunghezza.
Dell’Italia dice quello che molti di noi pensano: “era meglio se gli AB vincevano con l’Irlanda”. Adesso per poco qualcuno di quelli che hanno fatto flanella sabato dovrà dimostrare di meritare quella maglia e noi siamo là, giusti giusti come avversario.
Non solo a Treviso.
Ciò, a proposito. È un problema del mio telefono, o non appare nessuno staff?
http://benettonrugby.it/staff/
chissà perchè a me appare la seconda colonna più corta di 5 cm abbondanti rispetto alle altre…
Allora quello che dice sullo staff è sacrosanto. Per quelli io dico ma lo staff delle Zebre per dimettersi in toto cosa deve succedere ancora. Sabato per chi era allo stadio è stato un spettacolo indegno. Dal 9 al 15 inguardabili. C’è da dire che ci sono giocatori che non sono per questo campionato sono troppo scarsi. Non vado più allo stadio. L’Irlanda è una grandissima squadra complimenti. Gli AB avrebbero perso comunque.
“Noi dovremmo copiare dal campionato nazionale neozelandese: lì ci sono TUTTE le cose di cui abbiamo bisogno per migliorare…”
@redazione: potreste in futuro fare un servizio di approfondimento sul domestic NZ…?
….. dobbiamo copiare il campionato nazionale NZ….. per chi ne sa ,sarebbe bello saperne di più (Martorana?)
@Giovanni @carpediem
http://www.onrugby.it/2012/09/19/alla-scoperta-di-come-funziona-la-nuova-zelanda-iniziamo-con-north-harbour/
http://www.onrugby.it/2013/03/21/dentro-waikato-come-gestire-una-union-tra-sponsor-e-vitelli/
grazie
Grazie anche da parte mia.
“Il rugby in NZ deve essere immaginato come una piramide dove alla base c’è il rugby giocato dai bambini nei club (Junior Rugby), il rugby giocato nei licei (College Rugby), il rugby giocato da adulti e giovani adulti nei club (Club rugby), il rugby giocato nelle province (Representative rugby), il rugby giocato nelle franchigie (High Performance rugby) ed infine il rugby giocato da 30 uomini in nero soprannominati All Blacks (Elite rugby). Junior, College e Club rugby sono amatoriali. Representative rugby è semiprofessionistico. HP ed Elite rugby sono professionistici.”
Già detta così la vedo dura da imitare, primo perchè dà l’idea che ci sia un rapporto strettissimo tra rugby e scuola, che da noi manca totalmente, secondo perchè ci sono club che afferiscono ad una provincia che a sua volta alimenta la franchigia (se ho correttamente compreso il meccanismo) mentre qui da noi il progetto-Dogi – pur proposto nell’area geografica di maggior tradizione storica – s’è arenato sul nascere. Inoltre, immagino che in NZL il rugby sia distribuito equamente su tutto il territorio nazionale, mentre da noi ben si conosce la differente diffusione tra nord e sud.
Sicuramente Munari ha una conoscenza molto profonda di quella realtà e, prima di aver suggerito quel modello da imitare, avrà di certo riflettuto sulle differenze con la nostra realtà attuale.
Già, rugby e scuola, parte tutto da lì, quindi noi siamo ancora all’anno zero.
Ma anche l’Irlanda è di un altro pianeta rugbistico. Basta guardare i giovani del Leinster e quelli delle Zebre un abisso.
E c’era chi diceva che tra noi e l’Irlanda non c’era una grossa differenza…
si riferiva alla bandiera e aveva un difetto visivo tipico degli uomini
la differenza la fa l arbitro e il jet lag….
Senza la coppia Dagg – BS per me molto più rilevante di tutto il resto, e Schmidt ha colpito con una medianastellare. Non cita AS, male dovunque e un bel pezzo della prestazione ai suoi livelli di BB. Io avrei messo partente VdF e CJ come impact, ma Munari sottolinea che la chiave sia stata mettere tutta la differenza possibile nel primo tempo. Poi si è rotto presto Murphy e come stratega: mei andär pär pampògni. E CJS ha fatto comunque un lavoro enorme e fantastico come grillone talpa.
Già ed aggiungerei che Cane ha fatto rimpiangere lo “scozzese”.
prestazione *NON ai suoi livelli BB
grillone talpa*aggiunto
Sentivo la mancanza del Tinello.
Grazie On Rugby e grazie Vittorio Munari.
Sempre interessantissimo il Tinello. Mi conforta poi sentire che qualcosa l’avevo pur capita di IRL-AB 🙂 Le assenze in seconda e una formazione un po’ raffazzonata per i tipici standard neozelandesi, contro un’avversario che ha gli strumenti e le competenze per mettere in crisi la corrazzata nera.
Per sabato si può sperare che i 4-5 giocatori che hanno toppato a Chicago e che Munari ha indicato, pur non nominandoli, tra quelli che rischiano la maglia nera, a Roma se la facciano un po’ sotto e entrino in campo con l’ansia da prestazione. Però è davvero difficile. Gli AB possono perderne una su 18, ma a memoria mia non toppano due volte di fila.
Comunque, come giustamente dice il vate Munari, si troveranno contro una squadra, l’Italia, che non ha le competenze per entrare nelle eventuali crepe neozelandesi.
Interessante il riferimento all’NPC. Non credo che Munari intenda che del campionato neozelandese dobbiamo copiare la formula o la modalità di formazione delle squadre su base territoriale o altro. Quindi non credo il problema sia franchige vs. club vs. accademie. Credo che il modello NPC riguardi il fatto che lì i neozelandesi preparano i loro giocatori in un contesto di alto livello avendo però come prima preoccupazione non tanto il risultato finale quanto la formazione dei giocatori. Perlatro non sono pochi i giocatori kiwi che esordiscono prima in SR e poi vanno a fare l’NPC con la provincia. Formare giocatori che a 20 anni son pronti per l’alto livello e trovano, se non nella massima competizione (per noi il Pro12), un posto vero dove giocare, che non è ovviamente la nostra Eccellenza che ha altre logiche. Tutto da dicutere e da capire, ma è evidente che così com’è ora da noi non funziona. Del NPC dobbiamo copiare prima di tutto i tecnici…
forse prima ancora bisognerebbe capire qual’è la molla che spinge tanti giovanissimi NZ a cercare di fare del rugby una professione e della maglia con la felce un oscar alla carriera (emozionai, patriottici, reddituali), e forse e soprattutto quali sono i legami tra mondo della formazione rugbistica e mondo del lavoro… mi spiego, forse ti dedichi meglio al rugby se sai di avere una ciambella di salvataggio se ti fai male subito ( e quindi non raggiungi il livello top) o se non hai il carisma per raggiungerlo, e/o anche per sapere poi “da grande” cosa farai della tua vita “vera”… in questo il sistema NZ forse differisce (e in modo sostanziale) da un qualsiasi sistema teoricamente applicabile in salsa italica…
Assolutamente vero. Non volevo comunque dare una “interpretazione autentica” del pernsiero di Munari…
…pensiero…
Volendo parlare anche in termini strutturali, l’NPC è comunque a piramide, con le province sopra e i club sotto. Noi siamo ancora in un pantano con l’ambiguità celtica e un futuro molto incerto della stessa.
Chiaro. A questo proposito…
@Redazione. Faccio mia la richiesta di Giovanni di un articolo (o più d’uno) di approfondimento sull’NPC, magari con un apposito Tinello dove Munari ci dice la sua. Sarebbe davvero utile.
@Giorgio Brera
http://www.onrugby.it/2012/09/19/alla-scoperta-di-come-funziona-la-nuova-zelanda-iniziamo-con-north-harbour/
http://www.onrugby.it/2013/03/21/dentro-waikato-come-gestire-una-union-tra-sponsor-e-vitelli/
mi inserisco nella risposta a Giorgio, e ritengo molto interessante quanto OR riporta, ma la domanda vera è: quanto “pesa” il rugby nel PIL neozelandese?… è evidente che l’intreccio tra formazione di base (scolastica) e poi la formazione e l’agonismo sviluppato nei diversi livelli (locale, territoriale, nazionale ed internazionale) costituisce una filiera ben strutturata, ma non è pensabile che una filiera del genere possa “vivere” (e vivere bene, se si pensa alla numerosa presenza di professionisti/stipendiati che vivono di rugby) se non con un legame molto forte con l’economia reale… secondo me solo così si riesce a capire il fenomeno (nel doppio senso del termine) rugbistico NZ…
Tnx, ho postato senza vedere che li avevate già linkati in alto… Però mancano 24 province :-PP
Nella prime due mete irlandesi il grounding non è stato chiaro…sugli AB: il peggiore è stato Tuipulotu, tutti hanno giocato sotto i loro standard a partire da Ben Smith, Read e anche Coles. Kearney che pochi hanno lodato è stato mostruoso sembrava quello dei Lions 2009 ( l’Irlanda la partita l’ha vinta anche sul piano aereo). Perenara ha dimostrato che è + completo di A. Smith e deve giocare perché ha un vizio non da poco…quello della meta!