Stimoli a lavorare e giovani: la Serie A e i Medicei di Pasquale Presutti

Abbiamo intervistato il coach dei toscani, “sceso” nel torneo Cadetto dopo i successi con Petrarca e Fiamme Oro

COMMENTI DEI LETTORI
  1. frank 26 Ottobre 2016, 08:52

    Nessuna domanda di carattere federale? Peccato.

  2. Bradiporapido 26 Ottobre 2016, 09:56

    Conosco bene Firenze per esserci nato ed averci abitato una quarantina di anni. E’ una piazza che può dare grandi soddisfazioni, ma che molto rapidamente può bruciare quello che è stato costruito. Mi viene in mente la storia del basket a Firenze negli anni 80, quando l’allora Liberti/Neutroroberts arrivò fino ai quarti di finale nei play off scudetto per poi declinare e sciogliersi a metà anni 90. Incrocio le dita e faccio un grosso in bocca al lupo al coach ed alla squadra.
    Da neofita di questo sport (quindi posso sbagliarmi) ho la sensazione che lo sforzo di costruire qualcosa di importante ci sia. Al di là della rosa che non ho modo di giudicare dal punto di vista tecnico, ma che per adesso sembra essere competitiva, l’immagine della squadra è molto ben curata (dal sito, agli eventi ecc.). In altre parole sembra esserci l’intenzione di creare un attaccamento alla società e di costruire delle solide basi (direi una “tradizione”) che spinga poi i ragazzi di Firenze e dintorni a scegliere di praticare questo sport.
    Speriamo che, visti i tempi, non sia un fuoco di paglia.

    • Emy 26 Ottobre 2016, 16:36

      Di sicuro la nascita dei Medicei ha cambiato il volto del rugby fiorentino, visto che hanno preso come base il Firenze 1931 trasformandolo in ben altro, insieme al titolo sportivo dei defunti Cavalieri Prato. E’ certamente una grande scommessa, per diversi motivi, non ultimo dei quali quello economico: la nascita della franchigia ha portato grande attenzione anche in vil denaro da parte delle istituzioni e, come ha già detto qualcuno, i precedenti non sono molto incoraggianti, con i chiari di luna connessi.
      Quel che è certo è che hanno messo su una struttura ben fatta e l’hanno fatto in fretta: oltre ai soldi dell’aeroporto, un bel name sponsor per il campo, il cui impianto è stato a sua volta molto migliorato, e una grande attenzione alla comunicazione e all’immagine.

    • IlGiustiziereDegliHaters 26 Ottobre 2016, 16:50

      Visto che volendo può esserci qualche affinità anche con il calcio storico non la vedrei per niente una cosa sbagliata quella di creare una “tradizione”

      • Bradiporapido 26 Ottobre 2016, 19:29

        In effetti Luigi Ferraro, tallonatore fiorentino del Petrarca è anche stato (non so se lo sia ancora) un calciante

  3. geo 26 Ottobre 2016, 10:32

    Cavolo che bel sito!!! veramente professionale con video e interviste…dovrebbero obbligare tutti quelli di eccellenza..

  4. vogliorugby 26 Ottobre 2016, 11:33

    Anche in serie A si sta alzando il Livello, grazie anche al investimento su degli allenatori competenti e che ci credono nei giovani: Pola Roux, Eugenio, Craig Green, Presutti, Grangetto, Troiani… avanti così…

  5. insidecenter 26 Ottobre 2016, 11:57

    Bell’articolo @redazione, speriamo che gli utenti vengano stimolati sempre di piu’ ad intevenire nei post che trattano della nostra realtà domestica che sia di eccellenza serie A, B, C, giovanili o minirugby.

  6. Mr Ian 26 Ottobre 2016, 12:03

    La realtà sta diventando sempre più interessante. Vorrei capire anche di che budget dispone Firenze, alla fine per i nomi che schierano somigliano più ad una squadra di Eccellenza che di Serie A. Speriamo che possano raggiungere la promozione e riuscire a sopravvivere nella massima serie

  7. speartacKle 26 Ottobre 2016, 12:28

    ora fa sicuramente piacere che in una realtà come Firenze ci sia un progetto ambizioso e mi auguro il meglio, però quanto lungo può essere il respiro di un progetto con main sponsor la società di Aeroporti Firenze? Spero che non sia l’unico sponsor rilevante, perchè di progetti finiti nel nulla finanziati tramite società di gestione in abito pubblico ne abbiamo visti e purtroppo non hanno fatto una bella fine, cito Casinò di Venezia e SanGregorio (Regione Sicilia).
    Spero non sia questo il caso.

  8. GOLDRAKE 26 Ottobre 2016, 13:47

    I Medicei hanno un ottimo vivaio e tendono a riportare i ragazzi che hanno mandato in Accademia Nazionale,di valore eccelso,nella società madre…e domenica proprio questi ragazzi hanno fatto vedere di che pasta sono fatti…Gli altri innesti ,compreso Dan Newton,sono da esempio per i piu’ giovani per professionalità e doti umane…tutto il resto vien da se con ottimi allenatori come Presutti e Martin…Per fotuna come sponsor non ci sono solo Aeroporti ma anche Ruffino ed altri. Sarà sicuramente una bella lotta fino alla fine con squadre altrettanto motivate e preparate come Colorno,Aquila,Tarvisum

  9. fabrio13H 26 Ottobre 2016, 15:00

    Auguroni ai Medicei e a Presutti ma oggi sarò polemico! Appena un club italiano punta a ottenere qualcosa si sente in obbligo di cercare il “regista” (mediano d’apertura) lontano dall’Italia. Le uniche, o quasi, realtà che danno spazio a italiani di formazione italiana in quel ruolo e spesso anche a n.15, sono quelle del rugby di Stato, qui tanto spesso bistrattato, e, tutto sommato, fin dai tempi della Tv in bianco e nero con le Fiamme Oro di allora.
    ltro che AB e Pro12! Per come si muove la maggior parte dei suoi attori, il rugby italiano meriterebbe di sudare sangue contro Marocco e Polonia come negli anni 70! Georgia e Romania sono fin troppo!

  10. fabrio13H 26 Ottobre 2016, 15:09

    Con tutto ciò mi fa piacere leggere che ai Medicei vi sia un bel vivaio segno di gente che lavora meritoriamente, però siamo sempre lì! Sento parlare da diversi lustri di buon vivaio che dovrebbe preparare il momento in cui non ci sarà più “l’obbligo dello straniero” e poi, quando la nidiata del buon vivaio diventa adulta, si riparte da capo e anche per passare dalla C2 alla C1, come apertura si pensa allo scozzese che magari fa l’impiegato in zona e come estremo o mediano, al francese commesso del negozio in centro. (Esagero per chiarezza).

    • Freccianera 26 Ottobre 2016, 17:26

      Buongiorno,
      vorrei dare una risposta un poco generale a tutti i quesiti chi “I Medicei” hanno tirato fuori.
      Dove arriveranno? Diciamo l’obbiettivo c’è, l’importante è crederci. Frequento il Padovani da tanto e veramente si respira aria nuova e impegno.
      Cosa noto: un gruppo dirigente compatto che cerca e trova sponsor. Giocatori,tecnici, addetti stampa (volontari),accompagnatori, segreteria con un obbiettivo, migliorarsi, diventare più professionali. Ci stanno riuscendo? Per certi aspetti si , per altri si deve ancora lavorare.
      Ricordo che: Aeroporto Firenze già esisteva come sponsor ed ha ampliato la sua fiducia come Toscana Aeroporti. La dirigenza ne ha trovati altri. Gli sponsor ci vogliono.
      E’ vero hanno “comprato”, si deve aprire la strada, non dimentichiamo però che la squadra è “giovane” con diversi elementi che sono stati allievi delle varie Accademie e che il Firenze si è ripreso : Cosi, Savia ma anche Broglia, Casini. E poi una ciliegina, adesso è infortunato e lo sarà per un poco di tempo ma io terrei presente Landini, un mediano a cui Newton passerà certamente il suo sapere.
      Ce la faranno? Io incrocio le dita il campo Padovani è e sta diventando sempre più piacevole da vivere, anche per gli spettatori incalliti come me. Ci vediamo a Recco.

  11. malpensante 26 Ottobre 2016, 16:45

    E’ presto per dare giudizi, tra l’altro in serie A ci sono tradizionalmente notevoli cambi nelle rose tra l’inizio e la fine della competizione. Non ho visto Recco (ahimè, mi hanno trascinato obtorto collo a vedere le Zebre, ma al Nando Capra c’erano persone del cui giudizio mi fido a occhi chiusi), né ho ancora visto Colorno (ma abbiamo Ostrica come agente a L’Avana) e il girone 2, però la prima impressione (tutta basata per adesso sul cosiddetto girone di ferro, 1) è che già dall’anno scorso (in quel caso, il giudizio è frutto invece di tante partite e di molte squadre viste) il livello sia un po’ in calo. Ed è normale, e per me anche positivo se contemporaneamente migliora il livello dell’Eccellenza. Chi non becca i 400k (ma anche chi li prende, vedi Calvisano), sempre più deve aggiustarsi con il mercato interno e può offrire ovviamente almeno una migliore visibilità, se non più soldi, ai giocatori. A contribuire ci sono le due celtiche, che a loro volta pescano in Eccellenza e aprono prospettive sia a giocatori “di categoria” sia ai giovani promettenti e rilasciano a loro volta giocatori non più in rosa ma spesso non inferiori ai confermati o agli acquisti interni e esteri. Se cresce il livello della Eccellenza (tra rientri di celtici e forze fresche) per lo meno in fatto di ritmo, minuti giocati e significatività delle partite, è un bene per tutti, compresa la A. Resta la questione che un piccolo numero di squadre della A siano molto più prossime al livello non di vertice dell’Eccellenza piuttosto che alla media della compagnia (e anni luce dalle meno attrezzate). Ci sarebbe tutta la possibilità di allargare il massimo campionato sulla falsariga ma con un numero molto minore di squadre della A, e magari ridurre specularmente la A medesima, e poi rendere più interessante l’intera stagione con la prospettiva dei playoff/out . Credo che il campionato sarà comunque interessante ma che difficilmente rivedremo dal punto di vista tecnico e spettacolare un’annata come il 2014-15 nella quale c’era un livello qualitativo davvero molto elevato e paragonabile per almeno 6-8 squadre e, tra loro, una bagarre eterna per via della distribuzione nei gironi e nelle poule.
    I Medicei, per esempio, mi sembrano di sicuro attrezzati per salire ma non mi hanno entusiasmato (hanno faticato non poco con un Noceto neopromosso, inespertissimo e “fat in cà”). Mi pare però che quest’anno anche dal girone 4 arrivino pretendenti consistenti, L’Aquila in primis. Il Veneto sconta da qualche anno l’ovvio limite che con i suoi alimenta una Celtica e 4 Eccellenti: complicato poter mettere in campo delle corazzate anche in A. Credo che il campionato sarà comunque interessante ma che difficilmente rivedremo dal punto di vista tecnico e spettacolare un’annata come il 2014-15 nella quale c’era un livello qualitativo davvero molto elevato e paragonabile per almeno 6-8 squadre e, tra loro, una bagarre eterna per via della distribuzione nei gironi e nelle poule. Forse era quella l’anomalia: vedere migliore qualità in A che in molte partite dell’Eccellenza.

    • malpensante 26 Ottobre 2016, 16:49

      Siccome non era abbastanza lungo, c’è pure un pezzo ripetuto che non ho cancellato. San Isidro rules. 🙂

    • Emy 26 Ottobre 2016, 16:52

      Buona analisi e interessante il parallelo con l’Eccellenza, o meglio, la proporzione inversa. Come dici tu, è ancora molto presto, ma a fine campionato si rifà l’analisi perchè è molto interessante.

  12. gioviale 26 Ottobre 2016, 23:22

    Quante se ne sono sentono su questi Medicei …
    “sembrano una squadra senza cuore e non amalgamata”: certo molti dei ragazzi si sono conosciuti da poco, ma non c’è uno di loro che, intervistato, non dica di sentirsi accolto dentro un gruppo affiatato che ha voglia e piacere di stare insieme.
    “i Medicei ennesima realtà che non valorizza il vivaio perché poi va a prendere fuori i talenti”. Duccio Cosi da solo smentisce buona parte di questa tesi. Per come lo vedo io il progetto Medicei è un investimento che porterà respiro e risorse immense al nostro vivaio in termini numerici e qualitativi. In ogni caso abbiamo altre due squadre cadette con una loro dignità.
    “molti vengono da fuori o sono addirittura stranieri, i Medicei hanno perso il legame con la storia del Firenze Rugby 1931”. Noi qui al Padovani abbiamo una canzone semplice che si intona nelle occasioni importanti per rimarcare appartenenza e identità. La si può sentire in un momento di gioia o anche ad un funerale. Quando si vince sul campo, i giocatori si tolgono la maglia e la sventolano come una bandiera per poi lanciarla in aria. I ragazzi dei Medicei quando vincono cantano TUTTI questa canzone che termina con le parole “CUS Firenze!”. Anche i nuovi lo fanno. Allora forse non conta troppo dove uno sia nato o dove abbia vissuto l’anno scorso ma quanto si integri e senta di appartenere in profondità ad un movimento.
    Se poi verrete a trovarci dopo un Chianti ed una fiorentina magari vi affezionerete anche voi!

    https://www.facebook.com/IMedicei/photos/a.1586771841588622.1073741828.1584548595144280/1750658771866594/?type=3&theater

    • malpensante 27 Ottobre 2016, 09:54

      Ecco, per un Chianti buono e una fiorentina, la imparo a memoria e ve la canto senza base al karaoke. 🙂

  13. insidecenter 27 Ottobre 2016, 07:51

    e @gioviale è bello gioviale è forte piace alle donne paura non ha, etc etc……

    Auguriamoci che il progetto vada avanti altrimenti ci ritroveremo pure sfrattati!!

    Sempre ALABIN

  14. Emy 27 Ottobre 2016, 16:58

    Per vostra info, domenica diretta streaming di Recco-Medicei, a cura Pro Recco, qui:
    http://livestream.com/accounts/3195630/events/6555116?t=1477556722581

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