Uscire dal Pro 12 per uscire dalla mediocrità: dall’Irlanda duro attacco alla lega celtica

Sull’Irish Indipendent si parla di torneo che ammazzerà il professionismo. E contro i “mostri” servono le contromosse…

COMMENTI DEI LETTORI
  1. jeekelemental 5 Agosto 2016, 08:32

    La torta dei vicini è sempre la più grossa.

  2. Stefo 5 Agosto 2016, 08:48

    Per una volta sto con Hook, la sua analisi e’ impietosa e molto pessimista ma faccio fatica anche io ad avere ormai un po’ di ottimismo sul futuro della lega. Non condivido l’idea pero’ di un rilancio del domestic, il mercato ed il potenziale e’ troppo ristretto ed estremamente plafonato per funzionare in Irlanda (ma anche Galles o Scozia).
    Il torneo celtico come detto settimane fa ha saputo colmare il gap per una decina d’anni abbondanti, ma fatto il passo successivo da aprte di inglesi e francesi in termini economici era impossibile anche per quei 3 mercati tenere il passo, l’aeprtura all’ITalia e’ stato un fallimento prima di tutto economomicamente non avendo generato di fatto entrate extra al di fuori della tassa. Hook non sottolinea un fatto, Sky ci ha provato ma e’ pronta anche a mollare il prodotto visti i numeri.

    Allargarsi ad altre realta’ e’ un ultimissimo tentativo di sopravvivenza che potrebbe pero’ funzionare come no, Welsh e Scottish son ssituazioni in stallo e si e’ entrati nel circolo vizioso: il board non firma nulla senza business plan rassicuranti, le squadre non trovano persone disposte ad impegnarsi economicamente senza la certezza della aprtecipazione alla lega, gli USA sono una scommessa (che si sarebbe potuto fare anni fa con un po’ di lungimiranza). La parziale apertura ai privati sullos tile delle franchige NZ e’ un’altra opzione di fatto gia’ parzialmente utilizzata anche se in maniera ufficiale, ma anche questa a me sembra una soluzione tampone, reggerebbe fino al prossimo allungo francese ed inglese.

    La strada della Premier, o meglio di una B&I League e’ probabilmente la piu’ interessante per quanto lunga da raggiungere e che richiedera’ probabilmente qualche sacrificio nel breve termine ma che nel medio-lungo potrebbe dare maggior certezze e ritorni.

    In tutto questo l’Italia deve sveglairsi dalla sua aprte, l’all in che si sta facendo su una lega che non semplciemente scricchiola ma ha vere e proprie crepe.

    • pippobrutto 5 Agosto 2016, 09:03

      trovo condivisibili che l’ingresso dell’italia sia stato fallimentare e che la mancanza di retrocessioni sia un ostacolo alla competitività.
      Invece, non sono convinto che l’ingresso delle irlandesi in premiership migliorerebbe le cose, tranne che per l’aspetto economico, il quale però verrebbe pesato su che cosa? la popolazione di galles, irlanda e scozia messe insieme fanno meno di un quarto di quella inglese: quanti abbonati porterebbero in più per le tv? quanto la premier sarebbe disposta ad accoglierle?
      e poi, in ogni caso, il bacino di giocatori irlandese non è vasto quanto quello inglese, e avere i giocatori in premier comporterebbe maggiore usura dei nazionali.
      avrebbe senso sbattere fuori le italiane e prendere un paio di inglesi: questo magari servirebbe anche all’italia come stimolo per cercare di tirarsi fuori dal pantano, però questo richiederebbe una serie di cambiamenti che dalla nostra parte non vedo attuabili, e quindi non sarei molto ottimista.
      certo è vero che così la barca fa acqua

      • Stefo 5 Agosto 2016, 09:10

        Le irlandesi nella PRemeir funzionerebbero, calcolando la fetta di expat in territorio inglese tirerebbero su un bel po’ di pubblico anche in traferta. Il costo nel breve termine sarebbe probabilmente di una franchigia da far partire in Championship o qualcosa del genere.
        Di giocatori ce ne sarebbero, calcola che gia’ com’e hai irlandesi che non entrano nelle accademie delle Provincie che vanno in Inghilterra.
        Ovvio pero’ che in Premier il player welfare usato in CL andrebbe profondamente rivisto, ma volendola dire tutta e’ molto piu’ il fatto che il Sexton o Henshaw che sia gioca si e no 10 partite di CL a rendere il prodotto meno appetibile che la mancanza di retrocessioni…se per il derby di natale Munster v Leinster ti trovi senza 10-12 top players perche’ devono andare ad un training camp della NAzionale per forza di cose diventa meno attraente la cosa al di la’ della rivalita’.

        • pippobrutto 5 Agosto 2016, 09:41

          in effetti hai toccato un punto importante: le irlandesi per vincere in champions, e la nazionale per crescere in campo internazionale, hanno bisogno di giocatori abituati all’alto livello. In questo momento in CL questo alto livello non c’è. lasciami dire però che questo è anche un po’ per le scelte loro: capisco che giocare molto vuol dire più infortuni, ma snobbare la CL a lungo andare porta questo risultato.

          • Stefo 5 Agosto 2016, 09:51

            Mah le Nazionali Irlandesi e Gallese non mi smebrano abbiano molto sofferto, anzi il player welfare e’ fatto proprio in chiave internazionale e con 3 Six NAtions vinti nello spazio di 5 stagioni, prima vittoria della storia in Sud Africa quest’estate nonostante tanti infortuni la funzionalita’ si vede. Inoltre il player welafare programme c’era anche quando il Leinster vinceva 3 HC nello spazio di 4 stagioni…e BOD giocava si e no una decina di partite di CL ma tutte quelle di HC come i Sexton & Co. fanno oggi.
            La differenza e’ che allora firmavi Rocky Elsom ed altri stranieri di prima fascia oggi fai fatica a tenere i tuoi di migliori e di stranieri di prima fascia non ne vedi molti.

          • Stefo 5 Agosto 2016, 09:54

            Scusa manca un pezzo, il problema del player welfare programme e’ della lega, se i grossi nomi giocano poco per forza la lega ne soffre commercialmente.

            Faccio qui una piccola precisazione pero’, per me il player welfare programme inteso come numero massimo di aprtite che un giocatore puo’ giocare in un anno e’ giusto, si gioca troppo e bisogna cappare gli impegni.

          • Mr Ian 5 Agosto 2016, 10:25

            hai toccato un termine interessante su cui discutere, il welfare player. In questo momento in Galles Gatland non mi sembra abbia un occhi di riguardo verso i giocatori, neanche il tempo di rientrare dagli infortuni e già buttati in campo, Scott e Liam Williams. Gente che avrebbe bisogno di riposare ed invece va in tour per poi tornare ed essere operati, Rob Evans e Samson Lee, se tutto va bene li rivedremo ad Ottobre/Novembre.
            La gente va allo stadio per vedere i beniamini del proprio club, pochi vanno a vedere giocare i sostituti. O anche in termini di club, ci vorrebbe un pò di buon senso nel gestire i giocatori…

          • Stefo 5 Agosto 2016, 11:04

            La WRU ha il player welfare, tutti i giocatori con contratto duale hanno un numero massimo di partite da giocare, se non ricordo male col club sono 16.

          • Mr Ian 5 Agosto 2016, 11:10

            il mio era un appunto sul rispetto dei tempi di recupero quando si viene da un infortunio e sulla troppa fretta che ha Gatland di buttare in giocatori in campo..

        • Hullalla 5 Agosto 2016, 09:41

          L’unico problema e’ che bisogna capire se la Premiership sarebbe disposta ad accogliere le Irlandesi (visto che hanno i soldi, perche’ condividerli senza garanzie che con le Irlandesi i soldi aumenterebbero piu’ che proporzionatamente?) e se le Irlandesi sarebbero disposte ad essere retrocesse come tutte le altre squadre del campionato (regola forse un po’ indigesta).

          • Stefo 5 Agosto 2016, 10:00

            Le irlandesi hanno pubblico, in termini di soldi secondo me porterebbero il loro obolo in maniera accettabile. Discorso retrocessione, toccherebbe al Connahct, Leinster e Munster avrebbero pubblico ed interesse, l’Ulster anche, il Conancht sarebbe quello probabilmente penalizzato.

    • Hullalla 5 Agosto 2016, 09:37

      Sono d’accordo con te, Stefo.
      Al momento l’Irlanda e’ la nazione che, partecipando al Pro12, ci sta rimettendo di piu’.
      Sono anche d’accordo col fatto che una lega senza retrocessioni attira molto meno interesse, per lo meno in Europa. Se ci fosse stato lo spettro della retrocessione, le franchigie Italiane, per esempio, non avrebbero preso le cose con cosi’ tanta filosofia…

  3. wilrugby 5 Agosto 2016, 08:50

    Però purtroppo è un dato di fatto che le province irlandesi da padrone della Heineken cup sono passati a comparse della Champions cup a discapito di francesi e inglesi che hanno continuato a far crescere il fatturato del domestic contro un Pro12 che anche a causa dell’Italia fatica a far produrre tutte le partite! Senza considerare che l’Italia non porta denari coi diritti TV….

  4. mistral 5 Agosto 2016, 09:14

    … della serie: se non li puoi battere, alleati con loro…

    • boh 5 Agosto 2016, 09:16

      alleati con loro….per batterli…

    • Hullalla 5 Agosto 2016, 09:42

      sempre se ti vogliono come alleato…

      • mistral 5 Agosto 2016, 11:14

        quattro irlandesi nel campionato inglese?… ma certo che le vogliono, o almeno tre di sicuro…

        • Hullalla 5 Agosto 2016, 11:35
          • Stefo 5 Agosto 2016, 11:39

            Non e’ un’operazione facile ovviamente Hulla, pero’ la forbice con il Championships anche si sta allargando e gia’ avevano messo sul tavolo il blocco delle promozioni-retrocessioni, il Budello che parla di Superlega Europea che probabilmente qualche comapre a spingerla in UK lo troverebbe anche…penso che non ci voglia molta immaginazione nel vedereche ci sono buone possibilita’ di cambiamenti nella struttura del Professionsimo in Europa in chiave post RWC19.

          • malpensante 5 Agosto 2016, 13:57

            Una soluzione, per includere anche i gallesi (e una scozzese, eventualmente) e accontentare il Championship potrebbe essere quella dei due gironi. Che tra l’altro sarebbe una figata.

  5. xnebiax 5 Agosto 2016, 09:30

    Sul fallimento totale dell’inserimento italiano concordo: non portiamo né soldi, né pubblico, né qualità tecnica di gioco, né competenze, né sponsor, né diritti tv. Niente. E per farlo la FIR paga pure 8 mln (o più) l’anno.

    • pippobrutto 5 Agosto 2016, 09:44

      se qualcuno avesse un programma ambizioso e ben definito in italia, sarebbe l’occasione per uscirsene con dignità, cercando di mettere in piedi qualcosa. però servirebbero, oltre ai giocatori, una progettualità e delle competenze che non ci sono, e che non possiamo importare perchè non ci sono soldi per farlo (e non solo per i soldi, probabilmente)

    • M. 5 Agosto 2016, 12:38

      si aggiunga la tassa di partecipazione che non mi risulta essere stata cancellata

  6. Jager 5 Agosto 2016, 09:39

    Non credo che agli inglesi vogliano dividere la loro torta con gli irlandesi . Credo che non ci sono molte possibilità di movimento Top14 e Premiership sono su altri livelli e non credo che il divario si potrà colmare in breve tempo , anzi più facile il contrario .

  7. kinky 5 Agosto 2016, 09:48

    Non capisco una cosa: quanti giocatori irlandesi giocano fuori dalle 4 franchigie? Pochi, pochissimi! Non capisco quindi l’equazione che pochi soldi in Irlanda quindi le squadre sono meno forti di qualche anno fa….cioè meno soldi ed i giocatori si impegnano meno durante l’anno. Per me invece le squadre (forse) sono meno forti perché 4/5 anni fa i giocatori erano migliori.
    Poi dice in poche parole che non possono competere con le squadre francesi e inglesi perché l’iro ingaggiano chi vogliono….sta a significare stranieri dell’emisfero sud! Però mi pare che in Francia poi a livello di nazionale le cose non funzionino a meraviglia.
    Forse faceva prima a dire che la Celtic non è più affascinante come agli albori.
    …. e comunque le irlandesi non è che siano così scarse a confronto con le francesi e inglesi!

    • Stefo 5 Agosto 2016, 10:03

      kinky, l’equazione soldi e’ molto semplcie.
      Oggi per tenere Sexton hai dovuto chiedere soldi ad un privato che gli ha fatto un contratto di endorsement per tornare in IRlanda, stesso per Sean O’Brien perche’ non se ne andasse, e tutti i contratti dei NAzioanli son saliti. In compenso non firmi stranieri di prima fascia…Rocky Elsom, Contemponi, Howlett non li porti piu’ perche’ hai spremuto tutto per tenere i tuoi migliori…e nel frattempo pero’ hai inizato a perdere i MAdigan, i Moore quei giocatori che ti davano profondita’.

      Meno forte? Ha vinto piu’ questa NAzionale che quella della Golden Generation

    • gattonero 5 Agosto 2016, 10:09

      quoto,ricevendo qualche milionata in piu’ andrebbero subito a far la spesa nell’emisfero sud e tra qualche anno saran qui che piangono che l’irlanda e arrivata penultima al 6N(l’ultimo posto non ce lo toglie nessuno)…francia docet.

      • Stefo 5 Agosto 2016, 10:13

        No perche’ comunque hanno regole ben recise e strette…come le avevano prima la differenza e’ che prima firmavi Howlett ora van den Heever…

        • gattonero 5 Agosto 2016, 10:36

          attenzione che le regole possono essere cambiate e nell’eventualita’ remota che le franchige non fossero competitive in premier cosa succederebbe?

          • Stefo 5 Agosto 2016, 11:07

            Se la RIFU puntasse alla PRemier sarebbe per uscire dal pantano Pro 12, le Provincie resterebbero IRFU e le regole non cambierebbero molto, su questo sono estremamente rigidi…

          • Hullalla 5 Agosto 2016, 11:37

            Bisogna vedere se accetterebbero che in Premier ci possono essere squadre con delle regole interne diverse.

          • Stefo 5 Agosto 2016, 11:59

            Hulla cosa facilmente aggirabile eh, non fai la regola scritta ma cosi’ ti comporti.
            Non c’e’ alcuna regola scritta IRFU che se vai all’estero non vieni convocato in Nazionale ma nella pratica chi va all’estero difficilemnte viene chiamato…se non sei un Sexton od un Bowe qualche anno fa quando agli Ospreys funziona bene o male cosi’.

          • Stefo 5 Agosto 2016, 12:01

            D’altra aprte le regole parlano di un numero massimo di overseas non minimo 🙂

          • malpensante 5 Agosto 2016, 14:01

            Hulla, se ne schiero (o ne compro) meno non infrango nessuna regola.

          • Hullalla 5 Agosto 2016, 17:41

            In Premiership per esempio mi risulta che non ci puo’ essere un proprietario di due diverse societa’, mentre con l’introduzione delle Iralandesi, per lo meno di fatto, si introdurrebbero quattro societa’ che alla fine rispondono allo stesso “padrone” che impone, ufficialmente o meno, delle regole interne diverse dalle altre squadre e che risponde a interessi diversi da queli del campionato (per esempio risparmiare i giocatori in vista del Sei Nazioni.
            In pratica aggiungeresti quattro societa’ “parastatali” in una competizione di societa’ tutte private.

            Non sono dettagli trascurabuli e vanno discussi. Non credo che le societa’ di Premiership faranno finta di niente in proposito e non mi aspetterei una discussione di mezz’ora prima di trovare un accordo.

          • Stefo 5 Agosto 2016, 18:25

            Hulla nessuno pensa che sia una cosa di mezzora…dovesse mai avvenire sarebbe comunque post 2019…di tempo ce ne sarebbe quindi.

  8. Giovanni 5 Agosto 2016, 09:48

    Scenario interessante: nell’immediato ne avrebbero da guadagnare, ma sul lungo periodo temo che irlandesi, gallesi e scozzesi verrebbero fagocitati dalla maggiore potenza dei club inglesi. Immagino stormi di 14enni-15enni dire addio ai propri club ed andare nelle Academy di Leicester, Wasps e company. Per noi è differente: per molti aspetti il professionismo non è mai cominciato, il ritorno al sistema domestico+espatrio potrebbe ulteriormente rallentare quel processo di crescita già di per sè deficitario rispetto alle attese. Tuttavia i club tornerebbero ad essere centrali e ad avere un peso maggiore nei rapporti con la federazione.
    Questa disparità tra introiti ed ingaggi nei campionati professionistici dell’emisfero nord è dovuta anche ad una mancanza di regolamentazione sugli investimenti da parte dei club francesi e, in misura minore, inglesi. Se WR introducesse un ferreo salary cap non assisteremo a ripescaggi “miracolosi”, come di recente avvenuto in Francia. Il professionismo sano è fatto anche di regole rigorose, dove vige l’anarchia del più forte si è destinati al fallimento.

  9. Mr Ian 5 Agosto 2016, 09:50

    Ma non può essere soltanto un ciclo negativo momentaneo? per anni c’è stato il dominio celtico nell ex Heineken, se non vincevano almeno una era in finale. Ci sono stati gli anni del dominio francese, adesso toccherà alle inglesi, che anche quest anno si preparano ad avere un campionato più eccitante di quello francese. Sono cicli storici che giustamente devono esserci e spingono gli altri a migliorarsi. Io tutto questo cataclisma non lo vedo, certo si può e deve fare di più, gli interpreti per fare meglio non mancano, speriamo si diano una mossa anche le italiane. Ma proprio quest anno c’è stato il mercato più ricco almeno da quattro anni a questa parte, lamentarsi va di moda..

    • Stefo 5 Agosto 2016, 10:05

      Mr Ian il gap economico e’ enorme e non e’ ciclico…

      • Mr Ian 5 Agosto 2016, 10:14

        il gap economico è enorme, ma non è detto che in top14 o aviva possa scoppiare una bolla e soprattutto in Francia crolli il gigante dai piedi d argilla.
        Quanto al mercato, non pensare solo alle uscite, pensa a quelli che sono rimasti. Piutau ad Ulster è tantissima roba, più magari tentare di lanciare qualche giovane fatto in casa perchè cmq si lavora in un ottica nazionale, forse Leinster e Munster potevano fare di più, ma aspettiamo almeno questa stagione per dare un giudizio definitivo.
        Poi se veramente va tutto a male si passa alla mega lega britannica…tanto anche lì quante squadre riescono a tenere il passo dei Wasps o Saracens?

        • Stefo 5 Agosto 2016, 10:18

          Mr Ian, senza soldi il profesisonismo soffre, e’ normale. Di sponsorizzazioni oggi prendi meno, Sky e’ pronto a mollare finito il contratto…una rondine non fa primavera…la lega e’ messa molto male…

    • Stefo 5 Agosto 2016, 10:09

      Il mercato non e’ stato per neitne ricco nella lega, guarda oltre a Llanelli!

  10. maxon 5 Agosto 2016, 10:13

    mah, io vedrei bene una sorta di PRO12 come “serie B” parallela della Premier… con promozioni e retrocessioni, così sarebbe perfetto per gli Irlandesi e non solo (non scordiamoci di Glasgow & C.),
    certo, non credo che gli inglesi prendano la loro struttura e aprano le braccia ad un cambiamento dove hanno tutto da rimettere.

    L’Italia in questo momento in PRO12 non ha ragione di esistere, pubblico inesistente come le franchigie, i segnali di insofferenza ora sono tanti ed è meglio darsi una sonora svegliata!!!

  11. malpensante 5 Agosto 2016, 11:15

    Piange il cuore, girano vorticosamente i maroni ad ammettere che la Premier non ha alternative, ma Hook ha scritto quello che quasi tutti pensano. Secondo me con ritardo (potevano/dovevano mettersi avanti almeno sul generalgenerico approfittando della sceneggiata gallese) l’IRFU non può non lavorare da subito a un piano B, che poi sarebbe il piano A.

  12. M. 5 Agosto 2016, 11:23

    Non ho idea se sia fattibile o meno ma forse l’unica possibilità è celtiche in premiership e italiane in campionato francese. Sicuramente i nostri amici celtici ne guadagnerebbero, in termini di pubblico e soldi, temo che però per noi invece non cambierà molto anche ipotizzando (cosa che penso impossibile) che i francesi ci vogliano…
    Inoltre occorrerebbe sistemare la questione promozioni e retrocessioni.
    Se le celtiche vanno in premiership per noi si apre, credo inevitabilmente, il ritorno all’Eccellenza.

    • Hullalla 5 Agosto 2016, 11:41

      Ma perche’ il campionato francese dovrebbe accettare squadre italiane? aumenterebbero il giro di affari o no? io direi di no…

    • Jager 5 Agosto 2016, 12:40

      Francamente cosa ci guadagnerebbero i francesi ? Nullla ! Non vedo perché dovrebbero accogliere squadre italiane nei loro campionati . Ormai credo che si possa tranquillamente dire che l’ esperienza italiana in Celtic-Pro12 è tutto sommato abbastanza fallimentare : le franchigie sono costantemente in fondo alla classifica , la sperata ricaduta di crescita non c’è stata ( o è avvenuta solo in piccola parte ) , in più il progetto Celtic ha impoverito il nostro domestic tanto da portarlo a livelli a volte imbarazzanti . Non credo che il nostro futuro debba essere quello di elemosinare la possibilità di partecipare a tornei di “altri” , ma piuttosto cercare di sviluppare qualcosa di nostro e funzionale alle nostre esigenze , che sono crescita e riduzione ( almeno in parte ) del gap che ci separa dalle nazioni top , consapevoli dei limiti “fisiologici” che il movimento italiano ha e cercando di sfruttare al meglio le risose economiche di cui si dispone .

    • mistral 5 Agosto 2016, 15:48

      @M.: a livello tecnico si potrebbe pensare ad un loro inserimento nel proD2, ed una strutturazione dello stesso in due girone inserendo le migliori della Fed Elite, ma non certo nel top14 (dove si sta riflettendo invece ad una riduzione a 12 e non certo un allargamento a 16)… rimane il problema delle trasferte per le francesi, se la FIR se ne facesse carico (invece della tassa celtica voli ed hotel, parmigiano e prosecco) pourquoi pas?… sognare non è proibito… 😉

  13. Pro veritate 5 Agosto 2016, 11:30

    E pensare che il nostro presidente Mr AG…va in giro dicendo che bisogna fare la terza franchigia ….. A cosa siamo ridotti, non si nemmeno la capacità di capire dove si va..

  14. davo 5 Agosto 2016, 12:02

    mah, tanti dubbi. Prima di tutto, ma la Premiership Inglese (e i vari Club in Prem e nella categoria inferiore) sicuro voglia accettare squadre Irlandesi? magari una si, ma 4 non credo proprio.
    Poi, escono dal Pro12 senza poter entrare nel campionato Inglese che fanno? un domestic con 4 franchigie? ritornano ai club? e con quali giocatori visto che se ne andrebbero tutti fuori?
    Tutto ruota intorno ai soldi, va bene che l’Italia non ha portato cio’ che si sperava (purtroppo in Italia lo “sport” e’ solo inteso come calcio…basta guardare studio sport, o gazzetta dello sport….etc….), ma qui credo che colpe siano da dividere tra FIR, Club, e cultura sportiva nostrana….quindi se soldi ce ne sono pochi ora, figurarsi in un campionato domestico Irlandese (perche’ io sono molto scettico che gli Inglesi accettino ben 4 squadre Irlandesi).
    In sostanza, senza il Pro12 le celtiche + Italia faranno ulteriori passi indietro a livello di nazionale (questo nel lungo periodo, cioe’ 10/20 anni dal momento in cui finisce il Pro12).

    • cammy 5 Agosto 2016, 18:14

      In italia lo sport uguale calcio ci può stare.. ma ti ricordo che il vero problema è che il paese va male.. quando giravano i soldi avevamo i miglior campionati di calcio/basket/pallavolo ed altri sport in europa.. senza imprenditori che danno i loro soldi sul territorio x lo sport si blocca tutto..

  15. arali 5 Agosto 2016, 12:10

    Io la vedo difficile che gli inglesi accettino di far entrare in premier 4 squadre irlandesi, per i seguenti ordini di problemi:
    – cosa ne farebbero poi delle squadre gallesi e scozzesi orfane della celtic? e bene o male Scozia e Galles pesano forse qualcosa più dell’Irlanda per gli inglesi, visto che (almeno per ora) fanno parte del Regno Unito
    – dovrebbero ridurre il numero delle squadre inglesi, visto che non è pensabile di fare un campionato a 16; oppure cambiare radicalmente una formula che funziona benissimo (introducendo gironi modello super rugby od altro); entrambe le ipotesi mi sembrano difficili da digerire
    Per me l’intervento di Hook è una chiara provocazione, per la serie “datevi una sveglia!”, come altre che abbiamo letto ciclicamente, di solito finora puntate sull’Italia nel 6N più che in Celtic

    • Stefo 5 Agosto 2016, 13:39

      1 – contano i soldi non la politica, le IRlandesi tirano di piu’.
      2 – la formula e’ stata gia;’ materia di discussione coi club di Premier che volevano bolccare promozioni e retorcessioni per 5 anni…il gap col Championship cresce di anno in anno.

      • davo 5 Agosto 2016, 14:23

        Si Stefo,

        1- pero’ vallo a dire ai club di Premiership/Championships che alcuni posti (1/2) verranno occupati da altre squadre. Sicuro che si fara’ un gran casino.
        2- Specialmente in Premiership, se si accetta una squdra Irlandese, Una Gallese ed una Scozzese che esce dalla premiership? e con quali criteri? diventerebbe tutto molto complicato. Quindi non succedera’ mai

        • Stefo 5 Agosto 2016, 15:36

          Ma davo ovviamente e’ una cosa ipotetica e campata in aria ma si tratterebbe ovviamente di modificare il format generale…

          • davo 5 Agosto 2016, 16:19

            …come stato detto, questa forse era piu’ una provocazione che altro. Vedremo 🙂

          • Stefo 5 Agosto 2016, 18:23

            PRovocazione si ma fino ad un certo puto, che il Pro 12 sia messo in difficolta’ non e’ una provocazione non e’ un caso che abbiano guardato al Londra (Welsh e Scottish) abbiano aperto alla possibilita’ USA…

      • mistral 5 Agosto 2016, 15:51

        Stefo, le irlandesi tirano, certo, ma ci sono anche gallesi e scozzesi che sono tutt’altro che da buttare!… 🙂

    • Hullalla 5 Agosto 2016, 17:44

      Sottolineo “almeno per ora” 😉

  16. Pesso 5 Agosto 2016, 12:18

    Il problema che vedo io è che se le irlandesi decidessero di mollare il Pro12 (di fatto uccidendolo), poi anche gallesi e scozzesi tenterebbero di accasarsi alla Premiership, con il risultato che 10 squadre non potrebbe certo unirsi all’improvviso al campionato. Non dico che sia impossibile organizzarsi, però richiederebbe molta diplomazia e anche il mandare giù diversi rospi per le celtiche per essere incluse nel gioco.
    Intanto sarebbe un bello stimolo anche per noialtri a cercare di mettere insieme un campionato domestic decente!

  17. fracassosandona 5 Agosto 2016, 13:23

    repubblica d’irlanda 4,5 Milioni di abitanti
    Irlanda del nord 1,8
    Scozia 5,3
    Galles 3

    mercato da 15 milioni di persone, tutto sommato mediamente benestanti…
    sono meno del mercato potenziale di Veneto, Lombardia ed Emilia, il baricentro del nostro movimento rugbistico…

    l’apporto economico dei celtici ad un ideale campionato panbritannico avrebbe un impatto al massimo del 30% rispetto a quanto già ha sviluppato la sola inghilterra…
    il che significa che gli inglesi non saranno disposti a dare più del 30% ai cugini poveri…

    credo che abbiano tutti imparato la lezione di cosa significhi dividere gli introiti con chi non dà un apporto proporzionale (Italia nel 6N, Italia in pro12, Italia nelle coppe…): non ripeteranno lo stesso errore.

    Gli irlandesi potranno accedere al campionato inglese alle condizioni degli inglesi sennò ca22i loro… e lo stesso vale per gallesi e scozzesi…

    francesi ed inglesi non hanno alcun interesse a rinforzare i loro competitori celtici accogliendoli nei loro campionati…
    più facile vedere un altro girone del superrugby con sede in europa o una collaborazione con i sudafricani che hanno lo stesso fuso orario…

    • Stefo 5 Agosto 2016, 13:53

      fracasso il discorso del 30% e’ un po’ cosi’ da beans counter come si dice qua, perdi di vista il discorso che sarebbe una B&I League con quindi un’immagine forte da vendere e mettere sul piatto, un Home Unions Club Tournament, chiamalo come vuoi ma sul piano marketing al di fuori dei confini Uk&I qualcosina di molto forte.
      Discorso rinforzare…Budello che non e’ coglione ha ben capito che la coppa anglo-francese fa abbastanza pena e che non tirera’ molto, d’altra aprte basta vedere come il giro di sponsor non e’ quello che aveva la ERC, il pubblico nelle fase finali allo stadio in diminuzione, sa benissimo che una competizione Europea ha bisogno delle celtiche…sa bene che se loro svaccano ci perde lui per primo…quanto tempo ci metteranno secondo te i Wray, Lorenzetti ecc a capirlo secondo te?

      Il discorso SAF e’ un’alternativa ovviamente ma secondo te WR nel caso su chi fara’ piu’ attivita di lobby?

      Ovviamente e’ tutto molto campato ina ria ed ipotetico ma sarei molto piu’ aperto emntalmente anche sulle valutazioni.

    • try 5 Agosto 2016, 17:29

      beh se il pro12 prende “solo”15 mln di diritti televisivi, l’italia con il suo obolo di entrata, che non scordiamocelo, lo mettiamo ancora, qualcosa ha portato.
      Per quello siamo ancora lì nonostrante gli ultimi due posti assicurati.

  18. berton gianni 5 Agosto 2016, 15:29

    Sara’ una questione di conteggio delle “munizioni”, pero’ mi gioco le palle di Stefo 😀 (….visto che lui ormai e’ irlandese puro ), che non se ne fara’ niente.
    Pecunia non olet, ma non mi “venderei” a quelli li…
    Poi, la storia degli ultimi secoli lo insegna : quelli li non regalano mai niente e fanno solo tutto a loro favore.

    • Stefo 5 Agosto 2016, 15:35

      Gianni io mi son gia’ giocato il tuo pene non ricordo su cosa…

  19. berton gianni 5 Agosto 2016, 16:09

    Beh, tu vai subito su oggettistica di grosso spessore, qualita’ e conio.
    Io mi limitavo a cose piccole… 😀

  20. sentenza 5 Agosto 2016, 17:54

    E i tempi quali sarebbero? Il contratto sky quando scade?
    In generale a quanto pare non è solo in italia che il professionismo non è sostenibile (in italia è improponibile).
    “L’esperimento fallito” di cui parlava il tale Mortimer non è solo quello italiano, evidentemente, ma molto più grande.
    La fine del pro12 di sua sponte potrebbe essere la fortuna della fir, almeno per qualche tempo. Intanto gli risolve a forza il dilemma se uscire o no, e di conseguenza dove spendere i soldi. Finchè restano quei soldi, che dovessero calare anche quelli del 6n…

  21. cammy 5 Agosto 2016, 18:27

    Questi irlandesi dicono un sacco di banalità.. nel caso fortunato che riescano entrare nella premiership inglese potrebbero permettersi gli stessi giocatori delle migliori d’inghilterra? io ho i miei dubbi.. non riuscirebbero a generare in nessun caso quanto le squadre inglesi storiche o quelle in zone ricche d’inghilterra.. l’unica via sarebbe trovare un pazzo tipo boudjelal.. sarebbe x loro una lenta discesa mantenendo la competività x un pò più a lungo che nel pro12 probabilmente.. se vogliono far aumentare l’attrattività del pro12 secondo me l’unica via è cercare di creare altre franchigie in giro x l’europa tipo londra/parigi e magari chiamare gli argentini proponendo di farne una con base in europa..

  22. narodnik 6 Agosto 2016, 17:33

    il discorso dal punto di vista economico non fa una piega,resta pero’ il fatto che inghilterra e francia per 4 anni con la nazionale hanno fatto pena e lo si addebita sopratutto alla forma del loro campionato,escluso exploit jones a parte dal 2011 galles irlanda hanno dominato e la crescita scozzese e’ sotto gli occhi di tutti,il discorso italia:la nazionale italiana non e’ stata ne favorita ne svantaggiata dal pro 12 nel 1999 era la migliore delle tier 2 e la peggiore delle tier 1,cosi’ e’ rimasta,pero’ si e’ demolito il campionato italiano..prima ingresso 6 nazioni poi pro 12 non hanno spostato niente per la nazonale..il 6 nazioni ha portato semmai un sacco di soldi,il pro 12 boh se i giocatori italiani dimostrano il livello vengono ceduti all estero si comprano stranieri di solito sul viale del tramonto la incapacita’ di gestire le franchigiwe italiane non e’ paragonabile alle altre nazioni del pro 12,nel caso dell’irlanda pochi girni fa hanno battuto il s africa,una l hanno regalata e una l hanno persa..il connacht in teoria la quarta franchigia irlandese ha appena vinto il pro 12,di quale mediocrita’ si parla???il discorso delle retrocessioni lo vedo molto valido per rendere le partite piu’ performanti.

  23. caffettiera 7 Agosto 2016, 11:24

    La mia impressione è che sia il fallimento del modello super-leghe sovrannazionali.

    Anche il super-rugby tra stadi vuoti e formule macchiavelliche sta mopstran do le prime crepe per chi vuole vedere…

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