Serie A: L’Aquila presenta il nuovo staff per la stagione 2016/2017

La società neroverde si affida ad un ex del passato per la panchina. Confermato Maurizio Zaffiri

COMMENTI DEI LETTORI
  1. delipe 26 Maggio 2016, 09:31

    Buongiorno,
    Il campionato di serie A è interessante ed avvincente e di un buon livello.
    Tuttavia per me è impensabile non vedere L’Aquila combattere ai massimi livelli.
    L augurio pertanto è di un pronto ritorno al Campionato Nazionale, magari anche nuovamente allargato a 12 -14 squadre.
    FORZA L’AQUILA E CAMPIONATO NAZIONALE !!
    Cordialità

  2. electrocase 26 Maggio 2016, 11:00

    gent.mo @Delipe
    io credo che bisogna essere realisti
    in questo momento ciò che manca davvero non sono le risorse umane, i progetti o la volontà di tornare ai massimi livelli (ne è dimostrazione questo nuovo staff), ma il sostegno finanziario a questa realtà sportiva e un vero ricongiungimento con il popolo rugbystico aquilano.
    Ho la mia personalissima idea sul perché sia avvenuta questa frattura ma ad oggi questa è la realtà con la quale fare i conti.
    Queste difficoltà impongono ai vertici societari continui equilibrismi e soprattutto determinano l’amaro ma comprensibile esodo dei giovani di prospettiva in società più solide finanziariamente.
    Difficile lavorare su un progetto di formazione di giovani il più possibile “autoctoni” se di anno in anno devi “ricostruire da zero”.
    Mi chiedo se figure come Troiani in primis e Rotilio possano essere l’aggregante e l’attrattiva per i tanti giovani che anche quest’anno saranno “richiamati” da sirene del nord.
    Immagino che nazionali o futuri nazionali come Flammini, D’Onofrio, Angelini, Romano, Casilio, Guardiano, Casolari etc. possano essere attratti come è stato per Riccioni, Raffaele, etc., è comprensibile.
    Che peccato per noi tifosi, è dura da digerirsi, davvero dura.

    • Hullalla 26 Maggio 2016, 13:23

      Il problema e’ avere prima di tutto una dirigenza di grande qualita’ e competenza, che e’ una cosa difficilissima da avere in Italia, e il resto seguira’.

    • tom_maso36 26 Maggio 2016, 14:26

      Come sempre succede, si fanno solo i nomi di chi, più di altri entra nelle righe dei media. Nazionali? Futuri Nazionali?
      Io parlerei di altro se mi posso permettere. Se questi atleti, età media 21 anni (forse) secondo te electrocase (e me lo auguro di tutto cuore) potranno avere una brillante carriera nel loro futuro anche fuori dalla città, credo che oltre ai loro meriti ci siano pure quelli delle Società aquilane (sempre bisfrattate) che li hanno sostenuti, degli allenatori che li hanno formati e di quelli che li stanno forgiando. Questo patrimonio è possibile averlo perchè forse vengono da una buona scuola. Ma è la stessa scuola che ha mandato in campo quest’anno i Eccellenza anche altri e ti faccio i nomi forse ai più sconosciuti e che tu non hai citato: Biffi, Boccardo,Bonifazi, Breglia, Carnicelli, Ceccarelli, Cechetti, Cialente, Cialone, Ciofani, Di Valentino, Erbolini, Mattoccia, Montivero, Panetti, Perju, Ponzi, Rettagliata, Rossi, Sebastiani, Speranza, Vaschi.
      Ben 10 di questi oltre a quelli da te citati vengono dalla stessa scuola, quella aquilana sin da piccoli e gli altri hanno scelto di seguire le orme tracciate da questa scuola, ho omesso i più anziani e gli stranieri e lasciato solo Cialone. Se ci unisci, Flammini, D’Onofrio, Angelini, Romano, Casilio, (ma ce ne sono altri sia all’Aquila che in altre Società che scelgono la scuola aquilana) io immagino a differenza tua che questi giovani possano costituire il loro futuro e quello dell’Aquila Rugby, visto che l’età media è di 21 anni. E credo che altri potranno in seguito avere le soddisfazioni che ora stanno avendo i loro compagni più strutturati ( che guarda caso fanno gli stessi allenamenti, condividono le stesse emozioni e sudano uguale agli altri per raggiungere non il loro obiettivo ma quello di squadra). I nazionali i futuri nazionali senza la Società, senza i tecnici bravi, senza i compagni di squadra non sono nessuno, lo sbaglio è stato quello di aver permesso ad altri di andar via. Se sei bravo in Nazionale ci vai anche se giochi all’Aquila in serie A (con questa struttura tecnica) non servono i tecnici di Calvisano, di Rovigo etc.. per crescere e farsi vedere per diventare qualcuno devi solo lavorare …lavorare e giocare. Le sirene del nord possono stare anche all’Aquila
      scusatemi

      • electrocase 26 Maggio 2016, 18:34

        caro tommaso
        davvero faccio fatica a comprendere il senso
        forse il contesto di un intervento è importante
        potrei dire molte cose ma senza scusarmi ti dico soltanto che forse hai perso qualche mio precedente intervento (due anni circa di post in merito).
        E’ come se io ora ti dicessi che nel fare i nomi che hai fatto ne hai dimenticati centinaia. E allora? E’ una gara?
        Non credo e non è così importante.
        mi hai mai sentito affermare che la scuola aquilana è mediocre, che i compagni non sono importanti, che se giochi a L’Aquila non vai in nazionale, che per diventare qualcuno (???!!!!) non devi lavorare duro?
        Ripeto senza scusarmi di nuovo
        il più mirabolante dei progetti senza una finanza adeguata non può aver sviluppo
        tu sostieni che l’errore è stato avergli permesso di andar via
        ma dimmi secondo la tua opinione perché alcuni tra i più promettenti credono che questa società non sia “abbastanza sirena”
        e poi
        sempre secondo la tua opinione perché anche molti altri giocatori anche non giovanissimi vanno altrove
        Milani perché non è più a L’Aquila?
        e Di Massimo?
        e Quartaroli e Iovenitti?
        ed il gigantesco Brando dov’é?
        e chissà perché Raffaele e Riccioni non giocano a casa propria ma a casa della prima sirena d’Italia?
        Davvero non capisco cosa vuoi dire.
        Io direi stabilità, possibilità che, anche per me inspiegabilmente, ad un certo momento contano più di “casa” e certo non per colpa loro e neanche se vuoi per colpa di chi “cerca” di gestirli.
        Troppo complesso e lungo dire tutto.
        buon rugby sempre

        • tom_maso36 26 Maggio 2016, 23:09

          Non fa nulla. Continuare a parlare vintage…a me non interessa voglio vedere il nuovo, non faccio gare di nomi, cordialmente

          • electrocase 27 Maggio 2016, 18:59

            già
            non è importante
            se non ci si intende bisogna prenderne atto.
            ai distinti semper

      • rugbyaddicted 27 Maggio 2016, 09:22

        Che noia!!!! sono settimane che sento parlare di nazionali e futuri nazionali, ma di chi parliamo? D’Onofrio? uscito dal giro delle convocazioni già da un po!Gli auguro di cuore di rientrare nel giro, ma oggi non ha nulla di nazionale più di me! Angelini? Puntualmente convocato e puntalmente bidonato. Nell’ultimo 6nazioni ha giocato 15 minuti, nel prossimo mondiale dubito di vederlo in campo più a lungo!
        I giocatori formati in accademia a cui è stata riconosciuto un potenziale di crescita al livello nazionale non sono mai tornati a L’Aquila, e quelli che hanno vestito il neroverde, non lo hanno fatto per scelta ma per assenza di alternative, non dimentichiamolo mai!

        Perdonate il particolare tono acido del commento, ma sono davvero stufo delle suppliche pubblicate sui social network verso “questi grandi campioni”, ma dobbiamo davevro pregare di restare qualcuno che (parole di uno di loro) “non resto a L’Aquila neppure se mi legano”?.
        Nella mia ignoranza preferisco invece quei ragazzi che nel silenzio della loro professionalità hanno giurato amore ed eterna fedeltà alla maglia neroverde e per questo vengono snobbati!
        Bene signori, non diamo per scontato nessuno o domani dovrò scendere io in campo e vi assicuro che non sarà un bel vedere.
        Vada pure via chi non ha amore per la maglia, i mercenari del rugby che dopo una intera stagione a partire dalla panchina pensano ora di andare a fare la differenza in qualche squadra più blasonata.
        Andate grandi campioni, L’Aquila vuole investire sulla passione e sull’onesta.

        • electrocase 27 Maggio 2016, 19:09

          che noia ?
          scherzi @rugbyaddicted
          chissà dov’è che leggi “suppliche”
          curioso il tuo intervento ma non originale (perdona la franchezza)
          l’ho già sentito da qualcuno che a mio avviso non avrebbe dovuto farlo.
          In ogni caso mi auguro che tu abbia ragione rispetto alla indifferenza che ritieni di attribuire alla recente perdita di molti giocatori nostrani o meno.
          Io non credo affatto che questi ultimi si possano definire mercenari, senza passione, senza onestà o peggio senza amore per la maglia.
          Devi sapere cose che io non conosco.
          Terribile non noioso!
          ai distinti semper

          • rugbyaddicted 27 Maggio 2016, 22:27

            Allo stadio sempre, distinti o tribune dipende dalla giornata di sole o di pioggia!
            Ma la presenza o meno allo stadio non cambia il mio pensiero. Dove ho letto le suppliche? On line! Facebook e testate locali. Mi dispiace se pecco di originalità, ma questo significa che non sono il solo a pensarla così e, per quanto possa contrariarti, la cosa mi fa più che piacere.
            Non ritengo di vivere con indifferenza la partenza di alcuni giocatori, ma non mi sento neppure di convincere a restare qualcuno che non vuole.
            E ribadisco che una maglia si indossa con convinzione non per mancanza di alternative.
            Per il resto, no! non ho conoscenze specifiche e diprima mano a cui posso appellarmi il mio è solo il pensiero di un appassionato che giudica con la propria testa.

      • rugbyaddicted 27 Maggio 2016, 22:47

        Sono pienamente d’accordo con tom_maso36, il valore prescinde dalla squadra in cui si sceglie di giocare, prescinde dal campionato in cui si gioca, senza tuttavia negare che alcuni campionati diano più visibilità di altri. Il giocatore che vale lo dimostra sul campo e in un mondo meritocratico ha le stesse possibilità di chiunque altro. Utopia, me ne rendo conto da solo, ma nella mia vita, nella mia professione ho ancora bisogno di credere che il merito conti di più del marketing. Si, perchè a questo punto, il ripetere sempre e solo alcuni nomi a fronte di un’intera rosa che divide meriti e demeriti a me puzza solo di markenting. L’Aquila è un’ottima scuola in tutte le sue realtà e lo ha dimostrato negli anni, innegabile che non ci siano più le finanze di un tempo, che non si riesca più ad attirare giocatori di livello, che a volte magari non si riesca neppure a pagare gli stipendi, altrettanto innegabile che questo influenzi inevitabilmente anche la prestazione in campo. Ma si può lavorare sul capitale umano di livello di cui attualmente si dispone in città e se non si è al massimo oggi si può lavorare con serietà e impegno per esserlo domani, nella speranza che questo domani non sia eccessivamente lontano.
        Sinceramente, per chi ne sa più di me, è stato utile pagare per un anno uno scozzese che forse ha giocato metà partita? Investiamo sugli aquilani che oltre alla professionalità impiegano amore ed orgoglio!

  3. dengra 26 Maggio 2016, 11:20

    Scusatemi ma il settore giovanile da chi viene fatto? L’anno scorso era il TORTORETO distante 100 km da L’AQUILA ed ora? In oltre a L’AQUILA parlano sempre di giocatori del posto, ma quanti sono in realtà? FLAMMINI, D’ONOFRIO, ANGELINI ROMANO, CASILIO, GUARDIANO CASOLARI sono 7 e gli altri giocatori quali sono? Credo che ce ne siano di più nel GRANSASSO di veri aquilani……..

    • electrocase 26 Maggio 2016, 12:04

      gent.mo @dengra
      mi riferivo naturalmente al progetto giovani “il più possibile autoctono”
      credo tu sappia benissimo che il progetto di formazione giovanile dell’Aquila Rugby è ormai Rugby Experience e ci vorrà qualche anno per coprire tutte le formazioni
      tutti viaggiano ormai autonomi Polisportiva, Gran Sasso, Paganica, Avezzano etc.
      Personalmente a me piace questa diffusione e non importa se per tutti, L’Aquila Rugby compresa, la serie A sembri essere l’ambizione massima in relazione alle risorse finanziarie possibili.
      Ed inoltre queste tue maiuscole denotano determinazione nelle affermazioni ma non ne capisco le ragioni.
      Se la Gran Sasso raccoglie i veri giovani aquilani (o anche delusi non esattamente aquilani come il mitico Lofrese) per me è il massimo.
      Nel rugby il campanilismo anche locale arricchisce il movimento e fa quello che la federazione non riesce a fare localmente non credi?
      Voglio immaginare una serie A con L’Aquila, Gran Sasso e Paganica ….. ti sembra poco?

  4. dengra 26 Maggio 2016, 11:20

    E come faranno a pagare i nuovi lodi con i giocatori??????

    • electrocase 26 Maggio 2016, 12:16

      gent.mo dengra
      anche tutti questi punti interrogativi denotano sensibilità e conoscenza diretta del problema
      Vedi, se rileggi attentamente quello che ti ha mosso alla risposta al mio commento, ti accorgerai che in premessa ho scritto che uno dei problemi dei dirigenti che si avvicendano alla guida dell’Aquila Rugby è l’incertezza (assenza se vuoi) della disponibilità finanziaria del progetto che si ha in mente.
      La verità sta nel fatto che non si realizza un progetto con questa sorta di finanziamento porta a porta, anno per anno, di possibilità in possibilità e di speranza in disperazione.
      Io non saprei farlo, non lo farei e non lo auguro a nessuno di trovarsi a fine stagione con “i nuovi lodi” di cui tu parli.
      Ci vuole come ho sempre detto coraggio o follia per gestire questa società da ormai molti anni.
      Per intanto quelli come me e te e molti altri, fanno quello che possono o meglio l’unica cosa che sanno fare.
      Tifare o meno, magari ai distinti o dal divano.
      buon rugby aquilano comunque a tutti

  5. roger 26 Maggio 2016, 11:31

    Concordo in pieno con electrocase….

  6. tom_maso36 26 Maggio 2016, 12:57

    l’ho trovato sulla mia mail, mi sembra interessante e ve lo rigiro

    http://www.tvsei.it/2016/05/laquila-rugby-nuovo-staff-tecnico/

    L’AQUILA RUGBY CLUB: LO STAFF TECNICO PER LA STAGIONE 2016-2017
    Nuovo inizio per L’Aquila Rugby Club. La società neroverde ha presentato, nel corso di una conferenza stampa il nuovo staff tecnico, che guiderà la squadra nel prossimo campionato nazionale di Serie A, per la stagione sportiva 2016-2017.
    Si tratta di Vincenzo Troiani, responsabile tecnico, Pierpaolo Rotilio, allenatore, oltre al confermato Maurizio Zaffiri come preparatore fisico. I tecnici potranno avvalersi del lavoro prezioso e professionale dello staff medico, anch’esso confermato, e composto dalla dottoressa Federica Aielli, e dai fisioterapisti Luigi Di Ruscio e Stefano Sbariggi. Massimo Cuttitta continuerà a collaborare con il club neroverde, per quanto riguarda il reparto degli avanti.
    Il campionato che si concluderà sabato prossimo ha decretato per L’Aquila la retrocessione, arrivata all’ultima giornata della regular season in Eccellenza. Un punto dal quale si dovrà ripartire, con entusiasmo e determinazione, caratteristiche dei colori neroverdi, note a tutto il movimento rugbistico italiano.
    “Innanzitutto voglio ringraziare di cuore l’ex coach Ludovic Mercier – ha esordito il presidente Mauro Zaffiri – per il lavoro svolto e per l’impegno apportato nella gestione di un campionato molto difficile, all’interno del quale ha tenuto unita la squadra fino all’ultima partita”. “La retrocessione ovviamente scotta, nessuno lo nega – ha continuato il numero uno neroverde – ma non è necessariamente solo un danno: molti giovani sono cresciuti e dobbiamo guardare avanti in un progetto pluriennale, che conti sulle risorse vere e non su promesse che non si possono mantenere. In questo senso, il mio ringraziamento profondo va agli sponsor che ci sostengono e che continueranno a sostenere il nostro progetto, basato su piccoli ma decisi passi, e sulla valorizzazione dei giovani”.
    Nel corso dell’incontro è stato proiettato un video dell’Aquila Rugby nella stagione 1996-1997, quando in panchina sedeva un giovanissimo Vincenzo Troiani e in campo scendevano Pierpaolo Rotilio e Maurizio Zaffiri. Oggi si ritrovano insieme, in continuità e con la determinazione di allora: “Dopo anni non abbiamo perso la volontà di voler rappresentare degnamente la città dell’Aquila – ha sottolineato Troiani – il progetto è importante e noi abbiamo grandi motivazioni. La città si aspetta di più rispetto a quanto fatto negli ultimi anni, e come aquilano e uomo di rugby, voglio una squadra che in campo si batta contro ogni difficoltà. Proprio come i cittadini di questa città, che si battono con le difficoltà oggettive che, soprattutto negli ultimi anni, si trovano davanti ogni giorno. Dobbiamo sentirci le responsabilità di rappresentare una comunità, provando a costruire il nostro futuro in modo positivo. Ognuno deve fare la sua parte, abbiamo deciso di investire oggi su qualcosa che ci regali emozioni, e che le riesca a regalare alla città”.
    “E’ una grande emozione per me indossare nuovamente dopo otto anni la maglia neroverde – ha esordito un emozionato Pierpaolo Rotilio – abbiamo una grande occasione: lavorare per rinascere, per cambiare davvero qualcosa. La sconfitta a volte è un passaggio obbligato, purtroppo, il vincente è chi ha la forza di imparare dai suoi errori. L’obiettivo è creare un gruppo solido, perché L’Aquila non può diventare una colonia rugbistica cui vengono ad attingere da fuori il lavoro che è stato fatto da tutti i tecnici che si sono succeduti. Con un gruppo solido e motivato il campionato di Serie A, oggi, si calza a pennello con i progetti di crescita di questa società”.
    Gli ha fatto eco Maurizio Zaffiri: “Aver lavorato con professionisti nell’ultima stagione mi ha fatto crescere – ha evidenziato – anche quest’anno accadrà. E’ una grande sfida: ci sono tanti giovani che dal punto di vista fisico hanno potenzialità importanti”.
    Presente alla conferenza stampa anche il sindaco dell’Aquila Massimo Cialente che, ringraziando la società, ha confermato la vicinanza dell’amministrazione al club e dato l’in bocca al lupo per la nuova stagione. Le ultime considerazioni sono state affidate al membro del consiglio di amministrazione Fulvio Angelini: “Il nostro è un progetto pluriennale, che abbiamo impostato e che dobbiamo consolidare dal punto di vista tecnico, societario, di sponsor e di infrastrutture – ha affermato – oggi inizia una collaborazione con professionisti, che dal punto di vista della motivazione, del rapporto con il mondo del rugby e con la città, sono di straordinaria efficacia”.
    Uno staff di alto livello per disputare un campionato di Serie A nell’alta classifica e proseguire nel progetto di valorizzazione dei giovani che contraddistingue, fin dalla sua nascita, L’Aquila Rugby Club.
    ___
    VINCENZO TROIANI
    Aquilano classe 1966, Vincenzo Troiani è uno dei tecnici più importanti del panorama italiano. Per due stagioni (dal 2012 al 2014) sulla panchina della franchigia delle Zebre, è stato anche responsabile tecnico dell’accademia federale “Ivan Francescato”, responsabile tecnico della nazionale U18 e tecnico della nazionale under 20 dal 2007 al 2011, periodo durante il quale ha vinto un campionato europeo e un IRB Junior World Trophy (Russia, 2010). Per Troiani si tratta di un ritorno: dal 1994 al 2001 è stato infatti all’Aquila Rugby, prima come responsabile del centro di formazione (tecnico campione d’Italia U20 nel 1994-1995) e poi come tecnico della prima squadra, dal 1995 al 1997. Fuori dall’Abruzzo ha ottenuto il terzo posto nel massimo campionato italiano e vinto la Coppa Italia con l’Overmach Parma, nella stagione 2005-2006. Da atleta 14 le presenze in Serie A con L’Aquila, con l’esordio in campionato nel 1983, a soli 17 anni e 5 mesi. Possiede il brevetto federale di allenatore di IV livello, il massimo grado di formazione tecnica in Italia.
    PIERPAOLO ROTILIO
    Anch’egli aquilano, classe 1974, Pierpaolo Rotilio è stato fino al marzo scorso head coach della Gran Sasso Rugby, che ha guidato nelle ultime sei stagioni. Con il club grigiorosso Rotilio ha ottenuto una promozione in Serie A (nella stagione 2012-2013) e l’accesso alla poule promozione per l’Eccellenza negli ultimi due campionati. Dal luglio dello scorso anno è anche commissario tecnico della nazionale italiana rugby league. Lunga e ricca di soddisfazioni la carriera da atleta di Rotilio con L’Aquila Rugby: neroverde fino al 2008, dopo ben 15 stagioni nella massima serie italiana, di cui tre da capitano. Per anni nel giro della nazionale maggiore, seven ed emerging, ha tuttora il record imbattuto del maggior numero di mete in una partita dell’Italia. Possiede il brevetto federale di allenatore di IV livello, il massimo grado di formazione tecnica in Italia.
    MAURIZIO ZAFFIRI
    A completare lo staff tecnico è Maurizio Zaffiri, confermato per la terza stagione responsabile della preparazione fisica della squadra. Attualmente team manager della nazionale U18 e consigliere federale in quota giocatori, è nota la carriera da giocatore di Zaffiri, già capitano dell’Aquila Rugby – club nel quale ha militato dalle giovanili fino al 2002, e poi dal 2009 al 2015 – ha collezionato inoltre 14 caps in nazionale, due scudetti e una Coppa Italia vinti con il Rugby Calvisano.
    LO STAFF MEDICO-SANITARIO
    Federica Aielli – medico sociale
    Luigi Di Ruscio – fisioterapista
    Stefano Sbariggi – fisioterapista4

    l’ho trovato sulla mia mail, mi sembra interessante e ve lo rigiro

  7. giobart 26 Maggio 2016, 14:10

    Forza l’Aquila!

Lascia un commento

item-thumbnail

Serie B: i risultati e le classifiche dopo la 21esima giornata

Terminato il penultimo turno di regular season, playoff sempre più vicini

item-thumbnail

Serie A: i risultati e le classifiche dopo la 21esima giornata

Turno decisivo per decretare le vincitrici della stagione regolare

item-thumbnail

Serie B: i risultati e le classifiche al termine della 20esima giornata

Ecco come è andato l’ultimo turno nei quattro gironi del campionato

item-thumbnail

Serie A: i risultati e le classifiche al termine della 20esima giornata

Concluso il terzultimo turno di regular season, mentre i playoff si avvicinano

item-thumbnail

Serie A: i risultati e le classifiche dopo la 19esima giornata

Continua la corsa verso i playoff nei 3 gironi

item-thumbnail

Serie B: i risultati e le classifiche dopo la 19esima giornata

Tutto quello che è successo nel weekend della terza serie italiana