Pro Rugby USA: in America è partito il treno ovale, Filippo Ferrarini ce lo racconta

L’ex Zebra inizia su OnRugby il suo diario a stelle e strisce. Impressioni, notizie e curiosità da un “Nuovo Mondo”

COMMENTI DEI LETTORI
  1. Appassionato_ma_ignorante 22 Aprile 2016, 08:23

    Non male l’idea di due reset e basta. Sarebbe da farci un pensierino. A volte ho l’impressione che la mischia venga usata da alcuni professionisti come la melina pallatondara.

    • Hullalla 22 Aprile 2016, 09:32

      Sicuramente mentre spingi con tutte le tue forze non fai certo melina.

    • Appassionato_ma_ignorante 22 Aprile 2016, 10:29

      Mi riferivo a chi, pratico del mestiere, per perdere tempo riesce a far cadere la mischia facendola sembrare da reset piuttosto che da calcio di punizione. Ma credo tu sapessi bene che cosa intendevo dire.

  2. leone64 22 Aprile 2016, 08:29

    Grande Filo. In bocca al lupo. Lui è più di forte
    M’Banda.

  3. Stefo 22 Aprile 2016, 08:29

    Ecco a me quello del calcio di punizione indiretto dopo due reset non piace…gia’ gli arbitri ogni tanto non capiscono bene cosa succede e vanno a naso nel dare un fallo far si che dopo due reset un arbitro debba decidere a chi dare “ragione” mi sa tanto di “Ruota della fortuna”…spero proprio nessuno abbia vagamente l’idea di applicare una simile politica in maniera pu’ estesa.

    2750 spettatori buon inizio, pubblico che non solo in Italia non si vede in eccellenza ma anche in Pro 12 purtroppo…ma era la prima fattore novita’, il test dei numeri e’ da vedere sul lungo periodo per capire se avanzera’.

    • mistral 22 Aprile 2016, 09:11

      ciao Stefo, se in effetti il calcio viene dato “arbitrariamente” diventa roulette, ma se segue la logica di darlo alla squadra che introduce (e se l’arbitro resetta senza aver ravvisato alcuna infrazione la palla rimane alla squadra che introduce) può avere una sua logica… non ho capito se è così che funziona, mi parrbbe però logico, perchè in caso di resettaggio diverso, per cause individuabili, l’arbitro deve dare punizioni o girare la mischia… è chiaro che la mischia più esperta o smaliziata è comunque avvantaggiata, ma dopo due fasi statiche secondo me velocizzare un po’ va bene…

      • Stefo 22 Aprile 2016, 09:34

        mistral anche nel caso che la palla vada a chi introduce “a meno che” non ha senso, l’arbitro puo’ continuare a non vedere quelle astuzie e furbizie e sbagliarsi.
        Per me cosi’ di fatto cosi’ per me si sta dersposnabilizzando di nuovo gli arbitri tanto quanto permettendogli di chiamare il tMO ogni 2×2, gli si sta dicendo che non e’ importante che impararino meglio le situazioni in mischia ordinata, ancor meno gli stai dando strumenti (pagare ex piloni di fama internazionale che spieghino le astuzie e le furbizie e cosa tener d’occhio per esempio) per farlo e quindi migliorarsi ma in caso gli dai un “salvagente” regolamentare cosi’ che se non capisce ha una maniera per saltare.
        L’unica logica e’ quella del: la mischia non la capiamo e pensiamo che qui in USA per il nostro target di pubblico non sia “bella” quindi cerchiamo di raggirare il problema.
        Cosi’ e’ come la vedo io, ma io sono un ex pilone ed me la msichia piace e mi son anche rotto di vederla bistrattata perche’ quelli che si avvicinano al rugby non la capiscono.
        Nessuna log

        • mistral 22 Aprile 2016, 09:53

          Stefo, capisco (e condivido) l’amore per le fasi statiche del gioco, fasi che caratterizzano il rugby rispetto ad altri sport, ma è anche vero che una certa “diseducazione” è sopravvenuta negli anni, vuoi per esigenze televisive, vuoi per ignoranza di base e dei giocatori e a volte degli arbitri stessi, e la mischia chiusa è diventata oggi un episodio oper amatori del genere, un po’ come un buon vino importante è amato da relativamente pochi, ma non ne puoi bere a volontà… la deresponsabilizzazione: è già in atto, alcuni richiedono il secondo arbitro in campo (a questo punto due pesi e due misure?) il ricorso al TMO è eccessivo (anch’io l’ho ripetutamente detto e scritto), lo spettacole “deve” premiare sulla tecnica e sulle regole… si chiede gioco aperto, veloce, mete, si criticano da più parti le squadre che affrontano la partita arroccandosi, ma come avviene negli scacchi ed in guerra puoi adottare una strategia “lampo” o una di logoramento, tutte e due insieme credo sia difficile se non impossibile… e quindi, senza enfatizzare ma cercando di capire, se per il “mercato” USA un parziale adattamento del gioco chiuso alle esigenze di velocizzare è applicato, può essere visto come un modo per avvicinare maggiormente la gente al rugby, e poi la cultura si acquisisce nel tempo… certo, è anche possibile una 2degenarione” generale verso comportamenti più semplici, ma secondo me più entreranno nello spirito del gioco e più, forse, impareranno ad apprezzare anche le fasi statiche…

          • Stefo 22 Aprile 2016, 10:45

            mistral vedi io non capisco l’adattamento per avvicinare gente al rugby…io non guardo il cricket o il baseball e dico “si carini pero’ si dovrebbe cambiare a b e c se non e’ noiosetti”, se ad uno nn piacciono le mischie ad un certo punto amen, stesso se non piacciono ruck o lineout…mi sta molto ma molto sui coglioni che per andare a caccia di queste persone si cerchi di modificare cose che fanno parte della natura del gioco. Entrino loro nella cultura di questo sport non lo sport si adati a loro, mi spaice, saro’ un purista ma la cosidetta “spettacolrizzazione” la trovo una cosa insopportabile e tra le altre cose come concetto molto vago perche’ soggettivo…per uno spettacolare e’ una aprtita con 10 mete per un altro magari sono altre cose.

            Si vuole mettere a posto la mishcia?Si educhino gli arbitri a dovere e si richieda intransigenza su alcuni aspetti come era successo inizialmente con la nuova chiamata per l’introduzione, si abbia in studio nelle partite trasmesse uno che sappia spiegare, si metta nel programma della partita che si vende allo stadio spiegazioni…e’ un problema di “ignoranza”?Si educhi allora non si getti la spugna e si cerchi di eliminarla.

          • mistral 22 Aprile 2016, 10:51

            dai, non esagerare, non hanno mica introdotto il passaggio alla mano in avanti 🙂 il concetto di “spettacolarizzazione” deve esserci, se non c’è il pubblico per chi giochi, per te stesso?… come disse un famoso “assessore”: fatti, non pugnette! 😉

          • Stefo 22 Aprile 2016, 11:06

            mistral per me la mishcia e’ una delle parti che costituiscono l’anima del rugby.

            Spettacolarizzazione: estremamente soggettivo. Tu definisci cio’ che e’ spettacolare per te. Io definisco cio’ che e’ spettacolare per me, altri 48 utenti fanno la stessa cosa e vedrai che potremo pubblicare “50 shades of spectacular rugby” 🙂

            “L’americano medio” trova spettacolare il baseball io lo guardo se alle 2 di notte son sveglio al posto di contare le pecore…e funziona ogni volta 🙂

            Ultima cosa…dove metti la linea di demarcazione tra cambio che accetti e cambio che snatura lo sport? Per me questo snatura, mia opinione.

          • sentenza 22 Aprile 2016, 11:40

            Se la mischia è parte irrinunciabile che sia fatta funzionare. Perché se resta com’è, crolla-gira-resetta 3-4-5 volte, ha avuto ragione Walter Camp a toglierla. Se si vuol mantenere, mi pare ovvio, l’ingaggio e la contesa della palla bisogna inventare qualcosa per impedire proprio fisicamente che possa crollare o girare. Una “regola” come si vede non basta, finisce sempre con una punizione più o meno data a caso contro uno o l’altro. Una possibilità è quella di alargare il pack, “staccare” gli avanti uno dall’altro, perché il pack è di fatto ingovernabile sia dall’arbitro che dagli stessi giocatori.

          • Stefo 22 Aprile 2016, 11:50

            sentenza per 6 mesi con la nuova chiamata e rigidita’ sul bind e non l’ “hit”, rigidita’ sull’introduzione dritta si erano visti miglioramenti netti…le regole per avere mishcie fatte bene ci sono te lo assicuro, basterebbe pretendere rigidita’ al riguardo e dare agli arbitri gli strumenti nel senso comprensione di astuzie e malizie maggiore con una migliore “educazione” fatta da chi quelle astuzie e malizie le usava fino a ieri.

          • sentenza 22 Aprile 2016, 12:39

            Ma alla fine si tratta sempre di dare una punizione, non è far funzionare la mischia ma l’ammissione che non funziona.

          • Stefo 22 Aprile 2016, 12:54

            No sentenza, e’ di farla funzionare invece!

          • sentenza 22 Aprile 2016, 13:25

            Farla funzionare per me vuol dire che la palla deve uscire da una parte o dll’altra e la mischia non deve crollare ne girare. Può darsi proprio che la soluzione possa essere solo qualcosa di “rigido” da mettere fra i 2 pack che impedisca entrambe le cose.

          • Stefo 22 Aprile 2016, 13:38

            Si sentenza quello e’ il funzioanre e se le regole fossero applicate come per un periodo brevissimo di tempo e’ successo lo si vedrebbe perche’ avveniva

    • Hullalla 22 Aprile 2016, 09:34

      Ho l’impressione che il calcio libero, in assenza di scorrettezze, venga assegnato a chi introduce.

      • Stefo 22 Aprile 2016, 09:36

        Risposto a mistral, non mi piace, e’ una via di uscita facile per l’arbitro.

        • malpensante 22 Aprile 2016, 10:12

          No scrum, no XV. Io credo che dopo le Olimpiadi il 7s volerà e le distanze tra i due codici si allargheranno, così da evitare le tentazioni di condire le fragole con l’aceto e gli anolini con la panna.

          • mamo 22 Aprile 2016, 10:37

            Ciao Mal,
            “No scrum, no rugby”, per me.
            Non conosco sifficientemente il seven per giudicarlo con cognizione si fatto. A vederlo, per quanto l’ho visto, é spettacolare (mi piace tantissimo) cosí come lo é il beach rugby, ma a mio avviso é un altro sport cosí come il Volano é diverso dal tennis e il beach volley dalla pallavolo.
            Con ció non dico assolutamnte che non sia uno sport nobilissimo e son felice che sia entrato nelle Olimpoadi.
            Personalmente non ho mai apppggiato la spalla in una mischia chiusa ma, forse anche per questo, ribadisco che “no scrum, no rugby”.
            Per risolvere il problema dei tempi morti, degli infiniti reset, sono schierato con chi urla “una botta e via”. Teoppe regole.

          • gsp 22 Aprile 2016, 11:22

            ma se semplifichi troppo la mischia, allora fai il league, che e’ rugby anche quello.

          • malpensante 22 Aprile 2016, 11:26

            Il 7s secondo me ha praterie davanti come sport a sé, se vogliamo considerare “codice” un eufemismo. Io lo considero un termine adeguato e la penso come Stefo sulla menata della “spettacolarizzazione”. Io vedo stadi mediamente abbastanza pieni per il XV dove a rugby si gioca bene, dove è radicato e credo il problema non sia farlo diventare un’altra cosa ma alzare il livello medio di chi lo gioca, di chi lo arbitra e di chi lo gestisce. Non è che la FIFA si ponga il problema di ibridare calcio a 5 e pallatonda, o la FIVB volley e beach. Se a uno non piacciono le mischie, ci sono league e 7s. Quando mi capita di fermarmi in Irlanda il giorno giusto, spesso vado a vedere il gaelico, e mi diverto. L’ultima cosa che mi viene in mente è che se assomigliasse un po’ di più al XV mi piacerebbe di più.

          • malpensante 22 Aprile 2016, 11:30

            * dimenticavo la cosa più importante, il numero dei praticanti. Il baseball fa dormire chi non lo ha giocato e delirare quelli che in cortile erano magari delle sciagure con mazza e guanto ma sanno cosa cazzo veda l’arbitro per decidere uno strike o un ball.

          • mamo 22 Aprile 2016, 11:51

            Mesi fa ho trovato un video, credo su youtube, che – con le immagini di repertorio di grandi scontri fra gandi squadra- faceva ben vedere l’evoluzione del gioco in chiusa.
            Beh, vedere che chiamata la mischia, le due si affrettavano (persino di corsa – se si può chiamare corsa quella dei piloni e delle seconde di un tempo) e scalpitavano per ingaggiarsi, poi un colpo (non per forza dannoso) e cadere era un’onta, beh..beh.. .
            Quanto al XIII é vero che é rugby ma abbiamo molte ma molte meno occasioni di vederlo. Quasi nessuna.

          • mamo 22 Aprile 2016, 17:31

            Eccolo.
            Per me vale la pena guardarlo.

            http://youtu.be/XOg7aR5sHts

  4. chetristezza 22 Aprile 2016, 09:09

    Complimenti a Filippo
    Però dire che sia meglio di mbanda’ mi sembra troppo!!!

    • western-province 22 Aprile 2016, 09:24

      soprattutto non c’entra niente

      Grande Ferrarini e ottimo giornalista

      Anche se a Stefo non piace la storia dei 2 reset, è pur vero che gli USA hanno l’intelligenza di capire come fare a rendere godibile un prodotto al proprio pubblico; e sicuramente la federazione spingerà perchè venga favorito un certo tipo di gioco che favorisca la velocità e lo sviluppo di tecnica individuale; anche in NBA (una volta di sicuro) le regole sono diverse rispetto al basket europeo e quando si incontrano con le regole europee non mi sembra che sfigurino

      PS per la FIR: ma introdurre qualche regoletta per velocizzare il gioco in Italia no eh? 🙂

      • Giovanni 22 Aprile 2016, 10:43

        Per “rendere godibile un prodotto al proprio pubblico” gli americani tendono a semplificarne le regole. E’ il motivo per cui, da una costola del rugby, nacque il football. L’americano medio viene trattato come un bambinone, non troppo sveglio, che si entusiasma per boiate tipo il pupazzone emblema del proprio club o le musichette di sottofondo e non vuole applicarsi troppo a comprendere lo spirito del gioco che sta seguendo, l’importante è divertirsi con gli effetti speciali e vedere tante mete/gol/canestri/touchdown ecc. La NBA si è ridotta ad un circo degno degli Harlem Globetrotters, dove si spara da tre punti come al tiro al bersaglio e si gioca alla “alzata con schiacciata”: del gioco di SQUADRA entusiasmante degli anni 80 resta poco o nulla. Tempo un paio d’anni ed avranno stravolto anche le regole del rugby union di casa loro.

        • Silverfern 22 Aprile 2016, 11:07

          Sono sempre molto d’accordo con i tuoi commenti, Giovanni; in questo, se mi consenti, dissento solo sulla parte finale: è pur vero che lo sport negli USA è inteso come divertimento (…lo vogliono far credere, in realtà è l’ennesima vetrina che invita a spendere money…), ma quando cominciano i Play Offs, di qualsiasi disciplina, finisce la commedia e si comincia sul serio.
          Non esiste nulla di più intenso e combattuto di una serie P.O. della NBA.
          Poi ti do ragione che la regular season inframmezza schiacciate spettacolari agli sbadigli.

          • Giovanni 22 Aprile 2016, 11:24

            Come disse un grande ex-allenatore “i playoff sono un altro sport”. E comunque la qualità del gioco è peggiorata parecchia, individualizzandosi molto più. Per restituirgli dignità bisognerebbe indietreggiare l’arco ad 8 metri (cancellando i tiri dagli angoli) e proibire i passaggi al di sopra dell’anello.

          • sentenza 22 Aprile 2016, 12:11

            Una volta erano proibiti, almeno per la FIBA.
            Comunque il football è nato non tanto per semplificare ma per far funzionare qualcosa che già allora evidentemente non funzionava: sempre la mischia. Dire che questo ha “semplificato” non mi pare esatto. Semmai è proprio il contrario, la conseguenza dell’eliminazione della contesa è che si è dovuto inventare qualcosa per alternare il possesso palla, cioè i down-yard da guadagnare (quindi paletti e catena per misurare) che è una cosa fondamentale da sapere a priori per capire il gioco.

          • Giovanni 22 Aprile 2016, 12:16

            Veramente il football ha eliminato anche i lineouts e le ruck: non appena il giocatore placcato finisce a terra, si resetta tutto. In pratica eliminazione di tutte le fasi statiche: può piacere o meno (de gustibus), ma è altro sport.

          • sentenza 22 Aprile 2016, 12:33

            Se il meccanismo è quello dei down non c’è più bisogno delle fasi di contesa. Al massimo si può strappare la palla o recuperarla se persa. Comunque è innegabile che sia il football che il League sono nati da quello stesso “problema”: la mischia così com’è non funziona. Sarei solo curioso di sapere se Walter Camp l’ha eliminata immediatamente oppure prima ha provato altre soluzioni concludendo che non risolvevano. Perché altre soluzioni che non hanno risolto nulla sono esattamente quello che si è fatto più volte negli ultimi anni cambiando le chiamate. Evidentemente servono soluzioni più radicali per far funzionare l’ingaggio fra 2 pack di 8 giocatori. Se esistono.

          • malpensante 22 Aprile 2016, 12:45

            Il League è nato per il professionismo, con le stesse regole del XV. Il cambio di regole è avvenuto progressivamente nel tempo. Il Football è nato per conto proprio, prima e già con regole originali.

          • Giovanni 22 Aprile 2016, 12:52

            @sentenza: ed il passagio in avanti…? Secondo me gli americani hanno voluto modellarsi un gioco sulle proprie esigenze. Buon per loro, ma noi preferiamo il rugby.

          • sentenza 22 Aprile 2016, 12:53

            Palla, il football è nato direttamente dal rugby e per quel motivo.

            https://en.wikipedia.org/wiki/Walter_Camp

          • sentenza 22 Aprile 2016, 12:56

            Il passaggio in avanti è stato introdotto dopo e legalizzato nel 1903, mi pare. E per risolvere un altro problema che ha il rugby, la prevedibilità, come detto da Wayne Smith che ha come noto perfino proposto la stessa soluzione: introdurlo anche nel rugby.

          • sentenza 22 Aprile 2016, 13:07

            L’altra conseguenza “diretta” dell’eliminazione della mischia è stata il permesso di bloccare il difensore. Cioè allacciando alla storia dell’altro giorno che le sostituzioni libere farebbero giocare solo quelli grossi (la cazzata del secolo, anzi del millennio), invece è proprio vero che se si elimina la mischia non c’è più bisogno di quelli grossi e pesanti che spingono per conquistare palla.
            Allora se si vogliono tenere anche quelli grossi cosa gli si fa fare? Gli si fa aprire la strada a quelli piccoli e veloci che portano la palla. E anche il football è rimasto uno sport per tutte le taglie fisiche.

          • Giovanni 22 Aprile 2016, 13:34

            Ah un divertimento mai visto assistere ad uno che lancia o passa la palla al runner e tutti gli altri che si prendono a spintoni. In pratica un gioco per sole tre persone in campo.

          • sentenza 22 Aprile 2016, 13:40

            Bravo hai capito tutto. Perché secondo te giocare significa solo avere la palla? E perché non ne danno una a ogni giocatore come nella ginnastica ritmica?

          • Giovanni 22 Aprile 2016, 13:54

            A te diverte quella roba? Bene, a me no. Ti risulta che qualche europeo stia cercando d’imporre agli americani di cambiare le regole del loro football…?

          • sentenza 22 Aprile 2016, 14:17

            Il punto è proprio che nessuno ha imposto al rugby tutti i cambiamenti che ha fatto negli ultimi 20 anni. Li vogliamo elencare? Li ha fatt da solo.
            E quello che vedo io è che sono quasi tutti cambiamenti che lo fanno avvicinare di più al football. La più clamorosa non è neanche la proposta di Wayne Smith, ma quando ho visto l’arbitro chiamare i comandi alla mischia “bassi-tocco-ingaggio” con voce stentorea uguale al QB.
            Ho subito pensato “ma perché bassi-tocco-ingaggio? Facciano direttamente down-set-hut.” Infatti poi hanno messo bassi-tocco-via.

            La mia impressione è che ci sia una sorta di “evoluzione naturale e inevitabile” che porta a determinati cambiamenti. E’ sempre anche la storia delle protezioni. Qualcuno arriva prima, qualcuno arriva dopo, qualcun altro MOLTO dopo, ma alla fine si arriva sempre tutti lì.

          • Giovanni 22 Aprile 2016, 14:35

            Evoluzione o involuzione…?
            “alla fine si arriva sempre tutti lì”, anche a te piace la società del pensiero unico…?

          • sentenza 22 Aprile 2016, 14:58

            No, perché ci possono essere molti modi per fare una cosa. Esempio ancora una volta le protezioni. Non è che per evitare le fratture al volto si può usare solo il casco da football. Si possono usare anche quelli da moto, hockey, boxe, ecc… escluso quello attuale da rugby perché non è efficace. Il punto è se si decide o no che “è meglio” evitare le fratture al volto e tutto ciò che si può evitare oppure no perché “snatura”. Uguale per la meccanica del gioco.
            E’ sempre la storia del cercopiteco che resta bello fermo sulla sua pianta o quella dello scorpione che morde la rana anche se poi affoga pure lui.

          • Giovanni 22 Aprile 2016, 15:10

            Sulle protezioni sfondi una porta aperta. Così come son d’accordo sul tutelare la salute e l’integrità dei giocatori. Sulle regole invece, credo che prima d’introdurre modifiche ne vadano considerate le conseguenze sul gioco e poi vadano adeguatamente testate.

          • sentenza 22 Aprile 2016, 15:52

            Che vadano considerate le conseguenze e quindi provato non ci piove. Che ci sia l’esigenza di far funzionare la mischia e che le modifiche fatte finora non abbiano risolto, non ci piove anche.
            Che il sotterfugio è poi diventato di farne il meno possibile anche quello è evidente. E quelli grossi allora stanno in campo per nulla, 2 mischie a partita?

          • malpensante 22 Aprile 2016, 18:49

            Le palle le racconterai tu, tra una sentenza e l’altra.
            Il XIII è nato nel 1895 dalle contee del Nord dove a rugby giocavano i poveracci e non si potevano permettere il dilettatismo come a Sud dove giocavano i benestanti. E fino al 1907 si è giocato a XIII con le stesse regole del XV, compreso la squadra di quindici. Il football è nato negli anni ’60 e subito con reole proprie, tanto è vero che già nel 1885 gicavano a 11. Quindi:
            – il League è nato per il professionismo
            – il Football è nato prima, e con regole proprie.
            Punto.

          • sentenza 22 Aprile 2016, 23:16

            Sto parlando del football, come da link. Non è vero che è nato per conto proprio con regole originali, ma mi pare sia scritto chiaramente che era rugby e la cosa da cui ha iniziato è l’eliminazione tout court della contesa in mischia. Non è iniziato permettendo il passaggio in avanti o obbligando a giocare con casco e paraspalle, cose venute dopo e molto dopo.
            Vuol dire che il problema c’era anche allora. E siccome so anche che la prima partita “di rugby” fu giocata da un college nel 1872 con la McGill university di Montreal (cioè il rugby è arrivato in usa dal Canada, e addirittura “a loro insaputa” perché pensavano di dover giocare “a football” nel senso di calcio e non “a rugby”, se ne sono accorti vedendo sti canadesi correre con la palla in mano) e Camp ha proposto il cambiamento nel 1880, vuol dire che ci ha messo 8 anni massimo per accorgersi del problema e introdurre la sicuramente drastica soluzione, ma che altrettanto sicuramente ha risolto il problema. Invece tutte le modifiche introdotte finora non hanno risolto. L’arbitro che chiama come il qb non riesce a impedire che la mischia giri o crolli.

          • malpensante 22 Aprile 2016, 23:35

            Non hanno risolto quello che non dovevano risolvere: il rugby senza la conquista del pallone con contesa, non è rugby. E’ un altro codice, XIII o 7s. O proprio un’altra roba, come l’NFL. Football e rugby non hanno nessun punto di contatto, a meno che anche il tennis e il volley non si assomiglino per via della rete.

          • sentenza 23 Aprile 2016, 00:41

            Se lo dici te che non ha nessun contatto… la storia dice che uno deriva dall’altro, è incontestabile. Se il volley deriva dal tennis non lo so, bisogna chiederlo sempre agli americani perché so che quello si che l’hanno inventato loro.
            Però non mi pare che ci siano molti tennisti che giocano anche o passano alla pallavolo e viceversa.
            Invece ci sono molti che passano da football a rugby e viceversa, o addirittura li praticano contemporaneamente (toh, un nome del tempo che fu che mi viene in mente è Bigliardi, tu a parma dovresti averlo conosciuto).
            E sicuramente è perché non hanno nessun punto di contatto, assolutamente… quando mai?

  5. cammy 22 Aprile 2016, 09:16

    Potrebbero adottare alcune di queste regole nella nostra Eccellenza.. magari è la volta buona che s’impara a passare una palla..

    • San Isidro 22 Aprile 2016, 17:37

      la regola dei 5 secondi in ruck fu introdotta come regola sperimentale per la prima volta proprio nella nostra Eccellenza, ma tutta questa velocizzazione del gioco non l’ho vista…

  6. berton gianni 22 Aprile 2016, 09:33

    Tre corner, rigore ?
    Invece delle rimesse attuali, l’arbitro alza la palla a due, come nel basket…
    ( sarebbe la volta buona che Big Ice non fa più danni…).

    • Giovanni 22 Aprile 2016, 10:44

      Bravo gianni, hai subito inquadrato il problema…

    • sentenza 22 Aprile 2016, 12:18

      Solo che anche nel basket tendono a eliminare le palle contese, dopo la prima danno possessi alterni, si vede che anche loro non riescono a farla funzionare uno contro uno. Figuriamoci se funziona 8 contro 8.

  7. M. 22 Aprile 2016, 09:54

    Mmazza 2 reset e calcio libero, ok lo spettacolo ma lo spirito dello sport dovrebbe restare…

    • Giovanni 22 Aprile 2016, 10:45

      E’ inutile parlare di “spirito dello sport” agli yankees: per loro conta sempre e solo il business.

      • sentenza 22 Aprile 2016, 12:50

        Mi devi spiegare se il risultato dello “spirito dello sport” che dici tu è rifare la mischia 5 volte, che spirito è?

        • Giovanni 22 Aprile 2016, 12:56

          Se non gli piace la mischia, hanno già il football o possono riprendere le regole del league. Che la mischia sia una fase critica siam tutti d’accordo. Ma non credo che per risolvere il problema basti lanciare la “moneta per aria”.

          • sentenza 22 Aprile 2016, 13:36

            Infatti io dico che bisogna trovare una soluzione che funzioni mantenendo quali punti fermi? Solo la contesa della palla? Anche la spinta di un pack di 8 giocatori legati fra loro?

            Perché se sono gli spettatori che devono farsi piacere il rugby così com’è, non si capisce perché sono stati fatti tutti i cambiamenti degli ultimi 20 anni, non solo in mischia. Se è nato perfetto doveva restare com’era nel 1823.

          • Giovanni 22 Aprile 2016, 14:01

            Tutti gli sport hanno ricevuto modifiche nel corso della propria storia. Ma modernità non è per forza sinonimo di miglioramento. Guarda il volley: il cambio-palla è stato abolito per venire incontro alle esigenze televisive. Ne è stata cambiata la natura, secondo cui bisognava conquistarsi il punto grazie alla difesa (cioè fermando l’attacco altrui). Oggi invece basta prendere 2-3 punti di vantaggio, grazie ad errori altrui e sei quasi certo di far tuo il set.

          • San Isidro 22 Aprile 2016, 17:54

            scusa @Giovanni, ma nel caso non si “lancierebbe la moneta per aria”, dopo due reset il calcio libero va alla squadra che aveva diritto all’introduzione, io personalmente, come detto sotto, porterei i reset a tre, ma nel principio non la vedo una così drastica…

          • Giovanni 22 Aprile 2016, 19:07

            Per quale motivo premiare chi introduce e penalizzare gli altri, quando non hanno commesso alcuna infrazione?

          • San Isidro 22 Aprile 2016, 20:04

            più che penalizzare sarebbe un modo di riprendere il gioco (anche a seguito di un mark si riprende con un calcio libero) dopo che la mischia crolla varie volte, due reset mi sembrano pochi, ma dopo tre per me ci starebbe come regola e troverei logico far ripartire la squadra che stava introducendo, proprio perchè non c’era fallo si ridà il possesso a chi già aveva guadagnato la mischia ordinata, tra l’altro con il calcio libero puoi anche richiedere la mischia…

  8. Hrothepert 22 Aprile 2016, 09:57

    Dai in mano un sport ad uno yankee e, se va bene, lo trasformera in uno…show e se va male in un..circo equestre!!!!

  9. leone64 22 Aprile 2016, 10:08

    In eccellenza la regola delle 2 mischie e poi palla a chi introduce, senza falli, sarebbe un toccasana. Così vedremmo giocare la palla più spesso. Invece un tempo effettivo di 15 minuti per tempo.

    • malpensante 22 Aprile 2016, 10:16

      In mischia, in Eccellenza si gioca un altro sport anche rispetto alla A. Lo stesso arbitro: da una parte anche solo per arrivare tutti sul punto e cominciare ci sta una sigaretta e un caffè, dall’altra, se il pilone scivola, nel dubbio che lo faccia apposta calcio contro.

      • Emy 22 Aprile 2016, 10:18

        Verissimo!!! Infatti mi risulta, e non solo per questo, che il minutaggio di palla in gioco della A sia assai più alto di quello dell’Eccellenza.

        • San Isidro 22 Aprile 2016, 17:58

          è vero e questo lo si nota anche dal vivo…

          • malpensante 22 Aprile 2016, 18:51

            Da morti si è distratti da altre incombenze. 🙂

    • San Isidro 22 Aprile 2016, 17:56

      concordo @leone, anche se, come detto, porterei i reset a tre…

  10. Emy 22 Aprile 2016, 10:16

    A me l’adattare le regole ad un pubblico nuovo di zecca che si vuol cercare di conquistare sembra solo pura intelligenza. Hanno varato un campionato nuovo e mai esistito prima, l’intento è quello di provare a creare attenzione, pubblico e un movimento, sanno di avere a che fare con un bacino di fans potenzialmente enorme ma anche assai abituato allo sport e che può scegliere tra una gamma sconfinata di discipline da seguire. Soprattutto, un pubblico geneticamente abituato a vivere l’evento sportivo e un campionato come divertimento, competizione assoluta e selezione.
    Peraltro, il calcio libero dopo 2 reset non mi sembra neanche una cosa così scandalosa: mica hanno levato la mischia, ma solo cercato un sistema per tagliare tempi morti.
    Well done and good luck!

    • gsp 22 Aprile 2016, 10:24

      Condivido il principio in pieno.

    • Giovanni 22 Aprile 2016, 10:49

      Ok, ma non lo chiamino più rugby allora.

      • Emy 22 Aprile 2016, 12:03

        Che esagerazione: mica hanno tolto la mischia o deciso di giocare in 16.
        Quando fanno esperimenti vari Downunder mica si lamenta nessuno.

        • Giovanni 22 Aprile 2016, 12:19

          I downunder praticano il rugby dalla fine dell’800.

    • Stefo 22 Aprile 2016, 10:50

      Emy allora domani dicono che cosi’ com’e’ la ruck rallenta troppo e cambiamo anche quello, che i lineout son troppo incasinati e cambiamo anche quello…dove metti la linea di demracazione tra “intelligente” e “snaturare”?Estremamente soggettivo con il problema che piu’ allarghi il target piu’ andrai a caccia le soluzioni “intelligenti” per “pettacolarizzare”.
      Sullo specifico, gia’ oggi con alcunia rbitri c’e’ poca comprensione delle mishcie e diventa un po’ casuale, vedi te se gli togli la responsabilita’ di dover arrivare ad una situazione o di fallo o di mischia risucita come andra’, dai ad alcunia rbitri l’opzioni dopo due reset puoi dare calcio libero a chi introduce a meno che e vediamo come va.

      • Stefo 22 Aprile 2016, 10:54

        Ah e ovviamente dai alle squadre ed ai tecnici di mishcia la possibilita’ di preparare e giocare su questa opzione…con arbitri che a quel putno saranno ancora meno capaci di capire la mischia perche’ hanno il salvagente.

      • Emy 22 Aprile 2016, 12:05

        Quando lo faranno, ne potrai parlare. A me ora come ora sembrate in tanti un tantino esagerati: non hanno cambiato nessuna base del gioco ma solo introdotto una regola per togliere i tempi morti.

        • Stefo 22 Aprile 2016, 12:55

          Emy opinioni personali a me sembra gia’ snaturante!

      • malpensante 22 Aprile 2016, 12:54

        Però nel caso specifico sono abbastanza d’accordo con Emy, credo che un cambio sperimentale come questo sia modesto per dove viene applicato, e dove secondo ci potrebbe anche essere la difficoltà di trovare abbastanza quaterne e tmo “scafati” e competenti. Non credo che un test come questo, applicato nell’appena nato campionato nordamericano comporti un peso specifico particolare. Fosse una proposta downunder, mi preoccuperei di più. Prime legnate che prenderanno in campo internazionale da squadre di ranking peggiore, o asfaltate da quelle tipo noi, gli passeranno le fregole primaverili.

  11. Giovanni 22 Aprile 2016, 10:53

    “Americanata”: (spreg.) azione, comportamento caratterizzati da un gusto ingenuo di grandiosità e di esibizione, quale si suole attribuire agli americani. (da Garzanti Linguistica online).

    • Giovanni 22 Aprile 2016, 11:07

      scherz. o iron. Azione, impresa fatta con grandiosità esagerata e ostentata.
      Bizzarria di dubbio gusto: “quello spettacolo è pieno di americanate”. (da Hoepli online)

    • sentenza 22 Aprile 2016, 16:12

      Quindi la haka che cos’è se non la massima americanata? Però a quanto pare è la cosa più caratteristica e “vendibile” del rugby. Non si guardano le partite che sono noiose con tutti sti reset. Si guarda la haka con le sportivissime facce dei giocatori e via a fare altro.

  12. narodnik 22 Aprile 2016, 10:57

    lo sapevo,manco hanno iniziato gia’ cambiano le regole,gli americani non si smentiscono mai

  13. mistral 22 Aprile 2016, 10:59

    mi pare che ci si stia schierando, come sempre su due scuole di pernsiero: la purista e l’evoluzionista… ma il rugby non è per sua natura “statico”, e banalizzo: ci si dimentica che fino a relativamente “poco” tempo fa il calcio diretto fuori dai 22 lo si andava a giocare dove usciva, e ora si torna indietro al punto di calcio?… e perchè si è modificata la regola se non per evitare i calcioni alla viva il parroco e avanti e indietro per il campo per delle mezz’ore?… è sopravvivenza della specie, adattamento, e forse anche miglioramento del gioco alla fin fine…

    • Giovanni 22 Aprile 2016, 11:04

      Gli europei modificano per affinare il gioco, gli americani per vendere biglietti e spazi pubblicitari.

      • Silverfern 22 Aprile 2016, 11:09
      • gsp 22 Aprile 2016, 11:15

        non la vedo come una cosa negativa giovanni. si puo’ fare in modo di non snaturare il gioco. Pero’ l’attenzione al prodotto finale ed al pubblico che lo compra va presa sul serio.

        • Giovanni 22 Aprile 2016, 11:19

          L’importante è rimanere noi stessi, cioè europei.

        • Stefo 22 Aprile 2016, 11:38

          gsp il problema e’ che tutto molto soggettivo, dove metti la linea tra cambio accettabile e che snatura? E se una parte di zoccolo duro smette di seguire perche’ lo trova snaturare?Prendi nuovo pubblico e ne perdi di vecchio…perche’ devo cambiare le regole per i nuovi?Perche’ non si adattano loro informandosi?Nessuno cambia il cricket vero per esempio, ma anni fa hanno creato una costola chiamato Twenty20 per i nuovi…vogliamo creare un altro sport?Ben venga ma allora si faccia quello senza nascondersi dietro paroloni vuoti di significato come spettacolarizzazione!

      • Emy 22 Aprile 2016, 12:25

        Chiamali scemi. E comunque questa pretesa “purezza” europea mi pare un filino esagerata. Nel rugby c’è sempre e da sempre un’assoluta diffidenza da parte di molti verso il nuovo o anche solo verso qualcosa che va fuori da quelli considerati come i sacri canoni, incluse le maglie attillate e senza colletto e lo scandalo delle maglie rosa e a fiori dello Stade Français, nonchè gli AB con lo sponsor sulla maglia. Con buona pace di tutti, il rugby cambia e viene cambiato di continuo: gli americani vogliono cercare di togliere i tempi morti di mischia per costruirsi un pubblico, una partita di Premier è stata giocata a NY e l’ultima di Championship sarà a Londra, così come la finale del Top14 a Barcellona. Intanto, Downunder, sperimentano continuamente nuove regole e poi ce le ritroviamo anche da noi.
        A me non piaceranno mai i nuovi tempi della mischia, perchè mi piaceva il vecchio ingaggio, mi piacevano i placcaggi a ribaltare che non si possono più fare, una volta i piloni avevano la pancia e le ali pesavano 70 kg, e si stava meglio quando si stava peggio.
        Se loro riusciranno ad avvicinare audience (e soldi) limitando i reset (e, ripeto, non abolendo la mischia o giocando in 16 o chissà che altro), tra non molto tempo anche gli AB e il resto del mondo giocheranno “all’americana”, con buona pace di tutti gli scandalizzati.
        A proposito di tempi morti: sbaglio o da noi da un po’ c’è qualcosa per cui il tizio col fischietto grida “usala” e lo stesso tizio conta le “fermate” della maul? Dove sta tutta sta differenza con la questione dei due reset?

        • Giovanni 22 Aprile 2016, 12:38

          Evviva il mondo “stars&stripes” ed il pensiero unico. Money rules, all the rest can’t count.
          P.S.: le maglie attillate fanno schifo e quella dello Stade Francais continua ad essere ridicola, anche se sono campioni di Francia.

          • frank 23 Aprile 2016, 04:11

            Le maglie attillate fanno schifo se hai tette e panza

        • Stefo 22 Aprile 2016, 12:59

          La vediamo diversamente, amen.

        • Stefo 22 Aprile 2016, 13:03

          Una cosa prto’ Emy, la posizione pero’ che si ai cambiamenti giustificati nel sacro nome dell’audience porta alla domanda di dove metti la linea di demrcazione cui non hai risposto, perche’ e’ una domanda soggettiva…senza voler etichettare nessuno per purista parruccone o snaturatore del gioco ma si pone la quesitone del dove e’ il limite.

          • Emy 22 Aprile 2016, 13:46

            E come fai a definire una linea di demarcazione? Sai anche tu che il rugby, inevitabilmente, da quando è pro segue la scia dello spettacolo e dell’audience: dalle maglie attilate e tecniche al posto delle magliettone di cotone da 2 kg col colletto alle ali da 100 kg con tempi da centometristi olimpionici e piloni da 120 kg senza un filo di grasso che possono portare avanti la palla come delle terze, il rugby è cambiato e continua a cambiare. La linea di demarcazione può riguardare gli aspetti atletici, quelli tattici e quelli tecnici e di regolamento, ma come fai a metterla?
            Io amo la mischia, la amo profondamente e per me 80 minuti di testate e maul sono l’essenza del rugby e me li guarderei senza annoiarmi neanche un secondo, ma capisco che un pubblico più ampio e magari, in parte, più “superficiale” si diverta di più a veder filare la palla di continuo, in un gioco che di suo non ha la melina ma dove le fasi statiche sono le uniche parti in cui si può provarla. Detto questo, nello specifico di questa regola USA non trovo scandaloso l’esperimento dei due reset: la mischia rimane ma cerco di eliminare i tempi morti che, involontariamente ma anche volontariamente, può portare.
            Preso atto che i cambiamenti non si potranno mai fermare, il limite credo sia solo il buonsenso: in uno sport pro dove ormai i giocatori giocano e si allenano con il gps nella maglia, non c’è altro in cui sperare.

          • Stefo 22 Aprile 2016, 13:56

            Emy io seprarei i cambiamenti “estetici” come quelli delle maglie a quelli regolamentari per prima cosa.

            “Buonsenso” resta il problema del soggettivismo. Io le mie perplessita’ le ho espresse in maniera precisa=, non la vediamo alla stessa maniera, non voglio farti cambaire idea.

            Prendo una frase che scrivi: “capisco che un pubblico più ampio e magari, in parte, più “superficiale”” apputno “superficiale” ma perche’ bisogna seguire la superficialita’ invece che sperare che si adattino loro?

    • Stefo 22 Aprile 2016, 11:09

      Non e’ la stessa cosa misral, non e’ la stessa cosa e lo sai.
      Non e’ questione di purista o evoluzionista, e’ questione di trovare un modo che non snaturi lo sport. Le nuove regole di ingaggio della mischia vanno in quella direzione e lo andavano fortemente nei primi 6-8 mesi quando agli arbitri era stato detto di essere “puristi” sull’introduzione dritta e stava funzionando, quando si e’ permesos di essere “evoluzionisti” per far finire le mischie piu’ velocemente cosi’ chi introduce se la mette tra un po’ dietro l’8 si son creati i danni.
      Tu reputi questa evoluzione, io la reputo un inizio di snaturamento.

      • mistral 22 Aprile 2016, 11:36

        sono decenni che si “snatura” il rugby, in favore del tipo di gioco cui si fa riferimento, a volte preminado il difensivismo, spesso l’attancantismo arrembante, pensiamo a quello che avviene nelle ruck, all’avanzamanto difensivo sempre al limite e spesso oltre la linea del fuorigioco, all’introduzione storta (e l’hai già menzionata)… la linea di demarcazione tra evoluzione e conservazione è quanto mai labile, in natura come nel rugby, e le regole sono soggette anche a fattori esterni (tipo riprese tv) che piaccia o meno fanno ormai parte integrante, sostanziale e ineludibile del gioco stesso… poi, e qui hai pienamente ragione, la cosa può non piacere, e come hai detto circa il cricket o altri sport “di nicchia” seguiti da milionate di telespettatori, si può tranquillamente cambiare canale e guardare altro…

        • Stefo 22 Aprile 2016, 11:47

          mistral ci sono aspetti modificabili ed aggiustabili ed aspetti che invece riguardano la natura del gioco…la differenza e’ questa.
          La mishcia contesa e’ un aspetto che fa aprte della natura profnda del gioco, il passo dal 2 reset poi via alle uncontested scrums e’ molto breve.

          • mistral 22 Aprile 2016, 11:59

            può darsi, e in questo caso gli “amanti” di tale tipologia di gioco hanno già il XIII, gli altri ritorneranno ad “amare” la mischia quale elemento fondante del XV… dagli tempo, un po’ di fiducia e positività suvvia… 🙂

  14. berton gianni 22 Aprile 2016, 11:14

    Gli statunitensi, se il gioco lo “inventano” loro, sono dei maestri.
    Se lo adottano e/o lo adattano da altri, fanno solo cagare.

    • Giovanni 22 Aprile 2016, 11:19

      Insomma, il gioco NBA è peggiorato parecchio col tiro da tre punti.

      • Silverfern 22 Aprile 2016, 11:22

        Ti ho risposto più su, a proposito di NBA.
        e comunque il tiro da tre punti è nato là e l’abbiamo adottato anche di qua.

        • Giovanni 22 Aprile 2016, 11:26

          Infatti, anche da noi è peggiorato. L’apice del gioco lo si era raggiunto negli anni 80 con un giusto equilibrio tra gioco tattico di squadra, individualità ed atletismo. Negli ultimi 20 anni i secondi due aspetti hanno preso il sopravvento.

          • Silverfern 22 Aprile 2016, 12:09

            negli anno 80 il tiro da 3 c’era già.
            Nasce in ABA fine anni 60.

          • Giovanni 22 Aprile 2016, 12:22

            Si, ma era una variante tattica di gioco. Adesso è diventata la soluzione principale dell’attacco: penetrazione, rotazione difensiva, scarico sul perimetro e tiro. Oppure direttamente tiro, dall’uno-contro-uno.

      • berton gianni 22 Aprile 2016, 11:24

        Imperatore,
        il gioco in Nba lo hanno snaturato da tempo : basti solo pensare all’infrazione di passi, ai tre secondi ormai inesistenti, al palleggio accompagnato, alle sportellate nei contatti.
        Ma se lo sono inventati loro, il basket.
        In tutto il resto del mondo si gioca a pallacanestro…

        • carlo s 22 Aprile 2016, 13:39

          pure il gioco a zona, loro adesso lo hanno adottato ma mi pare sia nato qui in europa. Giusto?

          • Giorgio Brera 22 Aprile 2016, 14:29

            La zona è nata nei college USA. La NBA l’ha subito vietata. Da noi no. Infatti il vero male non è il tiro da 3, ma la zona che rende noioso il gioco. Ma come la eviti?

          • carlo s 22 Aprile 2016, 15:14

            Ah grazie giorno

      • Giorgio Brera 22 Aprile 2016, 13:57

        [quote] Insomma, il gioco NBA è peggiorato parecchio col tiro da tre punti.

        Condivido in pieno. Quando fu introdotto in NBA era per due motivi: 1) certamente per aggiungere un po’ di spettacolo perché ai grandi tiratori non erano riconosciuti i giusti meriti; 2) motivo più importante e valido anche tecnicamente, per aprire le difese che ormai giocavano a zona nascosta in tutti i modi possibili e, anche se c’erano 3 arbitri, la cosa era diventata una barzelletta. Per un po’ di tempo ha funzionato. Il tiro da 3 era diventata una delle soluzioni tattiche tra molte, non necessariamente la più efficace. I tiratori da 3 erano di norma guardie specializzate, piccoline, che uscivano dai blocchi in velocità. Poi naturalmente c’erano i fuoriclasse che avevano anche il tiro da 3 nel repertorio (Larry Bird, Magic e poi lo stesso Jordan). Oggi, ma è così da almeno 15 anni ormai, il tiro da 3 è l’unica soluzione tattica. In Europa, dove la difesa a zona è sempre esistita, l’introduzione del tiro da 3 non ha funzionato. All’inzio i coach dicevano “meglio stare chiusi che tanto le percentuali da 3 sono basse”. Cioè era meglio chiudere l’area e accettare il rischio della bomba. Ora le bombe, dopo un p’n’r, sono la norma. Qualche anno fa ricordo una partita di coppa in cui Siena, quando dominava in Italia, ha fatto 16 tentativi da 3, 0 tentativi da 2, 0 tiri liberi in un quarto. Solo tiri da 3. Una noia abissale. Se ricordo bene alla fine hanno comunque vinto.
        Tutta ‘sta pappardella per dire che nel basket, NBA, NCAA e FIBA, hanno cambiato un mucchio di regole per lo spettacolo o per migliorarsi, tutto condivisibile, ma poi non sono più stati capaci di ritornare indietro o riadattarsi quando i tecnici e i giocatori hanno preso le misure delle novità. Il rugby a 15, lo sport che da sempre è considerato il più tradizionalista, ha intrapreso da almeno 25 anni una strada di rinnovamento incredibile. E’ cambiato enormemente pur cercando, credo riuscendoci, di mantenere lo spirito del gioco. Pensate al professionismo. Il rischio che il cambio delle regole all’americana porti a snaturare il gioco ovviamente c’è, ma il punto è capire se davvero la modifica snatura il gioco e se, quando i tecnici avranno mangiato la foglia, la cura non sarà peggio del male (come il tiro da 3 nel basket). La cosa che noto però è che ormai la mischia ordinata nel R15 è diventata una rarità. In pratica viene usata solo per i passaggi in avanti. Ricorderete tutti che una volta era la norma quando si creva una ammucchiata e la palla non usciva. Mischia alla squadra in avanzamento. Da quando le regole della mischia aperta sono diventate più “fini”, la mischia ordinata non è più così importante. A me piaceva più prima. C’è da dire però che non ricordo un livello di spettacolità nel rugby come quello che ho visto nella ultima RWC. E vedere un tallonatore come Dane Coles che ogni tanto si diverte a fare l’ala non è una americanata. E’ pura goduria rugbystica. Preciso che a me il League non piace granché, mi piace di più vedere Retallick che spazza via 4 avversari in una ruck o che contrasta da solo una maul avversaria: http://blog.onsideimages.com/wp-content/uploads/2015/10/NEWZEALAND_GEORGIA_021015_038.jpg

        • Giovanni 22 Aprile 2016, 14:32

          “non sono più stati capaci di ritornare indietro o riadattarsi quando i tecnici e i giocatori hanno preso le misure delle novità”.
          Faccio un esempio: finale NBA 2014, gara5, terzo quarto: gli Spurs decidono di difendere box-and-one su James, ruotando ad ogni azione d’attacco l’uomo che andrà a marcarlo (Leonard, Ginobili, Parker) di modo da non far stancare troppo uno solo. James pressato va in crisi, richiama il palleggio, si guarda attorno e…occhi atterriti di compagni immobili: nessuno sapeva cosa fare! Ovvio, nessuno da anni insegna più come giocare contro quel tipo di difesa!! Spoelstra, tecnico degli Heat, chiama disperatamente un paio di time-out, ma non capendoci nulla lui per primo, la situazione non cambia. Morale, gli Spurs dei vecchietti che sanno giocare di squadra battono gli Heat che si affidano alle individualità (e già l’anno precedente s’erano salvati per il rotto della cuffia). Domanda per tutti: dove sta scritto che un gioco debba essere giocato in modo STUPIDO per essere interessante…??? E non a caso uso la parola “gioco”, invece che “sport”…

          • Giorgio Brera 22 Aprile 2016, 15:02

            Lettura perfetta.

  15. Emy 22 Aprile 2016, 12:55

    Un commento di @giovanni mi solleva un pensiero interessante: se questa regoletta sui reset l’avessero provata ad introdurre downunder, in Super Rugby, che già più volte è stato usato come “laboratorio” per esperimenti su gioco e regolamento, e che ha senz’altro grande tradizione ma è anche il campionato di rugby che più è cambiato e cambia, come fisici, come velocità, come gioco, ci sarebbe stata tutta questa levata di scudi?
    Perchè se a scandalizzare è il calcio libero dopo 2 reset è un conto, ma se a schifare tanto alcuni è il fatto che l’idea sia venuta agli yankees è un altro.
    Se lo fanno in NZL è evoluzione e se lo fanno negli USA è subito e solo americanata, offesa al rugby, vilipendio, etc etc?

    • Stefo 22 Aprile 2016, 12:58

      A me avrebbe dato fastidio lo stesso come alcune ELVs anni fa.

    • Giovanni 22 Aprile 2016, 13:04

      No, sono stato perplesso anche su altre modifiche, da qualunque parte venissero. Quando modificarono le regole difensive sulle maul (poi, per fortuna, son tornati sui propri passi) o quando modificarono l’ingaggio in mischia, cosa sulla quale mi sono poi ricreduto. Non mi piace nemmeno la nuova regola seconda la quale il placcatore può rimanere al di là della linea del fuorigioco: non capisco perchè creare un’eccezione che sta solo causando ostacolo alla ripartenza del gioco dalle ruck. Tutte cose con cui gli americani non c’entrano. Le modifiche al gioco ci stanno, ma vanno effettuate “cum grano salis” e dopo averle opportunamente sperimentate per testarne gli effetti (cosa che di solito si fa nei campionati minori).

    • Giovanni 22 Aprile 2016, 13:05

      Il termine “americanata” lo ha utilizzato l’autore nel testo dell’articolo. Io ne ho solo riportato il significato.

      • Emy 22 Aprile 2016, 13:23

        L’autore ha utilizzato “americanata” con riferimento alla solenne frase dello speaker allo stadio, non alle regole (“Domenica 17 aprile, come ha annunciato lo speaker al calcio di inizio “history start now”, la storia inizia ora. Che in realtà è un po’ una “americanata” ma credo sia la verità, e qui la stanno vivendo così.”).
        Comunque, se mi si dice che le perplessità riguardano in generale i vari cambiamenti di regolamento a tutte le latitudini, pur condividendo o meno, prendo atto della posizione. Se invece diventa questione di “purezza geografica”, allora proprio no.

        • Giovanni 22 Aprile 2016, 13:39

          E’ ovvio che se la proposta di modifica viene da chi il gioco lo pratica da oltre un secolo (nazioni downunder) merita un po’ d’attenzione in più rispetto a chi lo sta praticando da poco. Io, come ho già scritto su, questo calcio indiretto dopo 2 reset, lo vedo un po’ come lanciare la moneta per aria: se esce testa va bene a X, se esce coda a Y.

          • Emy 22 Aprile 2016, 13:53

            E perchè se il cambiamento di regola è lo stesso? Perchè se te lo dicono gli americani che danno il calcio dopo due reset per togliere tempi morti è una bestemmia e se te lo dicessero i neozelandesi che così ci si diverte di più allora non lo è più?
            Proprio perchè praticano da poco, non è affatto da escludere che il campionato USA diventi un laboratorio anche per World Rugby, esattamente come è da anni il Super Rugby, che è sì ricco di tradizione ma pare non temere minimamente le novità e gli esperimenti.

          • Giovanni 22 Aprile 2016, 14:08

            “se te lo dicessero i neozelandesi”, la tua è un’ipotesi: per ora non hanno detto nulla al riguardo. E poi, come ho detto sopra, se un cambiamento non mi convince dico che non mi piace, anche se lo propongono gli AB. Non mi pare che WR abbia espresso intenzioni di laboratorio riguardo il campionato USA e, come detto sopra, esistono dei protocolli di test, prima d’introdurre i cambiamenti.

          • sentenza 22 Aprile 2016, 15:20

            Mi pare che un neozelandese ha detto ben di più.
            Wayne Smith è neozelandese o no?
            Proporre l’introduzione del passaggio in avanti è molto più pesante di un calcio libero dopo 2 reset o no?
            Se l’avessero proposto per questo campionato usa (non è escluso che ci arrivino) cosa avresti detto? Che giochino direttamente a football, giusto?

          • boh 22 Aprile 2016, 15:46

            Scusate, ma quando l’arbitro, da un calcio dopo l’ennesimo reset, per voi cosa sta ad indicare. E quando lo da dopo il primo reset. E quando lo da senza neanche il primo?.. Non vi sembra di discutere del sesso degli angeli?. Anche perché mi sembra, che non esista una regola di quando e dopo quanti reset si devono dare i calci. Questo sta alla discrezione dell’arbitro.. o no!. Io comunque, perdere infiniti minuti di gioco per ripetere le mischie non mi trova d’accordo.

          • Giovanni 22 Aprile 2016, 18:14

            @sentenza: col passaggio in avanti, fine del rugby. Ma poi chi andrebbe più a vedere la copia se c’è già l’originale? Certo che il rugby che copiasse il football che aveva copiato il rugby, sarebbe il massimo.

          • San Isidro 22 Aprile 2016, 18:24

            @Giovanni, scusa, ma che negli USA pratichino il rugby da poco non è vero, c’è una solida tradizione rugbystica anche lì (ci sono antichi college in cui si pratica ancora il rugby), ovviamente è sempre stato uno sport minore visto che poi da esso è nato il football, ma il rugby non l’hanno portato negli Stati Uniti qualche decennio fa, anzi sono anche gli ultimi campioni olimpici della disciplina…che poi lì si stia evolvendo in questo ultimo periodo è un altro discorso, anche se già in passato gli Eagles erano una nazionale minore che si sapeva difendere e diversi suoi atleti di rilievo hanno calcato palcoscenici di livello, come il grande seconda linea Luke Gross che, dopo Rovigo e Rugby Roma, militò a Llanelli…

          • Giovanni 22 Aprile 2016, 18:31

            @San: anche il soccer negli USA c’è da una vita: pensa che ai mondiali del 1950 batterono l’Inghilterra! Ma rimane confinato in una dimensione di college come tanti altri sport praticati lì, come lo è stato il rugby fino ad ora.

          • San Isidro 22 Aprile 2016, 19:15

            @Giovanni, comunque, al di là dei college, negli USA c’è sempre stato un discreto campionato di club, non so ora, ma ricordo l’US Superleague, una sorta di massimo campionato nazionale (se non erro a 16 squadre e suddiviso in gironi) e serie minori sotto, c’erano club di rilievo come Life University, Denver Barbarians, Dallas Harlequins, Old Blue New York, New York Athletic Club (dove allenava pure l’ex azzurro e Rugby Roma Nick Screnci), OMBAC San Diego…non so se adesso il nuovo Pro Rugby sia nato dalla collaborazione di questi club storici e comunque lì non sono nuovi alla creazione di superclub o franchigie, una volta allestirono assieme al Canada 4 team per il North America Four creato anche con l’appoggio dell’ex IRB per far crescere il rugby in Nord America…

          • Giovanni 22 Aprile 2016, 21:47

            Negli anni 70 crearono la NASL (North American Soccer League) che reclutò decine di stelle europee e sudamericane: Pelè, Cruyff, Beckenbauer, Neeskens, Chinaglia, Best ed altri. A metà anni 80 era fallita. Di tentativi di leghe professionistiche ne hanno fatte in vari sport, il problema è vedere quanto interesse del pubblico riescono a catturare, una volta svanito l’effetto-novità dei primi tempi.

          • sentenza 23 Aprile 2016, 01:16

            Ma nessuno copia nessuno, o tutti copiano tutti che è lo stesso. Quando ha messo l’espulsione temporanea il rugby da chi ha copiato, hockey o pallanuoto?
            E’ che i problemi quando si presentano vanno risolti e i modi possono essere sia diversi che uguali ad altri, basta che risolvano il problema. Oppure si può dire che il problema non esiste perché è sempre stato così e va bene che resti così. Quello che non ha senso è cambiare qualcosa, quindi riconoscere implicitamente che il problema esiste, ma con soluzioni che non risolvono il problema.

  16. pacian 22 Aprile 2016, 13:49

    Bravo ferrarini , articolo ben scritto e con una buona dose di ironia ( il più pilone dei piloni ) ahhhhhhhhhhhhhhhh

  17. michelangelo 22 Aprile 2016, 14:50

    e soprattutto bravo Ferrarini che finalmente di divertirai . Dopo due anni di Cavinato e Guidi che secondo me fanno passere la voglia di giocare finalmente sarai libero di andare in campo sereno .

    BUONA FORTUNA

  18. horikazu 22 Aprile 2016, 15:38

    speriamo non si sia svegliato il gigante che dorme 🙂

    • sentenza 22 Aprile 2016, 16:04

      Il gigante non ha mai dormito, si è messo a giocare un altro sport.

  19. narodnik 22 Aprile 2016, 15:42

    ot a proposito di americanate..

    • narodnik 22 Aprile 2016, 15:44
      • mamo 22 Aprile 2016, 16:39

        No .. noo … noooooo …… !!!!!!
        Questo è troppo.

        • narodnik 22 Aprile 2016, 17:11

          per la cronaca e’ finita 0-0..col carpi..

          • sentenza 23 Aprile 2016, 01:04

            Sempre per la cronaca, non erano i giocatori ma comparse che giravano uno spot.

  20. San Isidro 22 Aprile 2016, 16:42

    Articolo interessante quello di Ferrarini (che mi avrebbe fatto piacere veder giocare di più con le Zebre quest’anno, ma sono comunque contento per questa sua nuova avventura)…le risorse economiche, manageriali e commerciali per sviluppare ancor di più il rugby negli USA ci sono tutte, quindi potenzialmente questo nuovo torneo pro americano potrebbe essere un trampolino di lancio e magari tra qualche anno non sarà dissimile come cornice dalla Japan Top League, non sarebbe male poi se venissero coinvolte anche realtà canadesi in seguito…ad ogni modo continuo ad essere un sostenitore dell’allargamento del torneo celtico in Nord America con franchigie statunitensi e canadesi basate sulla costa est, campionato suddiviso in conference e inserimento pure degli exiles londinesi e una franchigia dell’Est Europa (un nuovo Super Rugby dell’emisfero nord insomma)…
    Per quanto riguarda il loro cambio di regole, che vuol dire che “non esiste pareggio”? Se un match finisce pari fanno i tempi supplementari? Ecco, questa mi sembra un pò una cavolata…sui reset in mischia ordinata invece sono d’accordo, è una cosa a cui ho sempre pensato in questi anni, mi dicevo infatti: perchè non dare il calcio libero alla squadra che ha diritto all’introduzione dopo il terzo reset? Se la mischia crolla di continuo e non ci sono falli da una parte e dall’altra invece di ripetere la situazione all’infinito che si dia un calcio libero alla squadra che ha il possesso, ecco, magari porterei i reset a tre, non solo due come fanno negli USA, ma nel principio non ci vedo niente di male…che poi, come diceva qualcuno su, bisogna istruire a dovere gli arbitri nella direzione delle mischie ordinate non ci piove, ma l’introduzione di una regola del genere non la vedo come uno snaturamento, piuttosto mi danno fastidio (ma è solo una cosa personale) gli snaturamenti sui punteggi che hanno adottato in Australia per l’ANRC…

    • Emy 22 Aprile 2016, 16:45

      Riguardo al pareggio l’ha scritto ferrarini; fanno sudden death, la golden meta, insomma, il primo che segna ha vinto.

      • San Isidro 22 Aprile 2016, 16:48

        ah, ok, in ogni caso questa mi sembra un’esagerazione per quanto possa essere esaltante ai fini dello spettacolo…

      • sentenza 22 Aprile 2016, 17:24

        O anche il golden drop, o golden punizione suppongo. Niente di nuovo. Non so se è solo nel baseball che hanno mantenuto il pareggio, o nell’hockey.

        • Neman 24 Aprile 2016, 00:04

          Nel baseball ci sono gli extra inning. Nell’hockey su ghiaccio c’è il 4° periodo di 5′ in 4 vs 4 e poi i rigori. Uguale in Europa, per gli stessi sport. Il pareggio esiste certamente nel wrestling e nella boxe.

    • Giovanni 22 Aprile 2016, 17:32

      “allargamento del torneo celtico in Nord America con franchigie statunitensi e canadesi basate sulla costa est, campionato suddiviso in conference e inserimento pure degli exiles londinesi e una franchigia dell’Est Europa”, campionato a 400 squadre insomma… 😀

      • San Isidro 22 Aprile 2016, 17:41

        si, tutti contro tutti! voglio vedere rumeni contro canadesi, Zebre vs London Welsh, la franchigia di New York che espugna Limerick, quella di Boston che pareggia contro i Cariff Blues, Treviso che perde in casa con i London Scottish, ecc…

        • Giovanni 22 Aprile 2016, 18:12

          Beh Treviso già perde ora che si gioca a 12: non cambierebbe nulla…

  21. boh 22 Aprile 2016, 23:02

    Non dimentichiamoci se non erro che sono i campioni olimpici in carica

  22. And 23 Aprile 2016, 18:17

    Che palle i vecchi piloni che si lamentano…

  23. Neman 24 Aprile 2016, 00:29

    Ok, per gli avanti si è detto fino al record di commenti, e si è citata l’atavica fame per la CRANA (cit, Antonio Razzi), il business, definendo l’attitudine in tono anche spregiativo, e ci sta pure. Mi sembra allora strano che non si pensi di INCENTIVARE le fasi statiche ed i tempi morti in maniera da ficcare 30″ di commercials tra una mischia collassata e l’altra. Insomma, il gioco rapido va contro il sistema statunitense. Un match di calcio americano dal kick-off all’ultima sirena dura almeno 3 ore. Rimane il mistero della ricerca del business col XV quando il XIII sarebbe stato sia più agile, sia più intercambiabile negli atleti col Seven, favorendo anche un più ampio serbatoio per Olimpia.

    Ora vorrei il vostro parere invece sulla “thin red line” che taglia in orizzontale la maglia dei giocatori 5 centimetri sopra il plesso solare e che serve per favorire gli arbitri ad individuare i placcaggi alti: sopra la linea, high tackle. Che ne pensate?

    A Sacramento l’altro giorno (Mirko, dodici punti, bravo) c’erano 3300 spettatori su 11400 di capienza del Bonney Field, ed è stata festa. Il CEO della lega ha dichiarato l’obiettivo di 3500 spettatori di media per questo primo anno. Poi ho visto una immagine dello stadio di Denver e mi è venuto il magone: sembrava la tribuna est dello stadio di Grodno. Davvero bello. Mi sa che l’architetto ha lasciato la Bielorussia, mi sa…

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