Tre gare vinte e 1.346 punti subiti: storia di nove Sei Nazioni da U20

Punti fatti e subiti, numero di mete realizzate e incassate: dati e statistiche non lasciano spazio a molti dubbi

ph. Sebastiano Pessina

ph. Sebastiano Pessina

Si parla tanto, giustamente, della nazionale maggiore, del suo momento (parecchio lungo, a dire la verità) difficile. Si parla molto meno invece della nostra U20, selezione importante perché da qui passa il nostro futuro. E numeri e statistiche non possono renderci particolarmente ottimisti.
Il 16 febbraio di un anno fa pubblicavamo un articolo che – dopo un pesantissimo 61 a 0 rimediato in Inghilterra – tirava un po’ le somme dello score messo assieme nel Sei Nazioni dalla nostra nazionale U20. Riproponiamo uno stralcio di quel pezzo:

 

Lo score storico dice che da quando esiste il Sei Nazioni U20 l’Italia ha giocato 37 partite, ne ha vinte tre (tutte contro la Scozia: 7-9 nel 2011, 14-13 nel 2008, la più larga per 32 a 13 un anno fa) e ne ha pareggiata una con l’Irlanda (25-25 nel 2013). I ko sono 33. In sei occasioni non ha fatto nemmeno un punto. La percentuale di sconfitte è di circa il 90%.

 

Dopo quell’Inghilterra-Italia (era il 13 febbraio 2015) i nostri ragazzi hanno giocato altre 8 partite nel Sei Nazioni di categoria e i numeri ci dicono che abbiamo messo assieme altre 8 sconfitte. Ricapitoliamo il totale: 45 partite, 41 sconfitte, 3 vittorie e un pareggio. Cinque i cucchiai di legno. Numeri che non hanno bisogno di commenti: se in 9 anni una rappresentativa mette assieme questi risultati non può essere solo colpa di giocatori e tecnici, che hanno anche loro un po’ di responsabilità, ma è chiaro che il nostro movimento produce atleti che a quell’età non sono all’altezza dei loro coetanei stranieri, cosa che poi non tende certo a migliorare nella categoria superiore. Purtroppo.
Però, se possibile, quel numero di sconfitte non dice tutto, perché una partita la puoi perdere per una meta presa all’ultimo secondo, una punizione, essere superati di uno o due punti. Abbiamo calcolato la differenza tra punti segnati e punti subiti in ogni torneo dal 2008 (anno in cui il Sei Nazioni U20 è stato istituito) a oggi: l’Italia ha nel complesso fatto 464 punti e ne ha subiti 1346, per una media-gara di 10,3 punti fatti e 29,9 punti subiti. In sette occasioni l’Italia non ha fatto nemmeno un punto. La differenza punti dice -882, una roba tipo la temperatura su Plutone o cose così.

 

La nostra annata migliore, in termini di punti fatti, è stata l’edizione 2013 con 65 fatti (145 quelli incassati quell’anno) mentre quella peggiore è stata il 2011 con 39 punti fatti e 179 subiti. Nel torneo appena concluso abbiamo fatto 43 punti (secondo nostro peggior risultato di sempre) e ne abbiamo presi 160. E le mete? Se i nostri conti non sono sbagliati l’Italia in tutte le edizioni giocate ha messo assieme 46 mete fatte a fronte delle 169 incassate.
Cosa ricavare da questi numeri? Vi riportiamo un altro stralcio del nostro articolo di un anno fa, pensiamo che da aggiungere non ci sia molto per una selezione che nonostante i cambi di atleti e allenatori mantiene uno standard molto basso:

 

Il punto, quindi, è che si perde tanto, quasi sempre. E succede oggi e succedeva 5 anni fa e anche più. E questo vuol dire solo una cosa: che il movimento è fermo. Che la filiera non funziona. Che checché se ne dica la preparazione dei nostri ragazzi non è alla stessa altezza degli altri pari età. Lo dicono i numeri e i risultati raccolti nel corso degli anni, non lo dice OnRugby.
I nostri giocatori che oggi prendono 61 punti dall’Inghilterra sono gli stessi a cui chiederemo di ben figurare (in teoria dovrebbe essere: di vincere) nella RWC del 2019 in Giappone, magari contro gli stessi inglesi che oggi rifilano loro quel risultato. E’ plausibile? I miracoli possono anche capitare, ma non è su quelli che si possono costruire fondamenta solide e stabili, che possono dare risultati anche tra 15 o 20 anni.

 

Questo il dettaglio stagione per stagione, dei punteggi degli azzurrini:
2008 – 54 punti fatti, 100 punti subiti – 5 mete fatte e 8 subite
2009 – 57 punti fatti, 137 punti subiti – 6 mete fatte e 16 subite
2010 – 54 punti fatti, 128 punti subiti – 3 mete fatte e 16 subite
2011 – 39 punti fatti, 179 punti subiti – 2 mete fatte e 24 subite
2012 – 60 punti fatti, 138 punti subiti – 6 mete fatte e 16 subite
2013 – 65 punti fatti, 145 punti subiti – 8 mete fatte e 17 subite
2014 – 46 punti fatti, 143 punti subiti – 6 mete fatte e 19 subite
2015 – 46 punti fatti, 216 punti subiti – 6 mete fatte e 32 subite
2016 – 43 punti fatti, 160 punti subiti – 4 mete fatte e 21 subite

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