I Briganti, il tour de France e il Movimento Italia: pensieri da Jacques Brunel

Una serata con gli Old Piacenza per il ct della nazionale. E Marco Pastonesi che raccoglie le sue impressioni

COMMENTI DEI LETTORI
  1. MarioC 23 Dicembre 2015, 09:03

    1. Librino è a Catania.
    2. “Procedere tutti insieme verso un comune obiettivo”… quante energie sprecate…
    3. Buon Natale a tutti.

  2. 100DROP 23 Dicembre 2015, 09:20

    “Non si è riusciti, dal novembre 2011 a oggi, a procedere tutti insieme verso un comune obiettivo. Ciascuno pensa soltanto al proprio interesse: le due franchigie, le accademie, i club dell’Eccellenza, la stessa Federazione, incapaci di lavorare per il rugby italiano”. Lo diciamo tutti. I fatti ed i risultati sul campo, lo dimostrano. Ed ora anche JB, alla fine della corsa, lo confessa pubblicamente. Penso che abbia detto la parola FINE a questo momento storico del nostro rugby. Buon Natale a tutti. Anche a J. Brunel.

    • teorub 23 Dicembre 2015, 09:24

      mi hai anticipato…..e comunque dimostra che se avesse avuto l’appoggio di tutti come successe nel primo anno di lavoro le cose allo stato attuale sarebbero state molto ma molto diverse.
      Buon Natale a tutti e che sia veramente il 2016 l’anno di rifondazione del vero e serio rugby italiano.

  3. tony 23 Dicembre 2015, 09:31

    Verissimo qui in Italia tutti vanno per i fatti propri, e non si riesce far sistema e la colpa è di tutti.In primis le franchigie scollegate dalla nazionale… poi scollegate dall’eccellenza perchè le società di eccellenza guardano al loro orticello, e manca anche da un certo punto in poi il collegamento di 2 accademie alle franchigie.

    • tony 23 Dicembre 2015, 09:33

      A ciò ci aggiungerei il grosso problema del reclutamento e dello sport in generale che è poco presente nelle scuole….da cui poco materiale da cui attingere.

  4. mezeena10 23 Dicembre 2015, 09:33

    vero quel che dice..ma lui si è adeguato e uniformato alla grande..senza lottare per quel che è dato sapere..
    certamente non era lui a dover cambiare..

    • teorub 23 Dicembre 2015, 09:46

      che ne sai se non si è battuto anzi io penso che sia stato isolato e gli abbiamo pure detto “sta bon che se no te ve via” vedi dichiarazioni tipo “non l’ho scelto io”.

      • zappinbo 23 Dicembre 2015, 09:57

        tranquillo, lui sa TUTTO e soprattutto riconosce i guerrieri romantici (suoi simili, tra cui Parisse)

        • mezeena10 24 Dicembre 2015, 09:56

          l’hai detto!
          ma basta frequentare il mondo del rugby dall’interno, conoscere tante persone, abitare in un posto incredibile dove i dirigenti e allenatori FIR (Brunel compreso! che io ho conosciuto) e i giocatori (Parisse compreso!) fanno a gara per venire..
          rugby quello vero, non quello delle chiacchiere!!!

      • Stefo 23 Dicembre 2015, 10:02

        Infatti gli avevano offerto il proungamento…

        • Andria 23 Dicembre 2015, 10:05

          Beh, Stefo, questo non dimostra in maniera inequivocabile che teorub abbia torto.

          • Stefo 23 Dicembre 2015, 10:07

            Andria non e’ di certo stato un “personaggio scomodo”…

          • Andria 23 Dicembre 2015, 10:16

            Probabile, ma questo continua a non smentire l’ipotesi che stiamo commentando, tutto qui.

            Di fatto, poi, non sembrano tanto strampalate le sue dichiarazioni.

          • Stefo 23 Dicembre 2015, 10:32

            Andria non ho detto che non abbia ragione, ha detto per me una cosa banale e sotto gli occhi di tutti…che abbia lottato per cambiare nessuno ne ha avuto notizia mentre quando ha voluto farsi sentire in linea con il suo datore di alvoro negli attacchi ad alcune parti del movimento si e’ fatto ben sentire.
            Resta poi il discorso che non si e’ mai snetito lui rpendere uno straccetto di responsabilita’ che sia uno.

          • Andria 23 Dicembre 2015, 11:50

            Se non prende responsabilità del fallimento pazienza: e` in buona compagnia, vedi Philippe Saint-Andre’ o, anche nonostante la tossicità dei media australiani, Robbie Deans. 🙂

            Però tu scrivi:

            che abbia lottato per cambiare nessuno ne ha avuto notizia mentre quando ha voluto farsi sentire in linea con il suo datore di alvoro negli attacchi ad alcune parti del movimento si e’ fatto ben sentire.

            mentre teorub

            che ne sai se non si è battuto anzi io penso che sia stato isolato e gli abbiamo pure detto “sta bon che se no te ve via” vedi dichiarazioni tipo “non l’ho scelto io”.

            Mi viene da pensare una cosa, che esiste anche l’ipotesi che quando ha espresso concetti che lo vedevano in linea col suo padrone forse e` semplicemente perché era della stessa idea sul singolo concetto.
            Mentre essere ct di una nazionale e chiedere cose di un certo altro peso forse impone una trattativa che richieda un basso profilo e un minimo di discrezione.
            Cioè sto cercando di dire che personalmente non ho certezze su come si sia comportato davvero con FIR.
            L’unica cosa di cui ho certezze sono i risultati che ha raccolto, nel bene (il miglior 6 Nazioni di sempre e un inizio con un gioco bellino) e nel male (beh tutto il resto 🙂 ).

          • Stefo 23 Dicembre 2015, 14:01

            Andria va bene, dico solo che quando ha voluto farsi sentire si e’ fatto ben sentire…casualmente era sempre ben allineato con il capo contro alcune parti del movimento.

  5. mauro 23 Dicembre 2015, 09:38

    Ovviamente quello che colpisce di più delle confessioni di JB è l’ammissione delle serie difficoltà a comporre il suo lavoro secondo gli accordi iniziali.
    Con tutto il rispetto dovuto, un qualsiasi professionista che, vedendo le difficoltà frapposte dal sistema o da altri al suo lavoro, non si dimette e rimane a vivacchiare per lo stipendio è solo colluso con l’ambiente che critica.
    Dovrebbe avere il pudore di rimanere nel suo limbo privato fino al pagamento dell’ultima rata dello stipendio, fare le valige ed andarsene.

    • zappinbo 23 Dicembre 2015, 09:51

      “Colluso”? “Pudore di rimanere nel suo limbo”?
      Qua stiamo dando veramente i numeri.
      Sei forse Mauro Bergamasco?

      • fracassosandona 23 Dicembre 2015, 10:43

        no zappinbo, il nostro mauro c’ha più fisico e più capelli di Bergamasco…

      • mauro 23 Dicembre 2015, 11:00

        l’iperbole è una figura retorica che manca dal tuo vocabolario, forse anche la similitudine e la metafora. Ma non importa, fa piacere vedere quanti appassionati difensori ha uno che ha le stesse percentuali di Casellato e uno stipendio moltiplicato per …
        (fate voi, io non so)

  6. andrease 23 Dicembre 2015, 09:44

    “Ciascuno pensa soltanto al proprio interesse: le due franchigie, le accademie, i club dell’Eccellenza, la stessa Federazione, incapaci di lavorare per il rugby italiano”.

    Cazzo Brunel, stavolta ti do ragione perchè sono anni che lo penso e lo dico.

    • andrease 23 Dicembre 2015, 09:46

      a parte i soloni che sono tutti bravi a fare bla bla. Poi sarebbe vederli nelle loro realtà se sono proprio così virtuosie tutti d’un pezzo…

  7. malpensante 23 Dicembre 2015, 09:45

    Scritte da Marco, le memorie di Imelda Marcos rischiano di diventare edificanti come quelle di Madre Teresa.

  8. zappinbo 23 Dicembre 2015, 09:47

    1-2-3 dove sono quelli che hanno offeso di continuo (alcuni anche personalmente) il baffo? In primis quello che ha tempo di scrivere 100 messaggi al giorno dalla Detroit d’Italia? Grande Baffo, grazie di tutto.

  9. Mr Ian 23 Dicembre 2015, 09:54

    Lo dissi parecchio tempo addietro che il baffo non parlava per amor di stipendio, adesso presenta gli auguri alla federazione, dopo quelli di ieri da parte della stampa estera
    A me il baffo è sempre stato simpatico, però poteva mandarli in mona molto prima, ci ha perso la faccia ed un po’ di credibilità…
    Molto spesso ti dicono, non si può criticare la Fir, la federazione siamo noi…prontamente gli rispondo “no mio caro, io sono un appassionato che si rode il fegato, la Fir è di chi ha interessi politici ed economici privati, ed ha pure la faccia a culo di metterci davanti il rugby! “.

  10. Mr Ian 23 Dicembre 2015, 09:59

    Un grande plauso ai Briganti di Librino, dove il rugby si espande anche il di fuori dei campi di gioco e diventa sociale….Chi lavora in questi contesti ogni giorno vale più di cento scudetti….Applausi!

  11. Stefo 23 Dicembre 2015, 10:05

    Ovviamente non un’ammissione di responsabilita’ da parte sua, non un errore suo…tanto i suoi fedeli li ha sempre nonostante le sconfitte a iosa, il quasi vuoto tattico mstrato nelgi anni.

  12. TommyHowlett 23 Dicembre 2015, 10:11

    Brunel, la stampa specializzata, i risultati sul campo… A qualcuno lassù in federazione staranno fischiando le orecchie (da mercante)?

  13. macomemai 23 Dicembre 2015, 10:26

    Fabbri nel calcio restò nella memoria di tutti per la sconfitta con la Corea,non per i buoni risultati qualcuno resterà sempre nella memoria dei veri appassionati di rugby per Mauro Bergamasco a mediano di mischia, qualche altro per non averlo messo in campo all’ultima partita del suo quarto mondiale. E non mi interessano interferenze, motivazioni, scuse, pressioni, paura.

  14. narodnik 23 Dicembre 2015, 10:26

    quando mi chiamano,spesso vado,ma a vedere le partite?che so io a vedere le partite di zebre e leoni non ci va,cmq articolo piuttosto apologetico,non si puo’ dire manco che e’ giornalismo,visto che non ci sono manco le domande,monologo che celebra non si sa che cosa,e non si perde manco d animo quando ce da fare la lotta alla mafia….buahaahuahuahuahua ma dai…

    • Maxwell 23 Dicembre 2015, 11:14

      Io sono andato una volta sola, contro gli Spritz, l’ho visto e stretto la mano.
      Vicino a me qualcuno mi ha detto che lo vede spesso.
      Non è che se non ti inquadrano le telecamere non esisti……….

      • narodnik 23 Dicembre 2015, 11:39

        “Treviso mi ricorda la mia nazionale – come riporta il Corriere del Veneto – in questa stagione ho osservato le loro partite un paio di volte e la cosa che salta subito all’occhio è la mancanza di fiducia.parole sue

  15. andycri 23 Dicembre 2015, 10:35

    Je suis Brunel!
    Ma cosa vogliamo rimproverare a quest’uomo buono e mite.
    Abbiamo un movimento in fase “orso” da anni, nelle coppe ne vinciamo una ad ogni dipartita di due papi… adesso le prendiamo anche da tedeschi, belgi e portoghesi.
    Si forse qualche sparata in meno… qualche giocatore dimenticato…ma seriamente.. in un contesto del genere che altro poteva fare.
    Un saluto a tutti. Auguri

    • andrease 23 Dicembre 2015, 10:40

      d’altronde sai che siamo un Paese di CT, allenatori, dirigenti e a quanto leggo anche di giornalisti da Pulitzer…
      In un contesto del genere che altro potremmo fare… 🙂

    • Stefo 23 Dicembre 2015, 10:57

      andycri la responsabilita’ dlela squadra in campo dal punta di vista tattico e’ sua, la responsabilita’ dei risultati racoclti e’ anche sua…lo era nelle vittorie del 6N 2013 lo e’ negli anni successivi…poche storie e poche balle.
      Se lui ti dice che sta cambiando alcune cose in difesa e la difesa passa dal funzionare a prendere acqua la responsabilita’ e’ sua, se ti parla riguardo alla difesa dei “triangoli dinamii di reattivita’” e la difesa contnua a prenderle la responsbailita’ e’ sua, se per aspettaro l’allenatore della mischia che lui vuole decide di allenare la mischia lui e la mischia viene usata come aratro la responsabilita’ e’ anche sua.

      • andycri 23 Dicembre 2015, 13:22

        Stefo.. Non sto dicendo che non potesse far di meglio. Anch’io mi aspettavo risultati..ma soprattutto gioco migliori.
        Volevo solo dire che il contesto in cui si e trovato a lavorare non era dei più favorevoli. Fosse per me ci sarebbe ancora Mallet.

        • sentenza 23 Dicembre 2015, 14:41

          E’ Mallet che se ne sarebbe andato lui, come Brunel del resto, stanco di perder tempo con dei no buoni senza speranza…

  16. narodnik 23 Dicembre 2015, 10:50

    in un contesto del genere si potrebbero commentare gli articoli,non i commenti dei commenti,poi difendere un articolo del genere,che sembra opera del minculpop,provando a denigrare gli altri,mah lasciamo stare,io non capiro’ niente ne di rugby ne di giornalismo pero’ una cosa la so per certa,la beneficenza fatta per poi vantarsi non e’ beneficenza anzi,a qualcuno potra’ interessare che fa di tutto per vedere il tour de france,ma zebre e leoni forse se li vede in tv?ma si col contratto di raisport..che racconta dei suoi stratagemmi per eludere il crimine organizzato,che le cose sono andate male in italia per colpa della federazione,ognuno puo’ credere quello che vuole,a me chi fa beneficenza per vantarsene fa pena e tristezza

    • andrease 23 Dicembre 2015, 11:13

      non stavo commentando il tuo post ma, in generale, i commenti negativi su Pastonesi. Però fa sorridere, e di questo ti ringrazio, leggere che sei tu a denigrare l’articolo salvo poi rattristarti presumendo che qualcuno denigri quello che hai scritto.
      Cmq su OnRugby gli articoli sono sempre stati abbastanza sintetici, se non piacciono basta non leggerli… 🙂

      • narodnik 23 Dicembre 2015, 11:24

        non voglio sollevare polemiche,pensavo intendevi che non avevo diritto a sostenere che questo non e’ giornalismo ma una sorta di elogio delle virtu’ di brunel,pastonesi lo leggo sempre con estremo rispetto,oggi no,infatti scrissi che non c’erano domande ma un monologo di brunel,pastonesi s’e’ limitato a raccogliere le impressioni di brunel,ora a me ha dato tutto fastidio dal tour alla mafia al fatto che e’ disponibile,mi aspettavo una parola di critica da parte di pastonesi tutto qua,poi se non leggo una cosa come faccio a sapere che non mi piace??:))

        • Giovanni 23 Dicembre 2015, 12:42

          Però è lo stile di Pastonesi, che piaccia o no ha sempre scritto così. Lui presenta delle sorte di “figurine”, come ha fatto nei pezzi precedenti. Quello che gli contesto, rispetto a Brunel, è la tempistica. Il taglio degli articoli di Pastonesi è inevitabilmente nostalgico-celebrativo (non è una critica, ma una constatazione), Brunel è ancora parte integrante della cronaca quotidiana, ecco perchè il pezzo suscita reazioni di pancia.

        • andrease 23 Dicembre 2015, 17:34

          sul tour della mafia sono d’accordo, se fai beneficenza tientelo per te altrimenti diventa mera pubblicità.
          Da Pastonesi non mi aspettavo critiche, non è il suo stile.
          Magari Brunel ha anche detto che si è pure incazzato perchè si è sentito preso per il culo visto che gli avevano dato (o detto) che aveva carta bianca, però non è scritto e quindi non ci è dato da sapere.
          Per il resto che viene riportato sono le stesse cose che diciamo quasi tutti, invece del sacro ordine “aiutare aiutare aiutare” vige il “egoismo egoismo egoismo”.
          E buone feste… 🙂

  17. fracassosandona 23 Dicembre 2015, 10:54

    sono un piagnone ma questo articolo non susciterebbe alcuna empatia per l’ultimo Brunel nemmeno con un sottofondo di vangelis…

  18. Giovanni 23 Dicembre 2015, 11:07

    Mi dispiace criticare Pastonesi, ma questo è un pezzo che sarebbe più opportuno tra un anno o due, quando Brunel sarà altrove ed allora, serenamente, si potrà presentare questa sorta di “figurina” su un personaggio del rugby italiano, quale lui è stato. Ma ora proprio no: JB è ancora il coach in carica, anche se a fine corsa, e in questi anni ha suscitato polemiche e pareri contrastanti per le sue scelte e le sue dichiarazioni. Essere il coach della Nazionale non è certo mestiere semplice, le aspettative sono tante, il numero di partite a disposizione inferiore rispetto a quello dei club, la visibilità molto alta. Inevitabilmente il coinvolgimento emotivo di noi appassionati è ancora elevato, tra qualche anno sarà più semplice parlarne, anche se qualche polemica – vedi Mallett – sarà ancora possibile che susciti.

    • narodnik 23 Dicembre 2015, 11:20

      e’ vero,quando c’era mallett io lo criticavo per il gioco difensivo,poi e’ andato via,dopo due anni ho cambiato idea ora penso fosse giusto giocare cosi’,anche perche’ l’italia aveva un bel pacchetto di mischia,a dire la verita’ l allenatore conta fino a un certo punto,sono tutti professionisti anche brunel che devono fare i conti coi giocatori a disposizione,pero’ secondo me mallett era piu’ coinvolto nel suo lavoro,si vedeva che ci teneva e soffriva quando(spesso..)le cose andavano male,pero’ brunel conosceva gia’ la situazione italiana ma e’ partito dicendo che entro fine del mandato competevamo per vincere il 6 nazioni,non mi e’ mai piaciuto come carattere,avendo giocatori migliori sicuramente avrebbe fatto meglio certo,pero’ e’ mancata forse un po’ di onesta’ intelletuale,a fine mandato s’e’ accorto che ognuno si fa gli affari suoi tra club e federazione?per 4 anni di stipendio e’ stato zitto,ora svuota il sacco,non condivido il suo modo di fare

      • Giovanni 23 Dicembre 2015, 12:27

        “mallett era piu’ coinvolto nel suo lavoro,si vedeva che ci teneva e soffriva quando(spesso..)le cose andavano male”.
        Davvero? Pensi che bastasse il fatto di sbattere il pugno contro il plexiglass, sapendo di essere inquadrato dalle telecamere, per dimostrare di tenerci? E tutti quelli che hanno raccontato che durante la settimana se ne andava a giocare a golf, invece di girare presso i club ed assistere in tribuna alle loro partite? Erano tutti invidiosi criticoni o dicevano le cose come stavano?
        Non ho voglia di riproporre lo stucchevole confronto Mallett-Brunel e sono d’accordo con molte delle accuse rivolte al francese, ma non condivido questa santificazione, a distanza di anni, del sudafricano.

        • Giovanni 23 Dicembre 2015, 12:31

          Aggiungo che Lo Cicero, tempo fa, ha criticato non poco la gestione che Mallett fece del gruppo durante la RWC2011.

        • narodnik 23 Dicembre 2015, 12:31

          non e’ una santificazione e’ un opinione personale,che potrebbe anche essere sbagliata,a me mallet stava molto simpatico poi se giocava a golf anziche’ lavorare non lo so…

    • DaniS 23 Dicembre 2015, 13:45

      “Un pezzo che sarebbe più opportuno tra un anno o due”

      Il sig. Pastonesi é un giornalista.
      Non ho bisogno di aggiungere altro, Non ha certo bisogno della lancia spezzata.

  19. berton gianni 23 Dicembre 2015, 11:11

    Certamente qui vengono riportate solo delle frasi, estrapolate dal contesto totale, nel quale chissà cos’altro dice.
    Poi bisogna vedere se parlava in italiano o han tradotto dal…mangia-ranese.
    Summa di tutto, massimo rispetto per l’uomo come tale, dubbi e non pochi sul tecnico.
    Possibile che anche lui non ritenga di aver commesso errori ? Di non aver trascurato qualcosa ? Di non aver saputo gestire meglio i rapporti con le franchigie e l’Eccellenza ?
    Scontato che dice qualcosa di tremendamente vero, quando sottolinea che ogni singola struttura ha pensato solo per se stessa. E lui ?? Muto ?
    Avesse svelato : ho sbattuto i pugni tante volte ; ho avuto reiterate discussioni con i miei capi ; ho fatto la voce grossa, ma inutilmente…
    Allora si, lo giudicherei in maniera diversa ; così invece…

  20. gsp 23 Dicembre 2015, 11:14

    Il baffo ha fatto malino il suo lavoro. quello conta.

    Poi ha ragione su ció che dice, ma siamo sempre al solito problema. Tutti parlano del lavoro degli altri e fanno male il loro.

    • Stefo 23 Dicembre 2015, 11:25

      Bravo DonalJohnsini

      • gsp 23 Dicembre 2015, 14:40

        Non perdere tempo, aggiorna il CV che in Nord America dicono ci siamo ottime prospettive nel rugby pro, soprattutto se in combinazione con qualifica da guidatore di ruspa. L’ho letto sul sacro bloggghe.

        • Stefo 23 Dicembre 2015, 14:57

          Eccolo gia’ in love with USA…Trump ti ha conquistatto portandoti via dal primo amore Salvini e il biondo amante Johnson!

        • Rabbidaniel 23 Dicembre 2015, 21:05

          Il dilemma è se sia più virile e legnoso Trump o Putin.

    • pesopiuma 23 Dicembre 2015, 11:32

      Concordo….
      Una squadra senza una identità di gioco, neanche elementare, per due anni, sta comunque a significare il fallimento del progetto tecnico e di quello il ct deve rendere conto. A prescindere dalle difficoltà del movimento.

  21. malpensante 23 Dicembre 2015, 11:21

    Comunque Marco non fa cronaca ma letteratura, e c’è una bella differenza.

    • Giovanni 23 Dicembre 2015, 13:09

      E’ il suo stile. Solo che non è facile fare letteratura quando il soggetto è ancora cronaca.

  22. Jager 23 Dicembre 2015, 11:23

    Soliti dichiarazioni di quasi tutti gli ex ct della nazionale , a fine rapporto denunciano i mali del rugby italiano …. Salvo prima aver dormito il remunerato sonno dei giusti .

  23. delipe 23 Dicembre 2015, 11:30

    Buongiorno,
    Per me Jacques Brunel è stata una occasione persa del rugby italiano.
    Lasciato solo da Dirigenti e spesso anche dai giocatori, denigrato e preso per i fondelli spesso anche in questo blog da nik anonimi che ho sono tifosi “stile calcistico” o spesso nascondono persone che ricoprono o hanno ricoperto ruoli in passato. Bella ipocrisia…
    La primissima Italia di Jacques Brunel era una squadra con energia nuova ed un entusiasmo che ha portato buoni frutti al 6 Nazioni. Solo per dirne una …una difesa avanzante e mastina come mai vista da anni a questa parte.
    Poi tutto si e perso cosi nel nulla,
    Addossare tutte le responsabilita a lui e stato indegno e non significa che non abbia commesso errori, primo fra tutti nell ostinarsi a credere in giocatori ormai demotivati che trotterellavano in campo alla ricerca di un Mental Coach….
    Cosi come un Presidente Gavazzi che non lo ha mai considerato il suo allenatore
    Ne sentiremo parlare molto bene in futuro ne sono sicuro, la sua esperienza e il suo carattere lo porteranno a vincere e a vincere molto e in campi ed impegni internazionale importanti
    Anche io ti ringrazio caro Jacques Brunel.
    Ti ho conosciuto sul campo a Prato una foto veloce e una stretta di mano cordiale e genuina.
    Ne ho ricevute tante delle tue strette di mano in ogni campo dove ti incontravo.
    L ultima a Leeds tra il primo e il secondo tempo di Italia Canada mentre salivi le gradinate.
    Grazie Jacques Brunel ti saluterò con tanto piacere ed onore anche dopo che finirai questa avventura italiana.
    Mi sarebbe piaciuto moltissimo essere uno dei tuoi giocatori per poter onorare la maglia della nazionale e questo allenatore francese che intona perfettamente il nostro inno italiano meglio di tanti ipocriti stonati. (tifosi calcistici, dirigenti, blogger camuffati, giornalisti, giocatori…)
    Cordialità

    • narodnik 23 Dicembre 2015, 11:36

      giocatori demotivati che trotterellavano in cerca di un mental coach???cos’e’ qualcuno si e’ dimenticato di stringerti la mano mentre trotterellava?io penso sia il contrario:i giocatori,loro si che ci mettono tutto in campo e 9 volte su 10 giocano contro squadre piu’ forti,come epr tutto il 6 nazioni,di poco attaccato alla maglia ci vedo proprio brunel,che decide di parlare dopo 4 anni di stipendio

    • Stefo 23 Dicembre 2015, 11:49

      Qual’e’ invece il tuo nome e cognome delipe?

      “giocatori ormai demotivati che trotterellavano in campo alla ricerca di un Mental Coach…” questo invece non e’ da tifosi di calcio tipo quelli che gettano carote ai giocatori dicendogli “mangiate conigli”.

      Cordialita’

    • western-province 23 Dicembre 2015, 18:01

      “giocatori ormai demotivati che trotterellavano in campo alla ricerca di un Mental Coach…”
      zucchero e miele solo per chi ti sta simpatica e tanta mexda per Castro

      Cordialità

      • mezeena10 24 Dicembre 2015, 10:00

        strette di mano e cordialità a iosa..questo è il suo rugby..anzi rebbi..
        burbanza!!!

    • Sergio Martin 24 Dicembre 2015, 00:26
    • frank 24 Dicembre 2015, 05:56

      Cordialità un par de balle.

      Bello acidello oggi.

  24. ginomonza 23 Dicembre 2015, 12:15

    Quello che non mi piace di tanti commenti è il fatto che si debba negare a Pastonesi di pensare e scrivere quello che sente e ricava da un colloquio con JB e addebitargli il fatto che intenda suscitare empatia nei confronti di JB.

    • Rabbidaniel 23 Dicembre 2015, 12:35

      No gino, nessuna persona onesta negherebbe nulla a nessuno, ma è che il commento di malpensante delle 12:11 sintetizza una pensiero che ho avuto dopo la quinta riga letta.

      • ginomonza 23 Dicembre 2015, 12:47

        Volevi dire 11.21? Sono d’accordo ed è per questo che apprezzo l’articolo! 😉

      • berton gianni 23 Dicembre 2015, 12:48

        Ciao Rabbi.
        Minchia, mi hai fatto diventare orbo : dove ostia è il commento di Mal delle 12.11 ??

        • ginomonza 23 Dicembre 2015, 12:55

          gianni come al solito rabbi capovolge le cose 🙂 🙂

          • Rabbidaniel 23 Dicembre 2015, 13:02

            La fretta fa commettere brutti errori 😛

        • Giovanni 23 Dicembre 2015, 13:07

          Il Vangelo secondo Berton, passo 12, versetto 11. 🙂

          • berton gianni 23 Dicembre 2015, 13:56

            Infatti, il versetto 11 sancisce, in maniera più esplicita quello che ha estrapolato il Past President Rabbi :
            La fretta genera diarrea.
            La calma genera OP.
            Poi lo sciacquone.

          • Thunderstruck 23 Dicembre 2015, 15:17

            Ahahah! Gianni, con una mente tanto creativa, fantasiosa, ironica, spassosa e dissacrante sei moralmente obbligato a scrivere un libro! Decidi tu cosa trattare.
            Scrivi, per dio! E se non per lui, per noi. Faresti palanche a vagonate!
            Mi rifiuto di credere che tu lasci finire la tua esistenza come un uomo qualsiasi, senza arte ne parte, non lasciando memorie, massime, versetti nel tuo stile…

          • berton gianni 23 Dicembre 2015, 15:37

            Thunder,
            circa il finire la mia esistenza…ehm…ciò, pensa x te !! 😀
            Battute a parte, grazie per il commento, ma è già un problema che persino i giocatori che alleno, ( parola grossa ! ), usino il mio “slang” tra loro ed in pubblico…pensa te se la coscia prendesse piede !!

          • Thunderstruck 23 Dicembre 2015, 15:48

            Quindi niente libro… 🙁
            Toccherà accontentarci di una generazione di ragazzi bertonizzata a cui hai elargito il tuo Verbo, che non è comunque poco.
            Come troppo spesso capita, i genii schivano la facile celebrità. Amen.
            Però anche tu… pure con quel “se la coscia prende piede” non mi aiuti a rassegnarmi… 🙂
            Seriamente: pensaci.

    • malpensante 23 Dicembre 2015, 15:34

      Da noi, dove non esiste il New Yorker, nel novecento è un genere che abitava i quotidiani. Apriva la terza pagina, di spalla sinistra, tecnicamente: elzeviro. La cosiddetta prosa d’arte, a cavallo tra il giornalismo e la letteratura, sia che fosse da ascrivere alla saggistica sia alla narrativa. Via via si è trasformato nelle rubriche fisse delle firme prestigiose fino all’eutanasia della terza pagina tradizionale. Per dirne uno grande, a casa sua Gabo ci ha campato fino a quando è diventato un caso letterario ed editoriale. Me lo raccontava sempre Gianni, nelle serate al Floridita con Juantorena, Teòfilo Stevenson e parega.

      • Rabbidaniel 23 Dicembre 2015, 18:30

        E Landolfi scriveva cose del genere dopo aver perso troppo al casinò. Vi consiglio l’articoletto su Rovigo, ripubblicato nella Raccolta “Se non la realtà” da Adelphi,

      • narodnik 23 Dicembre 2015, 18:44

        non per fare il saccente,l elzeviro si distingueva spesso per il fatto di contenere critiche al vetriolo,se per gabo intendi garcia marquez che io ricordi scriveva critica cinematografica,l’articolo di pastonesi con ipotetici elzeviri dantan non ha niente a che vedere anzi sembra di piu’ un articolo in memoria di un defunto,lo vogliamo ricordare cosi’,mentre sacrifica la sua paghetta per combattere la mafia,mentre salta su macchine in corsa per vedere il tour,mentre lotta contro l apparato della fir,mentre chiede al signore il dono dell’ubiquita’ per accontentare tutti alle partite colla sua presenza…

  25. lupin 3 23 Dicembre 2015, 12:42

    italiani no buoni per rugby …è tanto semplice purtroppo

  26. andycri 23 Dicembre 2015, 13:37

    Ogni tanto mi viene il dubbio che chi l’ha detto non avesse poi tutti i torti.
    Poi però rifletto..e mi chiedo.. ma allora i giapponesi hanno il rugby nel loro DNA? E perché loro si e noi no? E perché solo in questi ultimi anni? Forse che il DNA è mutante e nel nostro caso in mutande…almeno per il rugby. Mah!

    • sentenza 23 Dicembre 2015, 14:45

      Tranquillo, è tutta finta quella col sudafrica. Come Grenoble per noi.

  27. aristofane 23 Dicembre 2015, 13:55

    Crowley ha firmato un’estensione con il Canada di due anni. Sembra che mai ne azzecchino una, ogni volta si spara in alto e poi arriva il “pezzo piccolo”, vorrei far notare come Carter>Berquist, McCaw>Budd, Matawalu>Seniloli, Du Plessis>il Bue… Chissà a cosa corrispondono Crowley/Mallet/Anscombe…

  28. berton gianni 23 Dicembre 2015, 14:03

    Benetton ? Dopo anni passati in tenebrose et umilianti et profonde tane :
    Nomem omen ! Per uscire; per riemergere a rimirar le stelle…
    Mark Catacombe !!

  29. San Isidro 23 Dicembre 2015, 15:54

    Salto 2/3 dell’articolo (tanto di Brunel mi pare di aver detto abbastanza in questi anni) e mi soffermo sulla realtà dei Briganti…
    I Briganti di Librino a Catania (non a Messina), lo Scampia Rugby a Napoli, il Villa Pamphili al Corviale nella periferia sud-ovest romana…tre società da applaudire per aver diffuso con impegno la palla ovale in territori urbani difficili, per aver dato la possibilità a tanti ragazzi di zone emarginate di periferia di praticare uno sport…il rugby come riscatto sociale, il rugby che diventa sport di quartiere con tanto seguito e passione…so che lo Scampia nella Serie C2 campana fa numeri da Eccellenza (qualcuno mi ha detto anche di partite con 1000 spettatori), qualche settimana fa i bianconeri hanno sconfitto tra l’altro la cadetta della Partenope Napoli nell’acceso derby cittadino…

  30. mamo 23 Dicembre 2015, 16:06

    Mi fa piacere che per lui Lo Stadio sia il Millennium di Cardiff, che si ricordi di Chiappucci e che affermi che qui, in questi anni, f.i.r., accademie e celtiche non abbiano lavorato per un obbiettivo comune.
    Mi fa piacere ma rimango della mia opinione, anzi, queste sue parole fortificano la mia convinzione che non sia stato un allenatore adatto alla nostra nazionale.
    All’inizio, 4 anni fa, mi piaceva per gli sforzi d’imparare la nostra lingua e per l’entusiasmo che trasmetteva. Poi è lentamente quanto inesorabilmente scivolato verso scelte prima discutibili poi incomprensibili.
    Apatia.
    Non dubito, anzi sono certo che nessuno lo abbia concretamente aiutato ma è proprio qui che sta, a mio parere, una delle sue colpe e cioè quella di non esser stato capace di imporre una sua linea a f.i.r. e alle realtà filo-federali (accademie, celtiche ..).
    Non sapendo quali sono i termini del contratto che lo lega a fir non posso “accusarlo” di non aver mandato a quel paese Gavazzi e accoliti; magari è prevista una penale che lo avrebbe svenato ma se oggi, alle porte del 6N, ammette che “.. pesino la Federazione” è incapace di lavorare per il rugby italiano , beh, permettetemi, se avesse avuto i coglioni, quest’uomo, si sarebbe imposto o avrebbe messo fir con le spalle al muro.
    Non credo lo rimpiangerò.

  31. boh 23 Dicembre 2015, 17:01

    Brunel:”Non si è riusciti, dal novembre 2011 a oggi, a procedere tutti insieme verso un comune obiettivo. Ciascuno pensa soltanto al proprio interesse: le due franchigie, le accademie, i club dell’Eccellenza, la stessa Federazione, incapaci di lavorare per il rugby italiano”.
    Mallett: “Italiani no buoni per rugby”
    Questi due con dichiarazioni che sembrano diverse, vogliono dire la stessa esatta cosa……
    Perciò, possiamo avere l’intera squadra all Blacks con tutto lo staff tecnico al completo, che con questa situazione non vincono nulla neanche loro….Visto, che “dell’ obiettivo comune” ne fanno un’arma vincente

    • mamo 23 Dicembre 2015, 17:22

      Hai ragione ma questo vuol solo dire che se il prossimo allenatore non si imporrà contrattualmente riservandosi tutta una serie di poteri, sarà solo l’ennesimo non adatto a noi.
      Villepreux si era riservato tutta una riga di attribuzioni: Vilpreux è riuscito a fare tanto per il rugby italiano in soli tre anni, forse ancor di più di quello che ci ha lasciato in tanti anni Coste (al quale dobbiamo rimanere comunque grati).
      Forse i Presidenti di allora erano migliori degli ultimi (dell’ultimo son certo), ma spero proprio che arrivi qualcuno, magari pure arrogante, che sia in grado, avendo il potere di farlo, di decidere e aiutarci veramente.

  32. frank 23 Dicembre 2015, 17:58

    Baffo d’oro

  33. ermy 23 Dicembre 2015, 20:48

    Per quanto tempo ancora dovremo sorbirci le parole di questo Irresponsabile?
    Irresponsabile se non ha denunciato apertamente che le scelte non erano sue ma pilotate dal capo, Irresponsabile se le scelte le ha fatte in autonomia e se ha gestito lui la spedizione mondiale!
    Insomma, come la giri è un Irresponsabile!
    Basta! Fai ‘sto 6 Nazioni e torna a casa tua! Ovviamente meglio se lo facesse pure il tuo capo!!!

    • ermy 23 Dicembre 2015, 20:52

      Ah… scusa… cordialitè!

    • mezeena10 24 Dicembre 2015, 10:26

      quotone!
      basti pensare al delirio sulle aperture e Allan rotto mandato allo sbaraglio..
      Biagi, Favaro..

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