Un gruppo di giocatori fissi durante l’anno ed un circuito affiliato ai club: intervista ad uno dei punti fermi della nazionale di Andy Vilk
Da Gdynia a Tokyo, il lungo viaggio di capitan Matteo Falsaperla e dell’Italseven
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Ma perché invece del trofeo eccellenza non fare un torneo seven?
E’ una cosa che si dice da molti, molti anni… vedremo… con calma… tanto non c’e’ fretta…
Domanda: nella Francia battuta 28-0 quanti atleti che andranno a Rio erano presenti?
Penso zero.
Visto che alle nostre vittorie si fa sempre pelo e contropelo (non siamo mai contenti) ho controllato la lista dei giocatori Francesi delle 3 tappe. Su tutte le tappe sono solo 6 i giocatori che andranno a Rio, e tutti i convocati hanno giocato solo nella 2 tappa. E nella 2 tappa noi li abbiamo incontrati e ci hanno battuto 10-5… tanto per dire eh!
MAMMA MIA, QUESTO QUI è IL CAPITANO DELL ITALIA SEVEN? GIOCATORE MEDIOCRE
complimenti per questa analisi arguta e ben argomentata
Quanta gente che rosica c’è in giro…. come disse qualcuno in un altro tread magari vai da lui e gli lo dici in faccia cosi magari sa come risponderti…
@San Gigi se questo è il livello massimo che riesce a esprimere con un commento la invitiamo in futuro ad astenersi dallo scrivere su OnRugby. Inoltre le facciamo presente che sul web l’uso del maiuscolo equivale ad urlare.
La Redazione
Gli ultimi risultati dicono che non siamo necessariamente delle pippe a 7; che schierando giocatori di un certo livello i risultati arrivano; che Vilk non è un incompetente; che “basterebbe” un po’ di programmazione per fare un salto di qualità. Però a 7 la concorrenza è nutrita e bisogna prenderlo sul serio.
I ragazzi ci hanno messo il loro, tocca ai vertici prendere una decisione.
Hai detto bene Rabbi, un po’ di programmazione e un minimo di continuità con allenamenti e impegni lungo tutta la stagione. Qualche partita estiva va bene per alzare il livello da 0 a 1, ma per confrontarsi anche solo con Germania, Spagna o Portogallo (lasciamo stare Usa, Francia, Eng e ancor di più l’altro emisfero) non serve nemmeno lontanamente
“Il terza linea di San Donà”…scusate ma Matteo Falsaperla, romano di scuola Rugby Roma, è un trequarti, può ricoprire gli spot di 10, centro ed estremo…
In ogni caso in bocca a lupo a lui e all’Italseven!
Mi baso solo sue due partite viste, e sulla statistica dei giocatori con più punti del torneo in cui Ambrosini ha conluso, mi pare, tra i primi 4, ma penso che la neo-apertura del San Donà abbia apportato una grande differenza alla squadra. Non solo mette le conversioni, ma distribuisce bene ed è veloce. Con lui Ragusi e Targa penso che siano stati davvero 3 nuovi che hanno fatto molta della differenza rispetto al passato.
Mi pare si stia incensando prematuramente una squadra che bazzica sui livelli di squadre mai sentite nel rugby ufficiale ( Belgio? Lituania? etc…) E che hanno iniziato a vincere qualche partita con l’arrivo dei professionisti…
Ci manca solo il titolone per la vittoria netta contro Andorra, Liechtestain e San Marino e siamo apposto… ma suvvia!!!