Inchiesta: giovani rugbisti italiani verso la Francia meno ricca (parte I)

Alla scoperta delle ragioni che portano sempre più rugbisti italiani a giocare nei campionati “non professionistici” d’oltralpe

COMMENTI DEI LETTORI
  1. boh 25 Gennaio 2016, 08:29

    Questi sono i problemi che dovrebbe porsi e risolvere il prossimo presidente. Non la sede nuova o il posto in più nel rugby che conta.

  2. Mario 25 Gennaio 2016, 08:35

    la chiusa dell’articolo ” secondo Novés, la formazione dei giovani giocatori ed il loro accompagnamento verso l’alto livello sarà la chiave del futuro. Nel frattempo tanti giocatori italiani guardano a alla Francia con crescente interesse sia dal punto di vista economico sia da quello formativo” dice tutto dell’inadeguatezza delle dirigenze societarie italiane sempre alla ricerca dello straniero – spesso scarso – di turno.
    Anche la FIR ha le sue colpe nei regolamenti che non impongono in campionati dilettanstici, come l’eccellenza, la presenza di un numero adeguato di U21 in lista gara.
    Infine i tecnici innamorati di se stessi tanto da preferire quasi sempre l’ultra 35enne, usato sicuro, al ragazzo che vien su dalle giovanili.
    A Treviso poi…Mentre quest’anno le Zebre sono una piacevole sorpresa anche su questo punto, vedi il mediano 97 dell’accademia permit player.

  3. Andria 25 Gennaio 2016, 08:59

    Però che differenza di opinioni.
    Secondo Philippe Saint-Andre’ la colpa era degli stranieri, secondo Novès dei Francesi stessi che non hanno curato la formazione.

    • Stefo 25 Gennaio 2016, 09:06

      Andria credo che Noves intenda la formazione che prota all’alto livello anzi e’ anche scritto:”la formazione dei giovani giocatori ed il loro accompagnamento verso l’alto livello sarà la chiave del futuro”
      Aggiungo che Noves sugli stranieri aveva gia’ appoggiato PSA in tempi non sospetti. Ed anche Lievremont aveva accennato a questo problema.

      • Andria 25 Gennaio 2016, 09:30

        Stefo scusa ma non parlo di chi ha ragione o torto, semplicemente notavo queste due persone abbiano usato due motivazioni differenti per descrivere l’andamento deludente dell’ultimo quadriennio.

        • Stefo 25 Gennaio 2016, 11:33

          Non sto parlando di ragione o torto neanche io, sto dicendo che mi apre che dicano una cosa molto simile…Noves parla del problema nella formazione e nel loro “accompagnamento verso l’alto livello” come un paio di stagioni fa diceva che il suo Toulouse quell’accomapgnamento smetteva di farlo eprche’ il “gioco era cambiato” ed aveva bisogno di giocatori pronti (stranieri) se no non si vince.
          Sono due facce della stessa medaglia…

          • malpensante 25 Gennaio 2016, 13:52

            Però io ci leggo una impostazione differente dalla cerimonia del grande lamento: messa come la mette Novés la conseguenza è cosa farà la Federazione e non solo “colpa dei club, checce voi fa’ “. Vista nell’imminenza delle elezioni, magari oggi ho gli occhiali rosa ma potrebbe essere un approccio meno subalterno che in passato.

          • Stefo 25 Gennaio 2016, 15:07

            Io son qua che aspetto ancora di leggere i programmi non solo dei candidati Fir ma anche FFR 😉

          • malpensante 25 Gennaio 2016, 16:08

            Intanto la fiction della sede ha già cambiato titolo: da “pago il mutuo con gli affitti e ci guadagno” a “pago il mutuo”.

    • ginomonza 25 Gennaio 2016, 09:07

      Hanno ragione tutti e due !

    • Emy 25 Gennaio 2016, 10:51

      Abbiamo giocato contro di loro in precampionato, a Recco, ed ho parlato un po’ con i ragazzi. Felicissimi di essere dove sono, descrivono un rugby che per noi è fantascienza, un professionismo con delle garanzie e obbligatorio da una certa categoria in su, cioè la firma di un contratto da pro imposta dalla federazione, con relative garanzie assicurative, etc.
      Tra l’altro molto contenti anche dell’ambiente ed ottimamente inseriti: non credo proprio li rivedremo da questa parte delle Alpi.

    • Neman 25 Gennaio 2016, 12:02

      Hai letto cosa risponde tale Stephanie all’affiche di Grasse: ‘troppo caro il biglietto’. Ora cerco di informarmi su quanto sia caro l’ingresso ma se viene evidenziato in primo commento forse il problema è sentito. Da noi le società di B ed A vanno avanti grazie alla benedizione economica delle club houses che portano qualche soldino per luci per l’impianto (gli allenamenti sono quasi sempre in ore serali o post scuola per le junior), riscaldamento e trasporti, e gli ingressi sono gratuiti. Un’azienda che cercasse visibilità in Europa potrebbe investire somme considerevolmente minori rispetto al football appoggiando finanziariamente una squadra dal buon potenziale come bacino di pubblico, come Firenze, Napoli, Genova o Milano. Milano, poi, ha l’Arena Civica che con pochi lavori ha la facoltà di accogliere 7000 o 8000 spettatori seduti. Pianificando con le aziende sponsor, Il volley, sia femminile che maschile, c’è riuscito e i match sono seguiti da pubblico raramente inferiore alle duemila presenze, e non solo nella massima serie. In Eccellenza per Calvisano vs Rovigo era(vamo) 1600 e a Piacenza o L’Aquila non si arriva mai oltre le 600, 800 presenze. Le aziende ci sono. La FIR dovrebbe imparare a tessere rapporti con gli investitori per il bene di tutto il movimento. Per ora si preoccupano di rinnovare il contratto di fornitura tecnica per arbitri e squadre nazionali. Un po’ poco. Poi, teniamo conto che abbiamo un ministero che segue sport, turismo e tempo libero che rasenta il nulla, ed il fatto, naturalmente, ha un peso decisivo sulle politiche economiche di tutto il sistema.

      • mistral 25 Gennaio 2016, 12:15

        ciao Neman, non so esattamente Grasse, ma ad Aix per il ProD2 sei tra i 5 ed i 10 euro, non credo che in Fed1 sia di più… da 20 euro all’allianz di nizza per il top14 RCT/SF…

      • Gianangelo 25 Gennaio 2016, 13:06

        L’Arena civica non ha il campo regolamentare, bisognerebbe arare la pista d’atletica. Glie lo di ci tu al CONI?

        • coco_1962 25 Gennaio 2016, 13:35

          Sei sicuro ? Fino a che non sono spariti non ci giocavano gli Amatori della in serie A o B ?

          • sentenza 25 Gennaio 2016, 14:06

            basta andare su earth e misurare. Il campo risulta 100 x 59 m

      • malpensante 25 Gennaio 2016, 13:58

        La realtà è che a Milano e Roma non c’è uno stadio decente e non vedo perché un’amministrazione comunale debba mettere nel suo programma uno stadio del rugby se non c’è una proposta precisa, gente che ci metta del suo e una oggettiva esigenza pubblica. Malati di alto livello dei miei coglioni, continuiamo a starnazzare di stadi quando il problema sono i campi, e chi ci mandiamo a giocare.

        • Neman 25 Gennaio 2016, 14:55

          Milano e Roma sono due realtà che rispecchiano in pieno la classe politica italiana degli ultimi 25 anni: Palasport crollato nel 1985 a Milano e piscine olimpiche sulla Salaria costruite con misure sbagliate per i Mondiali di nuoto a Roma stanno ad evidenziarlo. E lasciamo perdere il “caso Vigorelli”… L’Arena Civica è stata usata dall’Amatori per diversi anni ed ora ospita la (2012) recente società dei Dragoni Parco Sempione, ma non so se la misura di 100 metri del prato (per 65) poi abbia spazi per aree di meta ed area di campo. Fatto è che per il rugby l’impianto è stato usato. Le classi U-10 e a scendere, a Milano “Dragoni” , sono complete nelle iscrizioni, il che significa che i genitori vogliono fare muovere i propri figli. La domanda che poni è da riformulare caso mai con “perché una amministrazione comunale”, soprattutto di quelle elencate città, “non mette nel suo programma uno stadio di rugby”.

          Sulla fuga di braccia in Francia:
          In occasione di Zebre vs La Rochelle ho avuto modo di parlare con Cedaro. A parte il suo rimpianto di non essere più stato selezionato per rappresentative italiane, Leandro mi ha detto di essere stato contattato in estate da dirigenti tecnici (da uno) delle Zebre, ma gli era stato proposto un contratto di 6 mesi, mentre come sappiamo in Francia offrono biennali come contratto standard, e la scelta diventa facile.

          • malpensante 25 Gennaio 2016, 16:16

            Milano e Roma rispecchiano il rugby di Milano e Roma, e tutti insieme rispecchiamo il rugby italiano. Tra Parma, Viadana e Calvisano facciamo 15000 seggiolini e 4000 spettatori in un raggio di 50 km, se va bene. Reggio e Piacenza fanno 2000 seggiolini in due e ne avanza. In compenso mai che si ragioni di campi e spogliatoi, ma di sintetici e tettoie. Il rugby lo va a vedere chi lo gioca, parenti, amici e conoscenti. Se ce ne sono abbastanza che lo giocano, allora facciamo pure gli stadi che ci saranno anche gli spettatori. Ma senza campi e spogliatoi, il rugby non si gioca.

  4. mistral 25 Gennaio 2016, 09:24

    … bell’articolo, rende bene quello che in modo molto parziale ho scritto alcuni giorni fa rispetto all’esubero di giocatori stranieri in francia: c’é posto per tutti, o almeno per molti, ed il rugby francese non è solo il top14….quando si parla di under 21 e 23 penso che nell’articolo ci si riferisca al torneo Espoirs, sia quello “pro”, cui partecipano obbligatoriamente i club del top14 e del proD2, sia che quello “amateur” cui partecipano su proposta dei comitati territoriali i club di divisione inferiore… nel palmares della squadra non ha minore rilevanza la vittoria del brennus rispetto al campionato reichel o crabos… sarebbe bello (parlando di Tolosa se l’articolista riesce a farla, o se si recupera sul web) mettere una immagine del memoriale sul piazzale del Wallon, davanti alla boutique, dove questa pari dignità è scolpita nella pietra…
    altro accenno a ” i club in Federal 1 non interessati al passaggio nel campionato professionistico”: e si, molti preferiscono mantenere un legame forte con il territorio, e diventare incubatori (accademie) per i club maggiori, (la regione del sud-ovest è un esempio ma non è il solo, penso al rhone-alpes ed alla regione parigina) piuttosto che tentare il salto nel mondo professionistico e poi lasciarci budgettariamente le penne…

  5. wilcus 25 Gennaio 2016, 10:09

    Molto interessante, gran bell’articolo, complimenti!

  6. xnebiax 25 Gennaio 2016, 10:31

    Penso che per aumentare pubblico, tesserati, interessati e conseguentemente sponsor e budget in Italia la FIR dovrebbe fare un bel programma pluriennale di bombardamento dei media, tv, youtube e facebook, soprattutto con video che spiegano bene le regole del rugby. Andrebbe fatto in modo assiduo per anni prima di vedere i risultati.
    Per ispirazione si potrebbe prendere questo video e dividerlo il 20-30 video piccoli per youtube:

    • LiukMarc 25 Gennaio 2016, 11:05

      Con qualche Masterclass di Rugby Tonight di BT Sport 🙂 (utili anche per la nostra classe di allenatori)

    • sentenza 25 Gennaio 2016, 14:17

      Siccome mi pare che sia stato fatto eccome il bombardamento in 15 anni di 6n, bisogna spiegare per quale motivo dovrebbe funzionare da domani quello che non ha funzionato fino a oggi. La realtà è che il rugby in italia ha quel tal seguito e quello resta. Buttare soldi nei media è (si è dimostrato) perfino peggio come risultati che buttarli nel pro12.

      • sentenza 25 Gennaio 2016, 14:31

        L’unico modo per avere più pubblico è pagarlo direttamente. E anche molto, che è l’unica maniera per far assistere a certi spettacoli sul campo dai no buoni, che sennò “neanche gratis…”

      • Antonio9 25 Gennaio 2016, 19:46

        L’unico periodo in cui il Rugby ha avuto una promozione seria e continuativa – anche se per un periodo limitato – è stato quando era in chiaro su La7 , non tanto per le partite della Nazionale, ma per gli spot frequenti che facevano .
        La differenza in quel periodo si è sentita eccome.

        Amici che ci lavorano nella pubblicità , parlavano di un investimento (relativo, visto che era fatto dalla rete) di 500-600.000 euro.

  7. gsp 25 Gennaio 2016, 10:52

    e’ sempre bello vedere che ci sono sempre opportunita’, ed auguro con cuore a tutti di mettersi in mostra e farsi onore.

    aggiungo pero’ che come esempio non puo’ esserci di nessun aiuto. noi dobbiamo fare gli amateur e basta. i soldi e le risorse, vanno investite, come priorita’ in altro. ovvero in formazione. il nostro amatoriale, con un milioncino di budget ce l’abbiamo gia’. si chiama eccellenza e non funziona.

    • xnebiax 25 Gennaio 2016, 11:48

      Diciamo che sarebbe ora di essere realisti e non voler far finta che l’eccellenza possa essere pro.
      Se si vuole un domestic pro allora ci vuole un piano per farlo diventare tale, sapendo che non sarebbe per niente facile e ci vorrebbero anni. Partendo possibilmente dalle cose che dovrebbero essere ovvie: per fare del professionismo ci vogliono soldi, per avere soldi ci vogliono sponsor, per avere sponsor ci vuole pubblico e tesserati.
      Se invece si pensa che non sia una priorità allora i soldi invece di investirli nel tentativo di aumentare l’interesse mediatico e quindi il pubblico allora si possono spendere i soldi nella formazione dei formatori e nella propaganda tra i bambini.

      • xnebiax 25 Gennaio 2016, 11:52

        Teoricamente, rinunciando al pro12 si potrebbero avere 9-10 milioni da dedicare ad entrambi gli investimenti. Certo, avremmo poi a quel punto tanti giocatori che emigrerebbero verso ProD2, Championsip e forse qualcuno anche in Pro12, Premiership e Top14.
        Cosa si vuole?
        Cosa fare dell’Eccellenza? Come migliorare il livello di gioco in quel campionato (e magari in tutti i campionati italiani)?

        • gsp 25 Gennaio 2016, 12:11

          Niente @nebia, per me dell’eccellenza non se ne puo’ e deve fare niente. puoi fare il downgrade adesso, ovvero imponendo max 5 giocatori pagati, piu’ quelli d’interesse federale pagati dalla fed.

          oppure aspettare qualche altro anno, ed il downgrade gia’ in corso sara’ completato.

          ne abbiamo parlato in passato, ma quei 9/10mln, spalmati sull’eccellenza per me sarebbero uno spreco totale. diverso se dai 1 mln per accademia, e solo per quella.

          • Antonio9 25 Gennaio 2016, 13:40

            Ottimo ! potiamo l’albero partendo dalle radici!
            poi ci lamentiamo se non fa frutti?

          • gsp 25 Gennaio 2016, 13:50

            anto’, le squadre d’eccellenza non sono assolutamente le radici. la formazione e la base sono le radici. li’ devi spendere.

          • Antonio9 25 Gennaio 2016, 19:52

            Proprio no; togli l’eccellenza , riduci il massimo campionato italiano e ti trovi non solo senza la fine della catena di formazione, ma togli ragione e motivi a tutto il lavoro che è stato fatto prima.

            Togli valore al massimo campionato e toglierai valore anche a chi ci gioca ed a chi si prepara per arrivarci.
            E’ quello che è stato fatto con la gestione Federale, i risultati sono evidenti, non solo non è aumentato il livello qualitativo ma si è ridotto il numero di potenziali giocatori di alto livello.

            Quando vi vorrete arrendere all’evidenza che i giocatori italiani sono stati formati dai club e non sono piovuti dal cielo?, che stiamo ancora vivendo di rendita del campionato Under 20 elite nazionale?

          • gsp 26 Gennaio 2016, 01:12

            Antonio, tutto quello che dici é vero. Ma con quello che dici l’eccellenza non c’entra assolutamente nulla.

    • fracassosandona 25 Gennaio 2016, 12:05

      caro beppe…
      metà eccellenza non arriva nemmeno al milioncino, pare che stiamo sulla metà, poco più o poco meno…

      • gsp 25 Gennaio 2016, 12:07

        infatti @fracasso, come possiamo aspettare che con quei budget possano garantire contratti firmati e rispettati?

      • malpensante 25 Gennaio 2016, 14:07

        Fracasso, te lo raccontano. Che poi il milione e passa sia i 150000 federali e il resto debiti sui prossimi 150/550 federali conta poco rispetto alla voce uscite. Se metti insieme i chiodi lasciati sul terreno negli anni verso fornitori, giocatori, altri club, siae, Comuni, tasse e pippe varie dalle eccellenti ma anche da qualcuna di A, ci paghi abbondantemente un anno di celtiche, “iniquo balzello” compreso. Qui c’è pure l’ausl, che pagavano neanche i ticket.

  8. dieg 25 Gennaio 2016, 12:45

    Budget 2014/2015 federale 1
    Chambéry 1,5 m€ 17 pro e questa stagione più di 20 contrati pro
    3000€/mese di media più appartamento
    questa è la terza divisione francese

    Nevers 5,5 M€ ; Aix en Provence 4 M€ ; Bourg-en-Bresse 3,6 M€ ; Lille 2,5 M€ ; Romans 2,5 M€ ; Chalons-sur-Saône 2 M€ ; Mâcon 2 M€ ; Périgueux 1,75 M€ ; La Voulte-Valence 1,6 M€ ; Soyaux-Angoulème 1,6 M€ ; Chambéry 1,5 M€ ; Auch 1,5 M€ ; Hyères-Carqueiranne 1,5 M€ ; Vannes 1,4 M€ ; Saint-Nazaire 1,3 M€ ; Limoges 1,3 M€ ; Bobigny 1,3 M€ ; Rodez 1,2 M€ ; Aubenas 1,2 M€ ; Montluçon 1,1 M€ ; Valence d’Agen 1,1 M€ ; La Seyne sur Mer 1 M€ ; Cognac 1 M€ ; Blagnac 950 000 € ; Bergerac 950 000 € ; Libourne 800 000 € ; Tulle 800 000 € ; Pierrelatte 700 000 € ; Agde 700 000 € ; Bagnères de Bigorre 700 000 € ; Tyrosse 700 000 € ; Langon 650 000 € ; Saint-Jean de Luz 630 000 € ; Graulhet 600 000 € ; Oloron 600 000 € ; Lannemezan 580 000 € ; Lormont 560 000 € ; Castanet 530 000 € ; Saint-Sulpice sur Lèze 400 000 € ; Mauléon 300 000 €

    • fracassosandona 25 Gennaio 2016, 16:08

      bentornato Dieg, scrivi più spesso…

    • sentenza 25 Gennaio 2016, 17:28

      Però da 5,5 milioni a 300 mila mi pare che non siano della stessa categoria, e non dovrebbero essere nello stesso campionato.

      • mistral 25 Gennaio 2016, 19:07

        Aix en P.ce/Provence rugby è in proD2, Nevers è già strutturata per il salto di categoria dalla fed1 alla proD2, salto che doveva già esserci la passata stagione… Lille metropole non promossa in proD2 la volta scorsa per bilancio ciucco, doveva esserci Nevers e invece è stato recuperato Dax…

        • mistral 25 Gennaio 2016, 19:11

          per completare, quelli al di sotto del 1 Ml di euro sono in larga misura “i club in Federal 1 non interessati al passaggio nel campionato professionistico” citati nell’articolo, per lo più localizzati perifericamente alle grandi realtà rugbisticamente strutturate, alimentano sia il campionato minore sia le accademie dei club maggiori…

      • dieg 25 Gennaio 2016, 22:11

        In ProD2, 19,5 milioni per Lyon (oggi primo di classifica) e 4 milioni per Carcassonne (quasi ultimo in classifica)

        Lyon 19,59
        Bayonne 11,34
        Biarritz 10,72
        Perpignan 10,52
        Béziers 6,28
        Mont-de-Marsan 5,89
        Albi 5,82
        Aix-en-Provence 5,61
        Colomiers 5,54
        Tarbes 5,19
        Montauban 5,07
        Aurillac 4,52
        Narbonne 4,37
        Bourgoin 4,37
        Carcassonne 4,27

        • mistral 25 Gennaio 2016, 22:36

          come sempre, non è solo questione di soldi: Lyon ha un budget da top14, e probabilmente ci rientrerà, mentre Bayonne e Perpignan galleggiano nella parte medio-alta della classifica alla pari con Aurillac e Albi che hanno budget la metà dei loro ed un quarto dei lionesi… e il BO rischia seriamente la “umiliazione” della fed1…

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