Zebre-Benetton: le parole dei capitani e qualche dato per capire 80 minuti “strani”

Biagi plaude i suoi ma sa dove serve migliorare. Per Zanni il problema è uno: gestione del vantaggio

ph. Sebastiano Pessina

ph. Sebastiano Pessina

PARMA – Una partita più ordinata nella prima mezzora, spezzettata nella fase centrale e pazza nel finale. Potrebbe essere riassunto così il primo derby celtico della stagione, che ha registrato la vittoria delle Zebre contro la Benetton al Lanfranchi di Parma al termine di ottanta minuti non certo tutti impeccabili dal punto di vista dell’accuratezza dell’esecuzione e dell’ortodossia tattica, ma che hanno certamente entusiasmato il numeroso pubblico accorso nella città ducale, soprattutto nel folle ultimo quarto di gioco.

 

L’avvio dei padroni di casa è stato decisamente migliore. Ovale in mano l’intento della squadra di Guidi era chiaro: palla alta e sotto con la rete dalla propria metà campo senza necessariamente appoggiarsi alla touche (in tutto abbiamo contato 24 possessi calciati dal proprio territorio). Al piede il gioco di casa è funzionato bene soprattutto nel primo tempo, quando però le cose andavano bene soprattutto con i primi otto in sala macchine: “Il primo tempo è andato proprio bene, ci siamo imposti e si è visto. [Per il ritorno] dovremo ripartire da lì e dagli ultimi dieci minuti, che abbiamo fatto vedere il vero carattere delle Zebre“, esordisce capitan Biagi. Nella ripresa Treviso è tornata sotto, mettendo le mani sulla mischia ordinata e sfruttando anche l’indisciplina di casa costata alle Zebre due gialli: “Sicuramente dovremo sistemare la mischia chiusa, un po’ il gioco al piede che ci ha messo in difficoltà nel secondo tempo”, dice il seconda linea pensando alla sfida del 3 gennaio a Monigo.

 

 

 

C’è invece delusione nelle parole di Alessandro Zanni, soprattutto per il non aver saputo gestire il vantaggio una volta riaperto il match (un male atavico del rugby italiano di alto livello) grazie anche all’apporto della prima linea, che nella ripresa ha guadagnato ben quattro punizioni dal confronto ordinato. “Abbiamo fatto un buon secondo tempo, siamo riusciti a ribaltare la partita, però quando eravamo sopra siamo mancati nella gestione di palloni importanti […] Sul 18-16 l’inerzia della partita era cambiata, dovevamo essere più bravi a gestire la palla e la partita. Su quello siamo mancati […] Nei due momenti chiave appena andati in vantaggio dovevamo essere più precisi”. Il terza linea azzurro guarda poi al difficile inizio di stagione e al proseguo della stessa: “Quest’anno è iniziato male perché avevamo altri obiettivi […] dobbiamo essere abbastanza duri e sinceri con noi stessi, ora davanti al nostro pubblico vogliamo fare una grande partita”.

 

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