Serve un’Australia forte. Parola di Steve Hansen

Il tecnico degli All Blacks: è importante che i nostri vicini siano competitivi

COMMENTI DEI LETTORI
  1. paro 29 Agosto 2016, 11:18

    Con i giocatori visti nelle due ultime gare con i kiwi sarà difficile che l’Australia ritorni ad essere forte.

  2. mistral 29 Agosto 2016, 11:52

    eccerto, sennò sai che palle per tutti! 🙂 …battute a parte, è evidente che c’è una ormai decennale supremazia neozelandese nel XV che rischia di far disamorare del XV propio alcune nazioni che non solo di quello vivono, Australia in primis, ed altre che per ragioni geo-politiche potrebbero rivolgersi ad altri mercati… è come in F1, quando una scuderia è troppo forte si deve correre ai ripari per salvare lo spettacolo, altrimenti lo spettacolo ne risente…

    • sun 29 Agosto 2016, 12:17

      mi sembra un paragone poco azzeccato, oltretutto mille regolamenti assurdi in F1 non hanno certo tolto la supremazia di una/due squadre

      A chi fa i regolamenti non deve interessare lo spettacolo, senno’ si apre la porta alle peggiori schifezze

      • mistral 29 Agosto 2016, 13:12

        senza spettacolo sai quanto dura il business della palla ovale?… aspetta che entrino anche i mercati nord-americani, e poi vedrai che tipo di regolamenti ti tirano fuori… chi fa i regolamenti è messo li da chi crea lo spettacolo, il resto è romanticismo di inizio secolo (scorso)… ma tutte le idee sono rispettabili e forse esatte, probabilmente hai ragione tu…

        • sun 29 Agosto 2016, 13:17

          Non voglio essere romantico, dico solo che per regolamento non puoi azzoppare chi e’ piu’ forte (meno che mai con le Nazionali), viene fuori una schifezza

          Oltretutto non riesco a immaginare una regola che possa limitare gli AB in qualsiasi modo, a meno che non fai una regola ad hoc, e allora fai una schifezza

          Infine, gli AB sono los pettacolo, fanno il peino ovunque anche quando danno 40 punti…la gente va allo stadio per loro a prescindere dall’avversario…ed e’ cosi almeno dal primo tour dei primi del 900

          • sun 29 Agosto 2016, 13:21

            (semmai la classe arbitrale potrebbe essere piu’ “ligia” anche con loro…per anni McCaw a terra faceva quello che voleva, cosi come in uscita della palla in mischia..ora massimo rispetto per lui sia chiaro nessuna polemica, e’ solo un esempio per dire che certe partite sarebbero state piu in equilibrio e quindi piu’ spettacolari, con arbitraggi non influenzati dal blasone)

  3. Frank_BOBO 29 Agosto 2016, 12:07

    Sono solo io ad essere convinto che per l’Australia ci siano difficoltà legate all’allenatore (includendo tutto cio’ che ne comporta: rapporti con i giovani, metodologie di allenamento, scelte tattiche, modi di giocare..)?

    Hansen, secondo me, ha ragione:lo sport vive se è seguito ed attualmente il rischio è che gli AB facciano terra bruciata tutto intorno; penso che altre nazionali, dal canto suo, dovrebbero cercare di prendere la realtà Neozelandese come esempio..

  4. Roruma 29 Agosto 2016, 12:21

    Pienamente d’accordo. Sono spettacolari da vedere, ma sedersi sul divano e sapere già come va a finire ti fa pensare “beh potrei anche guardare dell’altro, riguarderò poi gli highlights!”
    Anche questo Championship rischia di diventare noioso, i sudafricani stanno rimescolando le carte e gli argentini non sono al livello (bellissimi e commoventi da vedere però)
    C’è poco da dire il sei nazioni è il torneo più avvincente che ci sia. Ora aspettiamo con ansia il tour dei Lions

  5. Katmandu 29 Agosto 2016, 12:59

    Si ma meno di un anno fa questi si giocavano la finale mondiale che sarà mai SUCCESSO?

  6. And 29 Agosto 2016, 13:12

    è tutta colpa di Haylett-Petty, come ho già detto…5 caps 5 sconfitte, e con l’Australia! ditemi che non è un record..

  7. davo 29 Agosto 2016, 13:57

    tra i fattori sicuramente anche la crescita esponenziale in termini di sponsor e seguito che il calcio e’ riuscito ad ottenere. Siccome l’Australia e’ un mercato interno relativemente piccolo, parliamo sempre di 20 milioni o poco piu’ di persone; in cui il 90% e’ accanito seguitore di Aussie Rules, Brisbane e Sydney (e un pochissimo Melbourne) sono principlamente citta’ devote al Rugby League; e che il calcio ormai ha quasi raggiunto se non superato proprio il League, allora vedrete come lo Union fatichi a tenere il passo. A parte i college privati, non esistono strutture in grado di genere giocatori talentuosi. Anche nei club, i piu’ talentuosi solitamente vengono dai college privati .Ad esempio, vorrei vedere quanti giocatori pro del Queensland sono “usciti” dal Marist College (e.g. Eales e’ uno di questi…).
    Inoltre, le partite del super rugby e del NRC vengono trasmesse da pay-tv riducendo ancor di piu’ l’impatto a livello nazionale; d’altronde i notiziari sportivi a volte non davano nemmeno news sul rugby union. Ricordo a Melbourne (citta’ di quasi 5 milioni) si parlava di AFL, di calcio e un po’ di League. Poi se giocavano i Wallabies bene, altrimenti nulla. Con i Rebels qualcosina e’ cambiato, ma credo sia ancora troppo poco.
    Insomma, ci son vari fattori tra le cause del declino Wallabies, ma di sicuro la scarsa visibilita’ non aiuta.

      • davo 29 Agosto 2016, 17:43

        beh, magari la politica di richiamare certi senatori ha creato un po’ di malcontento. Pero’ credimi, ho vissuto 8 anni in Australia, e ti assicuro che ho percepito questo lento e graduale declino, specialmente in termini di impatto mediatico sulle persone.

      • Giorgio Brera 29 Agosto 2016, 17:55

        Magari non è proprio declino, perché al mondiale hanno comunque fatto un figurone degno del loro blasone, ma ormai è da diversi anni che i giocatori australiani entrano ed escono dal campo per le partite con gli AB sempre con la stessa faccia. Quella dei rassegnati. Già durante l’haka.
        E’ evidente che il Top14 ha risucchiato ultimamete parecchio talento alle squadre australiane e di conseguenza anche ai Wallabies.
        Però l’analisi di @davo qui sopra, che ringrazio per l’esauriente speigazione, credo sia inequivocabile. Poi ci sono ovviamente altri motivi contingenti: i normali cicli e ricicli, un tecnico che forse non riesce a far bene come si vorrebbe, un po’ di sfiga, ecc. Ma è evidente che, rispetto alla più importante rivale, i Wallabies stanno dimostrando grossi limiti nel ricambio. Rivedere in campo Genia e Cooper e poi Ashley-Cooper e Giteau, richiamati tutti come salvatori della patria e rendersi conto che non lo possono essere, è un po’ come è successo nel calcio italiano negli ultimi anni, tutti a richiedere a gran voce il ritorno di Pirlo… E’ andata bene per la RWC, quando il fatto di avere a disposizione un po’ di “francesi” ha permesso a Cheika di alzare il livello di classe in campo e quindi di gioco, ma oggi, a distanza di un anno, non si può convocare in modo estemporaneo tizio e caio, sia pur fuoriclasse, e sperare che riescano a rallentare la merea nera.

        • davo 29 Agosto 2016, 21:21

          @Giorgio Brera sulla rassegnazione hai ragione, e qui credo che ci voglia piu’ uno psicologo che un allenatore 🙂
          Purtroppo durante gli 8 anni Australiani ho assistito a questo lento declino “mediatico” dei Wallabies. Oggi nel campionato Pro di calcio Australiano riescono a portare anche 70/80 mila spettatori per partite di grido (ricordo un Melbourne Victory vs. Sydney, dove c’erano circa 65000 spettatori paganti). Vorrei anche porre l’accento sul fatto che se hai 20 milioni di abitanti e sei competitivo in vari sport, ed alcuni son piu’ “dominanti” dal punto di vista mediatico altri devono per forza perdere nel lungo periodo.

  8. ginomonza 29 Agosto 2016, 17:20

    Verrà il 12/11/2016 anche per loro !
    😉 🙂 🙂

  9. TommyHowlett 30 Agosto 2016, 11:07

    Mah… secondo me è un periodo di crisi fisiologico, tanto più che in queste ultime sei partite hanno incontrato Allblacks e Inghilterra, ovvero le due squadre attualmente più forti al mondo. Avessero giocato sabato scorso contro il Sudafrica, a quest’ora si parlerebbe d’altro. Riguardo la concorrenza degli altri sport, non credo che questo sia un problema; l’Union convive da un secolo con League e football, ora c’è anche il calcio che “ruba” atleti, ma gli australiani sono noti nel mondo per saper tirare fuori il meglio dal loro movimento. Le capacità e le teste ce le hanno, l’esperienza pure; in più possono attingere uomini dall’enorme serbatoio del League (v. Folau, tra i migliori interpreti nel suo ruolo).

  10. benedettacei 3 Settembre 2016, 17:15

    Certo noi italiani abbiamo un bel Coraggio…………criticare l’ Australia!,,,,,,,,,,,,,

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