Punti fatti e subiti, numero di mete realizzate e incassate: dati e statistiche non lasciano spazio a molti dubbi
Tre gare vinte e 1.346 punti subiti: storia di nove Sei Nazioni da U20
Lascia un commento
Devi essere autenticato per lasciare un commento: Accedi o Registrati
Italia Under 20: i primi convocati al raduno di preparazione al mondiale sudafricano
24 giocatori classe 2004/5 a lavoro da lunedì 22 aprile a Parma
Italia Under 20: il programma d’avvicinamento degli Azzurri ai Mondiali U20
Una fitta serie di raduni e anche un Test Match di preparazione
Sei Nazioni under 20 2024: la classifica finale
Inghilterra e Irlanda imbattute, solo un punto le separa al termine del Torneo
Italia U20, Massimo Brunello amaro: “Sconfitta semplicemente inaccettabile”
Il capo allenatore non fa sconti nell'analisi della gara persa contro il Galles dopo essere stati in vantaggio di 15 punti
Sei Nazioni U20: Italia bella a metà, vince il Galles 27-15
Dopo un buon primo tempo, gli Azzurrini soffrono la reazione dei dragoni che segnano quattro mete e portano a casa la vittoria
Sei Nazioni U20: la preview di Galles-Italia
Si gioca a Cardiff l'ultima partita del Sei Nazioni di categoria: obiettivo terza vittoria consecutiva
Ciao Paolo volevo segnalarti che avete riportato due volte lo stesso stralcio dell’articolo di un anno fa.
Per il resto, i numeri dicono tutto avevo postato una tabella simile dopo la aprtita della U20 col Galles perche’ penso che dica molto piu’ di tanti discorsi che si fanno ogni anno su annate buone o annate meno buone o anche per il discorso che il Presidentisismo fa su Accademie che bisogna aspettare per valutarle (la Francescato direi che e’ su da abbastanza) e gap diminuito.
ciao stefo. sono due stralci diversi
Paolo allora devo avere un problema di vsualizzazione…il primo stralcio ha una prte in neretto divversa il reso uguale che parte con “Il punto, quindi, è che si perde tanto, quasi sempre. E succede oggi e succedeva 5 anni fa e anche più….”
no, hai ragione tu, sistemo
Si tutto vero, ma tempo un paio d’anni e poi….
Il problema del settore giovanile deriva (almeno in Grossa parte) dagli anni 90.
Generazione Grenoble e poi Golden Age. ……. quella con 11 stranieri su 15……quella degli oriundi……. che era più facile prendere un 18-20 enne argentino che non “rompersi i coglioni ” a dover crescere un bambino che poi a 16 anni molla per i famosi “2 peli di……”e si piazza su un muretto a farsi le canne e limonare.
Oggi con la crisi (a parte Padova che non ha mai mancato) c’è il risveglio del vivaio.
Inutile dire che non puoi più prendere i quindicenni e devi ricominciare dai bambini….. tempo? Almeno 10 anni.
E non più di 12 giocatori professionisti nati dall’84 all’89 lo dimostrano.
Poi in NZ hanno un bacino di 4M di persone……in Galles di 1 ( ? Mr Ian aiuto)…… in Italia di 80.000 !
Sono il primo a dire che bisogna andare nelle scuole ma OGGI (e non intendo per sempre) la priorità e un’altra.
Per me.
1 nazionale da “risistemare” perché così siamo veramente ridicoli .
2 finalmente accademie collegate alla CL.
3 basta progetti statura
4 non possiamo perdere nessuno……. seconda accademia per chi a 15 anni non era maturo o pronto a lasciare casa mentre a 18/19/20 si.
5 eccellenza con un minimo di giocatori a referto o premi (incentivi) per chi fa giocare almeno 800 minuti.
.
POI ……soldi per scuole e campi
Maxwell la base e sviluppo non son state priorita’ per chi ha gestito il rugby in Italia per decenni ed i risultati son quelli che sono…
La priorita’ numero uno e’ stata per decenni la Nazionale e poi il cosidetto “alto livello” di cui Accademie ed affini fanno parte ed i risultati son quelli che sono…
Sarebbe ora e tempo di rivedere sta gerarchia delle priorita’ no?!
Senz’altro…. però bisogna anche considerare tutti i casini che abbiamo dovuto affrontare. 20 anni contro 130 ( di storia) si sentono.
Alla fine degli anni 90 abbiamo battuto 3 volte l’Irlanda…. poi parte la CL ( e tutta un’altra politica…… sai che io sintetizzo troppo ).
Insomma, l’Irlanda fa 4 provincie senza casini e scoppia la Golden Age.
Il Galles si presenta con 11 squadre e perde 6-8 anni.
La Scozia prima con 2 private, poi 3 poi 2 pubbliche con esproprio ai legittimi proprietari.
Noi arriviamo decenni dopo con 2 private sovvenzionate poi 5 anni di casini che è inutile rivangare.
Nell’ipotesi che questo sia stato l’ultimo anno 0 e l’anno prossimo sia finalmente il primo direi che nel 17-18 si potrebbero investire finalmente i primi 3-5 M in campi e scuole.
Ma è dal 6N che prendiamo gran parte dei dindini e reputo prioritario smettere di fare figure di merda.
Maxwell finche’ non rivedi base e sviluppo non fai nulla, e’ inutile assolutamente inutile sperare che siano dei correttivi nell’alto livello ad aggiustare la cosa.
PS: mi spiace prendere e correggerti pero’ hai proprio fatto l’esempio peggiore che potessi fare con la Golden Generation irlandese…la Golden Generation irlandese come sviluppo dei giocatori e’ pre CL…molti di quelli della golden generation vincero a livello under triple crowns nella seconda parte delgi anni ’90 e molti erano nel 1998 nella squadra che vince il Mondiale U19…le radici sono quindi nel sistema di base e sviluppo pre-esistente che pero’ era plafonato in termini di professionismo.
Scusami. ….. BOD è un ’79,la CL nasce nel 2001.
Non credo che se avesse continuato nel domestic sarebbe stato quello che è…… sarebbe espatriato, credo.
Poi è NORMALE (dovrebbe esserlo. …. 🙂 ) avere dei buoni formatori
Maxwell no non hai capito il putno…la base e lo sviluppo l’Irlanda come il Galles e la Scozia ce l’avevano gia’…la CL e’ servita a superare il problema del professionismo che singolarmente non potevano fare…un BOD senza CL era in Inghilterra o Francia, stesso i POC e soci e questo e’ un fatto.
Il punto cruciale che fai finta di non capire penso e’ che senza formazione e sviluppo a posto e’ inutile pensare di fare qualcosa…la Golden Generation sviluppata senza CL, senza accademie restano le annate migliori in termini di risultati giovanili irlandesi…questo e’ un fatto.
La CL non ti mette a posto minimamente alcun problema a livello di formazione, sviluppo e crescita dei giocatori negli anni chiave…ancor meno la Nazionale…poi ci sis tupisce che fino a 23-24 anni sono indietro e di brutto tranne rare gemme piu’ uniche che rare.
La priorita’ dopo decenni in cui si e’ pensato alla cazzo di cane che invece bastava mettere a posto l’alto livello deve cambiare se no ogni anno questi saranno gli articoli.
Se ne sono anche accorti gli scozzesi di aver fatto una cagata ad aver ridotto all’osso investimenti ed attenzione nel grassroots ed hanno cambiato politica…oh l’hanno detto esplicitamente di essersi accorti della cagata fatta e del cambio in termini di priorita’…vogliamo continuare a raccontarcea che l’Italia non deve cambiare in questo? Vogliamo raccontarcela che la priorita’ e’ alto livello e Nazionale dopo decenni che questa e’ stata la priorita’ e questi i risultati o vogliamo aprire gli occhi?
Ma secondo te SE arrivasse “stefano circa” sarebbe un buon inizio?
Se si….. in che % porterebbe miglioramenti(secondo te)?
3%……10%……..33%?
E in quanto tempo?
Maxwell il nome conta fino ad un certo punto…e non mi soffermerei su Pinco o Pallino, dipende cosa propone e cosa gli verra’ consentito di fare…ed io questo non lo so.
Sono i progetti ed i programmi non tanto le eprsone che cambiano la cosa…ovvio che “Circa” magari ha uno storico di risultati raggiunti migliore di Bibi’ e Bibo’ e quindi puoi sperare abbia progetti piu’ pertinenti.
Se noti anche per l’alternativa politica a Gavazzi son mesi che dico che il nome a me interessa fino ad un certo punto ed interessano programma e progetti…ed infatti nell’altro psot se hai letto vedi che pur trovando alcune linee guida “gradevoli” vorrei vedere il prodotto dietro l’etichetta cos’e’.
Guarda, un buon dirigente è colui che sa massimizzare il risultato con ciò che ha a disposizione. 80.000 o 800.000 non cambia, potrebbero essere anche 50 milioni ma se non li alleni al meglio e tiri fuori le loro capacità, non produrrai niente. Se non riesce, è incompetente 😉 o sfortunato…
Manda Casellato ad allenare in NZ e vediamo.
Eh sì facile così… Manda un nzl allenare in Italia e poi vediamo.
La questione scuole in Italia andrebbe affrontata, siam d’accordo, ma più che favorire qualche forma di collaborazione tra club e alcune scuole del territorio per attività extra-scolastiche la Fir non può fare. Sta al Ministero cambiare, in ITalia sport a scuola non se ne fa, ma ora che qualcuno se ne accorge e si mette a lavorare facciam prima a vedere Gavazzi non candidarsi alla presidenza.
Sulle infrastrutture poco da dire, hai centrato un punto per cui qualcosa va fatto. E non mi riferisco a tribune coperte… 😉
Porta palloni da rugby alle elementari e costruisci un campo vicino….. poi ne riparliamo. 😉
E appunto allora devi prima avere un’infrastruttura vicino o raggiungibile (e qui o chiedi ai club o boh, usiamo qualche accademia? 😉 ). Poi purtroppo sui programmi scolastici la Fir non credo possa far qualcosa. Però un bel corso o giornate per gli insegnanti di educazione fisica – che allora si, potrebbero portare il pallone ovale a scuola – sarebbero già qualcosa (che magari qualcuno fa già, ma lo ignoro).
guarda che il progetto statura andrebbe ampliato anche ai 3/4 se mai il problema e’ trovarli buoni.
Indovinate un po’ chi giocava centro nelle annate con più punti (2012 e 2013) 😉 Grande Michelino!
Nazionale migliore con certe scelte assurde si è giocata almeno 4 vittorie. Il futuro, come dite tutti, estremo della nazionale ricordo sbaglio’ il tempo di salto in area di meta e diede i decisivi punti all Irlanda allo scadere per il pareggio. 🙁
.. e io continuo a trovare angosciante che Gavazzi, intervistato nel post Wales su DMAX abbia detto che il futuro roseo del rugby italiano lo si intuisce dalla under 20 dove hanno giocato 17 under 19.
Rispetto e ammiro quei ragazzi ma non mi si venga a dire che dalle 5 partite disputate si è solo intravisto un futuro di successi.
…so di essere totalmente controcorrente ma continuo a dire che questa squadra (confrontata sempre con le nostre precedenti nazionali) non è malvagia ed anzi io sinceramente dalla prima partita all’ultima ho notato miglioramenti. Ovvio, ora del mondiale i ragazzi devono crescere ancora…e parecchio, ma quando si dice che c’era più di metà U19 è solo che la verità ed un anno la differenza si vede. Certo l’anno prossimo non ci saranno più scuse per questa U20. Spero nel frattempo che qualche altro giocatori vada a giocare in Eccellenza, qualcun’altra trovi più spazio in Eccellenza visto che c’è già e addirittura che qualche elemento passi alle Celtiche….i primi nomi del ’97 che mi vengono in mente sono Zanon e Bronzini, quelli di mischia soprattutto la prima linea fare un anno in Eccellenza è solo che positivo.
ps l’altro giorno in molti facevano i conteggi per non arrivare ultimai mondiale su quante partite si devono vincere. So che è brutto ragionare in questo termini ma bisogna farlo: non ci vuole un ingegnere capire che potenzialmente nel girone le possiamo perdere anche tutte. LA PARTITA DA VINCERE sarà la semifinale per il 9°/12° che nell’eventualità si dovrebbe affrontare contro Georgia (che dovrebbero portare pure loro una sorta di U19) e il Giappone. Vinta quella si rimane su.
Ovviamente rispetto la tua opinione, Kinky e, in parte, invidio il tuo ottimismo.
Ritengo, però, di non sbagliare quando dico che non è da questa under 20 che si vede un futuro diverso del nostro rugby. Non da questa e nemmeno dalle precedenti, da quella dei di Guidi a quelle di Troncon.
Alcuni giocatori hanno esordito nella Nazionale vera altri (che sembravano avere potenzialità enormi) si sono quasi persi per strada.
Non vedo, tanto per esagerare, un Itoje ma nemmeno dei cuginetti lontani.
A riprova di quello che penso ci sono proprio i 17 under19: che senso ha se non quello di mascherare con l’età più giovane il fallimento dell’intero movimento under 20 (sempre che di Movimento, in assenza di un campionato, si possa parlare).
C’è chi, fra di noi, sostiene che il fallimento sia dovuto al fatto che gli attuali atleti della 20 sono gli stessi della 17 di quattro anni fa.
Non so se il problema sia questo ossia della miopia dei nostri reclutatoti ma di certo qualche problema c’è e pesa la bellezza di – 882 punti in 45 partite o, ancor peggio, le sole 41 vinte.
Non mi si venga a dire, poi, che le nazionali giovanili è importante che crescano più che vincano: cagate, da 16 anni in su si gioca, si deve giocare, per vincere.
Ovvio che non si misura la febbre con una annata di una nazionale. Infatti se l’anno prossimo faremo una bella stagione con l’U20 non sarò quello che proclamerà che il movimento del rugby in Italia sta cambiando in positivo. Sinceramente e semplicemente mi ritrovo a commentare le varie annate perché in U20 si va a nidiate, non c’è storia. Guardate l’Inghilterra che da 5 anni ha fatto una nazionale U20 strepitosa e si ritrova quest’anno con una squadra “normale”…non penso che il movimento inglese si sia involuto, ma semplicemente i ’96 Inglesi non sono dei mezzi fenomeni come le annate precedenti.
kinky eh no un attimo l’Inghilterra che ha uno standard e floppa un’annata puo’ essere anche semplicemente un problema di annata, ma ha uno storico di ottimi risultati con una flessione a supportare questo…se lo storico invece e’ di pessimi risultati dove il meglio diventa 1 vittoria allora il problema va oltre la singola annata.
Stefo, scusa forse sono un po’ duro di testa ma non ho capito un cazzo di quello che hai scritto.
Allora: sull’Inghilterra mi pare di capire che siamo d’accordo. Poi sull’Italia, se ho inteso bene quello che hai scritto, è che comunque la nostra base e movimento è messa male…beh se è così la cosa è abbastanza scontata.
Il mio concetto è che non si può misurare la febbre di un movimento solo guardando i risultati dell’u20 perché a mio avviso vanno troppo ad annata più o meno buone.
Mi dispiace Kinky ma non sono d accordo con te, la febbre viene misurata soprattutto sulle giovanili, perché se hai un buon modello di formazione stai sicuro che i risultati prima o poi arrivano. Il discorso annate può essere valido solamente sui singoli atleti, un anno puoi avere il fenomeno e l altro il mediocre. Ma è impossibile che un anno hai 23 fenomeni e quello dopo 23 brocchi. L Inghilterra quest anno ha avuto una nazionale non proprio all altezza del blasone, ma aspettiamo i mondiali per giudicare, così come la Scozia, parecchi giocatori sono stati bloccati nei club per sopperire alle assenze dei nazionali.
MrIan, vedi che hai cambiato le cose? Io parlo che non si può misurare la febbre se tieni conto solo dell’ U20. Di contro se mi prendi invece tutte le giovanili è giusto come dici tu allora ed il dato è sicuramente più preciso.
kinky provo a rispiegarmi…e’ inutile parlare di annata piu’ o meno buona quando i risultati sono bene o male gli stessi anno dopo anno…per l’Inghilterra puoi parlare di annata meno buona perche’ ha avuto un andamento di un certo tipo non rispettato questa stagione…l’Italia e’ costante nel rendimento di basso livello quindi il problema e’ piu’ profondo dell’annata piu’ o meno buona.
presentare 19enni e’ una genialata , se perdi (e gia’ sai che perdi) dici e’ son piu’giovani in piu’ li metti in vetrina per quando finisce la FRANCESCATO e li sistemi in ECCELLENZA e vissero tutti felici e contenti meno noi tifosi naturalmente.
Voi non capite, è tutta un’attenta operazione strategica per abbassare le aspettative altrui. Basta avere pazienza che tutto si aggiusta e saremo competitivi. Poi, taaac, sede nuova che fa impallidire i compagni del 6nazioni e qualche equiparato Saf e isolano e via che il terzo posto al girone del mondiale lo si porta a casa. E per una squadra che perde sempre, scusate se è poco. Sarcasmo afflitto del lunedì.
L’Under 20 è lo specchio di un movimento , noi statistiche alla mano al mondiale ci muoviamo attorno alla 11/13 posizione , si potrà recriminare qualcosina in termini di percorso e partite mal gestite ,ma la sostanza ci dice dove siamo.
Tutto vere quello che dite. Aggiungo l’impressione che dell’U20 importi a pochi e neanche molto a livello federale di club. Si fa quasi come un peso, fare risultati non sembra nemmeno tanto importante. Una situazione inaccetabile. Speriamo che con le accademie affidate alle celtiche cambi qualcosa.
Il problema è non solo di quanto, ma quando e come. Quando non c’era la Celtic e c’era il campionato u20, o quando era u19, quando c’era una sola accademia, quando ce n’erano 3, quando ce n’è una per caseggiato. Puoi prendere 4 mete a 0 e giocartela, puoi perdere di poco ma dare l’impressione che se stavi a casa era meglio. Il rugby è un gioco dove è praticamente matematico che vinca il più forte, ma non è scritto da nessuna parte di quanto e come. Questa edizione del 6N è stata molto modesta e la nostra under, a mio parere, una delle peggiori che mi sia capitato di vedere. Che poi lo staff ci abbia messo del suo non ho dubbi, ma alla fine è più o meno lo stesso delle altre volte e, addirittura, in chiusa siamo pure andati leggermente meglio. C’è un problema di qualità, in tutti i sensi, dagli skill alla motricità, dall’attitudine alla concentrazione, dall’abitudine alla personalità che secondo me in questa squadra è più evidente che mai. I nostri sono grossi quanto e più, si allenano da professionisti quanto e più e da più tempo, fanno vita da seminaristi 5 giorni la settimana, sono abituati a giocare partite internazionali quanto e più, geneticamente abbiamo quanti e più duemetrixcentoventichili. Peccato che i campionati siano una cosa che costa e vale economicamente zero, guadagni di più a mandare un pugno di sedicenni in collegio che a vincere l’u16. Valgono poco e niente per la carriera dei ragazzi: a 17 anni ce ne sono 300 e passa in caserma e se li guardano lì, qnzi li misurano con bilancia e dinamometro, e vedi mai nessuno a bordo campo in giro per l’Italia. Di sicuro c’è un deficit di formatori, ma se non si cambia sistema si va da nessuna parte. O si può pensare a staff anche solo da tre-quattro tecnici: moltiplicato per 10 fa 40. E sarebbero comunque pochi, e coprirebbero solo le accademie u18. E i CF moltiplicati come funghi? Non servirebbero anche lì anche più tecnici? O continuiamo con accademie e CF che hanno meno numeri e competenze di un buon club tradizionale? Mah.
Malpensante, se hai ragione su una sostanziale “costanza” di risultati , dimentichi un dettaglio non da poco : è dal 2012 che la FIR spende più di 3 milioni di euro (3,9 secondo un intervista al presidente del 2015) per Tirrenia/Francescato, poi Accademie U18 e CdF.
La formazione del rugby in Italia NON HA MAI AVUTO , nemmeno lontanamente investimenti simili.
Dovrebbe essere inevitabile , più che doveroso, trarre le conseguenze e cambiare strategia.
Con me sfondi una porta aperta ed è proprio quello che sottolineavo. Un conto sono le under del periodo a, un conto quelle del periodo b, un conto quelle attuali dove da 4 anni si è deciso che la soluzione era moltiplicare per 5 le accademie e per 6 i CF, TOTALMENTE a conduzione federale. Il costo è assurdo e in larga parte speso in pastasciutta, lavanderie e affini.
Non mi stancherò mai di ripeterlo, perchè mi sembra ovvio guardando i ragazzi. Il problema è tecnico…non soono preparati tecnicamente dal punto di vista individuale. Hanno skills ridicole e si vede tutto non appena messi a confronto con pari età che invece le hanno.
La responsabilità di questo non può che essere della formazione.
ma mio avviso non frega niente selezionare ma l’obiettivo e’ sfornare ogni anno ragazzi di societa’ amiche inserendoli in NAZIONALE dai 16 ai 19 , mettili subito allora e chiudi le accademie almeno sti ragazzi non li prendiamo per il …. , me l’ha detto anche una mammmaahahhahah
mi chiedo sempre come mai vinciamo coi ragazzini , probabilmente a quell’eta’ gli insegnano GIOCARE PRIMA DITUTTO e GIOCARE TUTTI (almeno i selezionati), quando di anni ne hanno 20 VINCERE ma noi siamo i piu’ FURBI.
noi il contrario vinciamo a16 ,presumo perche a loro non interessa , ma io non sono intelligente quindi fate finta che non ho detto niente.
La risposta ce l’hai davanti agli occhi , u17/18 nazionali selezionano dalle decine di Accademie e CdF (e pure ne perdono diversi) quindi da un 220-250 ragazzi, la la U20 dai 30 della Francescato + una dozzina di altri…
In più, i più giovani non hanno ancora assorbito del tutto la didattica federale…
Noi vinciamo qualche volta in U16/17/18 solo perché a quell’età gli altri ci schierano contro la loro seconda/terza/quarta selezione come succede da sempre. Perché a loro, la prima selezione preferiscono schierarla contro una squadra loro pari. Mi ricordo qualche anno fa un torneo triangolare U17 in Veneto con Scozia e Inghilterra. Vincemmo con la Scozia e il giorno dopo andai sul sito scozzese per leggere i loro commenti e cosa ti trovo? che questi avevano una selezione U17 in Inghilterra e un’altra non ricordo se in Irlanda o Galles. Secondo voi che ordine di priorità han dato nel fare le tre formazioni?
NB, noi a quel tempo non avevamo CdF ne accademie, dove potenzialmente puoi fare più selezioni.
Il nostro sistema è inefficiente, punto. Abbiamo idee confuse e ancora una competizione tra il domestic e il livello superiore: abbiamo lasciato Steyn 3 anni in Eccellenza col risultato di un’evidente regressione; come se il Munster avesse lasciato 3 anni CJ Stander nei Garryowen.
Rabbi, son convinto che Stander nel Garryowen, non avrebbe perso le sue potenzialità, come le perde uno Steyn a caso in eccellenza.
Non mi piace discutere solo di numeri, si potrebbe perdere sempre, ogni anno contro nazioni rugbisticamente più evolute di noi e che hanno nella formazione il loro punto di forza. Quello che trovo inaccettabile è la totale non evoluzione del nostro gioco d attacco. Non ci siamo evoluti per nulla, si seguono certe idee di gioco che però facilmente vengono lette dalle difese avversarie e va a finire che è un continuo schiantarsi.
Per me il più talentuoso e com maggiori potenzialità di crescita a livello internazionale è Canna che ormai ha 24 anni.
Bene: non mi risulta sia mai stato selezionato con la 17, neppure con la 18 men che meno con la 20.
Solo dopo un anno di Fiamme Oro, che evidentemente c’avevano visto giusto, è stato convocato con la Emergenti.
Certo, non è la storia di un singolo a cambiare il destino o il giudizio sulla formazione in Italia ma quella storia stimola la curiosità: quanti Canna ci sono in giro per l’Italia ?
tanti ragazzi in eccellenza, A,B,C,C1,C2 ma non hanno santi in paradiso.
Confermo, ce ne sono parecchi in età da u20 che probabilmente non hanno molto da invidiare ai selezionati.
ciao a tutti
è interessante che la selezione che vince di più è quella femminile che è anche quella dove immagino la federazione investa meno risorse e presenza…
Eh si, fa pensare.
Così come fa pensare che le ragazze sanno cosa fare della palla, “sanno” giocare.
In alcuni confronti, mancano di fisicità (l’accesso alla palestra è un lusso di tempo e denaro che poche si possono permettere, dato che nessuna di loro vive di rugby), come si è visto con la Francia, ma non di organizzazione di gioco o di skills individuali.
Si può dire lo stesso dell’U20, che palla in mano retrocede e poi la perde, o becca la meta su propria mischia, avanzante? … 900 e passa chili di muscoli inutili, se ai proprietari non si insegna a giocare.
Ho visto tutte le partite dell’under 20 e non vedo grosse differenze con le altre squadre, se non in una cosa, l’unica: l’astuzia. Prendiamo mete da fessi e non ne facciamo da furbi. In generale siamo dei polli in molte siituazioni di gioco.
non mi piace attaccare nessuno ma al 6N di quest’anno Troncon (CT) e Moretti (Allenatore Accademia) hanno dimostrato di avere più capelli che acume tecnico…
i ragazzi non sono così scarsi…
è che non ha senso a vent’anni giocare in una squadra di soli ventenni… da chi le impari le furbate se non dai veci?
invece dopo due anni di accademie zonali dove i tecnici sono federali ma ne sanno meno del tuo vecchio allenatore dell’under 12 vai alla francescato, dove giochi in serie A, quando la federazione potrebbe imporre a tutte le eccellenti di schierare contemporaneamente in campo almeno due se non tre under20, e maturare esperienze più importanti facendo vita da club (magari vicino a casa) e non da militare…
ps: se il Petrarca dovesse mai sbaraccare la propria struttura la nazionale potrebbe chiudere entro l’anno… faccio un esempio (per quanto mi stiano sulle OO gli onti) per spiegare a chi meriterebbero di essere indirizzati i fondi federali…
sono 20 anni che stanno facendo danni irreversibili con il sistema H/P cambiare
e’ doveroso verso il ns rugby.
La cosa incredibile è che nonostante questi risultati ci si ostini a perseverare con le stesse persone e gli stessi metodi..
la cosa più triste è che con ogni probabilità li avremo per i prossimi 4 anni minimo..