Sei Nazioni 2016: già venduti 50.000 biglietti per i due match interni

Resi noti i primi dati di vendita per le partite contro Inghilterra e Scozia

COMMENTI DEI LETTORI
  1. bustergio 16 Novembre 2015, 13:45

    Maaaa… sbaglio qualcosa io o su ticketone i biglietti per le singole partite non sono ancora in vendita?

  2. Thunderstruck 16 Novembre 2015, 13:49

    Per stabilire un consenso “a chi o a cosa” e capire il target degli spettatori, consiglierei a Bernabó di far fare x gioco una semplice domanda a chi entra all’Olimpico: “cos’é una ruck”.
    Credo avrebbe molte sorprese…

    • Hrothepert 16 Novembre 2015, 14:40

      @Thunderstruck, quoto quello che dici al 100%, purtroppo dopo 15 anni di 6Ns la percentuale di quelli che hanno idea di cosa sia ciò cui vanno ad assistere è drammaticamente ed incommensurabilmente minoritaria, la stragrande maggioranza purtroppo ci va perché è “figo”, perché si è mischiati con i tifosi degli altri paesi, perché prima e dopo si beve la birra tutti insieme al Village Peroni Rugby e perché hanno un carnevale aggiuntivo in cui indossare parrucche azzurre o tricolori, o costumi da legionari romani.
      In conclusione l’ Italia “Non è un paese per…Rugby”!!!

      • ginomonza 16 Novembre 2015, 14:43

        Vediamo se dirai la stessa cosa quando avremo due vittorie in tasca fatte in casa,buone come il pane appena sfornato ! 🙂 🙂 😉

        • Hrothepert 16 Novembre 2015, 15:02

          Giao gino, ho il sospetto che le vittorie, se ci saranno e me lo auguro, saranno merito dei giocatori e dei tecnici non del pubblico dei “parrucconi” e degli elmi di tipo “gallico imperiale”!! 😉 🙂
          Il mio giudizio globale non cambierà, forse non sarà vero il vecchio mantra mallettiano che “Italiani no buoni pe Rugby”, ma sul fatto che l’ Italia non sia un paese da Rugby non ci piove!!! 😉

      • Thunderstruck 16 Novembre 2015, 15:19

        Esattamente. Ovvio che non condanno dei curiosi che amano assistere/partecipare ad un oceanico evento festoso in una città fantastica, ma fossi chi di dovere non strumentalizzerei questa isterica caccia al ticket come passione rugbistica, amore patriottico o competenza sportiva in scala nazionale ed usando questo interesse spacciandolo per “consenso e apprezzamento”(cit.). Per esempio mi chiederei perchè, a prescindere dalla vastità del comprensorio urbano (Calvisano piuttosto che Padova piuttosto che Roma…) gli spettatori medi per ogni partita del massimo campionato domestico sono attorno ai 700…). Dubito sia solo dovuto ad un impoverimento tecnico. Altrimenti non è passione, quella che va al di là del bene e del male.. E di certo se fosse solo per ammirare le doti tecniche di campioni non si pagherebbero 70€ per andare a vedere le gesta di lontanissimi puntini colorati senza capirne un H.
        Insomma, si dovrebbe avere la serietà di analizzare la cosa, darsi risposte (anche scomode) e quantomeno non farsi vanto per un Olimpico pieno di folklore…

  3. ginomonza 16 Novembre 2015, 14:20

    Spero di riuscire a venire per Inghilterra!

  4. TommyHowlett 16 Novembre 2015, 14:42

    Qualcuno di quei 50 mila biglietti sarà stato comprato anche da italiani?

    • ginomonza 16 Novembre 2015, 14:45

      Bene se son tutti stranieri: aumenta il PIL e noi festeggeremo con giubilo il Giubileo 😉 🙂

      • carpediem 16 Novembre 2015, 15:25

        @gino, sei scatenato!
        ricordati che non sono i miei galeotti, avremo di fronte 2 teams incazzatissimi per : i mangiaspaghetti che hanno vinto in Scozia nel 2015, i figli d’albione che non hanno vinto un pip 1 mese fa.
        la vedo durissima e spero di tutto cuore d’essere smentito

    • zappinbo 16 Novembre 2015, 15:24

      in larga parte biglietti acquistati dal bagarinaggio legalizzato su internet, sul sito píú conosciuto sono 2mila per partita, per non contare altri. ma dai!

      • ginomonza 16 Novembre 2015, 16:53

        Sono venduti o rubati?
        Fammi capire per favore : comunque uno comprato,il mio 😉

        • ginomonza 16 Novembre 2015, 16:54

          Cinque minuti fa !

        • zappinbo 17 Novembre 2015, 09:06

          per me sono solo passati al venditore “al dettaglio”, anche se tecnicamente venduti:-) sí, ma questi siti e tutti gli studenti che questo ormai lo fanno come professione, mi fa pensare..

  5. steve 16 Novembre 2015, 15:31

    “Venduti”,,,diciamo regalati agli sponsor.

  6. gsp 16 Novembre 2015, 17:00

    Polemiche inutili secondo me. Piu’ ne vengono meglio e’, soprattutto, ed a maggior ragione, se sono nuovi. anzi, sarebbe un sorpresone riuscire ad eccedere i 60000 a partita. ed un signor risultato. a roma il 6n , tira fateve una ragione.

    poi manca tutto il resto intorno e ve ne do ragione, ma non ha molto senso scassare l’unica cosa che funziona, no?

    • Hrothepert 16 Novembre 2015, 17:54

      gsp, nessuno vuole scassare il giochino, anche perchè è grazie a questa massa ignorante (nel senso che ignora le dinamiche e regole del gioco) che si fanno gli incassi e che si attirano gli sponsors ma, per fare un esempio, di quelle migliaia quale percentuale pensi che sappia cosa sono il Pro12, le Zebre ed il Benetton?
      Sarebbe come se uno andasse a vedere la nazionale di calciopalla senza sapere cosa sono la Serie A, la Juventus, il Milan e l’ Inter!!

      • gsp 16 Novembre 2015, 19:21

        Hroth probabilmente sono pochi a sapere di Zebre e Benetton, ma onestamente non riesco a vederci una cosa negativa. ti diro’, alcuni di quei romani pensano che le zebre siano allo zoo, ma i figli li portanno anche a giocare a rugby lo stesso.

        poi, ribadisco, se mi si dice che e’ una risorsa sfruttata male io sono daccordo, ma non e’ certo colpa della risorsa.

        Hrot, se leggi questi commenti che ritornano (e non mi rifersico a te) c’e’ proprio antipatia ed insofferenza verso questo nuovo pubblico. c’e’ gente che preferisce uno stadio di 10000 tutti competenti che 60 000 del flaminio. e’ un approccio senza logica che non esiste da nessuna parte, contro qualsiasi principio dello sport, del business. e che spiega uno dei limiti principali del rugby italiani, che non si puo’ affibiare alla federazione. alla quale va data la colpa del mancato sfruttamento di questa risorsa.

        • Hrothepert 16 Novembre 2015, 19:41

          Hai ragione tu, qui non è questione di dare colpe, c’ è soltanto da prendere atto che la situazione è questa, su 60.000 quelli che sanno capire realmente capire lo svolgimento del gioco saranno si e no 10.000 e con questi numeri il movimento rugbystico italiano fa già i miracoli ad essere dov’ è.

        • Stefo 16 Novembre 2015, 21:43

          I gsp palro per me, quello che non va giu’ e’ la strumentalizzazione di questi numeri che viene fatta…siamo 70mila all’Olimpico siamo in sempre di piu’, crescita eccezionale, presto conquisteremo tutta la penisole, 1milione di tesserati.
          Ooi vai a vedere presenze allo stadio di Pro12 ed Eccellenza ed i numeri sono nella migliore delle ipotesi stagnanti che di aumenti non se ne parla, vai a vedere i dati spettatori TV di Pro12 ed Eccellenza e scopri che son sempre gli stessi anche li’ ed ancora un po’ e li conosci anche tutti che son quelli che bazzicano su questo sito.

  7. Alberto da Giussano 16 Novembre 2015, 18:49

    Pecunia non olet. E credo non ci sia nient’altro da aggiugere.

  8. Frederick 16 Novembre 2015, 19:40

    Io ammetto candidamente che ho scoperto e iniziato a seguire ed amare il rugby ai primi anni delle superiori partendo proprio da “tifoso ignorantone” che vedeva le partite della nazionale senza sapere le regole ne avere conoscenza di squadre di club…pian pianino informandomi e imparando sempre di più ho scoperto tutto il “mondo sommerso” tra pro12/Eccelenza ecc che anche con tutta la buona volontà in Italia è un mondo con pochissima visibilità per un appassionato figurati per uno che si avvicina per curiosità…di sicuro in 15 anni di sei nazioni non avremo fatto molti passi in avanti però dobbiamo solo ringraziare di esserci dentro e della visibilità e soldi che porta e se un poche di persone andranno allo stadio anche senza capirci un h ma poi iniziano a informarsi ,appassionarsi e a seguire tutto il resto direi che va benissimo lo stesso!

    • Hrothepert 16 Novembre 2015, 19:54

      Certo Frederick che va benissimo, quello che però a me lascia perplesso è che la maggior parte di questi quando esce dallo stadio, o comunque quando finisce l’ evento 6Ns, non approfondisce, non si interessa a capirne di più, così l’ anno dopo ci ritorna, per via dell’ atmosfera, della birra, dello stiamo insieme a quelli dell’ altra squadra ecc.., ma continua a non capire nulla o quasi del gioco, del regolamento, di chi siano i giocatori, non dico che tutti debbano poi seguire il Pro12 o l’ Eccellenza (io stesso il Pro12 lo seguo quando posso o mi è permesso da mia…moglie 😉 e dall’ Eccellenza me ne tengo volontariamente alla…larga!!) ma quantomeno sapere cosa siano, in che cosa consistano le franchigie e come si chiamino, quello si, mi pare il minimo.

      • Frederick 16 Novembre 2015, 20:07

        effettivamente quelli lasciano perplesso anche me,anche perchè,almeno per me,dovrebbe sorgere spontanea la domanda “ma il campionato italiano? esiste? che squadre ci sono? dove giocano i nostri giocatori tutto l’anno( a meno di non credere che si radunino tutti casualmente cinque volte all’anno all’Olimpico 😀 ) ” e almeno una volta andare a curiosare/vedere qualche video e cose cosi…però se almeno una piccola parte poi si appassiona più seriamente vuol dire che l’evento è parzialmente servito a qualcosa al di là delle probabili scoppole di turno prese in campo

        • Eva P. 16 Novembre 2015, 20:59

          Ho letto i commenti precedenti e sono rimasta molto perplessa. Mi sono sembrati, scusate, molto supponenti e presuntuosi.
          Ah, noi sì che samo i soli degni di parlare di rugby, noi che sappiamo cos’è una ruck, noi che conosciamo il nome dell’allenatore delle squadre del Pro12, noi che il rugby sì che sappiamo cos’è.
          Citando: “se almeno una piccola parte poi si appassiona più seriamente vuol dire che l’evento è parzialmente servito a qualcosa al di là delle probabili scoppole di turno prese in campo”. ESATTO!
          Non vedere il potenziale di tutto questo, mi fa venire i brividi, perchè allora sì che il rugby resta marginale, misconosciuto e impaludato, senza crescere.
          Migliaia di quei biglietti venduti (faccio scala con la società romana dove gioca mio figlio) sono stati distribuiti alle società, che permettono l’acquisto a prezzi agevolati. E i bambini, appassionati e giocatori in erba, coinvolgono i compagni di classe, che non giocano a rugby, ma magari poi qualcuno si appassiona, e convince il padre a lasciarlo provare, e così via, a catena.
          Come deve crescere il rugby, secondo voi, se non a partire dalle scuole elementari?
          E come li si coinvolge, i bambini delle scuole elementari, se non li si trascina dentro al “circo”, con bandiere, trombe e, orrore orrore, figurine sull’album?
          E tutto questo, come si fa, se non si spinge su sponsor e, sì, birra al villaggio del terzo tempo, chiacchiere con i tifosi stranieri e tutta quella mistica del rugby che sfonda pregiudizi e paure delle mamme italiane?
          Altrimenti, rimaniamo pure in 700 a vedere le partite di Eccellenza, e contenti così.

          • ginomonza 16 Novembre 2015, 21:03

            Brava Eva (nonostante il peccato originale 🙂 😉 )

          • Thunderstruck 16 Novembre 2015, 21:26

            Tutto perfetto.
            Ora però, dato che questo circo di pochi competenti e molti improvvisati è aperto da tre lustri senza nessun solone che si schifasse o si opponesse, occorrerebbe anche dire cos’ ha creato a livello di indotto. Ora ci sono frotte di pargoli che riempiono lo stadio. E c’è la pubblicità, la televisione e gli orchi buoni coi barboni che fanno lo spottone al rugby…
            Quanti iscritti in piú han portato? Quanti compagni han strappato al dio calcio? Quanti spettatori in campionato ci sono in più? Quanta gente conosce in più del rugby rispetto a prima, al di là che entrano nel furgone Peugeot e calciano una caramella?
            Nessuno pretende che uno stadio debba essere il colto ritrovo di soli intenditori come i Rotary Club, ma al di là dell’evento festoso temo che, chiuso il baraccone, rimanga davvero pochino…
            Al netto di questo, ben venga comunque uno stadio pieno. Per far scena, fa scena… Senza dubbio.

          • 6nazioni 16 Novembre 2015, 21:36

            ottimo commento brava.
            cardo rispondi….

          • Frederick 16 Novembre 2015, 21:49

            @Thunderstruck che non bastino gli eventi all’Olimpico e basta è evidente poi ci dovrebbe essere un lavoro organizzativo e della federazione per creare un effettivo indotto consistente…però per i mali che indubbiamente ci sono che citi tu recriminerei sulla mancanza di organizzazione e sul lavoro della federazione sul quale si può discutere all’infinito non certo sulle gare all’Olimpico che sono solo un bene e grazie a dio che ci sono questi spazi di visibilità e occasione di far avvicinare le persone al rugby

          • Hrothepert 16 Novembre 2015, 22:12

            Gentile Signora Eva lei chiede come si coinvolgono i ragazzi delle elementari, bene le rispondo come hanno coinvolto me, senza bisogno di trombe, circhi, parrucche o figurine da album: nella mia scuola a Glasgow, circa una 40ina di anni fa ci insegnavano il Rugby, le sue skills ed i valori dello sport, poi nella mia scuola secondaria il Rugby era disciplina obbligatoria, qualcuno, come me continuò, altri lasciarono, altri come il mio amico Paul riuscirono per anni a saltare tutti gli allenamenti svignandosela durante il tragitto che portava dalla scuola al campo di gioco, forse Lei mi dirà che i tempi sono cambiati e che adesso i ragazzini vivono in un contesto che esige sfarzo e sfavillio per essere attratti, o che il mio era un contesto diverso da quello italiano, io le rispondo soltanto che in Italia serve un progetto vero per la base o continueremo ad essere un paese non buono per Rugby e comunque nel mio intervento io mi riferivo a quei giovani e meno giovani che partecipano con la superficialità di chi vuol vivere l’ evento soltanto per il suo contorno, senza essere veramente interessati alla sua essenza, che è il gioco nelle sue componenti tecniche e regolamentari, sicuramente non ai bambini.
            Umilmente mi permetto di darle un consiglio, oltre alle partite della nazionale al suo bimbo, quando è possibile, faccia vedere anche qualche partita del Pro12 e magari anche dell’ Eccellenza, perchè il Rugby del 6Ns e della RWC è soltanto la punta della piramide, ma le fondamenta partono da sotto.
            Ti va bene 6nazioni come risposta.

          • Hrothepert 16 Novembre 2015, 23:25

            @6nazioni, ripeto la domanda, ti soddisfano le mie risposte?

  9. Eva P. 16 Novembre 2015, 22:17

    @Thunderstruck:
    Ripeto che trovoo fermamente presuntuoso da parte di chiunque arrogarsi il diritto di giudicare con sdegno chi va a vedere la partita di rugby 6N all’Olimpico come se fosse uno spettacolo: cosa credete che sia? E’ uno spettacolo, una festa, un circo. Io ci porto il nipote che non capisce niente di rugby ma ama la birra, il figlio che adora Savea e colleziona i libretti delle partire, la collega che non sa neanche cos’è questa ca..o di ruck, e così via.
    Non so dare una risposta precisa alle tue domande, legittime se rivolte a chi di competenza. Anch’io sono furibonda per la pochezza della nostra federazione, in termini di risposte e ritorno effettivo di tutta questa popolarità e visibilità mediatica della nazionale.
    Detto questo, in dieci anni la mia micro-società spersa a Roma Sud (ma, ripeto, con il campo più bello del momdo per gli allenamenti) ha visto crescere i suoi tesserati fino allo stratosferico numero di 200. 200 ragazzi dai 6 ai 18 anni (e qualche rudere) che sudano e corrono e faticano per due ore al freddo, tre volte alla settimana, da settembre a giugno, e una domenica sì e una no partecipano ai raggruppamenti in giro per il lazio, alzandosi all’alba e facendo i compiti in macchina.
    Sembra un numero minuscolo (e forse lo è, in termini assoluti), ma considerando com’e’ POLVERIZZATA la realtà rugbystica giovanile locale e anche nazionale, sono invece numeri da record, secondo me. Considerando anche che facciamo praticamente tutto in casa: terzi tempi, raggruppamenti, tornei, maglie, raccolte fondi…
    Facendo scala sulla mia società, io direi che a livello di base il rugby sta crescendo, assolutamente. Piano, in sordina, ma solidamente.
    Piuttosto, io mi chiederei due cose.
    Primo, cosa fa la federazione a livello nazionale e perchè poi disperde in mille rivoli tutto questo potenziale di passione, impegno, competenze e potenzialità.
    Secondo, com’è possibile che una partita di campionato tra due squadre di Eccellenza faccia 700 spettatori, e una di U16, barrage per l’accesso al campionato Elite, ne faccia 150. A me sembra una sproporzione enorme, e se fossi una realtà locale, di tradizione solida, tipicamente al nord, mi farei qualche domanda sull'(in)efficienza del mio programma di divulgazione del rugby. E poi punterei proprio ai figli di quelli che sono stati all’Olimpico e sono entrati “nel furgone Peugeot e calciano una caramella” (che non ho idea di cosa voglia dire, tra l’altro, anche se si intuisce come tu li giudichi).

  10. Alberto Cracovia 16 Novembre 2015, 22:28

    Ragazzi,qualcuno di voi di Milano andrà a vedere Italia-Scozia il 27 febbraio?
    Io vorrei andare però a nessuno dei miei amici ahimè piace il rugby o dalla Polonia non vogliono farsi il viaggio fino a Roma,io vorrei andare però mi sento un po’ uno sfigato ad andare da solo. Se pianificate di andare fatemi sapere,così mi organizzo anche con i voli Cracovia-Milano (sarò a trovare i miei in quel periodo di febbraio a Milano) e poi Milano-Roma. Sarebbe bello organizzare una comitiva di noi utenti di Onrugby! Fatemi sapere

  11. Eva P. 16 Novembre 2015, 22:28

    @ Hrothepert
    Se mi parla di rugby insegnato a scuola, con me sfonda una porta aperta: sto facendo propaganda attiva perché venga insegnato, almeno il rugby touch, nel mio quartiere; in alcune scuole ci sono dei programmi molto belli di rugby touch, che vengono effettuati con istruttori (anzi educatori) federali, ma si deve combattere con la povertà delle strutture: quante scuole conosce lei che abbiano un campo in erba a disposizione? Anzi, un campo qualsiasi? Almeno una palestra decente?
    Quando con la famiglia siamo stati in Scozia, l’estate scorsa, mi veniva da piangere vedendo gli splendidi campi da rugby che avevano le primary schools di periferia. Altri modi, altri spazi. Ma qualcosa comincia a muoversi.
    Ma, come ho detto più su a Thunderstruck, trovo strano e bizzarro che quest’onda non sia già alta almeno localmente, cominciata proprio dove il rugby è più diffuso e radicato, e cioè nelle realtà locali settentrionali con prime squadre in campionato Eccellenza o addirittura in Pro12.
    Il fatto è che, secondo me, molti ci marciano potentemente sulla “diversità” del rugby. Meglio pochi, selezionati e molto, molto autoreferenziali.
    Meglio solo noi, che sappiamo veramente cos’è questa ca..o di ruck (mi ripeto, lo so), perché se lo chiediamo a tutti quei pagliacci con le parrucche che vengono all’Olimpico a vedere il 6N, neanche sanno cos’è.

    • Hrothepert 16 Novembre 2015, 23:22

      Gentilissima Signora lei forse ha ragione ma soltanto in piccolissima parte, perchè la verita è che in Italia il Rugby, come disciplina sportiva da seguire e praticare, è limitato ad una esigua parte di popolazione, anche in Veneto, che è la zona con maggior densità Rugbystica dello stivale, non penso che sia al primo posto come sport seguito e praticato, ed a livello nazionale non viene dopo soltanto al “Dio” calcio ed al ciclismo, sports della trdizione, ma anche dopo basket, volley ecc.; vede dopo 15 anni di 6Ns parrucconi e terzi tempi all’ Olimpico…tanti ma adepti veri pochi, questo è il problema.

      • Eva P. 16 Novembre 2015, 23:40

        Il 6N si giocava fino al 2011 al Flaminio. Sono solo 4 anni che c’è il “6N parruccone con il terzo tempo all’Olimpico”.
        Sono solo 4 anni che 60000 persone possono vedere la nazionale giocare con le migliori d’Europa.
        Fino a quattro anni fa, e quindi per dieci anni piu’ o meno di 6N, evidentemente bastavano 20000 appassionati veri al Flaminio, un terzo di adesso ma tutti competenti, tutti informati, tutti adepti.
        E prima ancora, si seguivano le partire come i carbonari, in poche decine o al massimo centinaia, tutti ancora più orgogliosi di essere gli unici a sapere… eh si, cosa fosse questa ca..o di ruck 😉
        Se in Italia “il Rugby, come disciplina sportiva da seguire e praticare, è limitato ad una esigua parte di popolazione”, è colpa nostra. Di chi il rugby lo segue, lo pratica, e però vuole distinguersi da chi non lo segue e non lo pratica, ma lo guarda soltanto, che schifo, non sia mai… che gli si spieghi le cose… e che lo si convinca a venire a provare…

      • sinistrapiave 17 Novembre 2015, 00:44

        Una domanda , senza polemica : come mai a vedere l’Edimburgo ci vanno solo 3900 persone ? Sono meno del pubblico del Monigo …

        • Eva P. 17 Novembre 2015, 12:22

          Non lo chieda a me.
          Se si giocasse, chessò, Edimburgo – “Ipotetica squadra romana in Pro12”, io sarei lì col tamburo e il megafono a guidare il tifo (con i miei familiari a vergognarsi 😉 ).
          Però, confesso di essere una vera ignorante: quante persone vanno a vedere una partita di Champions, quando gioca, chessò, la Roma? L’Olimpico si riempie? Facciamo 40000 italiani a vederla? Se a vedere la succitata partita di rugby andassero, chessò, 4000 persone, farebbe 1 a 10 con il calcio.
          Lei quanti tifosi di calcio conosce? E quanti ragazzini, diciamo U16, che vanno a scuola calcio? Poi, quanti tifosi di rugby (e solo rugby, intendo, che ignorino o addirittura schifino il calcio come i calciofili fanno col rugby)? E quanti ragazzini a scuola rugby?
          Il rapporto è lo stesso? Secondo me, no. Secondo me, è stra-sbilanciato a favore del calcio.
          Quindi, i 4000 a vedere l’Edimburgo (e l’ipotetica squadra romana, non dimentichiamolo ;-)) sarebbero un successone, che dimostrerebbe che il rugby sta crescendo, e che, se si prevedesse e PROGRAMMASSE una diffusione capillare del movimento, i numeri potrebbero crescere a livelli stupefacenti.
          Poi, mi si può sempre dire che sono troppo ottimista… e vabbè, almeno ci provo.

          • Stefo 17 Novembre 2015, 13:00

            Eva buongiorno chiedo scusa se intervengo ma io lascerei da parte i disocrsi ipotetici “se andassero 4000 persone” che non pososno essere verificati ed io personalmente per un bacino come Roma direi che 4000 persone sarebbero poche come opinione eprsonale.
            Guardiamo ai fatti di questa “crescita” del rugby. Vero il 6N tira come dice gsp, e vero come dici tu si e’ passati dal Flaminio all’Olimpico ed i numeri sono cresciuti…pero’ il rso e’ fermo al palo ai numeri di rpima che si lasciasse il Flaminio. Prendi pure i numeri delle celtiche, i numeri dell’Eccellenza, e visto che molto appassionatamente parli di Roma non volendo io parlarne assolutamente male pero’ ti chiederei di controllare i numeri di Fiamme Oro e Lazio in Eccellenza. Dopo questi numeri di presenze allo stadio possimao guardare i numeri di spettatori TV.

            Ora il 6N all’Olimpico funziona, funziona come hanno funzionato gli AB a Milano, funzionano come eventi, fanno buoni numeri e fanno cassa e solo un folle lo negherebbe. A me che ci vadano gente in costume interess apoco, succede anche qua a Dublino ed Ediburgh solo che invece che da centurioni si vestono da leprechaun o altro e piuttosto che gli ultras coi negafoni ed i fumogeni che sanno tutto del regolamento del calcio preferisco questi. Si trattass epoi div eri novizi in terminid i alta percentuale ci sarebbe da festeggiare poi, il problema e’ che pero’ il successo del 6N a Roma o degli aB a San Siro e’ che si tratta del successo di un evento mondano, la maggior aprte vanno al 6N e poi se ne tornano beatamente a non seguire il rugby…se sommi gli spettatotri di Eccellenza e Pro12 non fai 20mila spettatori ogni fine settimana sui campi a sgeuire il rugby…questa e’ purtroppo la realta’.

            Ed allora ben vengano i 60mila fanno soldi, servono come il pane ma non caschiamo nella storiella che sono il sintomo della crescita del rugby perche’ nessun altro dato supporta questa teoria.

          • Hrothepert 17 Novembre 2015, 14:56

            Bravo Stefo, era quello che cercavo di spiegare io; poi Signora Eva, io, e come me tanti altri, sarei anche contento di spiegarlo come funzionano le cose, il problema è che alla maggior parte di quei 60.000 non gliene importa niente di saperlo; per chiudere mi permetto di darle un altro umile consiglio, se a suo nipote piace la birra e non interessa il Rugby lo porti al pub, lì è piu buona e solitamente costa anche meno!! 😉 🙂

          • San Isidro 17 Novembre 2015, 21:34

            @Stefo, è un discorso che abbiamo fatto tante volte e concordo con te, ma per Roma non prendere come riferimento soltanto il pubblico di Lazio e Fiamme Oro che è soltanto un dato relativo…a Roma ci sono tante realtà, poche settimane fa il derby di Serie A Capitolina-Primavera ha fatto circa 1000 persone, al CUS Roma la passata stagione le ultime due importanti partite di Serie B hanno fatto sempre sul migliaio di spettatori, ero al derby di C1 tra Rugby Roma e Villa Pamphili e c’erano più spettatoti di quelli che vanno a vedere l’Eccellenza…
            Il rugby a Roma è uno dei vari sport minori (pensa ho scoperto l’altro giorno che in città ci sono ben 5 squadre di football americano), ma rispetto all’epoca pre-6N il numero delle società e dei praticanti è aumentato in modo considerevole (quest’anno dall’Eccellenza alla C2 ci sono 17 squadre senior soltanto a Roma città, senza considerare i diversi altri club che fanno solo rugby giovanile, come l’Appia Rugby di @Eva), ovviamente sono dati positivi che però vanno contestualizzati in una grande realtà metropolitana in cui tra i primi sport praticati e seguiti non c’è il rugby…tuttavia, come @Eva, penso che l’esperimento celtico a Roma si possa fare, di sicuro ci sarebbe più seguito che a Parma, ma di questo avevo già parlato in passato…

          • Stefo 18 Novembre 2015, 08:23

            San il mio disocros non voleva essere su Roma mi sa che non hai capito, non mi interessa molto di Roma, parlavo in generale del prendere i 50mila dellOlimpico o gli 80mila di San Siro (li ho mezionati apposta per non far sembrare che mi riferisco solo a Roma) per dire che il rugby e’ in crescita quando poi ogni altro singolo dato a livello nazionale e’ fermo se non in caduta.
            Roma l’ho toccata perche’ sentirmi dire che portare 4mila persone in caso allo stadio in un bacino come Roma non mi sembrerebbe per nulla un successo…opinione personale.

  12. San Isidro 17 Novembre 2015, 01:17

    @Hroth e @Thunder, basta chiacchiere, mettetevi il parruccone azzuro (per Hroth il basco amaranto se preferisce) e venite a Roma per il 6 Nazioni! Dai che vi aspettiamo…
    @Eva, e diciamolo qual è il campo più bello del mondo! Il mitico campo dell’Appia Rugby che quest’anno festeggia i suoi 10 anni! Vi sono venuto a trovare a Settembre per la prima volta, bellissima realtà…unico neo dell’Appia Rugby è il non aver mai iscritto in Serie C una squadra senior, anche se su quel campo negli anni passati vi hanno giocato la prima squadra della Rugby Roma 2000 (ora tornata al Tre Fontane) e il suo ex team cadetto della Vis Roma…al di là di questo, il lavoro fatto sui giovani resta ottimo (Tiziano Pasquali dopo aver cominciato a Frascati passò per l’Appia prima di andare alla Lazio) e poi c’è sempre la mitica sezione old dei Ruderi…
    In realtà per diversi anni anche lo Spartaco Rugby ha avuto un campo bellissimo (al pari di quello dell’Appia) sempre al Parco degli Acquedotti, ma verso il Quadraro, ora però si sono spostati in zona Arco di Travertino…

    • Eva P. 17 Novembre 2015, 12:24

      Grazie per le belle parole sulla nostra società 🙂

    • Hrothepert 17 Novembre 2015, 15:38

      San, lo sai, io da quando si è lasciato il Flaminio ho deciso di non venire più a vedere il 6NS a Roma e non perchè all’ Olimico ci siano troppe spettatiri “ignoranti” o parrucconi o centurioni; a Twickenham ci sono 90.000 persone, al Millennium 75.000 a Murrayfield quasi 70.000 e di parrucconi e centurioni ne arrivano anche lì; ma perchè quello è uno stadio in cui gli spalti, causa la pista di atletica, sono troppo lontani dal terreno di gioco e quindi, può, al limite, passare per il calcio ma non per assistere adeguatamente ad una partita di Rugby!!

  13. Alberto da Giussano 17 Novembre 2015, 15:01

    Alla fine un solo commento: pecunia non olet.
    Che poi i soli spettatori dell’Olimpico siano più del doppio dei reali praticanti in Italia è un altro discorso che in verità c’entra assai poco con l’evento.

  14. sinistrapiave 17 Novembre 2015, 16:27

    Comunque la domanda sugli spettatori di Edimburgo era per Hrotepert , l’ho postata nel punto sbagliato . Come già detto la domanda non era polemica , ma vorrei sottolineare il fatto che la Scozia non ha dei numer
    i enormemente più grandi dei nostri in termini di pubblico . Forse mi sbaglio , ma se una nostra squadra raggiungesse i risultati di Edimburgo avremmo lo stadio colmo .

    • Hrothepert 17 Novembre 2015, 17:02

      In effetti , @sinistrapiave i numeri non sono poi così dissimili, ricordati che la Scozia è una nazione che conta all’ incirca gli abitanti di Roma e che è il luogo dove è stato inventato il Football che infatti impera, mettici che anche lì le franchigie sono state calate dall’ alto e che Edimburgh non ha gli abitanti né di Glasgow né di Dundee ed il quadro è completo, ma quello che fa la differenza è la competenza che in generale c’ è, ti faccio un esempio i miei amici, che siano di Glasgow, delle sponde del Loch Lomond, di Dumfries, dell’ Isola di Skye o di Aberdeen, sono tutti appassionati del football (il 95% di loro tifosi del Celtic!!!) e la maggior parte non ha mai giocato a Rugby ma se ti metti a guardare una partita di Rugby con loro, che sia alla TV o che tu li trascini a Murrafield a vedere Scozia-Italia , sanno di cosa si tratta, conoscono le dinamiche del gioco, il regolamento, sanno giudicare le varie fasi, sia tecniche che tattiche (daltronde quanti scenziati del calciopalla ci sono in giro che non hanno mai giocato?!?!), se vai a vedere una partita del 6Ns in un qualsiasi stadio della Gran Bretagna, puoi essere sicuro che il 90% del pubblico locale ha una sufficiente competenza per capire ciò cui sta assistendo, la differenza con l’ Italia sta tutta lì.

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