Treviso, parla Crowley: “La priorità è un’ottima base atletica”

Il coach del Benetton fotografa quali saranno i punti chiave per rendere al meglio in stagione

COMMENTI DEI LETTORI
  1. TESTAOVALE 5 Luglio 2016, 09:47

    atleti ci vogliono atleti prima di tutto finalmente , speriamo venga seguito a partire dalle accademie

    • ginomonza 5 Luglio 2016, 09:53

      Vero concordo pienamente!

    • Dusty 5 Luglio 2016, 09:53

      Se c’è una cosa che le Hdemie fanno da sempre è proprio quella di preparare adeguatamente dal punto di vista fisico e atletico i ragazzi. Prova ne sia il campionato di serie A della passata stagione.

      • Hullalla 5 Luglio 2016, 11:15

        Pero’ nei mondiali U20 i nostri ragazzi non mi sono sembrati particolarmente esplosivi dal punto di vista fisico rispetto ai loro coetanei degli altri paesi concorrenti.

      • ginomonza 5 Luglio 2016, 12:51

        Dusty vogliamoci un po’ di polvere di dosso!

        • ginomonza 5 Luglio 2016, 12:53

          Togliamoci ovvio!
          Dici giusto però: alto livello serie A
          Senza offesa naturalmente!
          😉

          • malpensante 5 Luglio 2016, 15:24

            Hulk non gioca a rugby.

  2. Hullalla 5 Luglio 2016, 10:00

    Da qualche parte bisognava iniziare e credo che Crowley abbia fatto una buona scelta. Sono anche convinto che concentrarsi su un obbiettivo (raggiungibile) alla volta possa essere vantaggioso.

    Non mi aspetto grandi risultati fin dall’inizio, ma un passo alla volta in una direzione chiara e non a casaccio sarebbe gia’ un buon risultato. Certo, non tutte le mosse che sono state fatte dopo il suo ingaggio mi sembrano perfettamente allineate a questa visione, ma… c’e’ speranza.

  3. western-province 5 Luglio 2016, 10:12

    per avere un’ottima preparazione atletica bisgona avere degli ottimi preparatori, oltre che la dedizione degli atleti

    ricordo la prima preparazione Casellato dove si diceva che i giocatori non avessero mai fatto una preparazione con carichi così pesanti (parole di Zanni mi sembra) e i risultati sul campo furono di una squadra lenta e a corto di fiato per tutto l’anno
    Il preparatore atletico non è cambiato, speriamo almeno cambi le modalità di allenamento

    • ermy 5 Luglio 2016, 13:43

      Si, ma è lo stesso di quando andavano a scheggia e in nazionale battevano Francia e Irlanda… quindi non credo sia una questione di metodo…

      • castello 7 Luglio 2016, 16:17

        Io credo che sia una questione di metodo. Intanto il primo anno di Casellato il preparatore non era lo stesso. I ragazzi sono stati lenti le prime partite, mi pare che lo spiego anche bene Casellato in una conferenza stampa. Di certo Christie e Giazzon il secondo anno sono stati di una lentezza ben maggiore.
        Per quanto riguarda i commenti dei ragazzi, questa primavera a Monigo nei post partita ce ne era un gruppetto molto critico nei confronti della preparazione atletica…

        Comunque che in Italia valiamo quano fuori non mi sembra vero, anche probabilmente per una questione di “aggiornamenti”, gli altri crescono e noi siamo sempre lì se non peggio.

        Trovo che la differenza l’abbia sempre fatta solo l’allenatore: Franco Smith alenava praticamente lui la parte fitness e si vedeva, spero che crowle faccia altrettanto.

  4. fracassosandona 5 Luglio 2016, 10:27

    non capisco una cosa e comincio pure ad arrabbiarmi…
    a volte credo ci prendano per fessi…
    dubito che negli ultimi sei anni di Celtic si siano mandati allo sbaraglio dei dopolavoristi…
    per ottenere un superiore livello di fitness dobbiamo bombare i nostri giocatori come degli angus sudafricani? dobbiamo vedergli scomparire la testa nel collo come degli Haskell qualsiasi?
    se è possibile ottenere un superiore livello di preparazione atletica, costante nella stagione e senza polverine, perché nessuno dei precedenti allenatori ha mai chiesto a Benvenuto ed al suo staff di preparatori di ottenere queste prestazioni? volevano sorprendere gli avversari sul piano della mollezza?
    Lo stesso staff di preparatori che negli scorsi anni ha mandato in pro12 ed in champions giocatori “poco performanti” ha le basi tecniche per tirarli a lucido come vuole Crowley?
    a me risulta che il fisico umano non possa tollerare nove mesi consecutivi di “top performance”, ma che questa possa essere calibrata su di un periodo più ristretto (diciamo due mesi) con cali fisiologici nei periodi precedenti e successivi…

    domande che potrebbe porre la redazione o a cui potrebbe rispondere qualche insider…

    • gsp 5 Luglio 2016, 10:37

      Frac, forse sei un po’ troppo critico ma metti in evidenza un punto centrale. l’iceberg contro il quale potrebbe affondare la barca Crowley ed anche O’S.

      Ovvero che molti dei nostri top players non hanno quel livello fisico ed atletico, e quindi dovranno trovarsi a fare delle scelte, tipo Panico vs Zanusso.

      Io spero che l’esempio Cittadini sia rappresentativo, e potrebbe essere una indicazione che col lavoro giusto si possono portare molti dei nostri a livelli superiori alle aspettative.

      • fracassosandona 5 Luglio 2016, 10:51

        Nei primi tre anni di Benetton Rizzo (giocatore che troppi di noi dimenticano) era il pilone più asciutto che avessi mai incontrato: si alternava con De Marchi, più “tondo” di lui ma comunque mobilissimo in campo aperto…
        non è solo questione di massa grassa, che fa parte della costituzione fisica di ciascuno…
        in ogni caso quei giocatori erano preparati sempre da Benvenuto, che dell’era celtica si è perso solamente il primo anno di Casellato, se ben ricordo…

        • massimiliano 5 Luglio 2016, 11:06

          temo anch’io che qui si stia parlando sempre e solo di fisico. I passaggi sbagliati, la mancanza di lettura delle situazioni può dipendere dalla preparazione al 60′, non al 5′. quante volte lo scorso anno Treviso ha regalato agli avversari non il secondo ma il primo tempo? Tante parole, ultimamente, troppe, almeno però lui non parla di qualificazioni in coppa…realismo, pudore? vedremo

    • try 5 Luglio 2016, 10:40

      Nei primi anni di gestione Smith, essendo lui uno che voleva gestire personalmente quasi tutte le cose, i giocatori venivano allenati allo sfinimento. Con brontolii sparsi tra i giocatori che si lamentavano del troppo carico di lavoro.
      Poi le cose sono cambiate negli ultimi due anni, con i risultati che abbiamo visto. Perchè specie l’anno scorso si vedeva chiaramente che qualcosa a livello di preparazione atletica non funzionava. A pescindere dalla rosa fatta in fretta e furia nella stagine 2014-2015 e quella fatta a cazzo nel 2015-2016.

      • edopardo 5 Luglio 2016, 10:56

        Concordo con te… verissimo e cmq ormai la differenza di fisico in tutti i reparti tra noi e tutti gli altri si vede benissimo..basti guardare i giapponesi…non dico di essere dei palloni gonfiati ma di avere quel giusto mix di atleticismo che serve per competere…

      • zappinbo 5 Luglio 2016, 11:55

        Bravo try, proprio.così

    • Hullalla 5 Luglio 2016, 10:41

      Io non sono un insider ne’ un esperto, ma mi ha un po’ stupito l’intervista di Ferrarini dove diceva che prima di andare in America si era preparato bene a livello di fisico, ma poi una volta arrivato li’ si e’ accorto che non bastava per quello che chiedeva la squadra e non si e’ mai allenato cosi’ tanto a livello di fitness.
      Allo stesso modo a Vosaway, appena arrivato in Galles, hanno detto che prima di tutto doveva sistemare il fisico e poi hanno “veramente” cominciato a lavorare con lui.

      Certo, storicamente USA e Canada si focalizzano particolarmente sugli aspetti fisici del gioco (non solo palestra, ma anche tanta corsa e scatti), ma mi sembra che ci siano un po’ troppe coincidenze.

      Ai tempi di Kirwan probabilmente preparavamo le partite un po’ troppo in palestra (e non correvamo), e forse poi abbiamo continuato a stare troppo in palestra e poco in campo (per correre e scattare), o forse ci siamo allontanati dalla palestra senza sostituitrla con altre soluzioni adeguate…

      • gsp 5 Luglio 2016, 10:57

        allo stesso tempo, molti di quelli che giocano all’estero dicono che si allenano meno, nel senso di sedute di allenamento che durano meno.

        • Hullalla 5 Luglio 2016, 11:19

          Io sono sempre stato un giocatore molto mediocre, ma quando ancora giocavo ho notato anch’io che all’estero gli allenamenti duravano meno che da noi.
          Il fatto era che all’epoca all’estero (a livelli pur sempre mediocri ai quali appartenevo) davano per scontato che tu facessi la parte atletica per conto tuo (fuori dal periodo di preparazione atletica di squafta in pre-campionato) e agli allenamenti, dopo il riscaldamento, si faceva solo lavoro tecnico.

          Puo’ essere che sia questo? Boh

        • tifoso ignorante 5 Luglio 2016, 14:09

          Un allenamento per essere veramente… allenante deve essere condotto sempre ad un alto livello di intensità. (Vedi le pillole di Sergio Zorzi).
          Questo non lo puoi tenere per ore e ore, altrimenti sovra-alleni e la squadra scoppia dopo due mesi.
          Da noi gli allenamenti durano troppo tempo e con intensità troppo bassa. Spesso perché tutta l’attività era condotta da 2 max 3 persone, e gli atleti erano poco seguiti individualmente.
          Ecco perché servono staff allargati che allenino a scomparti le diverse fasi del gioco e la tecnica individuale senza tempi morti.
          Sulla metodologia di allenamento il preparatore atletico conta poco.

    • Giorgio Brera 5 Luglio 2016, 10:45

      Oppure più semplicemente è difficile se non impossibile insegnare le basi a giocatori pro, che hanno già fatto la parte più importante del loro percorso formativo sui fondamentali. Quindi, siccome sono abbastanza scarsi, almeno cerchiamo di fare in modo che siano grossi e fisicamente prestanti. Però, se come dici tu nemmeno questo è mai funzionato, siamo messi proprio bene…
      A volte mi pare che ‘sta storia del fitness serva a coprire il deficit tecnico.
      Che poi, lo si vede nelle squadre più forti, gente tecnicamente dotata e formata regge di più anche fisicamente perché spreca meno, riesce a mantenersi più concentrata, le cose gli vengonoo più facili, ecc. Le squadre e i giocatori più deboli picchiano più forte (o almeno ci provano), le squadre e i giocatori più forti picchiano meglio.

      • gsp 5 Luglio 2016, 10:48

        Giorgio per me il problema e’ leggermente diverso. molti degli altri, hanno la possibilita’ di scegliere tra tutti quelli tecnicamente bravi, quelli piu’ atelticamente dotati (la NZ addirittura puo’ permettersi di scegliere che abbiano anche la testa a posto). noi, per i numeri che abbiamo non abbiamo tutta questa scelta, e quindi devi decidere caso per caso, sacrificando qualcosa.

        • Giorgio Brera 5 Luglio 2016, 11:08

          Sì esatto, è più o meno quello che intendevo. Dico solo che da noi, avendo la coperta corta, sembra si parli di preparazione atletica per sopperire a lacune tecniche.
          Pensavo alle partite di U20 che ho visto. Gli inglesi avevano un bel gruppo di ragazzi giovani già tecnicamente formati e belli pompati fisicamente. Forse gli manca un po’ di gioco di squadra, ma quello lo impareranno appena inizieranno a calcare stabilmente i campi di Premiership. I nostri, alcuni ottimi prospetti, ma ancora belli grezzi tecnicamente e fisicamente inferiori. Ora, a 19-20 anni quanto potranno migliorare tecnicamente, intendo nei fondamentali? Potranno mai riempire il gap con i loro pari età inglesi? La vedo dura, la coperta è corta e quindi rimane solo il fitness 🙂

          • Hullalla 5 Luglio 2016, 12:09

            Non e’ proprio cosi’, ma diciamo che il fitness si puo’ sistemare piu’ rapidamente che la tecnica e quando stai meglio fisicamente riesci a fare meglio i gesti tecnici quando sei sotto pressione, per cui, volendo perseguire un obbiettivo alla volta, ha molto senso partire dal fitness.

        • Hullalla 5 Luglio 2016, 12:05

          “la NZ addirittura puo’ permettersi di scegliere che abbiano anche la testa a posto”
          Beh… insomma…

          • gsp 5 Luglio 2016, 15:47

            non sono mica australiani 🙂 🙂

          • Hullalla 6 Luglio 2016, 10:29

            Dalla padella alla brace… :/

      • massimiliano 5 Luglio 2016, 11:09

        concordo. Georgia prova a picchiare più forte, e ultimamente ci riesce, inghilterra picchia meglio

      • Hullalla 5 Luglio 2016, 11:21

        Secondo me e’ cosi’: visto che siamo piu’ scarsi tecnicamete, almeno mettiamoci il fisico e la grinta, che e’ piu’ facile in tempi stretti migliorare il fisico che la tecnica e poi se hai il cervello e i muscoli ben ossigenati fai anche meno errori tecnici quando sei sotto pressione.
        Non ci trovo niente di strampalato.

    • western-province 5 Luglio 2016, 10:48

      essere fitness per fare body building è diverso da essere fit per fare pugilato, i muscoli si allenano diversamente e diversi sono i risultati

      magari concentrandosi un po’ meno sulla massa e un po’ di più sul dinamismo, agilità e sviluppo aerobico si ottengono risultati diversi più in linea con le esigenze di Crowley e del rugby moderno senza per forza dover ricorrere ad aiutini extra

      la domanda è: i preparatori di Treviso saranno in grado di cambiare traiettoria?

      • Pif87 5 Luglio 2016, 11:27

        è proprio questo il punto…lavorare sul fitness non vuole dire che tutti devono diventare armadi a sei ante. Poi magari alcuni lo diventano, ma quello è un discorso diverso. Nel rugby la forza, la potenza e un lavoro specifico sulla resistenza sono oggi come oggi indispensabili. Giusto per citare l’Inghilterra, appena arrivato Eddie Jones disse che se si voleva vincere con l’Australia il livello di fitness della squadra doveva salire tantissimo, e chi non si adeguava era fuori…in parole più semplici, quando si va in carenza di ossigeno tutto viene rallentato, anche le skills, quindi intanto facciamo si che i ragazzi abbiano fiato e forza per reggere i ritmi

      • Bennett 7 Luglio 2016, 16:27

        SEcondo me la risposta è semplice:
        ovvio che i nostri preparatori atletici non sono in grado
        Benvenuto è lì da 10 e passa anni e non mi pare che abbia dimostrato molto (anzi purtroppo lo ha dimostrato eccome il suo valore)
        quest’anno gli hanno anche affiancato Giulia Farnia e sappiamo i suoi trascorsi a San Donà.
        Un disastro quindi coadiuvato dal Direttore Sportivo ( oa lmeno penso che sia lui a pensarci), che se non si è accorto di quello che è successo atleticamente l’anno precedente è praticamente cieco

  5. try 5 Luglio 2016, 10:34

    finalmente qualcuno che mette alla base il fitness, che non vuol dire essere grandi e grossi in stile ascione.
    Così come lo ha fatto O’shea per la nazionale.
    Non ci voleva tanto, anche un ragazzino di 10 anni lo capiva.

    Adesso però se le cose non funzionano che si prendano provvedimenti anche per i preparatori…

  6. maxon 5 Luglio 2016, 11:01

    basta vedere il Condor come giocava con gli harlequins… squadra veloce, batteria 3/4 di livello assoluto e avanti che svolgevano il loro compito egregiamente ma senza essere comodini immobili (per quello ha scartato Zanusso).
    Si è visto nei test match di Giugno: per lui fitness vuol dire che si gioca la palla al largo (anche se Venditti si mangia i 2 contro 1), che sia il 1° minuto che l’80°, d’altronde ci ha vinto una premier così…

    • massimiliano 5 Luglio 2016, 11:12

      bene…brunel aveva vinto un buclier de brennus…quasi un ricorso storico.

    • Hullalla 5 Luglio 2016, 11:35

      Che abbia scartato Zanusso lo dici solo tu.

      • zappinbo 5 Luglio 2016, 12:01

        Un punto importante che nessuno menziona: fitness vuol dire anche alimentazione corretta

        • mezeena10 5 Luglio 2016, 17:40

          ma proprio per niente!
          non spariamo minchiate..ad minchiam!

          • zappinbo 5 Luglio 2016, 20:14

            Torni a giocare in giardino, per favore?

        • giomarch 5 Luglio 2016, 18:32

          Quindi ha rilasciato zanusso dopo qualche istante?
          Che fiatella aveva il ragazzo? 😉
          Scherzi a parte non ho capito il rilascio al club, conto che non sia una bocciatura e spero che i nuovi tecnici abbiano autonomia decisionale. .
          Non vorrei veder nuovi casi bacchin/ragusi/De marchi ne in benetton ne ovunque. .

      • gsp 5 Luglio 2016, 22:05

        non penso che l’abbia scaricato prima della tournee, ma O’S ha fatto dichiarazioni molto positive su Lovotti dopo i TM estivi e su Panico ha detto che potrebbe diventare uno dei migliori piloni in circolazione in Europa, ma deve lavorare (surprise, surprise) sull’aspetto fisico.

        meglio cosi’, la concorrenza fa sempre benissimo.

  7. Stefo 5 Luglio 2016, 12:47

    “A volte mi pare che ‘sta storia del fitness serva a coprire il deficit tecnico.” bravissimo Giorgio Brera, sono con te e questa cosa l’ho gia’ espressa, mi sembra che il fitness ormai sia la coperta dietro cui nascondere i veri problemi…ed il gregge segue…certo avesse detto Ascione o Gavazzi sta roba il gregge sarevve stato un po’ piu’ piccolo 🙂

    Che poi @Hulla abbia ragione che sia piu’ rapido sistemare l’aspetto fisico piuttosto che quello tencico se ne puo’ discutere. Sono d’accordo in parte ed e’ uno dei grossi imiti del teorema “cm x kg” nella scelta dei giocatori, penso che che tutti si possa concordare che ci si mette meno a far metter su 5-10kg di massa muscolare ad un ragazzo di 19-20 anni tecnicamente dotato che sviluppare skills di alto livello in un armadio di 19-20 anni con poca tencica di base…ma appunto ci si mette di meno ma non per forza e’ la oluzione ottimale e soprattutto per quanto piu’ veloce non puo’ essere questa l’unica strada da percorrere. Al riguardo motli hanno applaudito il “miracolo Connacht” ma lo sapete che quello su cui invece si e’ concetrato Lam (ed il suo staff) e’ stato l’aspetto tecnico? Certo aveva probabilmente atleti migliori in partenza ma li ha fatti e li fa lavorare in maniera continua ed estenuante nel miglioramento degli skill, lavora per avere giocatori tecnicamente superiori prima che fisicamente.

    I giocaotri sono degli atleti…verissimo e abbastanza banale dire questo, ma questa idea che il fitness sia il verbo assoluto cui ispirare tutto il lavoro per me sta diventando pericoloso come approcio, e temo ci si dimentichi che servono anche qualita’ tecniche superiori.

    • Katmandu 5 Luglio 2016, 13:02

      Ok le skill ma i tracolli visti stiamo anni van anche oltre le capacità dei singoli

      • Stefo 5 Luglio 2016, 13:15

        Kat che la parte atletica sia importante e’ banale che meta’ basta come concetto, il problema e’ trasformarlo nel verbo assoluto come purtroppo vedo sempre piu’ sta diventando…e mi spiace scrivere questo visto quello che scrivi sotto ma e’ la moda come 7 mesi fa la moda era il mental coach/lo psicologo…il miglioramento passa da giocatori migliori, ed allora ok si fa prima a renderli atleticamente migliori ma non puo’ essere l’unica via, io invito ad andare a rivedersi un paio di aprtite di Adeolokun di fine stagione 2014-15 e metterle a confronto con quelle della seconda meta’ di questa stagione, si guardi tecnicamente a 24-25 anni quanto il giocatore e’ cambiato!

    • Hullalla 6 Luglio 2016, 01:29

      Il mio parere e’ che se si vuole andare per obbiettivi progressivi e raggiungibili nel breve, partire dall’aspetto fisico per noi puo’ essere una buona opzione.
      Sempre chiarendo che si tratta di un primo passo, con altri che dovranno per forza seguire, non dell’unico verbo assoluto che una volta messo in pratica al di la’ di qualunque altra considerazione, ci portera’ dritti alla vetta della classifica WR.

      La verita’ e’ che il rugby di alto livello e’ molto complesso e pieno di sorprese, con tantissimi aspetti da curare nei dettagli, ma secondo me ha senso partire da qualche parte e porsi degli obbiettivi raggiungibili e misurabili, per cui avere come primo obbiettivo il miglioramento dell’aspetto atletico mi sembra un’opzione valida.

  8. Katmandu 5 Luglio 2016, 12:59

    Per me più che una questione di skill e di fisio rimane unaquestione di psiche
    Impensabile che son 7 anni in cui nessuno ha pensato di allenare il fisico dei giocatori per prepararli alla stagione
    Se vediamo le ultime stagioni manca la continuità di rendimento per l’intera partita, alle volte partono forte e si perdono, altre fanno dei buoni secondi tempi ma difficilmente una partita in cui son concentrati sul Focus tutti e 15 in campo per il tempo di gioco
    Un allenatore della testa per me sarebbe la scelta più indicata

  9. And 5 Luglio 2016, 13:09

    colpa della dieta mediterranea che nn si confà allo sport professionistico. Il nostro è un problema di skills + che altro, ho letto una volta un’ intervista di Farrell padre che diceva che Owen calciava le palle da rugby (in drop) a 2/3 anni..lì sta la differenza, i nostri fanno il compitino, oggettivamente sono lenti poi. Vi ricordo che Liam Williams è sotto i 90kg quindi nn fatevi seghe mentali sul peso come parte importante di un giocatore da Test rugby.

    • mezeena10 5 Luglio 2016, 17:43

      eccone un’altra..la dieta non si confà etc..mah!
      infatti italiani spagnoli etc notoriamente non vincono mai una cippa in nessuno sport professionistico!

    • Hullalla 6 Luglio 2016, 01:34

      Guarda che il discorso cm/kg e il curare l’aspetto atletico non sono automaticamente la stessa cosa.
      Essere alti e pesanti (e magari sollevare 1500 kg in panca piana) e saper scattare per 80 minuti con pause brevi son cose diverse.

  10. Jager 5 Luglio 2016, 13:32

    Che è lo stesso pensiero di COS se non sbaglio .

  11. Giorgio Brera 5 Luglio 2016, 13:43

    Stiamo rigirando un po’ sempre sulla stessa cosa 🙂 Per avere buoni rugbysti di vertice (così come per ogni altro sport) ci sono un sacco di aspetti da curare. In estrema sintesi e semplificando con l’accetta: preparazione fisica, tecnica (di base, specialistica e collettiva) e cervello (neuroni forniti da madre natura e testa ben ossigenata + mentalità giusta). Ah, propedeutico a tutto è un minimo di talento.
    Se uno dei difetti emersi nelle stagioni passate nelle celtiche (perché da qui è nato il discorso) è la preparazione fisica, bhe, c’è poco da dire, bisogna farla e farla come dio comanda.
    Se sei un bravo giocatore e ti alleni o ti allenano bene fisicamente giochi meglio, non ci piove. Se sei un cane ti possono allenare quanto vuoi ma rimani un cane (questo lo si diceva per i cantanti lirici, ma credo valga anche per i rugbysti).
    E’ evidente che se di norma da anni la nazionale italiana e le cltiche durano 60 minuti su 80 c’è un problema. Deve essere afrontato e risolto anche col fitness. Purché non diventi l’unica strategia per la crescita del gioco (individualemente e collettivamente).

    OT
    Però rimane il fatto che il papà di Dan Carter gli ha comprato un pezzo di terra dietro casa dove ha istallato una porta da rugby (o almeno così narra la leggenda). E comprare un pezzo di terra dietro casa non è la stessa cosa che andare alla Decatlon e comprare una mini porta da calcio e un Super Tele 🙂

    • Stefo 5 Luglio 2016, 14:27

      Giorgio si la formazione e sviluppo di un giocatore comprende tante cose, purtroppo pero’ quando le cose non funzionano si va a mode un po’….8-9 mesi fa era tutto un “ci serve lo psicologo, anche gli AB hanno il mental coach” e articoli su articoli al riguardo, ora invece visto che O’Shea ha sottolineato un altro aspetto via la fissa e’ quella.
      Tutti sono aspetti fondamentali, ovvio che un giocatore debba essere atleticamente preparato a dovere, se son serviti O’Shea e Crowley a spiegarlo non solo al grnade pubblico ma a chi gestisce ed a chi gioca il problema e’ bello grave. Ovvio che un giocatore debba essere preparato emntalmente a certi livelli, ovvio che debba saper gestire la pressione, saper mantenere la calma ed il sangue freddo, credere in se stesso e tutti altri aspetti di questa area della preparazione di un giocatore.

      Volendo fare pero’ le cose per bene, questi due aspetti sono aspetti piu’ importanti man mano che si cresce di eta’ e di livello…non penso che nessuno sano di mente possa pensare che a bambini di 10-11 anni serva un mental coach ed uno strength and conditioning coach mentre servono allenatori che sappiano insegnare a giocare…sia esso rugby, calcio, pallacanestro, cricket o altro…quando arrivano al lviello dove questo tipo di figure diventano importanti devono arrivarci giocatori tecnicamente validi…se no vabbeh diventa il discorso non semo boni provemo a correr de piu’ ma questo non e’ migliorare la base dei giocatori.

      • massimiliano 5 Luglio 2016, 14:37

        dissento. ci sono bambini con un carattere ancora non formato che si perdono perché supportati male a livello umano e mentale. se gli allenatori portano avanti solo quelli sfacciati di natura, e magari non son capaci di passare la palla, poi ti trovi con una nazionale che non porta avanti un’azione coi trequarti. Noi un Wilkinson lavorando così non lo avremo mai

        • Stefo 5 Luglio 2016, 14:50

          Nessuno mette mental coach a lavorare con bambini di 10 anni, nessuno…pensare di fare quel lavoro su dei bambini vuol dire vederli come dei polli da batteria da crescere per quello scopo e per fortuna non e’ cosi’ che le cose improtanti son altre! Rabbrividisco di orrore all’idea che qualcuno possa pensare che a dei bambini serva un mental coach in qualsiasi sport!

          • massimiliano 5 Luglio 2016, 15:51

            forse mi sono spiegato male: se lo sport è crescita personale il bambino deve essere accompagnato in questa da persone che sappiano anche aiutarlo a livello mentale. lasciarli bradi in mezzo al campo e vedere chi ne esce con la palla invece è come selezionare cani da combattimento! e adesso rabbrividisco io!

          • Stefo 5 Luglio 2016, 16:42

            Guarda che a quell’eta’ quell’aspetto di cui tu aprli spetterebbe a quelle due persone che i bambini li hanno messi al mondo…che troppo spesso demandano a maestri, allenatori il loro compito educativo e formativo sui propri pargoli!
            Certo glia llenatori devono avere la capacita’ di sviluppare ma nei limti di quello che possono fare e del fatto che certi compiti spettano ai genitori.
            Io sono genitore ed allenatore di bambini e certe cose spettano a me ed ai genitori delgi altri bambini da fare.

          • Stefo 5 Luglio 2016, 16:43

            E non ho detto da nessuna aprte di laciarli bradi caro massimiliano.

          • Stefo 5 Luglio 2016, 16:54

            Comunque son convinto che parliamo di due cose completamente diverse

          • massimiliano 5 Luglio 2016, 17:56

            bene rispondiamo a pari requisiti e pari esperienze! non ho detto nemmeno che si debba demandare agli allenatori l’educazione dei figli ma che un bravo allenatore deve cercare d’insegnare ai suoi ragazzi anche la fiducia in campo, deve tirar fuori dal bambino ciò che questo ha, non in merito all’educazione generale ma a quella sportiva. Altrimenti poi ti trovi una squadra u20 che nel 2011 ha preso botte da tutti e contro i poveri tongani si son comportate da merde! e dimmi che questo dovevano insegnarglielo i genitori!

          • massimiliano 5 Luglio 2016, 17:57

            poi se vuoi avere ragione a prescindere ok, se vuoi ti dico anche che gavazzi è un genio della politica sportiva.

          • Stefo 5 Luglio 2016, 18:20

            massimiliano come avevo detto nell’ultimo commento parliamo di cose diverse, quello che dici tu io concordo ma e’ una cosa molto piu’ soft e leggera del lavoro di un mental coach che fa qualcosina di piu’ di questo.

            Non e’ questione di aver ragione o meno, ma inizialmente la mia impressione era che tu parlassi di avere un vero e proprio “intervento” psicologico tipo mental coach coi bambini che sarebbe pura e semplice follia dal punto di vista ei educazione sportiva ma non solo.

          • massimiliano 5 Luglio 2016, 18:23

            effettivamente, forse stavamo dicendo qualcosa di simile in modi diversi…accendo il calumet della pace

          • Stefo 5 Luglio 2016, 18:31

            Ah comunque ad avere fiducia in se stesso, ad alzarsi quando cade (leggasi a reagire ai possibili errori), a dare il 100% ai miei figli glielo insegno io per primo.

          • Stefo 5 Luglio 2016, 18:59

            Si massimiliano stavamo parlando di cose diverse, in momenti diversi della vita. Sugli allenatori poi bisogna ricordarsi che in eta’ giovanissimi parliamo di volontari che danno il loro tempo per insegnare ai bambini le basi, io sono il primo che pensa che su queste eprsone sia necessario investire nel senso di far si che abbiano metodologie e tecniche di allenamento il piu’ avanzate e aggiornate possibili ma non mi aspetto facciano anche da psicologi e tutori…in questo senso ho detto la frase dei genitori perche’ la sensazione che alcune coppie (non tu eh non ti conosco e non mi permtterei mai) parcheggino i bambini aspettandosi dei tutor che facciano tutto sia a scuola dove dei genitori in classe coi miei figli li ho sentiti lamentarsi di cose assurde che su un campo sportivo.

          • Hullalla 6 Luglio 2016, 01:41

            @Stefo
            Nella mia umile esperienza di educatore volontario di minirugby ho trovato piu’ di qualche volta dei ragazzini che avevano problemi psicologici (i casi piu’ frequenti capitano quando i genitori si separano i i ragazzini vanno letteralmente fuori di testa, ma non sono gli unici).
            Io all’epoca ho fatto parecchi colloqui con uno psicologo dell’eta’ evolutiva che mi ha aiutato a capire e a gestire al meglio all’interno del gruppo questo tipo di situazioni, che non sono facilissime da gestire per chi non e’ preparato.
            Solo un piccolo e umile esempio, che non e’ il mental coach, ma cercare aiuto e sostegno per fare il lavoro di educatore di minirugby al meglio delle nostre molto limitate capacita’ nelle situazioni che si incontrano nei campi.

          • Stefo 6 Luglio 2016, 08:55

            Hullala nella mia umile esperienza io mi rendo conto che non sono uno psicologo infantile e che non ho la capacita’ di gestire situazioni problematiche e non e’ di certo qualche colloquio con psicologo che mi permette di diventare un esperto, i casi come quelli che descrivi tu vanno lasciati agli specialisti per me senza la rpetesa di pensare che con una pio di suggerimenti si possa fare molto. Certo si puo’ aiutare ma nei limiti.

          • Stefo 6 Luglio 2016, 09:03

            Specifico che mi rendo conto puo’ essere frainteso cio’ che scrivo, non sto dicendo che non si puo’ fare niente ma che si puo’ fare nei limiti…comunque hiullala mi sembra molto OT questo discorso, rispetto al mio discorso originale sul mental coach a 10 anni.

          • Hullalla 6 Luglio 2016, 10:38

            @Stefo
            infatti io volevo completare il tuo discorso dicendo che il mental coach a quell’eta’ non ha (ancora) senso, ma puo’ aver senso confrontarsi entro certi limiti con qualche esperto perche’ certe situazioni non sono facili da gestire senza cercare consigli e si rischia di fare danni ai ragazzini senza saperlo e senza volerlo.
            Pensare che un educatore minirugby possa gestire tutto basandosi sui corsi allenatori e senza chiedere consiglio mi sembra quantomeno azzardato ed e’ normale purtroppo che in una squadretta ci siano ragazzini che hanno problemi di relazione in gruppo. Possiamo ignorarli o possiamo cercare di fare il meglio che le nostre limitate capacita’ ci consentono.
            Humilte’!

            PS io all’epoca ho fatto ben piu’ di un paio di colloqui alla cippirimerlo come sembra abbia fatto capire…

          • Stefo 6 Luglio 2016, 12:11

            Hullala non mi fraintendere non voleve sminuire il tuo impegno ma dire che comuqnue son cose dove se non sei un esperto quello che puoi fare e’ limitato questo proprio per l’umilta’ che sottolinei…uno psicologo infantile e’ una persona che ha un percorso di studi ed espperienze apposite, questo itnendevo.

  12. berton gianni 5 Luglio 2016, 14:09

    Alla summa di tutto ci sta un unico busillis :
    Le ultime stagioni hanno confermato che le nostre squadre ( Nazionale et Pro12 ) si allenano molto. Dandoci dentro certamente con grande impegno e notevole dispiego di energie.
    Se i riscontri fisici sul campo sono questi, vuol dire che si stanno allenando male.
    Quanto meno non al meglio di quello che richiede il rugby di oggi.
    Allora la domanda e’ : i nostri preparatori fisici si sono mai “istruiti” presso i colleghi anglo francesi ??
    Ci sono mai stati dei confronti, stages, clinic o quant’altro ?
    Così come giustamente diciamo che i nostri coaches debbono aggiornarsi costantemente con i colleghi esteri piu’ bravi, lo hanno mai fatto i nostri preparatori ??

    • Giovanni 5 Luglio 2016, 14:30

      E se li facessero allenare tipo cavallino per il trotto? Metti il cocchiere seduto a cassetta che regge una canna da pesca, alla cui estremità c’è una foto di Eva Henger nuda che loro devono inseguire. Vedi mai che non li fai allenare il triplo, in questo modo. 🙂

      • Hullalla 6 Luglio 2016, 01:45

        Le foto oramai fanno poco effetto… ci devi mettere la ragazza in carne e ossa! 😉

  13. Giovanni 5 Luglio 2016, 14:26

    Le migliori frasi di O’Sho: “Fitness è nemico di Petting”. 🙂

    • berton gianni 5 Luglio 2016, 14:30

      Giusto, Imperatore.
      E, con un italiano ancora incerto :
      la lingua batte dove il clito ride…

  14. tony 5 Luglio 2016, 14:38

    Giusto per precisare Krowley non tralascia assolutamente l’aspetto tecnico, solo che se vogliamo adeguarci ai livelli internazionali dobbiamo giocare con maggior intensità e rapidità, Io credo che per quel poco che ho potuto verificare siano le metodologie di allenamento sbagliate in Italia, si sta quando si cura la parte tecnica/gioco molto in campo a ritmi blandi e interrompendo costantemente le fasi di preparazione con intervalli di disquisizioni tecniche, come mi disse un rugbysta di alto livello che ha avuto sia tecnici stranieri che italiani : ‘ I tecnici italiani si arrovellano il cervello in disquisizioni e interrompono continuamente gli allenamenti e non capisci cosa vogliano, quelli stranieri fanno allenamenti con ritmi più sostenuti e più brevi, e capisci chiaramente cosa vogliono da te, senza interromperre continuamente gli allenamenti, poi la preparazione alle partite viene a parte.

    • Stefo 5 Luglio 2016, 15:23

      Il problema non e’ Crowley ovviamente ma la moda che e’ diventata sta cosa…come il problema non era Castro che diceva “ci servirebbe un mental coach” ma la moda che era diventata…

    • mezeena10 5 Luglio 2016, 17:48

      Esatto Tony! Gli allenamenti, gli stage, riunioni tecniche etc sono caratterizzate da continue interruzioni e pseudo spiegazioni del coach fenomeno di turno! due palle così! e succede a tutti i livelli!

  15. jeekelemental 5 Luglio 2016, 16:37

    Pare che Ciccio stia tirando su un fisico da paura… c’è chi l’ha visto cambiarsi in una cabina del telefono (?) sfoggiando una calzamaglia bianco/verde e balzare (si balzare!) in volo…
    Qualche ora dopo a Tessera hanno avvistato un lampo bianco/verde esclamando: xè un oseo? xè un aereo?
    Finchè l’oggetto volante non si è indentiFICAto con: un “mi aereo? Areo!!!”

    • berton gianni 5 Luglio 2016, 16:49

      🙂
      Jeek, devi sottotitolare per i non trevisani…

  16. mamo 5 Luglio 2016, 16:51

    #vogliamounafotodiCrowlwyconlablusadelBenetton

  17. Mr Ian 5 Luglio 2016, 18:23

    secondo me il concetto di fitness è troppo generico, secondo me i nuovi coach intendono lavorare sull intensa ed il ritmo negli 80 minuti, nonchè sulle capacità atletiche dei giocatori, soprattutto gli avanti, dove ormai oltre all impatto fisico conta tanto la tecnica di evasione dal frontale e superare l avversario nel 1vs1…

  18. Stefo 5 Luglio 2016, 23:54

    OT: vista l’Italia di basket con la Croazia, non mi sembran niente male in difesa ma un po’ a fatica in attacco, cosa ne dice il Presdente Berton?

    • Giovanni 6 Luglio 2016, 02:36

      Ho visto solo gli ultimi 6 minuti: è stato un vero ciapanò. Però Messina ha dato un paio di giri di vite alla difesa e si vede. L’importante era vincerla per evitare la semifinale con la Grecia.

      • berton gianni 6 Luglio 2016, 08:46

        Stefo,
        secondo me, il basket si gioca solo negli States. In tutto il resto del mondo si gioca a pallacanestro. 🙂
        Opinione mia, ovviamente.
        Da anni non seguo e non guardo piu’ la Serie A, la Nazionale e neanche la Nba.
        Per tanti anni, ho vissuto, molto da dentro, la Serie A e mi ha nauseato.
        Il mio baloncesto va dalla B, giu’ fino all Prima Divisione.
        In questo ambito, potrei andare a…Il prezzo e’ giusto…
        Chiaro che mi fan piacere le vittorie italiane in giro per lo monno.

        • mamo 6 Luglio 2016, 12:12

          Presidente, per forza non segui nba, nazionale e serie A, non ci sono più Tavcar, Peterson e Giordani !!! 😉

          • berton gianni 6 Luglio 2016, 12:27

            Vero.
            Pero’, taci che non c’e’ piu’ l’incapace, montato di Franco Lauro…

          • mamo 6 Luglio 2016, 12:35

            Lauro chi ? Ah il tuttologo !

      • Giorgio Brera 6 Luglio 2016, 09:16

        Partita così così…
        Percentuali al tiro da oratorio, soprattutto i croati ai tiri liberi.
        Messina deve spiegare ai nostri che non c’è nessuna regola FIBA che vieta ai giocatori NBA di difendere. E’ un po’ comico (ieri meglio, ma in altre occasioni è stato evidente) che da una parte ci siano gli “americani” e il nostro CT sia comunque costretto ad affidarsi ai “peones” della nostra serie A per avere un po’ di grinta in difesa. Comunque, ripeto, ieri abbamo difeso meglio del solito e Messina si è incazzato meno. Contro la Tunsia aveva una faccia attapirata della serie “ma chi me lha fatto fare…”
        Solito manumentale Beli che si vede che è l’unico che ha giocato e vinto una Final e che ha capito che questo torneo va giocato con la stessa intensità. Hackett sempre un po’ timoroso in attacco e Gentile pure. Gallo a corrente alternata ma come Datome non sembra in formissima. Diciamo che stiamo crescendo ma bisogna darsi una mossa perché, se vinciamo come dovrebbe essere la semifinale (probabilmente col Messico), sabato abbiamo la partita più importante del quadriennio (anzi ormai del decennio e oltre) e bisogna vincerla.
        Della serie #nonsolorugby 🙂

Lascia un commento

item-thumbnail

Challenge Cup: la formazione del Benetton Rugby per la sfida al Gloucester

Negri, Lamaro e Halafihi in terza linea, Menoncello e Brex al centro e una panchina "pesante"

item-thumbnail

Benetton Rugby: bollettino medico su Ivan Nemer

Il responso sull'infortunio occorso al pilone

item-thumbnail

Marco Bortolami: “Giocare contro Gloucester per me sarà speciale. Siamo pronti per la partita”

A parlare è il tecnico dei veneti che in passato è stato giocatore degli inglesi

item-thumbnail

Gloucester-Benetton, il DG Pavanello:” Sono gli avanti a dover dimostrare di essere superiori”

Il dirigente dei biancoverdi ha sottolineato quale sarà la chiave del match

item-thumbnail

Benetton Rugby, Michele Lamaro: “Vogliamo attaccare Gloucester. In attacco dovremo essere cinici”

Il capitano carica i suoi in vista della semifinale di sabato contro gli inglesi

item-thumbnail

Benetton, Albornoz: “A Gloucester per cancellare la delusione dell’anno scorso e far gioire i tifosi”

Il numero 10 non è soddisfatto dal risultato con Ulster nonostante i due bonus, arrivati anche grazie a lui