Passa, calcia, viva Canna! L’Italia ha il suo (nuovo) “salvador”?

Articolo (semi)serio sulla capacità di tifosi e appassionati di “abbracciare” giovani atleti, salvo poi disfarsene presto

ph. Pino Fama

ph. Pino Fama

Qui dobbiamo mettere in chiaro un po’ di cose. Primo, questo è un articolo che vuole essere ironico ma che non vuole prendere in giro nessuno, di sicuro non i tifosi e ancora meno il giocatore, con i primi che c’entrano però parecchio con il tema in questione mentre Carlo Canna in realtà c’entra molto poco, quasi nulla. E poi sì, il titolo ha preso spunto da uno dei tormentoni musicali estivi, ma è solo un gioco di parole (ecco, ora l’abbiamo messo pure in grassetto, non dite che non vi abbiamo avvisati). Non si vuole alludere proprio a nulla, tanto per essere chiari.
Veniamo a noi. Il fatto è che da troppi anni aspettiamo una buona apertura, figuriamoci se poi dovesse essere di formazione italiana… E dopo Dominguez di numeri dieci ne abbiamo avuti diversi, di ogni tipo e caratteristica, tutti finiti presto nel tritacarne della critica di appassionati e addetti ai lavori. Tutti giocatori molto poco “stabili” anche nelle gerarchie interne. C’è sempre stato un senso di provvisorietà, una sorta di “vai e incrociamo le dita”. Non stiamo qui a fare l’elenco che tanto lo conosciamo bene, potremmo snocciolarlo come un rosario.

 

Non serve essere particolarmente brillanti per capire che un atteggiamento del genere non aiuta per nulla chi va in campo, caricato fin da subito di aspettative eccessive in un ruolo che è già molto delicato di suo e sapendo che potrebbe passare dagli applausi ai fischi in un amen. Giocatori che in molti casi sanno di essere arrivati a vestire quella maglia azzurra più per mancanza di alternative che per fiducia vera e propria nelle loro qualità. E così di ragazzi ne abbiamo bruciati un po’, non erano dei campioni ma magari buoni giocatori sì e tutti – lo sottolineamo di nuovo: tutti – hanno dato il massimo, non si sono mai tirati indietro.
Ora non solo Carlo Canna è arrivato in nazionale, ma andrà ai Mondiali. Intendiamoci, l’ex Fiamme Oro trasferitosi quest’estate alle Zebre, in azzurro ci sarebbe arrivato comunque, era solo questione di tempo. Però passare dai campi dell’Eccellenza ai massimi palcoscenici di Ovalia nell’arco di tre mesi e con pochi minuti di partite internazionali nelle gambe è molto più di un triplo salto mortale carpiato. E il tutto è avvenuto per una serie di infortuni e concatenazioni inaspettate. Di sicuro non programmate.

 

Il ragazzo ha fatto tutta la preparazione pre-Mondiale, ha giocato una manciata di minuti nella prima gara con la Scozia, quella del 22 agosto di Torino, ha giocato gli ultimi 7′ a Edimburgo dove non poteva certo ribaltare la pessima prova della nazionale e a Cardiff sabato scorso è rimasto in campo pe metà secondo tempo giocando molto bene, dimostrando di avere numeri, qualità e pure le spalle larghe, calciando un drop appena entrato (cancellando così anche un brutto tentativo di calcio in touche che invece a Edimburgo era finito nelle mani avversarie).
Carlo Canna è bravo, è quello che si dice un bel prospetto, ma gli va dato tempo e possibilità di crescere, di sbagliare. Lo sa lui, lo sanno i compagni e lo sa lo staff tecnico e devono essere tutti bravi a proteggerlo. Perché gli applausi di sabato e tanti dei commenti entusiastici del dopo-partita letti un po’ quà e là nella “pancia” dei tifosi (e pure di alcuni media) ci mettono pochissimo a diventare fischi e mugugni. Passa, calcia, viva Canna!

 

Il Grillotalpa

Per essere sempre aggiornato sulle nostre news metti il tuo like alla pagina Facebook di OnRugby e/o iscriviti al nostro canale Telegram.
onrugby.it © riproduzione riservata

Cari Lettori,

OnRugby, da oltre 10 anni, Vi offre gratuitamente un’informazione puntuale e quotidiana sul mondo della palla ovale. Il nostro lavoro ha un costo che viene ripagato dalla pubblicità, in particolare quella personalizzata.

Quando Vi viene proposta l’informativa sul rilascio di cookie o tecnologie simili, Vi chiediamo di sostenerci dando il Vostro consenso.

item-thumbnail

Italia, Giulio Bertaccini: “Ogni cosa contro i campioni del mondo va fatta al meglio”

Il trequarti centro azzurro fa il punto in vista della sfida con il Sudafrica, parlando anche del lavoro sulle skills personali

30 Giugno 2025 Rugby Azzurro / La Nazionale
item-thumbnail

Italia: due nuovi giocatori convocati per il doppio test con il Sudafrica

Lo staff tecnico corre ai ripari chiamando un pilone esperto e un centro esordiente

30 Giugno 2025 Rugby Azzurro / La Nazionale
item-thumbnail

Italia senza Marin: quali sono le possibili alternative ai centri

L'infortunio ha fatto saltare quello che era il principale esperimento di Quesada, che dovrà ridisegnare il reparto arretrato

29 Giugno 2025 Rugby Azzurro / La Nazionale
item-thumbnail

Italia: le novità su Marco Riccioni e Leonardo Marin

I due Azzurri sono usciti infortunati dalla partita contro la Namibia

28 Giugno 2025 Rugby Azzurro / La Nazionale
item-thumbnail

Le reazioni della stampa estera alla vittoria dell’Italia sulla Namibia

Tanti resoconti positivi per gli Azzurri, che hanno colpito le varie testate soprattutto per il distacco inflitto nel punteggio

28 Giugno 2025 Rugby Azzurro / La Nazionale
item-thumbnail

Test estivi: le pagelle di Namibia-Italia

Buona la prima per gli Azzurri in questo tour estivo: ecco i nostri voti

28 Giugno 2025 Rugby Azzurro / La Nazionale