Pro12 2016/17: il calendario della nuova stagione di Benetton Treviso e Zebre Rugby

L’Ulster mi piace.
La stagione scorsa ero seduto a fianco dei loro tifosi, giacche fighissime da dandy.
In particolare al mio fianco c’era un lui e alla sua sinistra sua moglie.
Già quando mi sono avvicinato ho capito che era “storto”, da due file sotto.
Mi sono presentato, lei cortese con un sorriso dolcissimo, lui di un pallore da piena di grappa ai mirtilli (quella industriale dolciastra) bevuta a canna fuori pasto e che poi ti ondeggia nello stomaco durante il viaggio in corriera.
Bon, lui mi ha grugnito qualcosa.
I seggiolini del Monigo sono al punto attaccati che, generalmente, anche un nano come me deve stare seduto di trequarti.
Ero appunto seduto di trequarti quando dopo una decina di minuti il lui, accompagnato da lei, si è con difficoltà avviato verso le scale per poi tagliare verso i cessi.
Non si è più riseduto al suo posto: dopo una buona mezz’ora l’ho rivisto comparire. Gli amici gli han fatto posto nella prima fila, quella proprio davanti al parapetto, quella dove c’erano gli sbandieratori, per intenderci.
Di lì non s’è più mosso.
Io mi son sorbito l’ennesima batosta però c’è un però: comodissimo, quasi stravaccato. Tutta un’altra cosa.
L’ulster mi piace.