Top 14, c’è un problema infortuni: in tre anni i casi sono aumentati del 40%

Da uno studio congiunto LNR e FFR emergono dati preoccupanti. Tallonatori ed aperture i ruoli più colpiti

COMMENTI DEI LETTORI
  1. xnebiax 18 Febbraio 2016, 08:50

    delle 24 concussion delle aperture, quante erano di Sexton? #vacanzeperilpoverosexton
    Quella dei tallonatori la possiamo confermare in italia, questa stagione l’unico che non si è ancora rotto è Fabiani.
    comunque gli infortuni sono aumentati, e meno male che le statistiche confermano le impressioni. E le parti del corpo per le quali gli infortuni sono in aumento sono quelle che non possono essere allenate (legamenti (mani, ginocchia e caviglie)) o che non possono essere allenate ulteriormente (spalle).
    Una soluzione non la vedo purtroppo.

  2. Fabruz 18 Febbraio 2016, 09:07

    Basterebbe essere più restrittivi e severi con i placcaggi in ritardo, al collo, in aria e quant’altro. Ne gioverebbe lo spettacolo e si ridurrebbero gli infortuni

    • grasso 18 Febbraio 2016, 09:21

      Io comincerei ad essere più severo anche contro il doping….. che dici?

    • sentenza 18 Febbraio 2016, 22:52

      Placcaggio in ritardo prima di tutto è un fallo. Non credo che tutti questi infortuni avvengano su placcaggio in ritardo, sarebbe bene sapere quanti sono sul totale per capire bene dov’è il problema. Che si può immaginare, comunque…

    • Hullalla 19 Febbraio 2016, 04:02

      Bisognerebbe enche sanzionare i placcaggi dell’uomo a terra che rimane attaccato alla caviglia del portatore di palla, che cosi’ rimane in piedi con un piede intrappolato: situazione molto pericolosa per gli infortuni = esperienza personale.

  3. Maxwell 18 Febbraio 2016, 09:20

    Possono aumentare le rose anche a 58 elementi, alla fine il 90% delle partite le giocano i “soliti” 23.
    Da quanti anni Ghiraldini gioca 73 minuti filati?
    Nella sfortuna abbiamo capito di poter fargli giocare al prossimo 6N 2 da titolare, 2 subentrare e 1 riposo.
    Amo Castrogiovanni ma 15 anni di carriera di cui 10 anni a 25 partite da 70 minuti l’una l’hanno trasformato nello zio di Cittadini a pari età.
    Poi altri guardano l’altra faccia della medaglia e parlano di Violi, giovane e fresco.
    Io dico che bisogna avere il coraggio di dare un certo minutaggio e fermarsi.

    • boh 18 Febbraio 2016, 09:26

      Eh, ma poi, come facciamo a chiamare il nostro idolo “robocop”

    • venezuela 18 Febbraio 2016, 10:37

      Violi mi sembra che si sia ingrossato nel giro di poco…non ho il paragone del suo peso dall’ultima stagione a Calvisano alla sua prima alle Zebre ma vado ad occhio. Vero che per il pro12 serve tanto lavoro in palestra ma guardacaso legamenti partiti…poi magari solo sfiga/coincidenza

    • sentenza 18 Febbraio 2016, 22:56

      però bisognerebbe liberalizzare le sostituzioni… un altro passettino verso…

  4. dinogargano 18 Febbraio 2016, 09:35

    Parlando da riabilitatore e preparatore mi pare logico e consezuenziale al livello fisico attuale .
    Più massa , più chili , velocità e spinte vettoriali nei punti d’impatto aumentate enormemente , se prima un ginocchio o una spalla resistevano a 15 placcaggi subiti o portati adesso no .
    E non vedo come questo trend possa cambiare , troppi interessi in gioco : ” vogliamo i Mazinga in campo !! ” …, questo è il risultato .
    Test antidoping , ma per favore … se si potesse scrivere quello che succede nelle Federazioni … tutte .
    Una possibile panacea , quantomeno nella diluizione dello stress portato al singolo , è portare a 10 / 12 i giocatori in panchina , tutti usufruibili , almeno rose meno stressate e qualche cosa si può evitare , gli incidenti dovuti a stanchezza e poca lucidità calerebbero un tantino , forse ….

    • Maxwell 18 Febbraio 2016, 09:53

      Per me no.
      I giocatori in panchina sono già troppi.
      E visto che sei un preparatore mi spieghi quanto “costa” fisicamente la trentina di ripetute da 30-60 metri che hanno fatto gli inglesi? (Domanda interessata e non provocatoria )
      Soluzione fracasso : 1500 chili posson bastare (…2300….). Li pesi al venerdì in calzoncini e scarpette sulla bilancia delle vacche ,decidi tu dove metterli, i 140 chili di Atonio in prima o di Vakavaka all’ala .
      Soluzione mia : ogni federazione sceglie un tot di minuti max in un range stabilito da WR.

      • dinogargano 18 Febbraio 2016, 10:12

        Lavorano sul tempo frazionato di recupero , gli permette di diluire lo sforzo in maniera più omogenea , ma quello che si vede in pre-partita è solo la punta dell’Iceberg .
        Quello che non si vede è una linea omogena di abitudine al training che qui ci sogniamo … un giocatore cambia tre squadre e trova tre sistemi diversi di preparazione che ne opacizzano la condizione , invece di esaltarla .
        Molto semplice .

    • grasso 18 Febbraio 2016, 10:39

      Correggimi se sbaglio.
      Tu dici: visto che la federazioni coprono il doping allora per evitare che gli atleti si facciano male facciamo gli fare minutaggi minori allungando la panchina.
      Purtroppo non mi trovi d’accordo. Accettare il doping perché in parte strutturale allo sport sarebbe come accettare la mafia perché in parte strutturale al sistema Italia.
      Ma questa è solo una mia opinione.
      Da collega invece vorrei farti notare quante volte invece si mandano in campo ragazzi in condizioni fisiche precarie… o perché fuori forma o perché ancora in fase di recupero da infortunio…. spesso lo si fa per necessità, certo è evidente che ci si espone maggiormente a rischi

  5. carneade 18 Febbraio 2016, 09:46

    Vado controcorrente. Bisogna costringere le squadre a non spremere i giocatori. Toglierei le sostituzioni tecniche. Si cambia solo per infortunio. In questo modo sono costretto a “centellinare” gli sforzi dei giocatori, perchè potrei rischiare di rimanere in 14 o 13, una volta finiti i cambi. Non possiamo più spremere i giocatori per 60 min e “legalizzare” i pit stop, come avviene oggi per le prime linee ad esempio. Proviamo almeno una stagione e poi tiriamo le somme. Forse anche le squadre sarebbero costrette a cambiare tattica di gioco.

  6. Stefo 18 Febbraio 2016, 09:50

    Il putno per me rimane sempre lo stesso: si gioca troppo, non si consentono tempi di recupero consoni agli infortuni spesso ma si forzano i tempi per riportare i giocatori in campo, la cultura sempre viva e forte del giocare anche sull’ infortunio. Enon parlo solo del livello pro, nella Leinster Senior Schools cup la scorsa settimana si e’ visto un arbitro aggredito verbalmente dal medico di una squadra-scuola per aver forzato la sostituzione di un giocatore dopo un colpo in testa e possibile concussion…Schools cup…17-18 anni ed il medico lo voleva lasciare in campo!!!!

    Non penso che se si andassero a controllare statistiche di Premier e Pro12 sarebbero molto distanti, nonostante le 12 squadre invece che 14.

    Inutile sperare che siano i club a modificare spontaneamente i comportamenti, serve regolamentare…il numero massimo di partite per stagione come gia’ alcune Union fanno deve diventare la norma per tutti per sempio, un periodo di riposo minimo superiore alle 2 settimane attuali per concussion o sospetta concussion senza menate di test facili da manipolare e probabilmente tirare fuori per un periodo ancora piu’ lungo di riposo per chi subisce una seconda concussion nella stessa stagione…solo alcune idee.

    • malpensante 18 Febbraio 2016, 10:15

      Ci aggiungo che già oggi alcune Federazioni impongono minutaggi massimi per i nazionali, che è la dimostrazione pratica che tra campionati pro, coppe e nazionali si giochi troppo. Alcuni incidenti sono propri del singolo giocatore, altri di una scarsa attenzione per la salute del giocatore, altri ancora per una permissività applicata alle regole di cui si è discusso più di una volta: dal placcaggio “regolare” alla isolana, alla legatura prima della percussione, al placcaggio “distrattamente” in ritardo, ecc. ecc. ecc. Poi ci sono gli arbitraggi, ma più diventa “accettato” un gesto al limite (o fuori) fino a diventare regolare, più si sposta in avanti il limite, e la sua forzatura. Un placcaggio in cui le braccia sono un effetto collaterale della spalla è universalmente accettato e allora se anche non è proprio chiuso, vabbé, e avanti così. Con quei fisici e con queste abitudini “allo spettacolo”, la differenza tra sport di contatto e sport di combattimento si affievoliscono, e il rugby si snatura. Giochi il birillo e non la palla, sia in avanzamento che, soprattutto, in difesa. Degli australi si sono presi e mondializzati i volumi e le brutte abitudini (che si fa presto ad imitare), anziché l’evoluzione del gesto tecnico e delle abilità. Comunque alle Zebre si sono rotti gravemente D’Apice, Andrea, Marcellino e Quintino. 4 età differenti, 4 incidenti differenti, 4 situazioni differenti e in nulla assimilabili.

      • mistral 18 Febbraio 2016, 10:59

        credo anch’io che uno dei grossi fattori di rischio per i mediani siano i placcaggi in ritardo, tollerati ormai come consuetudine o quasi elemento spettacolare… che poi ci sia anche una parte intimidatoria ci sta, ma se fosse sanzionata con uguale severità (quella con cui si esamina e si sanziona il contatto aereo, volontario o involontario, ad esempio) si vedrebbero un po’ meno gorgodzillate e sportellate a carico del sexton di turno… sul gioco delle prime non mi esprimo, non ci ho mai ficcato la testa, e mi taccio, se non pr un accenno di carattere generale: in relativamente pochi anni sono cambiate più volte le regole di ingaggio, ma il problema persiste, anzi a quanto pare si amplifica…

        • malpensante 18 Febbraio 2016, 11:59

          La maggior parte degli incidenti non riguarda la mischia chiusa. Per fare giusto un esempio nostrano: D’Apice, Manici, Festuccia, Gega, la chiusa c’entra niente.

          • mistral 18 Febbraio 2016, 20:32

            non mi sono taciuto sufficientemente… chiedo venia 🙂

      • fracassosandona 18 Febbraio 2016, 11:43

        unisci tutto ciò a stagioni di 22+2 (26 + 3 per i francesi) partite di campionato, 6+3 partite di coppa, 5 partite di 6N + 3-4 TM estivi e 3-4 TM autunnali, centri ed ali di 110 chili, mischie poco sotto la tonnellata e ti spieghi tutto…

        #1450kilipossonobastare

        per ogni omone da 120 kili ne devi avere uno da 75 in campo… fatti due conti e schiera chi vuoi…
        probabilmente si rivedranno anche le ali che evitano i placcaggi anziché romperli…

        • xnebiax 18 Febbraio 2016, 13:12

          a fare i conti un giocatore puõ finire a giocare 35/40 partite all’anno.

      • gsp 18 Febbraio 2016, 12:05

        ciao Mal, ieri quando parlavi dell’infortunio di Manici, non ho capito se si erano allungati i tempi o se la situazione sembrava davvero negativa cioe’ piu’ di una singola stagione. sai com’e’, ti pendo ancora sul serio…

        • malpensante 18 Febbraio 2016, 12:39

          gsp, l’incidente è stato molto brutto e i tempi di recupero si sono allungati: punto. Saranno eventualmente la società e il giocatore a dare informazioni su come vada avanti la guarigione.

        • Maxwell 18 Febbraio 2016, 13:04

          Peppe
          Mi mandi una mail a [email protected] per cortesia?

      • HumptyDumpty 18 Febbraio 2016, 12:59

        Ciao mal, una domanda: parlando di minutaggio, secondo te a quanto dovrebbero ammontare i minuti giocati per il club da un giocatore coinvolto anche con la nazionale?

        • malpensante 18 Febbraio 2016, 13:23

          Ciao HD, bentrovata. Non ho la competenza, e non so se sia la panacea: l’IRFU applica il minutaggio ma intanto tocca vedere Sexton in campo, conciato com’è.

      • mamo 18 Febbraio 2016, 15:29

        Noooo, ancora “minutaggio” ! 🙂
        Ciao Mal,
        visto che con te mi piace parlare di 10, credo di poter aggiungere che i M.A. sono più esposti degli altri alle tranvate perché, per la natura stessa della loro gestualità, sono meno “protetti”. Mi spiego: il gesto del calcio ti disarma per il semplice fatto che le braccia si allontanano dal busto che, fra l’altro, non è ricurvo in protezione, ma eretto; il passaggio, dovendo decidere più degli altri a chi indirizzarlo, viene spesso eseguito con una frazione di secondo di troppo.
        Aggiungici tutto quello che già avete detto più i fuorigioco dei 3/4 che spesso (giocando tutti con una velocità folle) non vengono rilevati.

  7. cassina 18 Febbraio 2016, 11:24

    Ciao, mi rivolgo a “chi sa”,

    ma perchè il tallonatore è quello che ha più infortuni al collo? non dovrebbe essere “protetto” dalla spinta dei piloni?

    Io la risposta la immagino ma vorrei sapere la vostra da chi ha giocato li

    ciao

  8. aiabasta 18 Febbraio 2016, 11:32

    Finché si permetterà a Mr Jones di dire che viene qui a suonarcele fisicamente (è stato molto esplicito sia nel pre che nel post parita) di farci fuori 4 giocatori in mezzora, più Parisse con volto tumefatto e poi di bearsene come game plan riuscito capite bene che può andare solo in peggio.

  9. mic.vit 18 Febbraio 2016, 11:36

    il kilorugby francese ha i suoi costi…

  10. albe 18 Febbraio 2016, 12:33

    Concordo che il fatto di limitare le partite sarebbe una delle soluzioni piu efficaci.
    Porto anche alla vostra attenzione un osservazione/richiesta importante fatta da Provale, il sindacato dei giocatori francesi: mettono in evidenza il conflitto d interessi del medico del club, per forza di cose a libro paga, e chiedono se si possano legare, in termini economici, i medici alla federazione… E non mi sembra male, forse vi sarebbero un po meno forzature

  11. 100DROP 18 Febbraio 2016, 12:34

    Grazie alla bellissima rubrica “Accadeva ad Ovalia”, mi sto gustando bellissimi filmati di partite giocate 20 o 30 anni fa; e partite “super”: 5nazioni, Barbarians, AB, etc. Non mi meraviglio affatto, quindi, del contenuto dell’articolo dopo aver visto le partite “super” di oggi: 6Nazioni, Top14, Rugby Championship, e così via. E non credo si tratti di placcaggi “in aria” o in ritardo. Una volta erano frequenti come oggi se non di più. Il nostro amato sport è cambiato radicalmente. Quando giocavo in giovanile non ci si poneva, a 16 anni, studiare o giocare. Tutti si giocava, si studiava, ci si laureava. Oggi no: DEVI allenarti tutti i giorni e lo spazio per il resto (TUTTO il resto scuola compresa) si riduce sempre più. DEVI essere uno pseudo-professionista già da giovanissimo perché la carriera oramai lo richiede. E le conseguenze sono, INEVITABILMENTE, quelle che abbiamo sotto gli occhi quotidianamente e che questo articolo illustra in maniera inoppugnabile. Sia chiaro: non giudico negativamente la situazione creatasi con gli anni. Dico solo: era inevitabile e non meravigliamoci delle conseguenze! Vogliamo giocare a questo “tavolo”? Dobbiamo accettarne le regole (anche quelle non scritte…) altrimenti…
    Scusate se sono stato così prolisso.

  12. Maggicopinti 18 Febbraio 2016, 15:24

    Beh a me sembra evidente che l’apertura è messo ormai di mira come giocatore a cui fare male, in maniera più o meno esplicita. Soprattutto nel Top14, fatto di moltissime cariche e botte.

Lascia un commento

item-thumbnail

Top 14: le ultime 10 partite saranno trasmesse da TV5 Monde

Le partite della parte finale della stagione saranno visibili dall'Italia

26 Aprile 2024 Emisfero Nord / Top 14
item-thumbnail

Pietro Ceccarelli: “Perpignan è un club magnifico, quando giochi qui c’è un’atmosfera folle”

Il pilone azzurro racconta il momento dei catalani e si prepara a sfidare la squadra di Ioane e Page-Relo

19 Aprile 2024 Emisfero Nord / Top 14
item-thumbnail

Guai fuori e dentro il campo, ma Montpellier dà un’altra possibilità a Mohamed Haouas

L'avanti francese riparte dal club in cui è cresciuto dopo anni molto controversi

18 Aprile 2024 Emisfero Nord / Top 14
item-thumbnail

Top 14: Tolone rinforza la mischia con due stelle inglesi

Kyle Sinckler e Lewis Ludlam sono destinati a lasciare la Premiership per una nuova avventura francese

30 Marzo 2024 Emisfero Nord / Top 14
item-thumbnail

I numeri incredibili degli spettatori TV nel Top 14

Il match clou della diciannovesima giornata ha fatto registrare ascolti da record

27 Marzo 2024 Emisfero Nord / Top 14
item-thumbnail

Irlanda: Joey Carbery da possibile erede di Sexton a “emigrato” in Francia

Le mancate convocazioni all'ultima Coppa del Mondo e al Sei Nazioni avrebbero spinto il giocatore a lasciare Munster per il Top 14

27 Marzo 2024 Emisfero Nord / Top 14